ITALIA TERZA IN EUROPA PER CONSUMO COCAINA DIETRO SPAGNA E GB
(ANSA) - BRUXELLES, 23 NOV - Per comprare una dose di ecstasy
a fine anni Novanta servivano 25 euro, oggi ne bastano 3:
drogarsi non e' mai costato cosi' poco e il record verso il
basso di tutti gli stupefacenti preoccupa l'Europa. L'annuale
rapporto dell'Agenzia europea per le droghe (Emcdda) di Lisbona
sottolinea anche che l'Afghanistan continua a invadere il
mercato mondiale con il suo oppio e derivati e ricorda che
l'Italia continua ad essere al terzo posto fra i paesi europei
consumatori di cocaina, dopo la Spagna, grande consumatrice di
droghe, e la Gran Bretagna.
Se i prezzi di marijuana e droghe leggere sono diminuite
relativamente poco (attorno al 12% in media), il calo per gli
stupefacenti 'duri', rispetto al 1999, assomiglia al crollo:
-45% per l'eroina, -22% per la cocaina, -47% per l'ecstasy.
Sull'eroina, l'Emcdda lancia l'allarme Afghanistan, che oltre
a confermarsi leader mondiale con l'89% della produzione di
tutto il pianeta, lascia per la prima volta intravedere un
fenomeno allarmante: l'enorme offerta con la quale invade il
mondo occidentale con il suo oppio supera la domanda. Questo e'
dimostrato anche dall'aumento esponenziale della quantita' di
droga sequestrata oggi rispetto agli anni Novanta. L'eroina,
secondo il rapporto, continua a non essere una droga \"di
tendenza\", anche se le nuove generazioni corrono il rischio di
una nuova vulnerabilita'. I morti, comunque, sono stabili
attorno ai 7-8.000 all'anno.
A causa della cocaina, che continua invece a seguire il trend
verso l'alto anche se l'uso si stabilizza, muoiono \"soltanto\"
400 persone l'anno, ma non si riesce a calcolare, precisa
l'agenzia, tutti gli aggravamenti di patologie, come quelle
cardiovascolari, provocate dall'abuso di coca. Si confermano in
testa nell'uso di cocaina in Europa, la Spagna - che in
proporzione alla sua popolazione supera anche i primatisti
americani - seguita da Gran Bretagna e Italia. Anche se le
percentuali, che oscillano attorno al 3% della popolazione, sono
molto distanti dal consumo segnalato negli Stati Uniti, che
supera il 14%. (ANSA).