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Discussione: La comunità della comunità

  1. #171
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    intanto finchè i bambini son piccoli un istruzione elementare credo che molte persone siano in grado di dargliela, non sono un maestro ma credo che qualsiasi studente universitario sia in grado di insegnare matematica italiano storia e geografia inglese e altro, non perchè sia facile, ma perchè gli insegnanti alle prime armi "studiano" il giorno prima ciò che insegneranno il giorno dopo, e così son cresciuti molti bambini.
    Una struttura ospedaliera si avrà, e si DEVE avere sicuramente ma ti faccio presente che in Italia e credo in qualsiasi altro stato ci sono paesi che non hanno nemmeno un pronto soccorso, hanno il loro medico di base e basta.
    E ci son cresciuto in un paese così, se riescono a crescere gli abitanti di questo paese vuoi vedere che non possiamo riuscirci pure noi.
    Certo avere una struttura ospedaliera è un grande obbiettivo, ma non è primario, avendo un ospedale a un ora di viaggio.

  2. #172
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    si quello che intendevo io è che non spenderemo milioni per la cardiochirurgia o la terapia intensiva ma faremo una sala gessi ad esempio però comunque una sorta di pronto intervento per il primo soccorso e per le situazioni sanitarie indispensabili poi è chiaro che per le necessità sanitarie più esigenti ci si appoggerà all'ospedale più vicino....
    per l'istruzione, come dice ska, fino alle scuole primarie non dovrebbero esserci problemi ma se ci fosse una valida istruzione fino ai 18 anni si da comunque l'opportunità di poter scegliere anche di tornare alla "civiltà" per andare all'università se volessero....
    Se oggi non valgo nulla, non varrò nulla nemmeno domani; ma se domani scoprono in me dei valori, vuole dire che li posseggo anche oggi. Poiché il grano è grano, anche se la gente dapprima lo prende per erba.

    Vincent Van Gogh

  3. #173
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    quoto ska e bat,siamo sulla strada giusta!!!
    la liberta è un diritto di tutti,combattere per averla è un onore per pochi!Hidden Content

  4. #174
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    ...mi spiego male io... se si crea una comunità (rurale,vegana,ecosostenibile al 100%,o di alro tipo) che sorge su territori di competenza di uno stato e quindi sottostà per forza alle leggi di questo stato,almeno in teoria(tipo rom,elfi ecc...), allora si ha anche il diritto a servirsi di scuole pubbliche ospedali ecc...ed è un discorso.
    se invece si ipotizza di comprare un'isola,"dichiarare indipendenza", crearsi ufficialmente delle leggi proprie e "fanculo al loro sistema del cazzo!!!", allora la cosa cambia un pelo.

  5. #175
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    guarda che se per esempio abiti a san marino e non paghi le tasse allo stato italiano (ma alla repubblica di san marino) e vai in un ospedale specializzato in un altra città italiana hai comunque l'assistenza sanitaria.
    tuttavia se stai su un isola dei caraibi bisognerebbe vedere se il sistema sanitario dello stato a cui ci si rivolge sia simile a quello europeo oppure sia come quello statunitense che come ben sappiamo è una schifosa speculazione sulla salute delle persone.
    per l'istruzione vale lo stesso discorso, in europa è un conto su un isola bisogna vedere cosa dice la legislatura locale a riguardo e poi anche se fosse possibile non so fino a che punto siano efficienti le scuole pubbliche. Nell'eventualità in cui si dovesse optare per l'isola dobbiamo comunque tener conto che dovremmo essere in tanti sia per la disponibilità economica iniziale sia soprattutto per poter ricoprire tutti ruoli lavorativi indispensabili, dovremmo essere almeno 5000/6000 persone (che investano tutta la loro disponibilità economica considerando che ci vogliono soldi per cambiare completamente vita e che alla fine non vale la pena lasciare i propri averi inutilizzati in italia) cercando di coinvolgere chi ha esperienza o perlomeno attinenza al settore da lui svolto come può essere un insegnante, un infermiere, un meccanico o un muratore....
    Se oggi non valgo nulla, non varrò nulla nemmeno domani; ma se domani scoprono in me dei valori, vuole dire che li posseggo anche oggi. Poiché il grano è grano, anche se la gente dapprima lo prende per erba.

    Vincent Van Gogh

  6. #176
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    Citazione Originariamente Scritto da batteria89 Visualizza Messaggio
    guarda che se per esempio abiti a san marino e non paghi le tasse allo stato italiano (ma alla repubblica di san marino) e vai in un ospedale specializzato in un altra città italiana hai comunque l'assistenza sanitaria.
    tuttavia se stai su un isola dei caraibi bisognerebbe vedere se il sistema sanitario dello stato a cui ci si rivolge sia simile a quello europeo oppure sia come quello statunitense che come ben sappiamo è una schifosa speculazione sulla salute delle persone.
    per l'istruzione vale lo stesso discorso, in europa è un conto su un isola bisogna vedere cosa dice la legislatura locale a riguardo e poi anche se fosse possibile non so fino a che punto siano efficienti le scuole pubbliche. Nell'eventualità in cui si dovesse optare per l'isola dobbiamo comunque tener conto che dovremmo essere in tanti sia per la disponibilità economica iniziale sia soprattutto per poter ricoprire tutti ruoli lavorativi indispensabili, dovremmo essere almeno 5000/6000 persone (che investano tutta la loro disponibilità economica considerando che ci vogliono soldi per cambiare completamente vita e che alla fine non vale la pena lasciare i propri averi inutilizzati in italia) cercando di coinvolgere chi ha esperienza o perlomeno attinenza al settore da lui svolto come può essere un insegnante, un infermiere, un meccanico o un muratore....
    credo che la repubblica di san marino abbia degli accordi economici con la repubblica italiana...per il resto è proprio quello che intedevo. o si pensa ad una sorta di società futuristica completamente autonoma,che utilizza tecnologie all'avanguardia,ma ecosostenibili, fondata su un territorio ricco di materie prime e senza il concetto di lucro. cosa impensabile senza l'investimento di GRANDI capitali e menti da premio nobel.
    oppure, secondo me, bisogna lasciar perdere l'idea di indipendenza per non ritrovarsi in una cosa di tipo medievale con le conoscienze di oggi,ma senza i mezzi.

  7. #177
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    Ragazzi ma secondo me bisogna riflettere bene sulle esigenze che comporta una comunità, anche se siamo solo mille persone ci sono molte esigenze la cosa non è cosi semplice.. Essere completamente autonomi non è cosa da poco. Io sono d'accordo con ganjabenecomune
    Essere se stessi è una virtù esclusiva dei bambini, dei matti, e dei solitari
    -De Andrè-

  8. #178
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    infatti questa è un'iniziativa molto costosa però tieni conto che io ho parlato di una comunità di 5000/6000 individui ma già 1.000 persone con 10.000€ a testa sono 10 milioni che per iniziare un progetto di pianificazione non è tantissimo ma non è neanche poco, poi se si riescono a coinvolgere più persone (chiaramente non cani e porci ma chi rispetta,tollera,contribuisce ecc.) si può disporre di un budget più elevato volendo alzando anche un po la quota dei 10.000€... considera che non vivremo nel medioevo come dici tu ma avremmo una vita più semplice con quasi tutti i confort (ma non tutti) come li ha qualsiasi altra isola turistica
    Ultima modifica di batteria89; 04-03-12 alle 19:03
    Se oggi non valgo nulla, non varrò nulla nemmeno domani; ma se domani scoprono in me dei valori, vuole dire che li posseggo anche oggi. Poiché il grano è grano, anche se la gente dapprima lo prende per erba.

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  9. #179
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    Raga mi avete fatto impazzire, ho letto 18 pagine di post…
    Io sto facendo qualcosa del genere, vi premetto che sono architetto e quindi ho un’idea abbastanza precisa di cosa serve a livello urbanistico. Comunque prima di tutto bisogna che teniate bene a mente alcuni punti:
    1- eccetto alcune isole davanti all’india non c’è nessuno stato che ti permetta di renderti indipendente, quindi ricadrai sempre sotto alcune leggi. Ma questo è un bene, perché organizzare una società civile è un’impresa titanica. Oltretutto quando sei all’estero le leggi sono sempre un po’ più dure per uno straniero e questo vale in tutto il mondo.
    2- Non puoi organizzare un’operazione del genere basandoti sul fatto che il punto più importante sia coltivare ganja senza che ti dicano niente, va organizzata una comunità che fra le altre cose auto produce ganja (a parte che potrebbe essere interessato anche chi non fuma).
    3- Nella comunità, per potersi staccare dal “resto del mondo” dovrebbero esserci medici, insegnanti, veterinari, agricoltori (di quelli veri) e avvocati (per difenderti dall’esterno). Ma quando si parla, come in alcuni post di 10, 20 o 50 mila persone è praticamente impossibile realizzarlo, non solo per l’investimento quanto per la gestione.
    Detto questo credo che l’idea più fattibile sia quella di un gruppo di una ventina di persone che si trasferisce all’estero in un paese “permissivo”. E quindi avere la possibilità di usufruire del servizio medico e di tutti i pro che derivano dall’appartenere alla società civile, ma creando una gated community dove fare quello che si vuole. Dove sto io ce ne sono a decine. Quelle più simili al vostro sogno sono formate da gente che si è comprata un terreno in società, ha costruito le case e le ha recintate con un bel muro. All’interno si dividono i compiti, chi insegna, chi bada i bambini, chi coltiva i pomodori e chi fa l’erba, ma non tutti vivono lì 365 giorni all’anno. Alcuni si, altri ci stanno per un periodo e per il resto tornano nei rispettivi paesi a lavorare. E qui sta il secondo aspetto del tema: la community vive di rendita o produce?
    Perché se vive di rendita servono una paccata di soldi e se produce non può produrre (solo) ganja, deve avere un mezzo di sostentamento legale. Anche perché immagino che uno voglia vivere in pace, circondato da amici, senza il problema di chiudere a chiave la porta e potendo sedersi in giardino a farsi un joint senza nessuno che ti dica bau.
    Io ed alcuni amici stiamo facendo una cosa che vi posso raccontare, anche perché siamo ancora alle prime fasi e non c’è nulla di illegale. Come vi accennavo vivo in centro america e da noi le leggi sono assolutamente antidroga (o meglio anti-coca) ma c’è un certo permissivismo per l’erba e soprattutto nella zona dove vivo non esiste quasi la polizia. Noi abbiamo comprato un ettaro di terra a testa (siamo in 3) pagandolo 10mila dollari ciascuno. La zona è una collina immersa nella giungla, in linea d’aria a un paio di chilometri dal mare. La vista è da paura, la natura ve la lascio immaginare. Intorno a noi ci sono centinaia di ettari in vendità ma la zona è ancora vergine e quindi nei prossimi 30 anni sappiamo per certo che nessuno verrà a darci noia, perché le strutture turistico-ricettive si orientano sempre sulla vicinanza alle spiagge. L’idea è quella di riuscire ad avere una ventina di ettari in proprietà privata, nei quali costruirci le nostre case e un paio di attività e cioè una produzione di frutta e verdura per la vendita agli hotel della zona (che distano circa 10-15 km) e una scuola di yoga (che organizzerà dei corsi una settimana al mese). Ovviamente all’interno della proprietà coltiveremo anche della ganja ma dal momento che sarà solo per noi non ci sarà mai nessun problema. I guai cominciano quando ti dai al traffico e a noi non interessa. Questo progetto che abbiamo in corso, di comune accordo con i miei soci, è una cosa che realizzeremo fra non meno di una decina d’anni, cioè stiamo già organizzando le strade e la parte urbanistica, fra poco cominceremo a costruire ma ci trasferiremo del tutto quando andremo in pensione, perché abbiamo figli che vanno a scuola e attività da seguire.
    Ma siccome non riesco ad aspettarexxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
    . Siamo abbastanza vicini ai servizi pubblici (15 km dal primo insediamento) ma siamo totalmente isolati dall’esterno, per proteggerci da malintenzionati e sguardi indiscreti. I compratori saranno tutti amici con i quali ho molti interessi in comune e con i quali so che non avrò mai problemi. E in giardino di sicuro ci faremo una bella serra. Il tutto ci costerà una sciocchezza rispetto ai prezzi italiani, e l’idea è quella di rivendere prima di trasferirci in collina (assicurandoci una buona pensione).
    E con questo ho finito ma prima voglio darvi un consiglio, basato sulla mia esperienza personale. Quando ti trasferisci in un posto come il mio devi essere veramente sicuro perché non è da tutti riuscire a staccarsi dallo stile di vita che hai sempre avuto in Italia (indipendentemente dal tuo tenore di vita). I vestiti, l'aperitivo il venerdì, l'auto ultimo modello sono fuori dal mio mondo. Dovrai staccarti da molti affetti, tenere in conto che probabilmente non ci sarai quando qualcuno dei tuoi avrà bisogno o verrà a mancare, ma soprattutto ti lascerai alle spalle il consumismo nel senso più completo del termine. Vivendo là io guadagno un decimo di quello che prenderei in Italia, ma riesco a mangiare bene, a permettermi di uscire ogni tanto , a comprare da fumare e ad andare in vacanza in italia tutti gli anni. Spendo zero in vestiti, vivo in ciabatte e costume e me ne fotto dell’ultima macchina che ha fatto l’audi. In cambio, se una mattina fa onde buone, metto un cartello che dice “chiuso per surf” e vado in playa e nessuno mi dice niente. Ma ripeto, non è da tutti quindi prima vi consiglio d ìi trovare il posto che fa per voi e fare una prova di un anno, poi magari uno può decidere se trasferirsi. E fate qualcosa in piccolo perchè a gestire qualcosa di grande si fa una gran fatica ed è più facile che vada tutto in vacca.
    Ultima modifica di sdrino; 07-10-12 alle 22:40
    Habet multum iucunditatis hashi ganjique rollatio (Sdlinio)

  10. #180
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    grazie mille per le tue considerazioni, infatti appena mi ha idetto che stavi in costa rica avevo proprio la sensazione che fossi quel tipo di persona stanca dell'italia e che è felice con poco comunque io nei post precedenti intendevo dire di coltivare canapa industriale per tessuti, edilizia, carburanti ecc. sia ad uso proprio sia per far guadagnare la società....trovo il vostro progetto molto interessante (più o meno quello che intendo anche io con questo progetto di comunità) però voi siete ad un punto decisamente migliore del nostro...tuttavia credi che sia così difficile far andare d'accordo una comunità con almeno 100 persone?(forse hai letto male ma ho postato che la comunità non va oltre i 5000 membri)conta che qui ci consideriamo una grande famiglia e chi se la sente può aderire tranquillamente però fin quando non si vedono progetti concreti di abitazioni, strade ecc. nessuno si renderà conto della fattibilità di questa impresa...tu avrai già visto quali sono i paesi più permissivi potresti dirmeli?
    Se oggi non valgo nulla, non varrò nulla nemmeno domani; ma se domani scoprono in me dei valori, vuole dire che li posseggo anche oggi. Poiché il grano è grano, anche se la gente dapprima lo prende per erba.

    Vincent Van Gogh

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