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Discussione: E gli italiani quando si ribellano?

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  1. #1
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    Questa domanda me la pongo ormai da tempo. Sono tornato ieri dall'Olanda e mi ha profondamente sorpreso quello che ho colto da questo popolo. Per quanto venga dipinta come trasgressiva e eccessivamente libera, Amsterdam è una città bellissima, molto caratteristica, cara (ma d'altronde è la capitale con il PIL più alto in Europa) e davvero "funzionante". Mi spiego: la gente è cordialissima, ti viene incontro anche se non ne chiedi l'aiuto direttamente, basta che ti vedano in difficoltà; tutti vanno in bici, prendono i tram, vanno a piedi. Vogliono respirare un'aria pulita, loro. Gli omosessuali possono sposarsi, i popoli di altre etnie e culture sono i benvenuti e non ci sono discriminazioni di sorta e pensare che al governo c'è la destra xenofoba...Sono stato meglio a vivere la città che a divertirmi. Ora, una bella rivoluzione in Italia ci vuole, perché siamo arrivati a rasentare il fondo. Bisogna rialzarsi perché siamo davvero quasi al livello di tunisini e libici quanto a libertà e modo di vivere. La rivoluzione serve ai popoli oppressi che devono liberarsi, gli altri popoli sono liberi e non ne hanno bisogno. L'Italia era un fiore libero e abbiamo sempre scelto di farci posare le mosche della cacca e non le api per il miele. Abbiamo una cultura stratificata e dei pregiudizi inutili a priori. Qui vogliamo fottere il prossimo non aiutarlo, qui ci compriamo 3 auto a testa per fare i fighi, qui votiamo a gente che di politica non ne sa nulla e lo facciamo non perché riteniamo sia valido o possa fare qualcosa di buono almeno, ma perché rispecchia il maschio latino che è in noi, donnaiolo e pieno di soldi. Io farei un sondaggio per vedere quanti italiani vorrebbero essere così. La rivoluzione si deve fare, ma quando cambiamo prima noi italiani.

  2. #2
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    Tra l' altro, la storia si ripete. Se l' Italia ha ancora un popolo, quel popolo sono gli italiani.

    Gli italiani non sono stati per nulla contenti del fascismo, novant' anni fa. E nonostante il fascismo, con la sua inaudita violenza, i prati erano verdi, i bambini potevano uscire soli per i paeselli a 3 anni.

    Ora siamo nel periodo della globalizzazione armata, e la crisi è mondiale, non italiana. La propaganda ci fa ridere, le armi di Oppenheimer sono giocattoli.

    Credo che l' Italia cambierà direzione simultaneamente al mondo, anno prima, anno dopo.

    Infatti, se l' uomo ha un innato istinto di morte, il brivido lungo la schiena sta diventando ultimamente così orripilante da strappare i peli; viene voglia anche ai più spavaldi e temerari di cambiare direzione.

    Si sa, i cambiamenti avvengono dopo una profonda crisi (crysis, dal greco, significa CAMBIAMENTO). Se è così, non vedo l' ora che arrivi il tanto temuto default italiano, europeo, occidentale, indocinese. Solo così saremo obbligati a cambiare TUTTO. Ma non sarò una rivoluzione dolce, tanti di noi soffriranno...speriamo per un futuro migliore.
    Cuz u actin like a boss ma pe mia si n'ominicchiu
    capeesh?

  3. #3
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    Gli italiani sono fatti così,tutti brontolano e borbottano,ma nessuno ha il coraggio di cambiare le cose,ma è solo una fase di transizione,quando il malcontento sarà ben oltre il livello allora le cose cambieranno,un po' come x la rivoluzione francese ;)

    Discorso a parte x il fascismo del secolo scorso,prima della guerra è vero che le persone venivano bastonate ,ma è anche vero che le porte delle case erano aperte e nessuno si sognava di rubare,c'era poco,ma x tutti,molte delle scuole o fabbriche o strutture varie presenti in Italia sono state lasciate dal fascismo,paludi bonificate sempre dal fascismo e case costruite x il popolo.ora prima che scoppi il caos,non intendo certo dire che mi manca il fascismo sia ben chiaro,xó quando certi vecchi dicono che si stava meglio prima mi viene da pensare,perché ora si sta veramente di merda sotto certi punti di vista e nessuno mi bastona!
    Chi ha paura muore ogni giorno,chi non ha paura muore una volta sola

  4. #4
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    Sono tornato da poco dalla Spagna e mi è bastato veramente poco che hanno il doppio dei coglioni nostri!!!
    "Se per vivere devi strisciare, alzati e muori."

  5. #5
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    Io il 6 quasi sicuramente sarò a roma a manifestare

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da ecko Visualizza Messaggio
    "Greci, tunisini, spagnoli e altri sono scesi in piazza in massa. E GLI ITALIANI, COSA ASPETTANO PER RIBELLARSI?"
    Gli italiani stanno aspettando di riaquistare un po' di fiducia nel prossimo (e forse in sè stessi).

    In questi mesi ho letto parecchi articoli di giornalisti, sociologi e filosofi che si sono posti la stessa domanda e ognuno ha trovato risposta in diversi aspetti della nostra storia, cultura e situazione politica, ma l'unico elemento che ho trovato comune un po' in tutte le spiegazioni è stata proprio la convinzione che l'azione politica e culturale degli ultimi 20 anni abbia distrutto completamente ogni aspetto di coesione sociale presente nel nostro paese.

    La televisione commerciale (abbondantemente supportata dall'azione politica fin dai tempi di Craxi) ci ha insegnato che per avere successo bisognava pensare solo a se stessi, poi ci ha convinto che per difendere la posizione raggiunta dovevamo essere in costante competizione con il vicino di casa o il collega di lavoro.
    Nel corso degli anni tutto questo ci ha portato alla scomparsa dei contratti collettivi, del diritto di sciopero, a condizioni di lavoro da schiavi e, cosa forse peggiore, alla diffusione di un pensiero dal vago sapore nazista del "tanto se non lo faccio io, lo farà qualcun altro".

    Un tempo le insurrezioni popolari, e poi le rivoluzioni, erano guidate da gente che spesso non lottava per sè ma per la libertà e le condizioni degli altri; fiduciosi che gli altri avrebbero fatto lo stesso per loro quando ce ne fosse stato bisogno.
    Oggi nessuno lotta più e rischia del proprio per difendere i diritti di qualcun altro, e molti nemmeno per i propri. Anzi, adesso ci si ritrova con manifestazioni e movimenti che vogliono togliere ad altri dei diritti (pensioni, culto, ecc.) nella convinzione che questo aiuti a mantenere i propri.

    In questa situazione è impensabile organizzare una rivolta popolare perchè ognuno vede la causa dei problemi nel vicino, anzichè nel Sistema.
    Forse l'unica speranza per l'Italia è, come già avvenuto in passato, che emerga una figura in grado di guidare le masse ignoranti.
    Nella speranza che sia un nuovo Berlinguer e non un nuovo Mussolini (rischio molto più reale di quanto si creda).

  7. #7
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    se gli italiani non si ribellino è perchè infondo infondo,gli fa comodo vivere in questo stato.
    alla fine questo stato fondato sulla menzogna fa comodo a troppa gente..
    tutto finirà,tutto ricomincerà tale e quale.
    così è stato in passato,così sarà sempre

  8. #8
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    Salve, se avete voglia e tempo, ascoltatevi questa canzone...

    http://www.youtube.com/watch?v=4GTey5bNtnI

    Lui parla di una ribellione e di un problema non solo italiano, ma mondiale.
    Forse è un genere che a molti di voi non garberà,ma nelle sue parole dovremmo rispecchiarci tutti,perchè descrive noi e la m***a di sistema,ormai globale, in cui siamo COSTRETTI a vivere.

    Secondo me è un video molto significativo non aggiungo altro...

    (scusatemi se già conoscevate il discorso iniziale..io personalmente non ho trovato da dove è stato preso, ma se qualcuno lo sa,mi piacerebbe scoprirlo :D )..buona giornata a tutti
    Ultima modifica di famaoutlaw; 03-10-11 alle 11:10

  9. #9
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    se si esamina un attimo le rivoluzioni italiane che han portato in piazza mari di giovani universitari e di persone esasperate da un governo folle,han sempre portato alla reistituzione dello stesso modello di governo.le facce cambiano,i simboletti e i nomi dei partiti cambiano,ma le intenzioni invece restano..
    sempre guardando,anche se indirettamente,quello che è successo negli anni della guerra fredda,dei movimenti di lotta continua,della voglia di anarchia,si vede che scorrevano fiumi di droga.
    sembra quasi di vedere lo stesso protocollo che ha fatto decimare la cultura psichedelica degli hippie.
    a quei tempi ha cominciato ad entrare un'enorme quantità di eroina.in questi anni provo una grande paura vedendo quello che sta succedendo ai ragazzi attorno a me.
    i ragazzini in bar che si bevono l'md e si fanno la righetta di speed.tanti miei coetanei che andavano ad impastigliarsi si son dati all'eroina,spinti dalla facilità i assunzione.
    guardando quello che è successo alle menti più brillanti della mia città,comincio a pensare che tutto questo sia un metodo"sordo"di repressione.
    la morte celebrale dei giovani,presi nei momenti in cui il cervello sta completando la sua crescita,a mio avviso,è un'arma adottata dalla nobiltà reistaurata per far perdere i valori alle generazioni crescenti.
    tutto finirà,tutto ricomincerà tale e quale.
    così è stato in passato,così sarà sempre

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