Ciao Marijo, (anche il tuo nick è carino) bé si, gli interessi delle industrie farmaceutiche sono una preoccupazione per chiunque usi metodi naturali di cura della propria salute, e, purtroppo, non sono i soli che ci preoccupano.
Io trovo veramente assurdo che una persona non possa avere il diritto di curarsi con una pianta messa a disposizione della natura, soprattutto la canapa che ha una bassa pericolosità in relazione ai molti disagi che allevia e le malattie che cura. Molte semplici piante officinali devono essere usate con una certa cautela, perché potrebbero avere degli effetti collaterali peggiori della canapa. Non parliamo dei farmaci chimici che l'industria produce.
Fra tutte le libertà che ci negano, o ci condizionano nel comportamento per qualche interesse economico, se non ci riprendiamo in mano noi la nostra salute con un gesto ribelle di consapevolezza, questi ci vorrebbero tutti trasformati in degli schiavi consenzienti, malati ma loro convinti sostenitori, dipendenti da loro che ci guadagnano.
Mi sembra sempre più che oltre a cambiare la legge per la canapa sia necessaria parallelamente un'evoluzione della consapevolezza generale nei confronti dei rapporti sociali, dell'etica, del rispetto della Natura e delle sue risorse.
Si potrebbe avere un livello di vita pari o addirittura superiore in qualità fino a 20 miliardi di persone, forse 40 (spero che non ci arriviamo mai!) se l'interesse principale per tutti gli esseri umani fosse quello di proteggere il dono della Vita e gli esseri viventi di questo rarissimo pianeta. Che sarebbe anche la cosa più logica da fare. Anche perché abbiamo sempre dovuto fare i conti anche con cataclismi naturali, la "catastrofe Uomo" ce la potremmo saggiamente evitare!
L'evoluzione della consapevolezza da predatori-consumatori-distruttori egocentrici in protettori in equilibrio con la vita, visto che abbiamo l'opportunità dell'intelletto. Sarebbe anche il nostro interesse primario come specie.
Certo che sarà difficile farlo capire alle teste più dure! (Chi vive principalmente per guadagnare soldi, perché troppo ricco o troppo povero) Ma è la nostra sfida, e quella delle generazioni future.
L'umanità si è sempre rivelata prepotente e bellicosa, animata da incessanti desideri troppo spesso malati di egocentrismo, è una sfida che ereditiamo dai millenni. Si può solo scegliere da che parte stare. Distruttori o protettori? Entrambe le nature sono in ognuno di noi.
Il Dott. Fabrizio Cinquini mi sembra chiaramente un essere umano che ha scelto di proteggere la vita. E avrà l'appoggio di quelli come lui. Comunque vada.
Eticamente sarebbe da processare chi ha fatto un sistema di leggi così assurdo e illogico, per il danno fatto a tutta la collettività. Ed incenerire la "sostanza intossicante" dell'odio liberticida contenuto in tali norme, cambiandole quanto prima.
30 anni fa eravamo tutti convinti che entro 10 anni al massimo la canapa sarebbe ritornata libera, altro che legale. Più tempo passa più il proibizionismo appare assurdo a sempre più persone. Lotteremo altri 30 anni se necessario (speriamo di no), sperando sempre di legalizzarla "l'anno prossimo", siamo tantissimi a non volerci arrendere. Che fossimo noi le teste dure?
Nonostante possano ormai beccare chiunque se la coltiva in molti modi e nessuno sia al sicuro, più reprimono e più il sentimento di ribellione spinge sempre più nuove persone a coltivarsela, sempre più in segreto. E' un vicolo cieco il proibizionismo, lo è sempre stato, ha sempre avuto bisogno di grosse menzogne per durare solo qualche decennio, si dovranno per forza riscrivere le regole. Quando? Quando gli converrà? Quanti dovranno soffrire ancora inutilmente?



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ma belli densi come una cima ricca
).




