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Discussione: Spaccio di droga su internet

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  1. #1
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    Citazione Originariamente Scritto da sLam Visualizza Messaggio
    GABRIELE MARTINI
    TORINO
    Come Scampia, più di Scampia. C’è una piazza di spaccio aperta 24 ore su 24, sette giorni su sette, dove migliaia di pusher vendono, impuniti, qualsiasi tipo di droga. Possibile? Sì, possibile. Provare per credere.

    Il Paese dei balocchi per tossici è un sito internet. Si chiama «Silk Road», via della seta. Intendiamoci: arrivarci non è facile. Questo ebay della droga all’apparenza non esiste: se si digita l’indirizzo sul browser non si ottiene nulla. Ma il sito esiste, eccome. Sta nascosto in un angolo buio della rete: l’Internet sommerso, il «Darknet». Per entrare in questo mondo virtuale parallelo bisogna utilizzare «Tor», un software gratuito che rende anonima la navigazione. È lo stesso sistema che permette agli attivisti iraniani di scambiare informazioni o ai blogger cinesi di aggirare la censura. Si carica il programma e dopo pochi minuti il gioco è fatto: si naviga nell’immensa zona franca senza controlli né regole, dove nessuno sa chi fa cosa.

    Silk Road sembra Amazon. Ci sono foto della merce, prezzi, tempi di consegna e recensioni dei compratori. Il logo è un beduino su un cammello. Da qualche mese sono sparite le armi. Bandite. Tutto il resto è lì, a portata di clic. Abiti contraffatti, medicine, sostanze dopanti, passaporti falsi, materiale pornografico. Briciole rispetto alle 4.400 droghe in vendita. La moda del momento sono le nuove sostanze sintetiche: 4-MMC e Crystal meth. Incolori, inodori e insapori. Preparate in modo artigianale, a volte si rivelano mix letali. Falciano giovani vite nelle periferie di Mosca, nelle discoteche di Ibiza e ai rave party sulle spiagge brasiliane. E’ lo sballo globalizzato: abbatte frontiere e viaggia in piccoli pacchi da un continente all’altro seminando dipendenza.

    Su Silk Road i pagamenti avvengono in Bitcoin, la moneta elettronica che non lascia tracce. Si tratta di soldi virtuali generati automaticamente da una serie di computer in rete tra loro. Per comprarli basta una carta di credito. Si versiamo i Bitcoin sull’account ed ecco che tutto è pronto per l’acquisto, protetti dall’anonimato più assoluto. Molti spacciatori rifiutano di spedire ai nuovi arrivati. Non sempre il primo tentativo funziona: il rischio è finire nella lista nera dei «compratori sospetti». Ma conquistata la fiducia dei venditori, non resta che passare allo shopping. Dopo qualche giorno i pacchetti di droga arrivano a destinazione.
    «Quello di Silk Road è un contesto smaterializzato, difficilmente aggredibile», ammettono gli investigatori. L’offerta di droga cresce con trend esponenziale. C’è chi spaccia pochi grammi di erba, ma c’è anche chi vende fino a un chilo di cocaina o centinaia di pasticche di ecstasy alla volta. Non sono numeri da piccoli spacciatori. Andrea Ceccobelli, Capitano del Nucleo frodi tecnologiche della Finanza, lancia l’allarme: «C’è il rischio concreto che la criminalità organizzata utilizzi questi nuovi canali. In altri Paesi sta già succedendo: in Russia da anni le mafie arruolano laureati in informatica». Carlo Solimene, direttore della Divisione investigativa della Polizia Postale e delle Comunicazioni, non si sbilancia: «Il fenomeno nel nostro Paese non sembra ancora particolarmente esteso». Sui trafficanti italiani il riserbo è massimo: «Posso solo dire – spiega Solimene – che ci sono attività investigative in corso».

    In sei mesi il numero di venditori su «Silk Road» è più che che raddoppiato. Secondo uno studio della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, il volume d’affari nel primo semestre del 2012 è stato di 1,5 milioni di euro al mese. Sarà felice il misterioso amministratore del sito, che incassa una commissione del 6% su ogni transazione. Si fa chiamare «Dread Pirate Roberts» (come il simpatico pirata di un film fantasy). Definisce «eroi» i venditori. Da mesi l’Agenzia federale antidroga Usa gli dà la caccia. Inutilmente. Anche lui è un nickname su un sito che non esiste.

    Fonte: La Stampa.

    http://www.lastampa.it/2013/01/10/it...nJ/pagina.html

    adesso arrivano???
    io sono tre anni che NON ne sento più parlare, di sto sito... mah...

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da sLam
    io non conosco polli e tanto meno, anche se li conoscessi, non li considererei come "miei"
    Frasi fatte ed espressioni idiomatiche

    Conoscere i propri polli
    Sapere con chi si ha a che fare e perciò saper gestire la situazione nel migliore dei modi.
    "Cercando le parole si trovano i pensieri"
    Joseph Joubert, Pensieri, 1838

  3. #3
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    Vabbé grazie. Tu che sai con chi hai a che fare, hai pensato non avessi capito la frase e che avessi bisogno di una spiegazione.. Buona cosa per screditare la posizione di una persona. "Conoscere i propri polli" o sapere con chi si ha a che fare è comunque sempre un segno di presunzione. "Sapere che sono pericolosamente curiosi" equivale ad avere una cattiva considerazione del prossimo. Pensare sempre di avere una maturità al di sopra della media o una curiosità al di sotto della media. Insomma, la posizione del papà che vuole nascondere alla figlia l'oggetto della sua curiosità per non farla cadere..
    Non voglio farla più lunga di quanto è, ma non mi va che si banalizzi la mia posizione, parafrasando una frase fatta. Accetto comunque le regole senza problemi.
    Ultima modifica di sLam; 14-01-13 alle 10:41

  4. #4
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    Forse ho male interpretato la tua critica, ma l'impressione è che tu sia sentito offeso principalmente dall'uso del termine "polli", credendo avesse una connotazione negativa (riferita alla stupidità) e credendo fosse riferito a te o ad altri.
    Dato che non ho nessuna intenzione di offendere gli utenti (anche involontariamente), ho ritenuto opportuno specificare che si tratta solamente di un'espressione idiomatica di uso comune che non ha nessun significato offensivo.

    Considerando che, durante la storia del forum, periodicamente sono stati aperti e chiusi topic in cui si chiedeva come acquistare o vendere droga, non credo di peccare d'arroganza quando affermo di conoscere la probabilità con cui un utente può interessarsi ad argomenti pericolosi per la sicurezza del forum.
    Nello specifico, ho già osservato altre volte discussioni su Silk Road sfociare in post e topic non consentiti dal regolamento. Per questo ho cercato per due volte di riportare la discussione sui giusti binari, prima di doverla segnalare allo Staff.

    Non si tratta di cattiva considerazione, ma di consapevolezza (data dalla semplice osservazione) del comportamento adottato dal gruppo che si stà moderando.
    "Cercando le parole si trovano i pensieri"
    Joseph Joubert, Pensieri, 1838

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