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Discussione: Il M5S propone il superamento della Fini- GIovanardi

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  1. #1
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    Se passi in presentazioni,è cosa gradita oltre che buona norma in un forum

    Buona permanenza!
    Se non fai parte della soluzione,fai parte del problema.

  2. #2
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    KGB non devi convincermi...con me sfondi una porta non aperta...scardinata!!!
    Io ho piu' volte espresso il mio pensiero...peraltro in modo "autolimitato" rispetto a cio' che penso di avere capito (da tempo) e gia' così...

  3. #3
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    Ragazzi, cercherò di essere chiaro una volta per tutte, perché qui constato che, seppur nell'apprezzabile tentativo di fornire un contributo di idee tutti si dilungano con visioni del tutto personali, che non tengono conto di vari elementi.
    . COLTIVAZIONE CON AUTORIZZAZIONE.
    La ritengo - per averla proposta nel 2008 (non oggi) - una via seria, che permetterebbe di percorrere molta strada in avanti.
    Non condivido per nulla i continui timori di una cd. "schedatura" e vi spiego perché.
    Si tratta di ricondurre il tutto ad un rapporto di concessione amministrativa, come avviene in altri settori (caccia, pesca, patenti, passaporti, carte di identità, concessioni edilizie, contratti di locazione, servizi sanitari, permessi di soggiorno, visti per l'accesso in altri paesi).
    Forse che quando volete ottenere uno di questi servizi e pagando una somma, ottenete una tessera rilasciata dall'Autorità, vi lamentate di essere stati schedati?
    Non mi risulta proprio.
    Forse che quando prendete la patente non dovete fornire un numero elevatissimo di documenti, idonei a quella che taluno di voi definisce schedatura?
    Non mi pare vi lamentiate
    Ma ancora, alcuni di voi mi sembra dimentichino di considerare un passaggio fondamentale.
    Piaccia o no, stiamo parlando della coltivazione di piante dalle quali si ricava una sostanza notoriamente psicoattiva o stupefacente, dunque, derivata direttamente dalla cannabis.
    A mio avviso si può e si deve parlare di desanzionalizzazione (forma giuridica di legalizzazione) dell'uso delle sostanze, sul principio dell'assoluta libertà del singolo, in relazione alle proprie condotte, quando queste si estrinsechino in una sfera privata.
    Per quanto attiene, invece, alla produzione - ancorché finalizzata all'uso personale - al fine di evitare contrasti, conflitti interpretativi, orientamenti giurisprudenziali particolari, confusioni etc., una strada che giudico plausibile e che ribadisco è quella della desanzionalizzazione controllata attraverso il rilascio di una concessione da parte della Prefettura.
    Bisogna superare le ipocrisie e dire chiaramente che non vi è nulla di sbagliato o di anticostituzionale nel prevedere di regolamentare ed autorizzare il fenomeno produttivo, per evitare facili eccessi che possono altrettanto facilmente verificarsi.
    Una deregulation incontrollata della coltivazione (attraverso una libertà assoluta) finirebbe per penalizzare quei coltivatori che, invece, si muovono correttamente, agevolando i furbi ed i disonesti.
    Il rischio che la coltivazione per uso personale possa spesso essere evocata, a giustificazione scriminate per coprire situazioni che, invece, possono essere orientate in senso molto differente ed illegale (produzione per la messa sul mercato di sostanza) è tutt'altro che remoto.
    D'altronde qualcuno che coltiva per lo spaccio ci deve essere, vista la quantità di stupefacente che, comunque, circola.
    Il mio ragionamento è elementare.
    Se una persona coltiva per proprio fabbisogno, non ha nulla da temere, anzi ha una sicura convenienza che l'attività coltivativa abbia poche regole, ma certe e chiare ed ha interesse che anche gli altri utenti coltivatori operino in modo corretto.
    si deve, inoltre, distinguere tra i tipi di coltivazione e creare un cerchio virtuoso.
    In questo senso si può porre anche il problema dei CSC, che potrebbero a condizioni estremamente precise e rigorose divenire un'ulteriore risorsa e forma di esperienza di cooperazione coltivativa lecita.
    Si deve creare una mentalità, altro che invocare - anche un po' istericamente - la paura di una schedatura!
    E poi se proprio volete sapere come la penso (io che non ho esperienza specifica in materia coltivativa diversa da quella forense), vi dico che tutte queste paranoie della schedatura, non le condivido, sono sterili e nascondono un problema di fondo.
    Chi evoca questo rischio, a mio avviso inconsciamente, si piange addosso e temo che quasi si vergogni di ciò che fa e che abbia paura di venire allo scoperto.
    Io ritengo che, invece, un sistema di concessioni amministrative rette da Uffici specializzati, permetta di dare rispettabilità , tolleranza ed approvazione sociale alle persone che svolgono correttamente una attività di autoproduzione sino ad oggi del tutto negletta e perseguitata.
    Credo che una simile ipotesi possa dare soprattutto tranquillità al coltivatore, il quale conosce, così, preventivamente i suoi diritti, i suoi doveri, i limiti e le facoltà riconosciutegli dalla legge.
    Perché rimanere nell'ombra? Francamente non lo comprendo.
    Altro che schedatura!
    Taluno di voi, poi, non tiene in debito conto un altro importante problema che si correla con la coltivazione e cioè la circostanza che alla coltivazione si viene, così, ad abbinare la detenzione dell'eventuale prodotto della coltivazione.
    Credo non vi sia necessità di ulteriori equivoci.
    Una concessione amministrativa, con i propri diritti-doveri, pone il coltivatore-assuntore nella condizione di non dovere subire perquisizioni, di potere agevolmente giustificare il possibile possesso di quantitativi che possano non apparire ad un primo sguardo minimali.
    Proprio è così difficile, non rendersi conto della necessità di sciogliere in modo plausibile e non velleitario un nodo così importante e complesso?
    Il parallelismo con l'alcol non funziona.
    Tutti sappiamo che è vietato produrre in proprio alcol, e la violazione di tale divieto comporta l'accusa di evasione di imposta (vi è monopolio di Stato) ed anche contrabbando (per il medesimo motivo).
    Dunque, potremo certamente discutere in parallelo degli effetti nocivi dell'assunzione delle due sostanze, giudicando senza dubbio l'alcol più deleterio della cannabis.
    Discutendo, però, della coltivazione, quale strumento di produzione, che, poi, è il cardine della questione, non possiamo che constatare che le due modalità di produzione - dalle quali si ricavano prodotti che sono suscettibili di determinare alterazioni psicofisiche in chi li assume - non possono sfuggire ad un controllo.
    PROBLEMA DELLE PENE
    Da ultimo, mi sembra di potere riaffermare che non condivido gli interventi normativi allo stato intervenuti a macchia di leopardo, e che mi paiono più indirizzati - INGIUSTIFICATAMENTE ED INACETTABILMENTE - a favorire il piccolo spaccio, riducendo le relative pene, più a risolvere il problema dell'assunzione.
    Non dimenticate che qui si parla di cannabis, ma che eventuali modifiche sanzionatorie possono toccare tutte le condotte anche quelle relative alle droghe pesanti, perché anche per esse opera il reato di lieve entità.

  4. #4
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    La ringrazio per le sue parole Avvocato soprattutto quando dice:
    Chi evoca questo rischio, a mio avviso inconsciamente, si piange addosso e temo che quasi si vergogni di ciò che fa e che abbia paura di venire allo scoperto.
    perchè quando ho scritto qualche post prima:
    Outing? In questo senso di sicuro. Ci sono troppi di noi che si vergognano di fumare.
    non avevo tutti i torti, se pure Lei ha avuto questa impressione.
    Io notavo che per molti versi il processo di accettazione da parte della società (italiana in particolare)della possibile legalizzazione somiglia moltissimo al processo di accettazione da parte della società dei gay e del matrimonio tra omosessuali (io sarei a favore). Quando gli omosessuali hanno cominciato a fare outing e a protestare alla luce del sole per i loro diritti, hanno impresso al loro movimento un impulso positivo straordinario. Io ci rifletterei su sta cosa.
    Povero non è chi ha poco ma chi vuole molto (Seneca)

  5. #5
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    Intanto segnalo un'interessante ed importante sentenza della Corte di Cassazione sulla coltivazione in Corner Avvocato - novità giurisprudenziali

  6. #6
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    ma a me risultava che se uno vuol far la birra o la grappa o coltivare tabacco e zafferano per usi esclusivamente personali può farlo senza dichiarare nulla e senza ottenere alcuna licenza, o sbaglio?

    l'autorizzazione dovrebbe essere obbligatoria solo per chi volesse coltivare cannabis in grosse quantità e, ovviamente, per chi volesse venderla. (pagando di conseguenza anche delle tasse, proporzionate alla quantità venduta)

    Riguardo al "Ci sono troppi di noi che si vergognano di fumare. " e alla faccenda del "coming out", accettare il fatto che il semplice consumo (coltivazione ad uso personale) debba essere una "concessione" anzichè un diritto, finirebbe col sancire che il coltivatore-consumatore è "diverso" dagli altri cittadini (art. 3 della Cost., se non erro) e a me pare come una conferma della "vergogna" che alcuni (spero pochi) provano nel fumare e coltivare.

    Inoltre mettere tanti ostacoli alla libera coltivazione (schedatura e tassa) limiterebbe lo scopo principale della legge: emancipare il consumatore da qualsiasi forma di mercato (mercato legale e mercato nero) introducendo inoltre il principio che il diritto di consumare canapa autocoltivata non è uguale per tutti, ma si basa sul reddito.

    E' solo permettendo a TUTTI di coltivare una quantità modica di piante (4 o 6, ad esempio), SENZA schedatura e tasse, che si riesce a eliminare il mercato nero delle coltivazioni in mano alle mafie.

  7. #7
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    Se proprio si volesse mettere a tutti i costi una tassa, si potrebbe fare senza l'autodenuncia:
    sarebbe possibile (come altri hanno scritto in precedenza) tramite una marca da bollo datata (es. una da 10 euro), da apporre su uno dei vasi della coltivazione e da comprare una volta l'anno. In caso di controllo le fdo controllerebbero solo il numero di piante e la presenza della marca da bollo.
    Il tutto senza autodenuncia.

    ultima riflessione: Che succederebbe se, mettiamo, quest'anno viene legalizzata la cannabis e l'anno prossimo Giovanardi o altri approvano una legge simile o addirittura peggiore all'attuale fini-giovanardi?
    Avrebbero accesso alla lista dei coltivatori. Esiste qualche legge che tuteli la privacy in questo caso? Credo di no, perchè se una legge prevede che coltivare è reato, non c'è legge della privacy che tenga e possono farne (della lista) ciò che vogliono.

    Vorrei che fosse chiaro che le ipotesi che avevo esposto (rastrellamenti) non erano umoristiche.
    Intendevo seriamente quando parlavo di tale pericolo.


    Credere o meno alla possibilità dei "rastrellamenti" è un fatto soggettivo che varia da persona a persona, un fattore determinante nello scetticismo o meno verso tale possibilità credo si basi sulla fiducia o sfiducia che abbiamo verso la classe politica del nostro paese.

    Al momento, nel mio caso, quella fiducia rasenta lo zero.
    Ultima modifica di KGB; 22-01-14 alle 22:32 Motivo: (della lista)

  8. #8
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    La canapa è un credo personale, una cosa intima ma condivisibile,a portata di tutti ma non per tutti. Oggi c'è un prezzo da pagare per essere adepti, di tipo morale, più una forte sovrattassa,puramente venale,guarda caso posta dai soliti noti.

    Se vogliamo fare una legge che CAMBI questo dualismo, deve per forza essa contenere la dichiarazione di resa,e di scuse, da parte di chi fino ad ora ha cavalcato i suoi sporchi destrieri, per i SUOI SPORCHI INTERESSI.

    Altre cose, non mi interessano.
    Tessera ASCIA n.479

  9. #9
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    Ottima mossa unificare i 3ad stavo scrivendo per chiederlo!
    Tessera ASCIA n.479

  10. #10
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    C'è un mio topic su Fava&Manconi in questa sezione dove ho scritto "Vorrei solo che anche Grillo e il M5S si pronunciassero in merito..." e finalmente eccoci qua.

    Come ho già detto, a me andrebbe bene una tassa governativa che non superi i 200 euro e che vada pagata una sola volta per tutto. Il m5s ha circa il 22% dei seggi parlamentari, quindi è una forza politica che può concretamente fare qualcosa e penso che, per ora, dovremmo accontentarci di questo.
    Ultima modifica di M'agganjo; 14-01-14 alle 22:19

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