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Discussione: Spiegare la nostra passione ai nostri figli!

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  1. #1
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    AHAHAH Il mondo è proprio piccolo. Io ho scelto i Doors perchè sono cresciuto nel mito di Jim. E poi gli Skunk non li conosco (il gruppo intendo ) mentre Lou Reed l'avevo già visto a Milano. Anni fa era meglio pero'. Sembrava una piccola Woodstock. Mitica Pistoia. Grande Teppa
    Povero non è chi ha poco ma chi vuole molto (Seneca)

  2. #2
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    arriva lo stupido di turno....
    io gli regalo questo a pasqua.
    Anteprime Allegate Anteprime Allegate weed.jpg‎  

    cit.
    Quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
    l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
    vi accorgerete che non si può mangiare il denaro.

    come scegliere strain e breed Hidden Content

  3. #3
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    Guardate io anche essendo giovane ( 32 anni ) quindi ancora ogni tanto monello ma responsabile, ho due figli maschi, bè in primis cercherei almeno fino a quando non hanno 16 anni, che poi è il periodo in cui avvengono i primi approcci, se non un paio di anni prima, di cercare di nascondere i miei usi, ma non per vergogna, ma perchè sicuramente se non in casi specifici, non si usa il cervello a quell'età, valuterei semplicemente la situazione del livello di maturità dei miei figli, conosco gente che a 40 anni se fossero miei figli, gli vieterei anche di bere una birra con gli amici, ma perchè non hanno il cervello di fare le cose, quindi penso che sia più una questione di valutazione della persona che si ha di fronte.

  4. #4
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    Raga niente tabù! secondo me la scelta lo fatta. sono contento di essere un fumatore: un fumatore responsabile. Per rispetto e educazione non fumero' ne con lui ne davanti a lui ma non avro' segreti! gli spieghero' cosa ne penso esponendo sia i pro che i contro poi sarà una sua scelta e se avro' fatto un buon lavoro o non fumerà o sarà un fumatore Responsabile!

  5. #5
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    bè..
    i miei genitori e anche ir mi nonno man sempre drincato vino a tavola senza nascondersi..
    un bambino(i bambini hanno una particolare capacità d'apprenzione) c'impara che se beve a tavola e non fuori dai pasti........
    semplicemente se con l'erba c'hai un qualsiasi tipo d'approccio, lo devi mantenere con naturalezza, credo. altrimenti il bimbo, magari senza rendersi conto, si chiederà perchè papa si nasconde??e questo non è giusto

    purtroppo il proibizionismo crea dei mostri..e quindi l'approccio deve essere cautelativo onde evitare de trovassi nei guai!!

    ps. c'ho 25 anni, se m'arriva na tipa e mi dice che aspettiamo un bambino crepo sul colpo!! quindi il mi pensiero è del tutto ipotetico.

  6. #6
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    Questa è una libera riflessione, tanto per raccontare qualcosa anche di me e farmi conoscere.

    L'altro giorno ho confessato ai miei figli di fumare erba ogni tanto.
    Per delle persone così piccole (11 e 14 anni) che vivono di dicotomie, è stato come confessare di farmi di eroina: il mondo gli è caduto addosso, quel fantastico mito che credevano fosse loro padre è diventato poco più di un debole tossico-dipendente e altro ancora che vi lascio immaginare, sono volate parole grosse da parte loro.

    Non dico tutto questo per avere dei PAC PAC sulle spalle o qualche tipo di consolazione o invogliare a partire per la tangente con discorsi lacrimevoli tipo "Yo bradda, vedrai che poi ti vorranno ancora bene", dio me ne scampi, non ne ho bisogno; anche perché sappiamo tutti che in verità stiamo parlando di una sostanza facilmente paragonabile a qualche birra, per effetto (quantomeno a grandi linee), sebbene i danni dell'alcol siano infinitamente maggiori.

    Quello sul quale rifletto come padre deriva direttamente dalle loro domande:
    1) "Ma allora se io mi facessi uno spinello tu cosa diresti?",
    2) "Perchè lo fai?" (in verità credo fosse un "Perchè ti fai?", è ridicolo detto così, ma per loro è sensato),
    3) "A questo punto come puoi pensare di essere tu a dirmi cosa sia giusto o sbagliato?",
    4) "Ma se fa male, come puoi dire che lo(ti) fai perché ti fa bene?".

    Già!
    Premettendo che fortunatamente sul lungo periodo i miei ragazzi dimostrano maggiore apertura mentale (insomma abbiamo già fatto pace su questa cosa) e che pure la mia ex, malgrado un certo disagio nel dover affrontare questo discorso coi figli senza un minimo di preavviso (lei non fuma e non ha mai fumato), alla fine non ne ha fatto per nulla una tragedia, vado avanti con questa riflessione.

    1) "Ma allora se io mi facessi uno spinello tu cosa diresti?". Già questa logica domanda mi ha spiazzato, perché in tutta onestà non la prenderei bene sapessi che si sono fumati dell'erba. Sarà che alle volte sento la necessità di farmi una canna quando sono al limite del 'burn out', il che da parte mia potrebbe essere una dimostrazione di debolezza e quindi potrei accettare lo stesso da uno dei miei figli? Non lo so, anzi credo di no. Vorrei che fossero sempre capaci di affrontare le difficoltà della vita senza fuggire la realtà. Sarei in generale più aperto se fossi sicuro che lo facciano solo per cazzeggiare con gli amici, ma non a questa età comunque.

    2) "Perchè lo fai?" Perché alle volte mi aiuta e li torniamo alla prima domanda e si aggiunge credo un'altra cosa: "Quindi se tu lo fai perché ti aiuta, perché non dovrei farlo io per lo stesso motivo?". Fregato.

    3) "A questo punto come puoi pensare di essere tu a dirmi cosa sia giusto o sbagliato?" Ecco qui in teoria penso proprio di poterlo fare a ragion veduta, ma ci si scontra, come ho detto prima, con un mondo fatto a dicotomie: cannabis=droga=male. Altro casino da sbrogliare solo col tempo.

    4) "Ma se fa male, come puoi dire che lo(ti) fai perché ti fa bene?" Eh! Dire che la cannabis fa bene, se non per ragioni strettamente mediche, è difficile da spiegare, perché in verità non fa benissimo. Ragioniamo come un ragazzo: dopo aver fumato non puoi guidare (esempio), non puoi lavorare, sei blandamente rincoglionito, non sei del tutto in te, ti estranei dai tuoi problemi etc.. Di contro, ragionando da adulto: non ho pensieri tenebrosi, resisto meglio a tentazioni peggiori etc. … ma sono anche cose che non vuoi spiegare, anche per non dovergli mettere sulle spalle certi problemi del tutto personali.

    Questa la parte drammatica del mio piccolo vizio, in verità poi fumo pure per questioni puramente ricreative, anzi per lo più solo per quello, ma se è facile far passare ai propri figli l'idea di una serata con amici a bere birra a profusione fino a schiantare, quello di farsi le canne proprio no e soprattutto in virtù dei problemi precedentemente descritti. Ammetto pure una certa propensione al melodramma in famiglia, sarò sincero.

    Quindi? Boh? quindi niente presumo.
    Un pour parler, ma voi in generale cosa pensate quando vi trovate di fronte a chi vi considera come un tossico del tipo "che c'hai 100 lire?" e non c'è verso di fargli capire che la realtà dei fatti è ben diversa? Come vi sentite in quei casi? Aggressivi? Delusi? Spaesati? Incompresi? Ridicoli? Arrabbiati? oppure "Oh La Haine, che palle neh!"?

  7. #7
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    11 e 14 anni? Perdonami, non conosco i tuoi figli e quindi non posso conoscere la loro, tra mille virgolette, "maturità" nell'affrontare certi discorsi, la loro coscienza critica, la loro voglia di ampliare i propri schemi mentali o di buttare quelli vecchi, ma la loro età non mi suggerisce granché.

    Ciò che puoi fare a questo punto è spiegare in modo veramente semplicistico e quasi superficiale il perché la marijuana faccia meno male dell'alcol (che ne so, roba tipo "la marijuana è un'innocua pianta, viene dalla natura"). La differenza tra te che ti fumi uno spinello e un bambino di 11 anni che si fuma uno spinello è che te hai la consapevolezza di ciò che fai: sai perché lo fai, sai cosa può comportare, sai cosa non può comportare, insomma non mi sembri l'ultimo scemo ingenuo che si fuma una canna perché travolto dalla moda di farlo o perché vuoi sentirti un gran fico. Non so perché fumi l'erba, forse per lo stesso motivo per cui gli operai sovrasfruttati americani della seconda rivoluzione industriale passavano le serate a riempirsi il bicchiere di whiskey per annichilire anche solo per una sera il fardello che era la loro vita, ma un ragazzo di 11 o di 14 anni non avrebbe motivo di fumarsela se non per cazzeggio. E allora te digli che a una certa età le cazzate non si possono fare per il semplice fatto che 1. non si ha l'esperienza giusta 2. l'organismo non reggerebbe certi tipi di sostanze come l'alcol o la marijuana nel corpo di un ragazzetto.

    Comunque sono ancora perplesso, perché parlare a dei ragazzi di quell'età di questa cosa? Se proprio volevi farlo avresti dovuto aspettare, a mia modestissima opinione.

  8. #8
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    La domanda è interessante, dopo rispondo, premettendo prima però che fumo erba soprattutto per scopi ricreativi, fermo restando, come ho detto, che in quei periodi in cui sono al limite del burn-out cerco rifugio nello sballo, preferendolo alle serate alcoliche con gli amici. Ho affrontato poi, aggiungo, il discorso di quello che io mi concedo come adulto in coscienza e responsabilità, rispetto ad un ragazzino preso dalle sue personali suggestioni. Ti assicuro che comunque sembri un ragionamento sensato, per un ragazzino risulta essere difficile da comprendere lo stesso, perché malgrado l'anagrafe li contraddica, loro si considerano molto più maturi e già pronti a dare giudizi piuttosto trancianti. È difficile.

    Tornando a bomba: perché parlarne adesso?
    Quello che io mi chiedo è perché aspettare? buona parte delle statistiche dimostrano che le prime trasgressioni alcoliche (e di altro tipo) spesso cominciano proprio a quell'età. Quindi in coscienza cosa devo aspettare? che facciano quel tipo di esperienza per i fatti loro e poi arrivare ai loro 18 anni per dirgli: "oh ragazzi adesso vi spiego due cose" con colpevole ritardo?
    Oppure offrirgli un campionario di stupidate sulla droga, generalizzando il più possibile, mettendo sullo stesso piano cannabis, eroina o cocaina, cosicché possa arrivare il primo pirla a fargli presente che se sono la stessa cosa ... perché non provare allora?
    Oppure metterli nelle condizioni di temere sempre ogni genere di esperienza, arrivando un giorno a pensare: "ma che cavolo mi hanno detto?".

    Ovvio che non mi faccia piacere essere un modello ... un modello così, ma se non li affronta un genitore certi discorsi, rifacendosi alle proprie esperienze, cercando di insegnargli a distinguere oltre che il bene e il male, anche ciò che può essere bene (o innocuo) in un caso e male in un altro, chi lo deve fare? L'amico della loro stessa età? Quello che probabilmente è stupido quanto lo possono essere loro?

    Sigarette, l'alcol (di cui presumo molti di voi siano consumatori) sono legali, la cannabis no, credo sia l'unica vera distinzione, non da poco ok. Eppure sono sicuro che nessuno di voi sarebbe felice di sapere che vostro figlio (di questa età) si sia fatto un cicchetto con gli amici o fumato una sigaretta, per le ragioni di cui abbiamo già detto, eppure anche questi argomenti legali si affrontano, malgrado magari spesso si sia pessimi modelli di riferimento, facendo magari anche le dovute distinzioni.
    Io vedo parecchie contraddizioni, forse noi stessi fatichiamo ad accettare le nostre stesse abitudini.

    Boh? non lo so, ragiono a voce alta neh! Mi confronto, tra un tutorial e un altro. :-)

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da La Haine Visualizza Messaggio
    La domanda è interessante, dopo rispondo, premettendo prima però che fumo erba soprattutto per scopi ricreativi, fermo restando, come ho detto, che in quei periodi in cui sono al limite del burn-out cerco rifugio nello sballo, preferendolo alle serate alcoliche con gli amici.
    E fino a qui non fai nulla di male e lo sai benissimo pure tu, no? Nel senso, è ovvio che non sentire il bisogno di fumare è sempre meglio di sentirlo, è un vizio non necessario. Tipo abbuffarsi di cioccolata.

    Citazione Originariamente Scritto da La Haine Visualizza Messaggio
    Tornando a bomba: perché parlarne adesso?
    Quello che io mi chiedo è perché aspettare? buona parte delle statistiche dimostrano che le prime trasgressioni alcoliche (e di altro tipo) spesso cominciano proprio a quell'età.
    Ma dai, non puoi fare una determinata cosa spinto dalla semplice statistica. I tuoi figli non li conosci tramite la statistica, li conosci perché sei il padre. Va bene trattare certi argomenti, ma li devi trattare prendendo in considerazione come sono fatti i tuoi figli, non in base alla statistica. Va bene parlare loro di alcol, ma c'è bisogno di dire che ogni tanto ti ubriachi? Va bene parlare di marijuana, ma c'è bisogno di dire che ogni tanto ti fai uno spino? Va bene parlare di sesso e precauzioni, ma c'è bisogno di dire che ogni tanto ti fai una bella trombata? Vuoi confessare anche che ti masturbi? È questo il punto che non capisco.

    Quindi in coscienza cosa devo aspettare? che facciano quel tipo di esperienza per i fatti loro e poi arrivare ai loro 18 anni per dirgli: "oh ragazzi adesso vi spiego due cose" con colpevole ritardo?
    Oppure offrirgli un campionario di stupidate sulla droga, generalizzando il più possibile, mettendo sullo stesso piano cannabis, eroina o cocaina, cosicché possa arrivare il primo pirla a fargli presente che se sono la stessa cosa ... perché non provare allora?
    Oppure metterli nelle condizioni di temere sempre ogni genere di esperienza, arrivando un giorno a pensare: "ma che cavolo mi hanno detto?".
    Qualsiasi cosa tu faccia o tu dica, loro faranno sempre le loro esperienze. Mi riferisco a qualsiasi esperienza e non necessariamente alla droga (magari i tuoi figli non sentiranno mai il bisogno di toccare alcol, tabacco, marijuana o magari sì). Secondo me l'influenza che i genitori possono avere sui figli sarà sempre marginale (tranne alcuni casi) e sono del parere quindi che i genitori stessi devono essere marginali su certi temi. Mio padre m'ha confessato che quando era nell'esercito, a 19 anni, si fumava qualche canna. Mi ha detto che in esercito girava di tutto ma che lui alla fine fumava solo canne e altra robaccia non ne toccava. In pratica ha trovato il modo più o meno implicito e marginale di dirmi che la cocaina, l'eroina e il crack son cose diverse dalla marijuana.

    Ovvio che non mi faccia piacere essere un modello ... un modello così, ma se non li affronta un genitore certi discorsi, rifacendosi alle proprie esperienze, cercando di insegnargli a distinguere oltre che il bene e il male, anche ciò che può essere bene (o innocuo) in un caso e male in un altro, chi lo deve fare?
    E questo dovevi dire ai tuoi figli. Sei un modello imperfetto, magari sei da prendere come esempio per certe cose mentre per altre no. Dovresti dire ai tuoi figli che il loro compito non è di emularti in tutto e per tutto, non devono copiare anche le tue "debolezze". Possono farlo, possono pure emulare le tue debolezze, ma peggio per loro. Tutto questo per dire "vorrei darti il buon esempio ma mi pesa troppo il culo per smettere".

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da M'agganjo Visualizza Messaggio
    Secondo me l'influenza che i genitori possono avere sui figli sarà sempre marginale
    Su questo non sono daccordo. Io c'ho 18 anni e ti parlo da figlio e non da padre, e ti posso garantire che se un padre si è sempre fatto rispettare dal figlio questo prenderà molto in considerazione quello che gli viene detto dal padre.
    Io penso che oggi pochi padri sanno farsi rispettare dai figli, e questo è il motivo perche i 14enni molte volte si fanno ''trasportare'' dagli amici assumendo droghe pesanti ecc.. perche portano piu' rispetto verso un amico un pò piu grande che verso il padre.

    Per l'haine: Io sarei orgoglioso di avere un padre come te che mi dice quello che fa nel bene o nel male, vedrai che crescendo capiranno il messaggio che gli hai voluto mandare
    Per ogni problema complesso, c'è sempre una soluzione semplice. Che è sbagliata.

    Fuck Russian empire.

    Rap is Tupac.

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