Thanks Thanks:  0
Mi piace Mi piace:  20
Non mi piace Non mi piace:  2
Pagina 2 di 3 PrimaPrima 123 UltimaUltima
Risultati da 11 a 20 di 21

Discussione: Il saggio guarda il bene

  1. #11
    Data Registrazione
    Jul 2011
    Messaggi
    1,760
    Mentioned
    75 Post(s)
    male e bene sono due facce di un'unica medaglia...
    chi è arrivato ad uno stato superiore di coscienza sa che fare il male deliberatamente è "inconcepibile".. il male non è l'opposto del bene, ma una deviazione..

  2. #12
    Data Registrazione
    Jul 2011
    Messaggi
    1,760
    Mentioned
    75 Post(s)
    ho trovato questo commento su youtube di un tizio, tale Andrea Fatale, che mi è piaciuto, ve lo riporto:

    "Non è per parlare di rettiliani, illuminati e le solite lungagnate. Ma per parlare dell'eterno conflitto tra Bene e Male. Non nel senso iconografico e mistificatorio della tendenziosità religiosa, ma nel senso spirituale... nel senso dell'energia vitale che permea l'universo, vale a dire secondo leggi di natura.
    Il Male è l'immaginificazione della forza entropica che tende al disordine -insita nell'energia cosmica; il Bene è la forza contraria e complementare, quella espansiva che tende all'Ordine Naturale.
    Quando l'energia si soggettivizza in un campo energetico, crea il soggetto osservante che esperisce secondo gli stadi della sua coscienza. Si cristallizza un cervello e nasce la mente, il sistema nervoso, ecc...
    L'energia espansiva si manifesta, allo stadio umano, attraverso la vibrazione della Volontà (vedi Nietzsche..) che si ramifica secondo le frequenze degli impulsi e delle sensazioni.
    Le frequenze delle emozioni dell'amore, della compassione, così come dell'immaginazione e così via, sono quelle che generano Campi Magnetici "costruttivi" per così dire, ciò che da vita ai sentimenti positivi, poi identificati col Bene o la Bellezza (ma anche con gli angeli, dèi o Dio... quando il concetto perde di autenticità, per diventare religione sociale). E sono vibrazioni che tanto quanto in natura tendono all'Ordine, tanto portano all'Unione nella Vita emotiva dell'essere umano.
    Le energie che tendono al disordine invece, si manifestano attraverso gli impulsi, gli istinti bestiali, poi identificati con il Male -così come con la farsa del Diavolo. Più giusto sarebbe parlare di "demoni", ossia concentrazioni di energie distruttive. Oppure della "bestia", vedi il mito del Minotauro. Queste stesse vibrazioni nella Vita umana generano emozioni come la paura, la superbia, ecc...
    Nell'evoluzione umana, poiché l'energia cosmica ha nell'evoluzione creatrice il suo unico senso di "essere" (scopo questo che si manifesta in noi attraverso la "Volontà"), gli impulsi animali, e dunque l'origine del Male, si converte nella "tattica" della logica funzionale, in una ratio esasperata: un meccanicismo efficiente alla sopravvivenza tanto quanto lo sono gli impulsi animali ("...tu non pensavi ch'io löico fossi" fa dire Dante al Diavolo nell' "Inferno"). Una logica portata ai suoi estremi non ha niente a che fare con la "Ragione", o con una certa razionalità esemplare, essa in verità è solo "determinismo", crea automi senza sentimenti.
    L'origine del Bene invece, ossia i sentimenti, porta all'unione della specie secondo un'ecologica capacità di sognare. Sono la via pacifica all'evoluzione colorata dalla gioia e dall'entusiasmo (dal greco antico "enthusiasmòs", formato da en (in) con theos (dio). Letteralmente: "con Dio dentro di sé").
    Ma attenzione, la natura non fa niente a caso. Non bisogna rinnegare la razionalità in favore della sola immaginazione. La creazione è duale, l'evoluzione è un'armonia omeostatica tra queste due forze che si completano a vicenda. Entrambe sono necessarie. L'impulso, l'istinto.. è necessario alla sopravvivenza. L'immaginazione è necessaria al mutamento creativo.
    L'eterna lotta tra Bene e Male, è in verità la lotta tra il giusto e l'errore, tra il Vero e il Falso, sproloqui sempre soggetti alle convenzioni tendenziose deformate dalla logica... inoculati dagli azzeccagarbugli dall'establishment al fine di abbindolare gli altri, perché privi del coraggio di lasciarsi andare ai sentimenti. L’errore diabolico sussiste quando l’uomo crede uno ciò che è solo metà. Quando vede nell'Esseità celestiale il Padre e rifiuta la Madre. La Vita viene così spezzata in due parti, il Bene e il Male. Una metà dell’Infinito Bene viene creduta il Male. In verità la “tenebra” è solo un altro tipo di bene. Dobbiamo vederla in questo modo: la tenebra come luce che si spegne, la luce come tenebra che si illumina. In tutto perdurano le due forze opposte e complementari.
    E' per questo motivo che per vivere al di là del Bene e del Male, occorre Conoscere Se Stessi. Occorre abbandonarsi all'immensità della Vita... e delle sue leggi di natura.
    La posta in gioco è il filo d’Arianna! Forse la Vita è un’interminabile trasformazione… Le doglie aprono i giochi: da codardi facciamo quindi del dolore il nostro sadico amante. Aneliamo l’anima gemella ma, ironia della sorte, rinneghiamo la nostra musa per dare scacco matto alla morte! Io penso solo che nel rinnovamento costante, pur sbagliando o no, scorra l’esistenza.
    La luna può essere mezza, può essere tonda… ma, ché se ne dica, non è mai storta!
    È una legge di natura!"

    www.ukizero.com
    Lunario della parevoluzione
    Hidden Content Originariamente Scritto da Pawan Kumar - ASCIA Hidden Content
    adesso li facciamo ballare con un'altra musica, la nostra, quella della Verità.
    Hidden Content

  3. #13
    Data Registrazione
    Apr 2014
    Messaggi
    42
    Mentioned
    3 Post(s)
    La visione buddista considera il bene e il male come aspetti inseparabili e connaturati alla vita. Questa visione rende impossibile catalogare un particolare essere vivente come “buono” o “cattivo”. Il bene e il male, inoltre, non sono considerati assoluti, ma relativi: il positivo o il negativo di un’azione viene valutato nei termini del suo effetto sulle vite nostre o degli altri, non in base ad astratte regole di comportamento.
    Le azioni malvagie sono quelle fondate sull’egoismo: esse nascono dall’illusione che la nostra vita sia separata da quella degli altri e che noi possiamo trarre benefici a discapito degli altri. Il “male” considera la vita come uno strumento da usare, non come un fine in sé: un fine assoluto cui è dovuto il massimo rispetto. Il “bene” è ciò che crea un legame tra noi e gli altri, sanando e recuperando i legami profondi nelle comunità umane.

    Nel Buddismo, il “bene” viene identificato con “la natura fondamentale dell’Illuminazione”, che possiamo anche definire come la libertà e la felicità assoluta che nascono da una profonda conoscenza di sé. Il “male” è “l’oscurità fondamentale”: l’illusione radicata nella vita stessa che nega l’esistenza della Buddità causando sofferenza a sé e agli altri. “L’oscurità innata” è evidente nel senso di disperazione che nasce dal sentire la propria vita priva di un significato profondo. Essa inoltre – negando l’interrelazione tra tutte le forme vitali – insinua quel tipo di paura che alla fine divide i cuori delle persone in “io” e “ gli altri” o “noi” e “loro”.
    Un Budda è qualcuno che ha il coraggio di accettare questi due fondamentali aspetti della vita. «Chi è pienamente risvegliato alla natura completa del bene e del male – scrive Nichiren Daishonin – è chiamato Budda». Un Budda accetta la sua innata bontà senza arroganza perché sa che tutte le persone condividono la stessa natura di Budda e, allo stesso tempo, riconosce la sua natura malvagia senza disperarsene perché è consapevole di avere la forza per controllare, superare e trasformare la propria negatività.
    Rifiutarsi di ammettere il potenziale di entrambi gli aspetti, oltre a denotare una certa confusione interna, può significare che stiamo nascondendoci dietro una mediocrità morale collettiva che non comporta la responsabilità né della propria bontà innata né dei propri lati negativi. Quest’ambiguità morale può suscitare un giudizio affrettato e superficiale sugli altri: positivo verso “i buoni” (coloro che stanno dalla nostra parte), negativo verso “i cattivi” (coloro che non ci piacciono).

    Alcuni considerano il Buddismo un insegnamento che punta alla tranquillità, o che può addirittura spingere alla passività. Ma la pratica buddista non equivale a “starsene tranquilli”. È piuttosto una lotta costante per creare valore e trasformare il male in bene attraverso lo sforzo continuo di confrontarsi con esso. Nichiren Daishonin scrisse: «Opporsi al bene è detto male, ed opporsi al male è chiamato bene».
    Il fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, imprigionato per aver criticato le decisioni del Giappone in tempo di guerra, si dice abbia impegnato i suoi compagni di prigionia in un dibattito sulla natura del bene e del male, chiedendo se ci fosse differenza tra il non fare il bene e il commettere materialmente il male. Se non si ha il coraggio di contrapporsi a un atto malvagio, o all’odio e alla discriminazione, sia in noi stessi sia nella società, questi aspetti negativi si diffonderanno indisturbati nella società, come insegna la storia.
    Martin Luther King affermava: «La nostra generazione dovrebbe pentirsi non solo per parole e azioni di odio della gente malvagia, ma per lo spaventoso silenzio dei buoni». Afferma a questo proposito Daisaku Ikeda: «L’universo, questo mondo e le nostre stesse vite, sono il palcoscenico di una lotta incessante tra l’odio e la compassione: gli aspetti distruttivi e costruttivi della vita. Non dobbiamo mai smettere di affrontare il male». Il male fondamentale – quello che il Buddismo definisce “oscurità fondamentale” o “ignoranza innata” – su cui dobbiamo trionfare è l’impulso verso l’odio e la distruzione che risiede in tutti noi. Prendere coscienza, affrontare e trasformare la nostra oscurità fondamentale è il mezzo col quale possiamo rafforzare l’azione del bene nelle nostre vite.
    Nella mente ha origine la sofferenza;nella mente ha origine la cessazione della sofferenza.

  4. #14
    Data Registrazione
    Apr 2012
    Messaggi
    1,525
    Mentioned
    220 Post(s)
    Citazione Originariamente Scritto da saffo Visualizza Messaggio
    La visione buddista considera il bene e il male come aspetti inseparabili e connaturati alla vita. Questa visione rende impossibile catalogare un particolare essere vivente come “buono” o “cattivo”. Il bene e il male, inoltre, non sono considerati assoluti, ma relativi: il positivo o il negativo di un’azione viene valutato nei termini del suo effetto sulle vite nostre o degli altri, non in base ad astratte regole di comportamento.
    Le azioni malvagie sono quelle fondate sull’egoismo: esse nascono dall’illusione che la nostra vita sia separata da quella degli altri e che noi possiamo trarre benefici a discapito degli altri. Il “male” considera la vita come uno strumento da usare, non come un fine in sé: un fine assoluto cui è dovuto il massimo rispetto. Il “bene” è ciò che crea un legame tra noi e gli altri, sanando e recuperando i legami profondi nelle comunità umane.

    Nel Buddismo, il “bene” viene identificato con “la natura fondamentale dell’Illuminazione”, che possiamo anche definire come la libertà e la felicità assoluta che nascono da una profonda conoscenza di sé. Il “male” è “l’oscurità fondamentale”: l’illusione radicata nella vita stessa che nega l’esistenza della Buddità causando sofferenza a sé e agli altri. “L’oscurità innata” è evidente nel senso di disperazione che nasce dal sentire la propria vita priva di un significato profondo. Essa inoltre – negando l’interrelazione tra tutte le forme vitali – insinua quel tipo di paura che alla fine divide i cuori delle persone in “io” e “ gli altri” o “noi” e “loro”.
    Un Budda è qualcuno che ha il coraggio di accettare questi due fondamentali aspetti della vita. «Chi è pienamente risvegliato alla natura completa del bene e del male – scrive Nichiren Daishonin – è chiamato Budda». Un Budda accetta la sua innata bontà senza arroganza perché sa che tutte le persone condividono la stessa natura di Budda e, allo stesso tempo, riconosce la sua natura malvagia senza disperarsene perché è consapevole di avere la forza per controllare, superare e trasformare la propria negatività.
    Rifiutarsi di ammettere il potenziale di entrambi gli aspetti, oltre a denotare una certa confusione interna, può significare che stiamo nascondendoci dietro una mediocrità morale collettiva che non comporta la responsabilità né della propria bontà innata né dei propri lati negativi. Quest’ambiguità morale può suscitare un giudizio affrettato e superficiale sugli altri: positivo verso “i buoni” (coloro che stanno dalla nostra parte), negativo verso “i cattivi” (coloro che non ci piacciono).

    Alcuni considerano il Buddismo un insegnamento che punta alla tranquillità, o che può addirittura spingere alla passività. Ma la pratica buddista non equivale a “starsene tranquilli”. È piuttosto una lotta costante per creare valore e trasformare il male in bene attraverso lo sforzo continuo di confrontarsi con esso. Nichiren Daishonin scrisse: «Opporsi al bene è detto male, ed opporsi al male è chiamato bene».
    Il fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, imprigionato per aver criticato le decisioni del Giappone in tempo di guerra, si dice abbia impegnato i suoi compagni di prigionia in un dibattito sulla natura del bene e del male, chiedendo se ci fosse differenza tra il non fare il bene e il commettere materialmente il male. Se non si ha il coraggio di contrapporsi a un atto malvagio, o all’odio e alla discriminazione, sia in noi stessi sia nella società, questi aspetti negativi si diffonderanno indisturbati nella società, come insegna la storia.
    Martin Luther King affermava: «La nostra generazione dovrebbe pentirsi non solo per parole e azioni di odio della gente malvagia, ma per lo spaventoso silenzio dei buoni». Afferma a questo proposito Daisaku Ikeda: «L’universo, questo mondo e le nostre stesse vite, sono il palcoscenico di una lotta incessante tra l’odio e la compassione: gli aspetti distruttivi e costruttivi della vita. Non dobbiamo mai smettere di affrontare il male». Il male fondamentale – quello che il Buddismo definisce “oscurità fondamentale” o “ignoranza innata” – su cui dobbiamo trionfare è l’impulso verso l’odio e la distruzione che risiede in tutti noi. Prendere coscienza, affrontare e trasformare la nostra oscurità fondamentale è il mezzo col quale possiamo rafforzare l’azione del bene nelle nostre vite.

    Hai scritto tu queste parole?

  5. #15
    Data Registrazione
    Apr 2012
    Località
    Valsusa
    Messaggi
    8,237
    Mentioned
    925 Post(s)
    Citazione Originariamente Scritto da cheese Visualizza Messaggio
    Hai scritto tu queste parole?
    Quoto Cheese, perchè se così non fosse, bisognerebbe riportarne la fonte.
    @saffo ??
    Hidden Content

    "Rammentiamoci sempre che ogni qualvolta lasciamo scritto qualcosa,si lascia solo delle parole messe li,ognuno poi le interpreta come vuole,non é la stessa conversazione fatta faccia a faccia .." cit. Dantep

  6. #16
    Data Registrazione
    Dec 2011
    Messaggi
    3,901
    Mentioned
    278 Post(s)
    Ultima modifica di folgore_disattivato; 09-05-14 alle 22:58

  7. #17
    Data Registrazione
    Apr 2014
    Messaggi
    42
    Mentioned
    3 Post(s)
    @folgore @Yomi @cheese grazie per la correzione, chiedo scusa per non avere messo la citazione è stata una mia mancanza...pardon!
    Nella mente ha origine la sofferenza;nella mente ha origine la cessazione della sofferenza.

  8. #18
    Data Registrazione
    Mar 2012
    Messaggi
    9,095
    Mentioned
    591 Post(s)
    Ma tranquilla che non c'è nessun problema!!!
    Può capitare di dimenticare di mettere le virgolette all'inizio e alla fine, se non si conosce la vera fonte che di sicuro non è un sito internet senza autore.
    “Il problema delle citazioni in Internet è che non puoi verificare la loro autenticità.” Abraham Lincoln

    "Hidden Content " Sdrino

    Hidden Content Originariamente Scritto da folgore
    la bestemmia ci sta sempre a prescindere.

  9. #19
    Data Registrazione
    Apr 2014
    Messaggi
    42
    Mentioned
    3 Post(s)
    Citazione Originariamente Scritto da Yomi Visualizza Messaggio
    Quoto Cheese, perchè se così non fosse, bisognerebbe riportarne la fonte.
    @saffo ??
    Citazione Originariamente Scritto da folgore Visualizza Messaggio
    Citazione Originariamente Scritto da Richard Visualizza Messaggio
    Ma tranquilla che non c'è nessun problema!!!
    Può capitare di dimenticare di mettere le virgolette all'inizio e alla fine, se non si conosce la vera fonte che di sicuro non è un sito internet senza autore.
    No, no è che io sono prorio una schiappa... è questo il problema qua non si tratta solo di virgolette.
    Nella mente ha origine la sofferenza;nella mente ha origine la cessazione della sofferenza.

  10. #20
    Data Registrazione
    Dec 2011
    Messaggi
    3,901
    Mentioned
    278 Post(s)
    Where is the problem????... @saffo cara, tranquillissima, la prossima volta sai cosa fare

Pagina 2 di 3 PrimaPrima 123 UltimaUltima

Chi Ha Letto Questa Discussione: 0

Attualmente non ci sono utenti da elencare.

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  

Questo sito utilizza cookies di analytics su dati esclusivamente aggregati e cookies di terze parti per migliorare l'esperienza dell'utente tramite plugin sociali e video.
Cliccando su oppure continuando la navigazione sul sito accetti i cookies. Per l'informativa completa clicca qui.