in sostanza:
Io credo che dovremmo cercare di portare gli anziani dalla nostra parte, specialmente per il fatto che molti di loro hanno la singolarità di essere vissuti in epoche PRE-proibizioniste e potrebbero più facilmente capire le assurdità insite in certe leggi attuali.
Difficilmente persone di altre età possono comprendere come sarebbe un mondo senza la proibizione della canapa senza basarsi sulla pura immaginazione.
Gli elettori più anziani invece in società del genere ci hanno vissuto realmente: non hanno bisogno di "immaginare", perchè sanno perfettamente (per esperienza) che una società in cui la canapa è legale è possibile e tale legalità non creerebbe, e NON HA creato, alcun problema sociale in passato.
La memoria degli anziani è l'unico legame che abbiamo con una società totalmente "canapa-friendly".
Questo aspetto cruciale non andrebbe, secondo me, perso di vista.
edit:
addirittura credo che molti settori industriali interessati alla "lotta alla canapa" (az. farmaceutiche, petrolifere, cartifere) contino che questa eredità culturale rimanga nascosta ancora per qualche anno, in modo che poi, non essendoci più "testimoni" ogni affermazione in merito a quegli anni passati finisca col perdere l'autorevolezza che delle testimonianze in carne ed ossa avrebbero.
Dopotutto, il problema (il proibizionismo) cui stiamo parlando ("la canapa vista dalla società") altro non è che il frutto di un semplice revisionismo storico ("a la Orwell": riscrivere il passato per manipolare il presente e quindi il futuro).
Si può quindi, restaurare la verità, finchè abbiamo "testimoni oculari".
Il tempo è poco, e mi pare che sia l'unica via per ristabilire il legame culturale fra società e canapa.