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Discussione: Andrea Muccioli super consulente per il progetto droga.

  1. #1
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    Asl, Andrea Muccioli super consulente per il progetto droga. Polemiche

    L'Azienda sanitaria Milano 1 pronta a nominare il figlio
    del fondatore di San Patrignano. Proteste da Pd e Sel



    MILANO - Andrea Muccioli diventerà consulente della Asl Milano 1, hinterland ovest della città, sul tema delle tossicodipendenze. La nomina ufficiale dell'ex numero uno della comunità di San Patrignano è questione di giorni, ma la notizia ha preso a circolare già da qualche settimana negli ambienti del terzo settore.
    «Supporto alla valutazione di qualità delle comunità terapeutiche»: questo l'incarico ufficiale che il figlio del fondatore di «Sanpa» andrà a ricoprire per conto dell'Asl.

    POLEMICHE - Una nomina destinata a far discutere. E intorno alla quale si è già alzato il coro di dissenso dei gruppi dell'opposizione. Andrea Muccioli è stato per 16 anni a capo della comunità per tossicodipendenti fondata alla fine degli anni 70 da papà Vincenzo. Andrea gli successe alla sua morte, nel settembre del 1995, rimanendo fedele al solco terapeutico tracciato: una decisa politica proibizionista. Fino alla rottura definitiva con la famiglia Moratti, grandi e storici mecenati della comunità, e il successivo allontanamento. Erano i primi d'agosto di quest'anno.

    IL MODELLO SAN PATRIGNANO - «Muccioli e San Patrignano incarnano l'idea di una modalità educativa e di cura assai discutibile, che ha palesemente fallito anche dal punto di vista finanziario», attaccano in coro Chiara Cremonesi e Giulio Cavalli di Sel: «Considerato che la nomina non è ancora stata formalizzata auspichiamo un ripensamento. In caso contrario, si tratterebbe di uno schiaffo inaccettabile al terzo settore, che in Lombardia vanta esperienze e risorse professionali e umane di grande livello, da anni impegnate nella prevenzione e nel contrasto al consumo di sostanze stupefacenti». Critico anche il Pd, che con la vicepresidente dell'aula del Pirellone Sara Valmaggi, osserva: «Proprio in una situazione già critica come quella che è stata da pochi giorni denunciata da chi si occupa di prevenire e curare le tossicodipendenze, è fondamentale che la decisione sul coordinamento dell'intero ambito d'intervento debba essere presa collegialmente da tutti gli operatori del settore». Ma anche dagli operatori e dal mondo dell'associazionismo emergono forti dubbi e perplessità rispetto alla nomina di Muccioli. Ecco Riccardo De Facci, portavoce del Ceal (Coordinamento enti ausiliari lombardi): «Una scelta che pone molti dubbi. Anche perché le comunità lombarde hanno compiuto molti passi in avanti rispetto al modello di San Patrignano».

    PIRELLONE - Dal Pirellone, almeno per ora, nessuna presa di posizione ufficiale. Si smentisce però con forza che l'operazione sia da ricondurre direttamente al presidente Roberto Formigoni. Anche se la stima del governatore lombardo nei confronti di Muccioli è cosa nota e risaputa. E mai messa in discussione.

    Andrea Senesi17 dicembre 2011 | 12:49

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  2. #2
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    Assurdo... praticamente può aumentarsi con facilità la clientela, bene! CHE SCHIFEZZA!
    "Se per vivere devi strisciare, alzati e muori."

  3. #3
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    E' già stato cacciato da San Patrignano per i suoi sperperi. Io l' avrei cacciato per le sue idee disumane. Come l' intenzione di perseguitare, emarginare i consumatori di canapa.

    Che si decida a campare con un lavoro, uno vero, è troppo facile essere pagati per fare le consulenze. Cioè per non fare un cazzo. E lui non ha nemmeno i numeri per fare da consulente a nessuno, secondo me!
    Cuz u actin like a boss ma pe mia si n'ominicchiu
    capeesh?

  4. #4
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    Come gia' diceva Giacomo:


    San Patrignano, tra buchi in bilancio e fazioni
    “Riorganizzazione dura, ma ce la faremo”

    Venti milioni di buco e un dopo Muccioli ancora da pensare. Il portavoce della comunità Carlo Forquet: "Strada difficile, ma è un processo tutto interno. E alla fine ce la faremo"
    Mentre Andrea Muccioli si prepara a un contratto di collaborazione con l’Asl di Milano, a San Patrignano – comunità dalla quale il figlio del fu padre padrone Vincenzo è stato silurato – non se la passano molto bene. C’è da ricostruire su una serie di macerie, da combattere contro le fazioni che si sono create nel tempo. Ma soprattutto c’è la necessità di risollversi dal punto di vista economico: quando Muccioli è andato via il buco ammontava a qualcosa come 20 milioni di euro. Tanti, se non arriva l’assegno di Gian Marco Moratti e sua moglie Letizia che negli ultimi anni hanno sempre riportato i bilanci alla pari grazie alla loro donazione, attorno ai 15 milioni di euro ogni anno.

    Le conferme arrivano, seppur indirettamente, dalla comunità di Coriano, sulle colline di Rimini. “Stiamo affrontando un percorso di riorganizzazione e razionalizzazione, non semplice. Ma, seppure in maniera faticosa, intendiamo portarlo avanti e concluderlo nel giro di alcuni mesi, per ripartire alla grande”. E’ quanto riferisce il portavoce della Comunità, Carlo Forquet. “Un processo – tiene a precisare – tutto interno alla nostra comunità, serza interventi di soggetti esterni”.

    All’opera sono due gruppi: una commissione sociale con i rappresentanti dei vari settori e un comitato di gestione con 4 persone di San Patrignano e 3 consulenti giuridico-aziendali esterni, per quello che viene definito come “progetto di riordino di tutte le nostre attivita’. L’obiettivo che ci siamo dati è che al centro dovranno essere prima di tutto le esigenze dei ragazzi ospitati qui a San Patrignano“.

    Inoltre , “dovremo anche rivedere gli eventi che svolgiamo all’interno della nostra comunità, fermo restando manifestazioni come il concorso ippico, divenuto oramai uno degli appuntamenti di settore più importanti a livello internazionale per la sua valenza sportiva e anche istituzionale e che certamente rimarrà”. Per il resto, “stiamo valutando tutte le nostre attivita’ per analizzare la loro fattibilità sia dal punto di vista economico sia da quello della ricaduta sui ragazzi, in modo tale da portarle avanti al meglio”.
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    Ora è pronto a far danni pure a milano sto cerebroleso
    Povero non è chi ha poco ma chi vuole molto (Seneca)

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