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Discussione: l'operazione brushwood 23ottobre2007-grazie stato che tieni alla nostra inculumità

  1. #1
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    Grazie Zio per i continui aggiornamenti.
    Trovo più info qui che sul resto dell'\"informazione\"
    LIBERI TUTTI!
    Un mondo migliore è possibile, ma bisogna sbattersi!!
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  2. #2
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    rimanendo in tema umbria e tutto lo skifo che c'è qua!
    si potrebbe vivere tranquilli e pacifici ma tirano fuori i personaggi ad estrazione!

    ieri aspetteavo un mio amico... ma nn sapevo che nn poteva arrivare!
    era dalle 11 di mattina che gli telefonavo e il telefono era spento. PANICO visto che ogni tanto nn sta bene!
    poi al tg, verso ora d cena sento di un operazione anti terrorismo a pg. dico... e kke cazzo è??! poi dopo cena riprendo la postazione al pc visto che sto male e nn posso uscire... incuriosito dall'argomento TERRORISTI, vado a vedere... BAM nomi e cognomi di diversi ragazzi della mia città tra cui anche il mio amico...
    ora!
    vi riporto quello che ho trovato ma sono solo una marea d cazzate! rovinano la gente per aumentare il loro prestigio! po in molti trafiletti si leggono anche nomi e cognomi...

    <TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>(AGI) Perugia, 23 ott. - Non sono state trovate armi, ma cinque coltelli di grandi dimensioni ai 5 arrestati nell'operazione \"Brushwood\". Sono tutti originari di Spoleto: un uomo di 42 anni, gli altri tra i 20 e 25 anni. Il reato contestato e' la violazione dell'articolo 270 bis del codice penale contro le \"associazioni con finalita' di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico\". \"Penso che i loro programmi siano stati interrotti dal nostro intervento, e' stato bene, nell'opera di prevenzione che svolgono le forze di polizia, mettere in condizione questa cellula che si collegava con il piu' importante movimento nazionale di non nuocere\". Lo ha detto Nicola Miriano, Procuratore della Repubblica di Perugia. \"Sono emersi interessanti indizi a carico delle persone arrestate - ha aggiunto - ma l'indagine prosegue a tutto campo, nella domanda di sicurezza sempre piu' pressante della regione e del Paese la risposta data dall'impegno dell'intera Procura, che ha operato in stretta sinergia, e' particolarmente significativo\".Come ha detto il vicecomandante nazionale dei Ros Giampaolo Ganzer, \"pur non essendoci ipotesi concrete sugli obiettivi futuri del gruppo non era difficile prevedere l'innalzamento del livello di scontro, la cellula umbra, gia' strutturata, era in fase di crescita e l'apparente spontaneismo rientrava all'interno di una progettualita' piu' ampia\". I cinque arrestati (tutti spoletini, tra i quali sembra il figlio di un noto esponente politico locale di estrema sinistra) sono stati definiti \"giovani in fase di crescita e di formazione ideologico operativa che costituiscono una componente di una certa pericolosita', soltanto uno ha precedenti legati a reati riconducibili all'ordine pubblico, alcuni sono studenti altri lavoratori\". . </BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

    per chi li conosce sa che nn può esserci niente d vero...
    solo perchè uno manifesta le sue idee nn vuol dire che è un terrorista!

    <TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
    Luca Ricci

    Già ieri pomeriggio verso le 17.00 un lettore ci aveva consigliato di stare attenti, e giornalisticamente allertati, perche c'era un insolito movimento di forze di polizia che controllavano in modo del tutto inconsueto il territorio.C'erano ad esempio stati segnalati controlli lungo i binari nei pressi della stazione di Baiano; e soprattutto che i rappresentanti delle forze dell'ordine parlavano con spiccato accento perugino.Non abbiamo fornito ieri questa notizia perchè crediamo che il diritto di cronaca di un giornalista si fermi dove inizia il rischio di inquinare prove o vanificare indagini.Questa scelta è avvenuta con consapevolezza pur non avendo idea alcuna sui motivi di queste indagini serrate.Ci viene confermato adesso il motivo sommario : L'operazione avvenuta tra ieri e questa mattina avrebbe portato all'arresto di 5 persone di cui 4 giovani ventenni e un uomo,nell'ambito delle indagini sulla cosiddetta cellula anarco insurrezionalista che avrebbe organizzato l' invio postale recente ed intimidatorio dei proiettili alla Presidente della Regione Lorenzetti.Alcuni degli arrestati provengono dallo spoletino ed uno di loro e' figlio di un nostro consigliere comunale ( che non nominiamo poiche' la privacy la si rispetta non solo per i pedofili,assassini,rapinatori etc , ma anche per i figli dei consiglieri comunali).Comunque tra poco sapremo ufficialmente di piu' poichè ci è giunta notizia confermata della conferenza stampa di un consigliere comunale indetta alle ore 12.00 alla sala comunale nei pressi di P.za Collicola.Gli arrestati sono stati portati a Perugia, scortati da un elicottero in perfetto stilie antiterrorismo: Staremo a vedere e speriamo che trionfi la verita' e la giustizia come \"sempre accade\" nel nostro paese.
    </BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

    <TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE> Email
    ARRESTI A SPOLETO
    Mercoledì, 24 Ottobre 2007 ore 7:26

    Solidarizziamo con i cinque ragazzi spoletini al centro, ieri, di un'operazione delle forze dell'ordine in assetto da lotta al terrorismo internazionale e di un immenso frastuono mediatico.
    Conosciamo questi ragazzi, uno in particolare, come persone pacifiche, nonviolente, che hanno manifestato da sempre apertamente le loro opinioni, con tutte le altre associazioni spoletine, per la salvaguardia del territorio umbro.
    Siamo fiduciosi nel lavoro della magistratura e auspichiamo che venga fatta luce su questa vicenda nel più breve tempo possibile. </BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

    non ho altro che sdegno e skifo da esprimenre...
    se li creano i terroristi! non si sà mai c osse bisogno d loro in futuro!?

    mmerdee!!!

    SoLidArIeTà A VoI!
    iNkuLaTeVe!!!...@#!*
    Zio Jessie

  3. #3
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    questo poi se ne passa d brutto visto che il proiettile d cui parlano era stato gia rivendicato dai NaP d terni...
    nei boschi c si va o a trombare ma con femmine o a fumare...
    ma d questo gli rode il culo se uno nn va nei bar a chicchierare dei propri cazzi...

    <TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE> Un blitz del Ros all’alba per «disarticolare» un’organizzazione anarchico-ambientalista con finalità eversive, la «Coop/Fai: Contro ogni ordine politico/Federazione anarchica informale». Secondo la procura di Perugia, che ha coordinato l’operazione, si tratta di una cellula umbra organica alla Fai, la sigla che rivendicò i pacchi-bomba spediti a Romano Prodi nel dicembre 2003. Cinque gli arrestati, tutti italiani e originari di Spoleto, accusati di violazione del 270bis per aver costituito un’associazione «dedita al compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico», mentre una sesta persona è stata denunciata a piede libero.

    Nel corso delle perquisizioni, una delle quali compiuta a Firenze, sono stati sequestrati pc e numerosi documenti. I presunti componenti della cellula umbra sono i ventenni Michele Fabiani e Andrea Di Nucci, il 21enne Dario Polinori, il 26enne Damiano Corrias e il 42enne Fabrizio Reali Roscini, in gran parte studenti incensurati o con precedenti minori per reati contro l’ordine pubblico. Gli interrogatori di garanzia sono fissati per venerdì. La «Coop/Fai», per gli inquirenti, aveva già all’attivo un po’ di azioni dimostrative, tra cui danneggiamenti in cantieri a Spoleto, Orvieto e Città di Castello, un tentato avvelenamento di prodotti in un supermarket di Spoleto e le minacce di morte al sindaco di Spoleto. Eclatante, ad agosto scorso, l’invio di una busta con due proiettili e minacce di morte alla presidente della Regione, Maria Rita Lorenzetti. Per procura e carabinieri, il gruppo, che si riuniva nei boschi per stabilire le proprie strategie, era pronto a un salto di qualità, e aveva minacciato «un’accelerazione armata - spiega il procuratore capo di Perugia, Nicola Miriano - della guerra ecologica esplosa in Umbria, facendo riferimento a una campagna armata da realizzare nei prossimi mesi».

    Ma i componenti di quella che per gli inquirenti è una «pericolosa cellula» pronta a colpire sono invece «senza dubbio estranei ai fatti» secondo il padre di uno di loro, Aurelio Fabiani, consigliere comunale comunista a Spoleto, che comunque riduce a «bravate» le azioni di cui sono accusati, e definisce il blitz un «atto spropositato» e un’«operazione politica». </BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>


    sembra veramente un criminale!

    DAMIANO LIBERO!

    ancora mmerde!
    iNkuLaTeVe!!!...@#!*
    Zio Jessie

  4. #4
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    Solidarietà a tutti i fermati/perquisiti/arrestati in terra Umbra! Stiamo entrando in un periodo dai foschi presagi... A Bologna hanno arrestato 5 \"pericolosi anarchici\" che si sono opposti ad un TSO (TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO = rinchiuso in psichiatria imbottito di psicofarmaci per almeno 7 giorni, senza possibilità di rifiutare terapie dannosissime), la sera dopo hanno arrestato altri 3 pericolosissimi personaggi che hanno fatto scritte in solidarietà degli arrestati (un ragzzo condannato per direttissima a 10 mesi?!?), le aggressioni fasciste si stanno moltiplicando e allargando alle merde padane (ronde - pacchetto sicurezza...)...
    E noi non riusciamo a reagire...
    Ritorniamo nelle strade, riprendiamocele.

  5. #5
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    siiii:-D
    vi voglio benissimo!

    allora il fatto è questo!
    le logge satnno prendendo potere... potete arrivare a questo solo facendo una piccola ricerca su alcune accuse avanzate al gruppo e hai familiari delle vicende (se sapete come va il mondo ci arriverete sicuro)...
    ... i pochi che si oppongono per skazzo privato o solamente per idealismo vanno eliminati(secondo loro).

    il fatto più brutto è che per fare notizia hanno trasformato 4 ragazzi(per chi come me li conosce) totalmente incapaci di fare del male a qualcuno in 4 terroristi a livello internazionale sputtanandone completamente l'identita su tutti i giornali nazionali!
    per poi nn parlare delle imputazioni...
    possedevano dei coltelli ma v rendete conto che assassini!?!?
    tutto ciò che sanno sono supposizioni, pensieri e poche cose derivate dalle indagini... e per questo sono stati trattati alla lunga peggio di bin laden! perchè nn hanno privilegi politici...
    nn voglio annoiarvi troppo con le mie paranoie, frustrazioni ecc... ecc... chi è vecchio tra d voi lo sa anche meglio d me!

    però io ed altri c stiamo attivando sia in città che in provincia e oggi come primo giorno siamo riusciti ad ottenere una trattativa per una manifestazione a pg per venerdi, il giorno che saranno fatti gl'interrogatori e fino a quel giorno gl'imputati saranno tenuti in isolamento a CAPANNE.

    a questo punto v faccio una proposta indecente!

    che ne dite di unire il fatto di \"Aldo Bianzino\" brutale assassinio, vittima sempre delle stesse logge, al fatto che 4\\5 ragazzi normalissimi figli d persone popolari o meno con delle idee che nn rispettavano lo standard comune siano processate come brutali terroristi...
    è TUTTO IN MANO A NOI IMPEDIRE LA STORIA INFINITA!

    ricordo che sono ragazzi, come me e come molti d voi! che fanno si che molte ingiustizie rallentino o declinino il loro corso!

    per far si che nn si ripeta in umbria come in ongni altro luogo...
    ora visto che sono toccato in primo luogo aprirò vari post su quello che accade in umbria e tutto documentato questa volta hanno passato il segno!
    nn fate che possa succedere ancora!

    cmq...

    per adesso l'unica cosa sicura è una manifestazione a pg per venrdi.
    chi mi potesse mettere in cotatto con qualcuno per unire i fatti è ben accetto! come chiunque voglia intervenire alla manifestazione!

    tiro fuori uno slogan vecchio ma efficace!

    DIAMOCI DA FARE SU!

    TUTTI LIBERI!!!!!senza sognare...
    iNkuLaTeVe!!!...@#!*
    Zio Jessie

  6. #6
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    Anche anni addietro arrestavano le \"belve anarchiche\" per avere un argomentone per nascondere le notizie vere.
    Qualcuno si ricorderà di com'è finito il povero Pinelli e delle vessazioni a Valpreda e ai ragazzi dei centri sociali.
    Si è poi scoperto col tempo che la stragrande maggioranza degli attentati di quel periodo era stata fatta dai \"servizi deviati\"; uomini con le stellette stipendiate dallo Stato, e non dalle migliaia di giovani ingiustamente coinvolti
    La storia si ripete, e questa casta marcia fino al midollo ha bisogno di trovare un nuovo nemico comune per distrarre i loro elettori.
    Oltre ai già sfruttati rom, islamici e drogati, a qualcuno fa comodo aumentare il clima di insicurezza reinventando le bande insurrezionali e il mai sopito \"perikolo komunista\".
    Solidarietà con i ragazzi di Pg!
    Un mondo migliore è possibile, ma bisogna sbattersi!!
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  7. #7
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    Tratto da http\\\\emiliaromagna.indymedia.org

    Giampaolo Ganzer, le sue credenzialità ed i suoi compari

    da anarchaos
    Con le operazioni che hanno visto l'arresto di 5 compagni anarchici spoletini, a cui esprimo la mia personale solidarietà, abbiamo potuto vedere in televisione Giampaolo Ganzer, capo dei ROS di Perugia che hanno condotto l'operazione repressiva, con la sua stupenda pelata, intervistato parlare davanti alle telecamere dei telegiornali.
    Forse questa immagine aulica avrà fatto venire voglia a molti di saperne di più su chi sia il soggetto in questione, e su quali credenzialità dispongano lui ed i suoi compari dei ROS di Perugia.

    Da questo documento, emergerebbe che Giampaolo Ganzer sia noto alle cronache anche giudiziarie in relazione all'accusa di associazione per delinquere e di narcotraffico internazionale.

    I ROS di Perugia, nell'ambito di un'inchiesta anti-sindacale, avrebbero disposto il sequestro dei pc ai componenti dell'AVae-m, Ad ogni pubblica iniziativa di rilievo dell'AVae-m (Dossier, sit-in, libri, Congresso), hanno fatto seguito azioni di intimidazione (9), ricoveri coatti (2), incidenti stranissimi (4), perquisizioni con motivi di comodo (Michele stesso, Trupiano, e adesso quelle contro SLAI Cobas per il sindacato di classe). Le iniziative, a parte l'inchiesta anti-sindacale, sono tutte state prese dai carabinieri oppure i carabinieri hanno contribuito a che non andassero avanti le indagini (es. attentato all'auto dei freni- di Paolo Sacchetto, incidente gomme- all'auto di Michele, distruzione dell'auto e persona lasciata andare via senza intervenire nè accertare dopo- di Paolo Dorigo, che ha poi denunciato penalmente l'atto come intenzionale e che ha dovuto fare casua anche all'assicurazione che non ha pagato nulla, infine il tentativo di confisca di un furgone di Paolo Dorigo, del tutto gratuito ed ingiustificato e nel merito del quale si è proceduto, che a livello psicologico rende difficili le operazioni di interferenza mentale).

    L'articolo intero di Paolo Dorigo è su:
    http://www.anarchaos.it/Comunicati/o...a_michele.html

    Ecco poi un articolo di Repubblica, del 22 ottobre 2003, che traccia una splendita biografia dell'eroe Giampaolo Ganzer:

    La Procura di Milano chiude il fascicolo sulle operazioni antidroga Sotto inchiesta il comandante e altri venti ufficiali
    Il magistrati: \"Associazione
    criminale nel Ros dei Carabinieri\"
    Accuse per associazione per delinquere, abuso e peculato
    di CARLO BONINI
    Il comandante dei Ros
    Giampaolo Ganzer MILANO - Questa è una storia nera di cui la Procura della Repubblica di Milano è venuta a capo dopo sette anni di indagini cui pochi desideravano mettere mano e che Repubblica è in grado di documentare. E' la storia di un'associazione per delinquere che ha vestito e veste la divisa del Raggruppamento operativo speciale dell'Arma dei carabinieri. Di venti manovali in divisa, agli ordini di un ufficiale che, oggi, del Ros è il comandante. Il generale Giampaolo Ganzer. Dal 1991 al 1997, le routine operative della sezione antidroga del reparto investigativo di eccellenza dei carabinieri sono state declinate in un grumo di abusi, malaffare, illecito arricchimento personale, peculati, provocazioni, istigazioni, ricatti.

    Almeno venti militari, tra ufficiali e sottufficiali, hanno sistematicamente violato le norme e le prassi che disciplinano le operazioni antidroga sotto copertura, trasformandosi in trafficanti e raffinatori di stupefacenti in proprio. Arresti obbligatori di latitanti sono stati omessi, falsificando regolarmente i rapporti all'autorità giudiziaria che talvolta non ha visto e, spesso, quando ha visto ha preferito girarsi dall'altra parte. Centinaia di milioni di lire di denaro contante frutto di sequestri durante le operazioni sono stati sottratti alle regole della confisca per essere riciclati.

    La pubblica e consapevole menzogna è stata moneta corrente per confondere e deviare l'opinione pubblica, per svuotare il diritto di difesa degli imputati. Il ricorso alle intercettazioni telefoniche spesso non ha trovato giustificazione nè formale nè sostanziale nelle indagini. E tutto questo, con un'aggravante, annota la Procura di Milano: \"Essere l'associazione per delinquere armata\".

    A sollecitarne le mosse, ora il tornaconto personale, ora il lustro di rapide progressioni in carriera. A plasmarne prassi e metodo, dissimulandone la natura, la pianificazione attenta e personale del suo architetto, il generale Giampaolo Ganzer, oggi comandante del Ros, e di due consapevoli complici: l'ufficiale dell'Arma Mauro Obinu, già comandante della sezione antidroga del Ros e oggi nella divisione criminalit� organizzata del Sisde, il servizio segreto civile, nonchè il sostituto procuratore della Repubblica, Mario Conte, già pubblico ministero a Bergamo, oggi magistrato della Direzione distrettuale antimafia di Brescia.

    Ventisette informazioni di garanzia hanno già raggiunto gli indagati in questo affare. E con un atto istruttorio di 40 pagine che precede le richieste di rinvio a giudizio, a loro è stata comunicata la \"chiusura delle indagini preliminari\" e la contestuale \"discovery\" di una cinquantina di faldoni istruttori su cui la pubblica accusa si prepara a celebrare il processo.

    Processo che sembrava non dovesse riuscire ad approdare ad un esito, quale che fosse. Istruito dal pm di Brescia Fabio Salamone, l'intero, monumentale incarto aveva infatti conosciuto un'avvilente navetta tra procure della repubblica, prima di approdare in Cassazione ed essere quindi assegnato, due anni or sono, a Milano. Dove ora a firmare i provvedimenti non sono solo i due sostituti titolari dell'inchiesta, i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia Daniela Borgonovo e Luisa Zanetti, ma anche - a sottolinearne il peso - il procuratore aggiunto Ferdinando Pomarici. Un magistrato di robusta esperienza, dai modi equilibrati e certo libero, come racconta la sua storia professionale, da ogni possibile sospetto di inimicizia per l'Arma dei carabinieri.
    Vediamo, dunque.

    *

    All'inizio degli Anni 90, l'Arma intravede nelle grandi indagini antidroga una frontiera professionale su cui misurare duttilità e intelligenza dei propri ufficiali e sottufficiali, ma anche un laboratorio in cui sperimentare routine eccentriche rispetto ad antiche e ossificate pratiche da caserma. Esportabili - se testate positivamente - anche nella lotta all'eversione o alla criminalità organizzata. La legislazione adegua le proprie norme, disegnando per i cosiddetti \"agenti sotto copertura\" una rete di norme \"scriminanti\" che li sottrae ad alcuni obblighi di legge, tutelandone l'incolumità e l'anonimato. Gli agenti possono infiltrare le organizzazioni nazionali e internazionali del narcotraffico. Chiedere e ottenere dalla magistratura di ritardare il sequestro di carichi di stupefacenti. Evitare l'arresto di pesci piccoli, se questo serve a individuare e catturarne di grossi. Sono norme che, se soltanto maneggiate con scrupolo, hanno alta incidenza operativa e non deragliano da un sistema equilibrato di garanzie.

    Nel Ros, evidentemente, qualcuno fa altri pensieri. Quella improvvisa libertà operativa viene declinata, nella peggiore delle ipotesi, come nulla-osta all'abuso, a costituirsi come corpo separato. Nella migliore, come efficace strumento per liberarsi dei fastidiosi lacci e lacciuoli con cui le procure della Repubblica imbrigliano la \"fantasia\" del Reparto. A Roma - siamo nel 1993 - al comando di via Ponte Salario è arrivato un giovane ufficiale, Giampaolo Ganzer. Ha fretta di crescere e non ne fa mistero. Nel '94, dirige il II reparto investigativo, competente per le operazioni antidroga e, in meno di quattro anni, percorre l'intera catena gerarchica. Prima come comandante del Reparto analisi, coordinamento e osmosi operativa ('95-'97), quindi come vicecomandante del generale Mario Mori (oggi direttore del Sisde). Diventerà comandante del Ros nel 2001.

    Ganzer ha un metodo. E il metodo - ricostruisce l'inchiesta della Procura di Milano - si fa \"sistema\". Il Ros istruisce le sue operazioni ottenendo una delega in bianco dall'autorità giudiziaria. Che serve a legittimare iniziative che di legittimo non hanno nè la premessa nè l'esito. Ma che rispondono a una routine.
    Leggiamo dagli atti: \"Il Ros instaura contatti diretti e indiretti con rappresentanti di organizzazioni sudamericane e mediorientali dedite al traffico di stupefacenti senza procedere nè alla loro identificazione nè alla loro denuncia\". Ordina quindi \"quantitativi di stupefacente da inviare in Italia con mercantili o per via aerea, versando il corrispettivo con modalità non documentate e utilizzando anche denaro ricavato dalla vendita in Italia dello stupefacente importato. Denaro di cui viene omesso il sequestro\". Che non si tratti di \"operazioni di infiltrazione\" lo capisce anche un bambino. \"Si tratta - annota la Procura di Milano - di istigazione ad importare in Italia sostanze stupefacenti\".

    Fabbricato artificiosamente il reato attraverso l'istigazione, è ora necessario che su qualcuno ne venga schiacciata la responsabilità attraverso il falso, la menzogna, l'abuso. Scrivono i magistrati: \"Il Ros rappresenta falsamente all'autorità giudiziaria e alla Direzione Centrale dei servizi antidroga inesistenti accordi tra le organizzazioni italiane acquirenti e i fornitori. Accordi asseritamente appresi grazie ad agenti infiltrati\". E' una storiella buona per chi vuole o ha interesse a berla, ma necessaria a liberare la mossa successiva. \"Il Ros prende in carico lo stupefacente al suo arrivo in Italia, omettendo ogni doverosa attività di controllo su quantità e qualità. Lo trasporta e lo detiene, anche per lunghi periodi di tempo, talvolta lasciandolo nella disponibilità incontrollata di trafficanti\". Provvede dunque alla \"installazione di laboratori per la affinazione\", alla \"ricerca degli acquirenti, attraverso la mediazione di mediatori pagati\". \"Istiga all'acquisto, diffondendo sul mercato la notizia della possibilità di acquisire stupefacente\".

    Il gioco è fatto. Il resto è banale dettaglio. Sul terreno, le operazioni vengono condotte a mano libera, forzando, aggirando ogni tipo di norma, falsificando verbali di sequestro e arresto, barattando il prezzo della libertà con i latitanti. Quel che conta è ostentare \"la positiva conclusione di eclatanti operazioni\". L'importante è mettere le manette a qualcuno per poi agitare un pugno di arrestati - quale che ne sia lo spessore - da consegnare al pubblico ministero e ad un verdetto di certa colpevolezza.

    E' una giostra ad alta redditività penale (e per alcuni anche economica) in cui tutti guadagnano. Investigatore e pubblico ministero. Bisogna soltanto decidere se salirci o meno. Bisogna, soprattutto, che un magistrato presti la propria faccia e la propria firma, autorizzando il Ros a operare dalle Alpi alla Sicilia, aggirando le norme sulla competenza territoriale delle singole Procure e tenendo cos� lontani i ficcanaso.

    *

    Il sostituto procuratore Mario Conte, in quegli anni sconosciuto magistrato di provincia, sulla giostra decide di salire. A Bergamo, che non è neppure sede di una Direzione distrettuale antimafia, è lui l'interfaccia di Ganzer. Su sua indicazione, fa da ombrello, firmando quel che c'è da firmare, alle deleghe che gli presentano i sottufficiali del Ros in forza al nucleo di Brescia, Gilberto Lovato, Rodolfo Arpa, Gianfranco Benigni, Michele Scalisi, Alberto Zanoni Lazzeri, autorizzandoli a operare sull'intero territorio nazionale, di concerto con il comando Ros di Roma, e con gli ufficiali e sottufficiali delle sezioni antidroga che nel tempo vi si succedono (Mauro Obinu, Carlo Fischione, Costanzo Leone, Laureano Palmisano, Vincenzo Rinaldi).

    Scrivono i magistrati di Milano: \"Con Obinu e Ganzer, il sostituto procuratore della Repubblica Conte promuove, costituisce, dirige, organizza l'associazione a delinquere. Ne delinea il modus operandi. Gestisce la collaborazione dei trafficanti Enrique Luis Tobon Otoya (colombiano ndr.), Ajaj Jean Chaaya Bou (libanese ndr.) e Biagio Rotondo, agevolandone l'attività anche durante i periodi di detenzione. Fornisce un contributo rilevante con direttive e provvedimenti, emessi anche al di fuori della competenza territoriale. Partecipando personalmente, in più occasioni, ad interventi operativi\".

    Conte sembra dunque godere di assoluta extraterritorialità. E di una qualche sicumera. Quando infatti l'inchiesta lo investe, chiede e ottiene di essere trasferito a Brescia, nell'ufficio accanto a quello del pubblico ministero che su di lui ha avviato l'indagine, Fabio Salamone.

    Il metodo Ros battezza almeno sei operazioni antidroga documentalmente minate da \"falsi materiali e ideologici\". Che la Procura di Milano individua e illumina come fonte di prova d'accusa: \"Operazione Cedro\" (1991); \"Operazione Lido\" (1994); \"Operazione Shipping\" (1994); \"Operazione Hope\" (1993); \"Operazione Cobra\" (1994); \"Operazione Cedro Uno\" (1997) (per il dettaglio, vedi le schede in queste pagine). Il Ros - annota in un suo bilancio la Procura - \"si appropria di almeno 502 milioni di lire\", \"senza precisarne o documentarne la destinazione\". E lo stesso accade per \"65 chilogrammi di stupefacente\" che, non solo non viene sequestrato, ma viene spacciato e dunque reintrodotto nel mercato per mano di uomini dell'Arma.

    La giostra gira e molti - troppi - fingono di non vedere. Perchè? E come è stato possibile? Sono domande - lo vedremo - che meritano di non esser lasciate cadere e che offrono qualche sorprendente risposta.

    (22 ottobre 2003) http://www.repubblica.it/2003/j/sezi.../crimiros.html

    Stupenda biografia riportata anche da Indymedia:

    Alla sbarra anche un colonnello dei carabinieri ufficiale dei servizi segreti L'accusa è associazione a delinquere, traffico di stupefacenti e peculato Droga, generale dei Ros a giudizio \"Sono tranquillo, non mi dimetto\" Imputato insieme a 25 militari, il pm di Brescia Mario Conte

    MILANO - Rinviato a giudizio il comandante del Raggruppamento operativo speciale dei Carabinieri, generale Giampaolo Ganzer. Stessa sorte è stata riservata dal giudice di Milano al colonnello Mauro Obinu, ex Ros oggi ufficiale presso i servizi segreti Sisde, e al pubblico ministero bresciano Mario Conte. Insieme ad altri 26 ufficiali e sottufficiali dei carabinieri, sono accusati di associazione a delinquere, traffico di stupefacenti e peculato per presunte irregolarità nell'ambito di alcune operazioni antidroga compiute nei primi anni '90. Il processo si terrà il prossimo 18 ottobre. Per due imputati minori, il giudice ha già emesso sentenza con rito abbreviato. Fiorenzo Vismara è stato condannato a sei anni e otto mesi; Gabriella Casavola sconterà quattro anni di reclusione.

    Il comandante dei Ros Giampaolo Ganzer, ha detto di avere \"la coscienza a posto\". \"Affronterà serenamente il giudizio. Non ho intenzione di dimettermi. Se non avessi la coscienza a posto, l'avrei fatto anche prima. Ci penseranno i miei superiori\".

    I giudici dell'accusa sono convinti di aver messo le mani su una struttura deviata dei carabinieri che ha lavorato indisturbata per quasi sei anni. La conclusione raggiunta dagli inquirenti è che una parte consistente dei fondi a disposizione dell'Arma per l'acquisto di stupefacenti al fine di scoprire bande di trafficanti (e si parla di molti miliardi di vecchie lire) sia stata versata direttamente dai Ros nelle casse dei \"cartelli\" di narcotrafficanti colombiani e libanesi. La droga veniva poi fatta sbarcare in Italia e consegnata - senza nessun controllo - a trafficanti di fiducia in vista dei \"blitz\" presentati come brillanti operazioni di servizio. Che spesso, si legge nella richiesta di rinvio a giudizio, si concludevano con l'arresto solo dei pesci piccoli e il recupero solo di parte della droga.

    Mario Conte, il giudice rinviato a giudizio insieme all'alto ufficiale dei Carabinieri, è sospettato dai colleghi di Milano di aver fornito copertura agli affari illeciti dei Ros quando svolgeva il ruolo di pm a Bergamo (oggi è magistrato alla Direzione distrettuale antimafia di Brescia).

    Sotto inchiesta anche la gestione economica dei fondi a disposizione dell'Arma. Il Ros - annota in un suo bilancio la Procura - \"si appropria di almeno 502 milioni di lire, senza precisarne o documentarne la destinazione\".

    http://italy.indymedia.org/news/2005/06/811136.php

    Qui, durante i fatti della Diaz, lo vediamo coinvolto nel formulare accuse di cospirazione per le quali non si trovarono neanche le prove:
    But in two years it has not been found a video, a photography, a witness that prosecute some of them to take part to the riots and damaging although big efforts by the commission G8 of the Genoa police-headquarters, of Digos from other areas of Italy and from the Carabinieri from the Ros (and perhaps of some foreign police forces). This is the enquiry that on 4th December, excluding the conspiracy suggested
    by Ros of General Giampaolo Ganzer
    http://italy.indymedia.org/news/2003.7_comment.php

    Qui lo vediamo più o meno in collegamento con il bos Felice Maniero:
    Ganzer fu grande manovratore di documenti e pentiti (e relativi sostegni finanziari) anche in seno alle inchieste sulla colonna veneta delle Brigate Rosse prima di occuparsi della malavita organizzata del nord est. La sua spregiudicatezza lo portò a trovarsi spesso in posizioni scabrose, come quando risultò che il suo uomo più affidabile era in busta paga del bandito Felice Maniero. Si trovò a essere indagato per false dichiarazioni rese al pm di Verona o a rispondere di ingenti quantità di cocaina utilizzata per infiltrazioni o provocazioni senza consenso della magistratura. Al punto che la procura di Brescia, dopo la scoperta di una raffineria di cocaina gestita dal Ros, ipotizzò alla fine degli anni 90 una sorta di associazione a delinquere all'interno della sezione antidroga del Ros, finalizzata a fare del traffico di stupefacenti non il mezzo di indagine, ma il fine della propria attività.
    All'interrogatorio il colonnello Ganzer si presenta con un microfono sotto il bavero della giacca, registrò le invettive fuori verbale del magistrato contro di lui, chiese ed ottenne il trasferimento di un'inchiesta ormai destinata a morire.
    http://www.globalproject.info/art-2861.htm

  8. #8
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    dal generale al comendante e quasi tutti gl'ufficuali del ros sono implicati in qualcosa! e questo è uno dei nostri punti forti!
    grazie mille barricate!

    oggi sono stato a parlare con il padre di uno dei giovani che è anche consigliere comunale e mi ha fatto parlare con un tipo del ex mattatoio d pg, che nn ricordo come si chiama ma mi ha detto che a pg si stanno muovendo sia per aldo che per i nostri amici...
    ...domani mattina c sarà uan manifestazione che scemerà con un presidio davanti al carcere!!!
    i cui punti sono: la confuta della pena che è il 270bisc.p. o la scrcerazione immediata e la revisione del 270bis questi sono i punti più esalienti...
    chi può aderisca in numero e pacificamente visto che siamo solo alle prime mosse!!! sarà ricordato anche aldo in questa manifestazione come spero anche in altre visto il tema abbastanza corelato...

    pensate che che sono i vostri figli, i vostri nipoti, i vostri amici! che pagano per un qualcosa d'inesistente determinato da chi con l'immagianazione fasulla e con l'infamia c vive e assai bene...

    \"vorrei precisare che nn sono anarchici e che tra d loro c'è anche chi fascista chi nn gl'ene frega un benemerito cazzo della politica!\" ma tutti amici con punti in comune... pacifici e buonisti! che si sono sempre dati da fare per i giovani della città\\provincia

    vorrei sorpattutto ripetere il fatto che sono vittime d leggi che mirano ad individuare un gruppo! quando in una città come questa di circa 37000abitanti vuoi permettere che almeno 5 persone con le stesse idee si conoscano o abbiano a che fare l'una con l'altra e che abbiano situazioni in comune visto che se la pensano allo stesso modo c sarà un motivo!? per nn parlare poi delle azioni politiche che c sono dietro!

    io scommetto 100 a 1 che se uno d questi nn era figlio d qualcuno tutto questo scandalo nn succedeva!

    per far si che la notizia nn si spenga cercheremo d rimanere attivi tutto il tempo a noi concessici intanto è stato istituito un comitato d solidarietà creato da amici e parenti!

    per qualunque cosa anche curiosità nn esitate a contattarmi!

    vi terro aggioranti! domani pm quando forse riuscirò a tornare a casa vi farò sapere...

    fianco a fianco anche se un muro ci separa sentirete le nostre grida!
    iNkuLaTeVe!!!...@#!*
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  9. #9
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    Qua sotto l'ultima lettera dall'inferno di capanne (lager di stato) di Michele!
    SOLIDARIETà ATTIVA! C'è anche l'indirizzo a cui recapitare le lettere, per farlo sentire meno solo!
    ANARCHIA E SABOTAGGIO per un sistema che sfrutta e rende servi!



    Autore:
    Michele Fabiani
    Una nuova lettera di Michele dal carcere di Perugia.

    Capanne (PG) 6.12.07

    Ciao XX, ti rispondo solo ora perché ho ricevuto con molto ritardo la tua posta.
    Ultimamente erano più veloci (4-5 giorni) invece la tua lettera, quella di un compagno di Milano e quella di uno di Genova, sono arrivate con 2 e anche 3 settimane di ritardo. Lunedì mattina, mentre firmavo le lettere in entrata, ho notato per puro caso nel registro che c’era una tua lettera ferma dal 28. Ho chiesto spiegazioni alla tipa della posta. Non sono stati precisi, prima hanno detto che non erano state ancora lette in tempo, poi il giorno dopo me le hanno date scusandosi e dicendo “le abbiamo trovate”; come se le avessero perse.
    La tua lettera è bellissima, non ho altre parole per dirti quanto mi ha fatto felice.

    Mi hanno cambiato cella, ora sono all’ultima del corridoio e non ho nessuno vicino.
    L’isolamento si fa più rigido, hanno intensificato i controlli e adesso certe guardie (non tutte) vietano pure al lavorante che pulisce di avvicinarsi troppo alla mia cella.
    Neppure ai parlamentari è stato permesso di incontrarmi. Hanno concesso solo una visita veloce tramite le sbarre con il comandante e il direttore che controllano le nostre conversazioni. Anche questa è una decisione della direzione del carcere, non necessaria per il regime E.I.V., così come non è necessario che io passi l’ora di aria da solo, ma è anche questa una decisione arbitraria dell’amministrazione.

    Fino ad ora non sono stato critico con la direzione, perché obbiettivamente sono stato trattato bene. Ora le cose sono cambiate: prima i limiti con i colloqui con le istituzioni (di cui personalmente me ne frego, ma che è indicativo della loro ostentata “disponibilità”), ora scopro dagli avvocati che anche Totò Riina in 41 bis fa l’aria in compagnia mentre io no, i ritardi alla posta di 3 settimane; tutti mi dicono che è segno buono, che a molti accade di subire provocazioni proprio quando le inchieste cominciano a crollare… A me veramente è sembrato il contrario, con le guardie che prima del riesame facevano da camerieri mentre ora fanno gli stronzi. Però sono in tanti che me lo ripetono, che le provocazioni sono il segno della debolezza delle accuse.

    Questa nuova cella fa schifo, l’acqua della doccia non scende bene dal buco di scarico e dopo 3 minuti ho l’acqua sporca fino allle caviglie, non c’è neanche uno specchio. Non che io sia così narcisista, ma uno specchio ti dà un minimo di umanità, permette di identificare la tua autocoscienza in un’immagine.
    Oggi è una settimana esatta che non mi posso guardare in faccia, come le bestie che non hanno idea di sé, né reale né astratta. Ora, l’idea astratta di me me la danno le lettere e i libri, ma quella reale è altrettanto indispensabile.

    Domenica sono stato in sciopero della fame per 24 ore, in solidarietà con gli ergastolani.
    Mi sono rotto le palle di questa situazione, non vedo l’ora di uscire.
    Prima mi alzavo e c’erano le 4 celle vicine che dicevano: “buon giorno fratello, tieni duro, siamo tutti con te!” ogni giorno! Adesso qui è come i primi tempi, anzi è peggio perché almeno i primi giorni vicino avevo gli altri coimputati.
    Adesso sono in una zona filtro, le celle vicine cambiano prigioniero ogni giorno, ci mettono i nuovi arrivati prima di smistarli. In questo modo mi è impossibile istaurare rapporti con qualcuno.
    Vabbé, scusa lo sfogo. Ora ti saluto.
    A PRESTO! UN ABBRACCIO!

    MICHELE FABIANI
    c/o casa circondariale di Perugia
    strada Pievaiola, km 11,8 - Capanne
    06100 PERUGIA


  10. #10
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    Bella Zio, oggi sul Manifesto, tra le lettere dei lettori, c'era un articolo riguardante l'ingiusta e immotivata detenzione.
    è assurdo che in una nazione che vorrebbe definirsi civile, possano accadere certe cose sotto gli occhi di tutti.
    Sono però contento nel vedere che c'è ancora gente disposta a solidarizzare anche contro ingiustizie che vengono ritenute più \"piccole\", ma che riguardano il nostro bene più prezioso: La Libertà!

    Un mondo migliore è possibile, ma bisogna sbattersi!!
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