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Discussione: Stefano Cucchi, pestato a morte dopo l’arresto

  1. #21
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    U.E. - Stefano Cucchi, Milano tappezzata di manifesti che chiedono verità

    Sono cinquanta gli striscioni apparsi nella notte a Milano per non dimenticare la morte di Stefano Cucchi, deceduto dopo l'arresto nel carcere romano di Regina Coeli per cause ancora da accertare. 'Questa e' la vostra sicurezza? Verita' e giustizia per Stefano Cucchi. Diritti sicuri subito!', uno dei messaggi. E ancora: 'La vostra sicurezza uccide, basta morti di Stato. Diritti sicuri', oppure 'Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi, Aldo Bianzino: il proibizionismo e' un serial killer'.
    Da Porta Romana al cavalcavia di viale Cassala, da piazza XXIV Maggio all'Arco della Pace, da Cadorna a piazzale Loreto e' una lunga serie di immagini quella che si puo' veder scorrere nel sito del Cantiere, il gruppo autore del gesto.
    'Il proibizionismo colpisce ancora: un'altra persona picchiata a morte, abbandonata a se stessa senza cure mediche', e' l'accusa che si legge in un comunicato. L'iniziativa, conclude il gruppo, nasce 'perche' non accada mai piu', perche' non si nasconda la verita', per fermare questo delirio securitario fatto di razzismo, proibizionismo e negazione di diritti'.


    droghe.aduc.it

  2. #22
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    da Repubblica.it - 6 novembre 2009

    Cucchi, le ultime foto da vivo
    Lividi 6 giorni prima della morte


    Ematomi rossastri intorno agli occhi. Lividi sul collo che si allungano fino alle mandibole, appena sotto gli zigomi. Stefano Cucchi è stato picchiato. Lo dicono le foto segnaletiche che gli sono state scattate dalla Polizia penitenziaria all'ufficio matricole del Regina Coeli.

    Era il 16 pomeriggio, a nemmeno venti ore dal suo fermo avvenuto alle 23,30 del giorno prima. Per quanto le fotografie possano essere influenzate dalla luce, dall'angolazione, dalla stampa, certo è che i colori sul viso di Cucchi sono quelli dei lividi. Non si può guardare, quel ritratto, l'unico scattato dopo il suo arresto, senza pensare che sei giorni dopo quell'uomo di 31 anni con lo sguardo spaventato, finito in carcere per aver venduto una dose da 20 euro di hascisc, sarebbe morto. Una morte assurda avvenuta il 22 ottobre, alle 6,20 del mattino, nel reparto detenuti dell'ospedale Pertini, senza un perché. E a oggi ancora senza un responsabile.

    E le foto scattate in carcere non si possono non confrontare con quelle diffuse dalla famiglia dopo l'autopsia, con un ematoma gonfio sopra il sopracciglio sinistro, la mandibola destra segnata da un solco verticale e all'apparenza fratturata. Un occhio che pareva schiacciato nell'orbita ed ecchimosi profonde alle orbite. Al suo ingresso in carcere, le tumefazioni al volto e al collo erano ben visibili. Il gonfiore alla mascella destra - sembra un ascesso a un dente - pure. Ma lui, in quel momento, era ancora vivo. E non sembrava in punto di morire. Se le condizioni al suo ingresso in prigione erano quelle certificate dagli scatti delle segnaletiche della polizia, chi allora lo ha ridotto nel modo che le foto dopo la sua morte hanno tragicamente svelato?

    Non solo la procura s'è mossa per dare una risposta agli interrogativi che la morte di Cucchi (la centroquarantottesima dell'anno avvenuta in carcere), sollevano. Anche il mondo della politica si sta dando da fare. La Commissione parlamentare sulla sanità presieduta da Ignazio Marino ha inviato i Nas ad acquisire le cartelle cliniche, mentre il deputato Idv Stefano Pedica s'è recato nei giorni scorsi al Regina Coeli per prendere visione di tutta la documentazione dal momento dell'arresto di Cucchi a quello del suo decesso. Quei referti testimoniano ora la lenta agonia del detenuto che, pur avendo denunciato alla direttissima di essere "sieropositivo, anoressico ed epilettico", non è mai stato visto da uno psicologo, nè da uno psichiatra.

    "La mattina del 17 ottobre - hanno riferito al senatore Pedica i detenuti che sono stati insieme a Cucchi nella medicheria del Regina Colei - Stefano non riusciva ad alzarsi dal letto per i dolori alla schiena che lo avevano tormentato tutta la notte". Quei dolori gli erano provocati da fratture diagnosticate al Fatebenefratelli il giorno prima: "Trauma contusivo al rachide lombosacrale - refertava il medico del pronto soccorso - la radiografia mostra una frattura della terza vertebra lombare e un'altra della prima vertebra coccigea. Stazione eretta e deambulazione impossibili". In quelle condizioni, trascinandosi prima e aiutato da una sedia a rotelle poi, Stefano Cucchi era arrivato nella sua cella del Pertini. Da dove non è più uscito vivo.





    "Personalmente tra tutti i forum ho scelto Enjoint perchè qui la ganja rappresenta il contorno alla vita di ogni utente, e non il centro attorno a cui ruota il resto. Qui si valorizzano gli utenti come persone prima che come coltivatori." - cit. Mad man

  3. #23
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    Proprio adesso in televisione Giovanardi ha affermato che in Italia non si finisce in galera per il consumo di droghe.... Il caso di Stefano Cucchi, continua poi, bhe... si trattava di uno SPACCIATORE RECIDIVO...

    Qualcuno ha prove o conferma di cio...?

    Personalmente mi sembra molto strano che un così grande e criminoso SPACCIATORE RECIDIVO venga trovato con 20 grammi di fumo....

    anzi mi sembra davvero una CAZZATA.

  4. #24
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    che poi.... vedi.... me ne sono accorto ora... chissà se ha fatto apposto a "sbagliarsi" o no... ha detto che è stato arrestato con 20 grammi.... Ma allora sono 20 gr o 20 €?

  5. #25
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    proprio stamattina, l'erroneamente definito senatore Giovanardi (è un sottosegretario con delega sulle droghe) sottolineava il fatto che "non è giusto che i 'tossicodipendenti' stiano in carcere... con le pene fino a 6 anni c'è la possibilità di un recupero nelle comunità, con un costo a carico delle regioni..."

    eh, si... già. sai... se io dovessi gestire una comunità un'opzione - e una legge - del genere mi premetterebbe di fare taaaaaaanti soldi con le rette dei 'tossicodipendenti'... peccato che in questo caso siano semplici coltivatori di cannabis che vorrebbero solo un prodotto di qualità... e non tossicodipendenti...

    sempre notizia di oggi che verranno inviati avvisi di garanzia... non dicono ancora a chi... e sperando che non sia un capro espiatorio qualsiasi...

  6. #26
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    Riporto un testo trovato su facebook... uno sfogo, un omaggio...

    Ti hanno fermato e, porco dio, ti hanno perquisito. Ti hanno trovato quei 20 grammi di fumo, non ci voleva porca troia era stata una giornata decente. Li avevi appena comprati quei 20 grammi, servivano per le giornate di merda, ma ora li hanno loro. Sequestrati. E tu sei seduto su una seggiola di ferro, come quelle delle sale d’attesa degli ambulatori pubblici. Sono usciti e hai solo un piantone, in borghese, davanti. Non sai come si chiama, ma sai che lui sa come ti chiami tu.

    Tornano nella stanza, gli altri pulotti: “Sei in arresto, ora vieni tradotto al carcere di…. ” “In carcere? per un po’ di hashisc? Ma era per me, mica mi avete trovato a venderlo.” “Non importa, la legge la conoscevi anche prima..non ti va bene? Impegnati per legalizzarla al posto che ingrassare gli spacciatori. Porgi i polsi perchè ti mettano le manette.”

    Sono in sei ma hanno bisogno di ammanettarti. Non le vuoi le manette, alzi la voce, bestemmi “porcodio non ho nemmeno un’arma, niente, che bisogno c’è?”

    Un calcio al costato ti fa stare zitto, mentre ti riprendi sei già incatenato. Ti portano fuori, in cortile dove un’auto con le sirene aspetta con le portiere aperte. Vieni spinto fuori dalla questura, scendi le scale, poi una mano da dietro, sulla schiena, ti spinge ancora, ma forte: Così sbatti la testa sulla parte superiore della portiera. Sei dentro l’auto, sdraiato sul sedle posteriore, devi affaticarti a metterti seduto, ma una presa che ti straccia il muscolo del braccio ti “aiuta” . Sei seduto, ora, sul sedile dietro, mentre due sbirri prendono posto a fianco a te. ti arriva una manata sulla faccia: ” Hai perso l’equilibrio e hai sbattuto contro lo stipite della porta, guarda che segno”. Il poliziotto con le mani pesanti, schiaccia il livido sotto il sopracciglio. Si corre in auto e si arriva al carcere. Vieni tradotto in un ufficio dopo aver percorso scale di cemento. Un altro in borghese compare: si vede che è un capo perchè gli altri sono tutti ossequiosi con lui già solo nel tono della voce. “Questo pezzo di merda ha fatto nomi? ” No.” dicono gli agenti che ti accompagnano.

    “Allora, stronzo, drogato, tossico di merda, da chi cazzo l’hai comprato il fumo?” e tu stai in piedi con le manette. Devi farti prendere per il bavero e sollevare di due piedi. Sei in minoranza stretta, 6 contro uno. “Non conosco lo spacciatore, mi ha chiamato un amico che era pronto”

    “E chi è questo amico che ti ha chiamato?” “Anche lui non c’entra un cazzo” Gli dici. “Quando una partita arriva dal marocco gli ariva una telefonata e mi chiama.”

    “Dìcci il nome, figlio di mignotta. A che ora c’è la telefonata di questo pezzo di merda? E dillo veloce, stronzo”

    Uno schiaffo, da far vedere le stelle, è la firma di quelle parole.

    “Alle 15 e qualcosa, tipo 15,15″

    stai barcollando mentre lo dici.

    Ti afferrano e ti sbattono sulla sedia.”Allora leggo tre nomi dalle 15,07 ale 15,20: xy, dh e wx. Chi è di questi tre che ti ha avvisato?”

    un altro, di quelli che ti avevano accompagnato, emerge dallo sfondo e ti insulta: “E vedi di non raccontarci cazzate, stronzo, comunista di merda” Mentre altre braccia estranee ti collocano malamente su una fredda sedia metallica, rispondi:

    “Non sono comunista sono anarchico”

    Con l’irrazionalità propria della violenza, irritato da quelle parole lo sbirro sferra un pugno sul tuo zigomo. A questo punto scatta l’orgoglio. Non dici un cazzo sulla memoria del registro del cellulare e le botte prendono la forma di calci nella schiena. Non sai nemmeno il “chi”, vivi solo le pedate.

    Sei a terra che con un filo di voce sussurri: ” Fatemi telefonare a casa. O a un avvocato” mentre i calci si susseguono con un certo ritmo. Stai male e lo comunichi, ma i calci rallentano senza cessare. Provi a chiedere di darti il cellulare e non te lo danno: ridono, ti scherniscono e sembra che fanno a gara a vedere chi da’ il calcio piu forte. Le botte ad un certo punto fanno così male che non senti manco piu’ il dolore. Li insulti, bestemmi “Mi state ammazzando bastardi di cristiani di merda”

    Alla fine non si sa piu’ chi, ti porta in cella, trascinando il tuo corpo in corridoi non ripercorribili con la memoria, come uno straccio sporco. Ma anche se la tortura è cessata, stai male. Dopo poche ore ti portano all’ospedale. I tuoi vengono avvisati, ma non possono vederti neppure al reparto carcerario del nosocomio. Quando li incontri, sei già cibo surgelato per i vermi*.

    * Mi scuso per il finale e per qualche parola un po’ cruda, ma dedico questa immaginazione commossa a Federico Aldovrandi, a Stefano Cucchi, a Aldo Bianzino (che era un “padre di famiglia“), a Francesco Mastrogiovanni,a Riccardo Rasman, a Manuel Eliantonio, a Franco Serantini .

    E a tutti quei cittadini innocenti per i quali il braccio del potere esecutivo dello stato ha decretato, senza consultare nessuno, che se non sei allineato allo “standard”, sei un po’ estroso, anarchico e ti fai qualche canna, in Italia puoi essere tra coloro che subiscono “de facto” la pena di morte . Per “caduta dalle scale”

    Fonte: http://www.cloroalclero.com/?p=2652#more-2652
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  7. #27
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    Adesso è uscito fuori un testimone delle percosse....vediamo questi avvisi di garanzia se colpiranno capri espiatori o faranno un pelo di giustizia. Per non dimenticare mai!

  8. #28
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    Non ci si comporta così..... è davvero arrivato il momento di dire BASTA! I politici sono un branco di criminali mafiosi corroti (Giovanardi, Fini e compagnia bella), ma la colpa è nostra che continuiamo a votarli.... sono davvero avvilito di vedere a 22 anni un paese così pieno di contraddizioni e di disinformazione..... Grillo e Travaglio for president: a mio avviso è su di loro che occore far leva , o su programmi di informazione indipendente quali le Iene o Striscia, che sono i pochi a dare ancora voce ai cittadini comuni, per ribaltare un regime di terrore......
    Stefano è un martire...... l'appello che dobbiamo fare a chi veramente interessato alle problematiche odierne, è che non sia morto invano...... RIP

  9. #29
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    ...e Giovanardi Chiede scusa e si ritira le infamate.. mah
    Ultima modifica di BoRdErLiNe; 16-11-09 alle 10:14
    Riciclare Barattare Amare

  10. #30
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    allucinante!non si può morire così!siamo in italia no?dovremmo essere in un paese democratico no?e poi si muore per venti e dico venti non ventimila grammi di fumo!ma.......

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