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Discussione: Aldrovandi, carcere per tre dei quattro agenti condannati

  1. #31
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    nel frattempo c'e stato l'ennesimo rinvio per i servitori della partia.....
    A.C.A.B.
    vauro stasera su servizio pubblico:
    Anteprime Allegate Anteprime Allegate sbirrassassini.png‎  

    tinyurl.com/lErbaProibita <--Hidden Content
    Guerrilla Gardening: salviamo la canapa: pastie.org/8660638
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    "Canone+Schedatura"M5S/Uruguay/Colorado? vade retro! Perchè invece non iniziamo a seguire la Hidden Content ?!? tinyurl.com/fuoriluogocz
    5 piante, senza schedatura tassa: L'unica legge sensata! (dopo quella nordcoreana) Hidden Content
    ... c'è pure la Hidden Content che, modestamente, non è affatto male Hidden Content
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  2. #32
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    vauro stasera su servizio pubblico:
    Mi stupisco di Vauro che non si è ricordato che uno di questi signori era una donna

    Intanto sono solo parole ma meno male che a qualcuno vengono un paio di dubbi sull'incompatibilità tra questi signori e il rientro in possesso delle loro divise

    «Il rientro in servizio dei quattro poliziotti condannati per l'omicidio colposo del giovane ferrarese Federico Aldrovandi è incompatibile con il ruolo e la funzione di agente di pubblica sicurezza, in assenza del presupposto imprescindibile dell'affidabilità piena delle persone chiamate a ricoprire la qualifica di pubblico ufficiale».
    Lo scrivono i senatori del Partito Democratico Rita Ghedini, Maria Teresa Bertuzzi, Luigi Manconi, Leana Pignedoli e Sergio Lo Giudice, che hanno rivolto un'interrogazione al ministro dell'Interno Angelino Alfano per «sapere se risponda al vero la notizia di un rientro in servizio a gennaio 2014 di tre dei quattro agenti condannati e, in caso affermativo, con quali funzioni».
    I senatori chiedono poi «quali siano le sue valutazioni in merito ad un “caso” che ha posto questioni di rilievo nazionale circa l'identificabilità e la responsabilità degli agenti, anche al fine di preservare la credibilità della loro azione e dell'intero corpo di Polizia».

    http://lanuovaferrara.gelocal.it/cro...nati-1.8614746
    And you tried to accumulate But the world is full of hate
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    People need to be free, yeah!
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  3. #33
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    ma rita ghedini e' parente dell'avvocato di mr B????
    comunque e' uno schifo

  4. #34
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    Volevo segnalare questo articolo e la manifestazione che si terrà domani a Ferrara:

    http://www.giornalettismo.com/archiv...co-aldrovandi/

    "Se per vivere devi strisciare, alzati e muori."

  5. #35
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    -------------------
    Aldrovandi, la Corte dei Conti dispone il sequestro dei beni degli agenti condannati
    Il provvedimento dei giudici contabili è stato disposto dalla sezione giurisdizionale per la Regione Emilia Romagna e riguarda i quasi due milioni di euro di danno erariale che i condannati avrebbero provocato con la loro condotta. Si tratta del risarcimento che venne dato alla famiglia del ragazzo dal ministero dell'Interno. La madre a ilfatto.it: "E' la vera giustizia che cammina e mette a posto le ingiustizie"

    La Corte dei Conti ha disposto il sequestro dei beni dei quattro poliziotti condannati in via definitiva per l’omicidio colposo di Federico Aldrovandi, avvenuto a Ferrara, nel settembre 2005. Il provvedimento, di natura conservativa in vista del procedimento presso la magistratura contabile, è stato disposto dalla sezione giurisdizionale per la Regione Emilia Romagna della Corte dei Conti e riguarda i circa 1.870.000 euro di danno erariale che Paolo Forlani, Monica Segatto, Luca Pollastri ed Enzo Pontani avrebbero provocato con la loro condotta.

    Quei quasi due milioni di euro, individuati dalla procura come danno erariale, consistono infatti nel risarcimento che a suo tempo (dopo la condanna in primo grado del luglio 2009) il Ministero dell’Interno offrì alla famiglia di Federico a titolo di risarcimento. La misura, notificata in questi giorni dalla guardia di finanza di Ferrara, ha visto il sequestro del quinto dello stipendio, dei beni immobili e dei diritti reali immobiliari di proprietà dei quattro agenti, fino alla concorrenza dell’importo complessivo di circa 1.870.000 euro. Ciascuno dei quattro agenti è tenuto a risarcire, in proprio, un danno di circa 467.000 euro.

    La notizia giunge a Patrizia Moretti mentre è in attesa dell’udienza del processo per diffamazione contro uno dei poliziotti, Paolo Forlani, che la insultò su Facebook. “È la vera giustizia che cammina – commenta la madre del ragazzo -, che va avanti, fa i suoi passi e mette a poco a poco a posto le cose”. Per la Moretti esiste un nesso, un collegamento quantomeno ideale tra questo provvedimento e quello appena notificato a cinque poliziotti del G8 di Genova per le percosse a un minorenne: “Probabilmente stanno mettendo a posto tutte queste ingiustizie. Forse, spero, è la nuova linea di una Polizia che non vuol più veder sporcata la propria divisa”. Una linea, “giusta perché quanto fatto da queste persone rappresenta un danno enorme al corpo cui appartengono, ben al di là di un semplice danno di immagine. Alla fine anche i poliziotti vengono messi di fronte alle loro responsabilità. E questo è semplicemente giusto”.
    Link:http://www.ilfattoquotidiano.it/2014...nnati/1046936/
    Povero non è chi ha poco ma chi vuole molto (Seneca)

  6. #36
    StRaM è offline Cancellato su richiesta dell'utente
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    davvero una buona notizia......

  7. #37
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    Federico Aldrovandi e i frutti di chi mette radici

    Oggi Federico Aldrovandi avrebbe compiuto 27 anni. A ricordarlo ogni anno in via Ippodromo a Ferrara c’è una targa. Nato il 17 luglio 1987. Morto il 25 settembre 2005. Tolstoj scriveva che “noi moriamo soltanto quando non riusciamo a mettere radice in altri”.
    Federico di radici ne ha messe. Tante. Nel novembre del 2010, in occasione di un incontro pubblico, la madre, Patrizia Moretti, rese pubblico il suo personale elenco di “angeli” che avrebbe voluto ringraziare. Tra questi c’erano “gli amici di Federico, a cui voglio un gran bene, e che per me sono ciascuno una parte di lui”.
    I suoi migliori amici erano Andrea e Paolo. Seppero della morte di Federico in modo brutale. La polizia li convocò in questura, senza dir loro il motivo. Quando venne sentito nel corso del processo, Andrea parlò di “un clima che mi non rilassava e frasi che mi hanno intimidito”. “Ho saputo della morte di Federico da un amico; in questura non mi hanno detto nulla e mi hanno aggredito”. Frasi del tipo “sei stato tu a scaricarlo perché ti vergognavi di portarlo in ospedale”, “siete tutti dei tossici”, sarebbero i metodi usati mentre veniva ascoltato come persona informata sui fatti. Quando osò chiedere le cause del decesso di Federico, gli risposero che era morto per uno “schioppone”: “l’avevano cioè – questa la versione che gli fu riferita – trovato ormai privo di vita sopra una panchina di via Ippodromo”.

    Non andò meglio a Paolo. Glielo disse un poliziotto: “Il tuo amico è morto. È morto perché era un drogato. Anche tu sei un drogato. Siete tutti dei drogati. Dicci da chi avete preso la droga”. In aula il giudice Caruso, colpito dalla lucidità di Paolo, gli chiese perché avesse interrotto gli studi. “Dopo quello che è successo non ne vedevo il senso”.

    Da allora quegli amici sono cresciuti molto in fretta. Andrea ha fondato il comitato Verità per Aldro, organizzato insieme alla famiglia fiaccolate e sit-in e celebrazioni per ricordare Federico. Paolo ha lasciato Ferrara e l’Italia. Vive e lavoro a Londra, ha pubblicato un libro di aforismi ironici e scrive gag per comici della televisione. La storia di Federico gli ha permesso di conoscere una ragazza, Matilde. Lei ha lanciato in tutto il mondo via facebook l’appello “People for #vialadivisa”. In occasione della manifestazione a Ferrara per chiedere la destituzione dei quattro poliziotti condannati per l’omicidio di Federico, Patrizia Moretti lesse una lettera di Paolo. “Una volta un giornalista mi domandò cosa avessi imparato dalla storia di Aldro – scriveva il giovane -. La domanda mi colse impreparato, non ricordo cosa risposi sul momento. In realtà, in seguito, pensai a lungo a quella domanda. Che cosa avevo imparato dalla morte del mio amico? Credo di aver imparato che la gente ha paura delle cose sbagliate”.

    Paolo ricostruisce quei giorni successivi al 25 settembre. “Dopo quell’infame pestaggio che costò la vita al mio amico, gli stessi poliziotti diffusero la notizia che Aldro fosse un bestione di due metri per novanta chili, tossicodipendente, dal collo taurino e con la schiuma che gli usciva dalla bocca per la rabbia. Poco importa che tutto questo fosse falso, perché basta creare questo personaggio mostruoso, oscuro, inumano, per fare leva sulle paure più ancestrali e irrazionali delle persone e ottenere il loro consenso senza che facciano troppe domande. Tanto che ancora oggi, in qualche bar della città, è possibile trovare qualche bifolco disposto a dichiarare che Aldro dopotutto se l’è cercata perché era drogato, brutto, grosso e cattivo. Tutti abbiamo paura dell’uomo nero, dello sbandato, tossico, che ci aggredirà e deruberà in un vicolo freddo e buio quando meno ce lo aspettiamo”.

    “Nessuno – prosegue Paolo – invece fa mai incubi ambientati in uffici in cui alte cariche dello Stato, sedute su comode poltrone, discutono quale sia la strategia migliore per insabbiare l’ennesimo brutale atto di repressione realizzato dalle cosiddette forze dell’ordine. Nessuno fa mai incubi riguardanti depistaggi, omissioni di atti d’ufficio e favoreggiamento, riammissione in servizio di poliziotti che hanno disonorato la divisa con un omicidio. Eppure è proprio questo genere di crimini ad avere un impatto devastante sulla nostra società democratica, ma non ci colpiscono emotivamente quanto lo spauracchio di un ipotetico brutto tipo che potremmo incontrare una sera. Beh, forse faremmo meglio a scegliere con più cura i protagonisti dei nostri incubi”.

    Vedere quei visi spauriti testimoniare al processo e vedere le loro facce oggi fa capire come e quanto Andrea e Paolo siano cresciuti. Sono ciascuno una parte di Federico, direbbe Patrizia.

    Andrea ha avuto due figli. Il primo, un maschio, l’ha chiamato Federico. Paolo ha sposato Matilde. Come giorno del matrimonio ha scelto la data di oggi, 17 luglio 2014. Quando Federico avrebbe compiuto 27 anni.

    Federico, per riprendere la frase di Tolstoj, non solo ha messo radici. Ha dato anche dei frutti.
    ---------------------------------------
    link:http://www.ilfattoquotidiano.it/2014...adici/1064061/
    R.I.P. Federico e che i tuoi carnefici abbiano gli incubi tutte le notti
    Povero non è chi ha poco ma chi vuole molto (Seneca)

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