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Discussione: Qualche regola per difendersi in materia di coltivazione

  1. #31
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    Si è vero siamo in una repubblica che presenta aspetti talebani.
    Per questo predico informazione giuridica corretta.
    Regole principale.
    Fate inserire in ogni verbale le vostre deduzioni, senza divagare e contestando eventuale percezioni immotivate dei verbalizzanti.
    E prima di firmare (ma firmate il verbale) richiedete la lettura delle dichiarazioni riportate e solo se rilevate omissioni od errori non corregibili, rifiutate la firma spiegando la ragione.
    Proseguiremo poi con altri consigli

  2. #32
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    scusate sono stato fuori per un po di mare dopo la permanenza inglese.
    per carta intendo verbale....ci fermano con 1gr di cannabis cosa succede realmente anche per piccole quantita?

  3. #33
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    Cari amici, prima di riprendere il post dove cercherò di commentare le ultime novità giurisprudenziali, desidero riflettere nuovamente con voi sul problema della difesa in tema di detenzione e coltivazione.
    Lo spunto mi viene da alcuni recenti casi nei quali, la perquisizione svolta dalle forze dell'ordine ha determinato il sequestro di prodotti derivati da coltivazione (la quale non era in corso all'atto della perquisizione).
    In questi casi - i quantitativi non erano minimi, ma si aggiravano attorno ad alcune decine di grammi di peso globale lordo - ho dovuto constatare che molti difensori consigliano ai loro assistiti
    1. di negare di avere coltivato (pur in presenza di indicatori quali una pluralità di vasi, residui d piante, lampade, fertilizzanti, semi etc.)
    2. di puntare al patteggiamento sulla scorta di una valutazione di incompatibilità di quantitativi non minimali con la destinazione ad uso personale.
    Mi dichiaro contrario ad entrambe le posizioni esposte.
    In primo luogo negare una pregressa coltivazione e' inutile
    A) perché ricusare l'evidenza dei fatti e' sempre processualmente assurdo e controproducente. Significa, inoltre, ammettere agli occhi dei giudici, implicitamente di avere commesso qualcosa di illecito,
    B) perché in realtà - in simili situazioni - la coltivazione non può venire seriamente contestata dagli inquirenti, all'indagato, in quanto non vi è effettiva flagranza di condotta delittuosa, che è poi l'elemento fondamentale di questo reato. Come può essere ipotizzata la coltivazione, senza la presenza materiale di piante?
    Dunque il risultato della eventuale pregressa coltivazione costituisce sostanza che si detiene e la cui provenienza appare irrilevante, sia che si verta in un contesto di consumo personale o di possibile cessione in favore di terzi.
    Soprattutto in ipotesi di detenzione per uso personale la indagine in ordine alla provenienza dello stupefacente non pare argomento di rilievo o decisivo.
    In secondo luogo continuo a dichiararmi contrario al patteggiamento e non certo per esibizionistiche ragioni demagogiche, quanto per un sano pragmatismo.
    Patteggiare significa ammettere delle responsabilità.
    La sentenza di patteggiamento equivale a sentenza di condanna.
    I criteri assunti in giurisprudenza per definire ad uso personale la detenzione di stupefacenti permettono invece una difesa seria, positiva ed idonea a produrre risultati concretamente favorevoli all'imputato.
    Troppe volte, invece, si omette di dare corso a Consulenze tecniche tossicologiche, dalle quali desumere la vera portata diffusiva della sostanza.
    Credo che si debba, dunque, cambiare mentalità cercando di non chiudersi a riccio per mirare alla minor pena possibile, quanto piuttosto si deve guardare con fiducia alla scelta di affrontare il giudizio difendendosi concretamente, onde dimostrare (ed e' possibile) la non destinazione a terzi di quanto detenuto.
    Soprattutto, affinché non si faccia largo l'inacettabil principio che il PM ed il giudice possano presumere la responsabilità del cittadino, in assenza di prove a suo carico.

  4. #34
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    grazie Avvocato, vedo che torna spesso su questo tema
    e fa bene!
    la libertà senza la giustizia sociale non è che una conquista fragile
    che si risolve per molti nella libertà di morire di fame

    (S. Pertini - 1983)

  5. #35
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    ciao a tutti, scusate la mia ignoranza ma cosa s'intende x d.m.g.??

  6. #36
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    Citazione Originariamente Scritto da bambola87 Visualizza Messaggio
    ciao a tutti, scusate la mia ignoranza ma cosa s'intende x d.m.g.??
    Il primo messaggio e gradito nella sezione presentazioni.
    Grazie.
    "viviamo nell'epoca dei telefoni intelligenti e persone stupide"

    "Fai un favore a te stesso uomo, rifletti...sei il solo su questo pianeta a cui è stata concessa questa possibilità" cheese

  7. #37
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    Citazione Originariamente Scritto da bambola87 Visualizza Messaggio
    ciao a tutti, scusate la mia ignoranza ma cosa s'intende x d.m.g.??
    Per d.mg. si intende la dose media giornaliera e cioè la dose di principio attivo contenuta nella sostanza lorda.
    Vale a dire che si parla di quella parte suscettibile di produrre effetti psicotropi o stupefacenti.
    Si tratta, quindi, di un parametro che usualmente viene usato processualmente in relazione ad ipotizzate condotte di spaccio, o, comunque, di cessione a qualsiasi titolo, in quanto costituisce criterio in grado di dimostrare la capacità diffusiva, nel bacino di utenza cui può essere destinato un certo quantitativo lordo.
    Per la cannabis la d.m.g. è pari a mg. 25 e differisce a seconda del tipo di sostanza.
    Le varie d.m.g. sono indicate nelle tabelle allegate al dpr 309/90.

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