Thanks Thanks:  19
Mi piace Mi piace:  55
Non mi piace Non mi piace:  0
Pagina 1 di 3 123 UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 30

Discussione: La nuova proposta di legge di iniziativa popolare dei Radicali

  1. #1
    Data Registrazione
    Feb 2013
    Messaggi
    1,027
    Mentioned
    72 Post(s)
    Desidero svolgere qualche riflessione sulla proposta di legge di iniziativa popolare presentata dai Radicali, che ho letto con piacere e con attenzione.
    Rilevo - e la considerazione è puramente personale - in primo luogo la felice opzione riguardante la correzione dell'art. 72 del dpr 309/90 attraverso il mutamento della rubrica ("Uso personale ed uso terapeutico") e a contestuale introduzione del comma 1 (già abrogato) che riporta la doverosa precisazione della desanzionalizzazione dell'uso personale (proprio ciò che da tempo sostengo).
    Particolarmente importante e decisivo risulta, poi, l'art. 3.
    Condivido quelle previsioni del 1° comma che
    a) individuano in 5 piante il limite perchè la coltivazione sia libera e legale b) nelle persone maggiorenni, i soggetti legittimati alla coltivazione.
    Credo, però, che la coltivazione dovrebbe essere sempre indicata come discrimine per la liceità della condotta, di modo che il numero delle piante sia ritenuto un complemento.
    Nutro, invece, perplessità su altre due indicazioni contenute nella norma in questione.
    1) Da un lato, mi pare peccare di indeterminatezza la parte che non quantifica l'ammontare del prodotto della coltivazione che il produttore sarebbe autorizzato a detenere. Esiste, infatti, un serio rischio che anche quantitativi non derivati dalla coltivazione possano, invece, illecitamente ed indebitamente, venire assimilati ad essa.
    Verrebbe vanificato, così, l'indirizzo della legge.
    La previsione di un tetto massimo di sostanza (indicando espressamente un quantitativo) avrebbe, invece, facilitato l'applicazione del principio, creando una presunzione a favore del coltivatore, che avrebbe determinato effetti positivi, paralizzando qualsiasi ipotetica (ma non improbabile) iniziativa giudiziaria.
    Ove tale tetto fosse superato il detentore potrebbe, comunque, dimostrare la liceità della condotta, provando l'uso personale.
    2) Dall'altro, non appare chiaro il meccanismo di dimostrazione del collegamento fra sostanza e attività di produzione.
    Mi spiego.
    Se il coltivatore dovesse subire la "capricciosa" (uso un eufemismo) scelta di una perquisizione di polizia giudiziaria (situazione tutt'altro che peregrina) e gli venisse contestata la detenzione illecita della sostanza derivata dalla cannabis, egli non potrebbe - stando alla norma così come concepita - invocare affatto a proprio favore alcun tipo di automatismo.
    Si aprirebbe un procedimento penale e si dovrebbe dare, così, corso ad una consulenza tossicologica per accertare la correlazione e la provenienza della sostanza.
    Dunque, in assenza di una previsione che costituisca una forma di presunzione in favore del produttore (con assenza di dimostrare la propria buona fede), le indagini penali, così iniziate potrebbero comunque - formalmente - proseguire a carico del coltivatore, che sarebbe indagato.
    Quale utilità allora? Nessuna.
    Il previsto divieto di svolgere attività di lucro, poi, non mi pare sufficiente, in quanto esso dovrebbe essere sostituito dal divieto di cessione a qualsiasi titolo...se parliamo di uso personale è evidente che qualsiasi condotta differente da questo - nessuna esclusa - non possa essere minimamente ammessa.
    Non condivido, poi, affatto, la previsione del comma 2° (che introduce l'autorizzazione per la coltivazione tra 6 e 10 piante).
    Penso che sia assolutamente sufficiente limitare a 5 piante la coltivazione individuale (o comunque non formalmente associata), senza introdurre nuovi segmenti intermedi che possono solo provocare situazioni di inutile confusione.
    La previsione dell'autorizzazione mi pare pleonastica e superflua anche nei confronti delle forme associate, sol che si pensi alla circostanza che il successivo art. 5 le regolamenta con sufficiente previsione.
    Si tratta, pertanto, di una disposizione inutile - e di conseguenza tale è da ritenersi anche il successivo articolo 4.
    Questa norma si caratterizza, poi, perchè alla lett. c) del comma 2° prevederebbe - se non ho compreso male - la sola sanzionabilità amministrativa di tutte le forme coltivative indiscriminatamente sopra le 10 piante.
    La ratio di questo stravagante indirizzo sfugge.
    La previsione pare non tenere conto del fatto che così opinando, in questo modo sicuramente verrebbero equiparate la grandi coltivazioni (agrarie) e quelle modeste (domestiche).
    Se lo scopo indubitabile e condivisibile della proposta di legge è quello di desanzionalizzare la coltivazione di prodotti destinati all'uso personale è, però, evidente che tale fine non può essere raggiunto con una liberalizzazione indiscriminata, che potrebbe, invece, rivelarsi viatico per depenalizzare condotte, in realtà, fortemente criminose.
    Ho già detto che condivido il contenuto dell'art. 5, mentre i successivi articoli che intendono regolare la produzione a fini di commercializzazione di cannabis e l'attività di vendita all'ingrosso ed al dettaglio meritano una riflessione a parte, per la complessità ed ampiezza degli ambiti cui si dirigono.
    Allo stato mi interessava fermarmi su quelle condotte che devono trovare una soluzione per essere sottratte al rilievo penale cui attualmente sono sottoposte.
    Ben vengano le varie iniziative, anche se temo che questo procedere in ordine sparso e queste fughe in avanti non giovino più di tanto.
    Qualsiasi ipotesi futura normativa deve prevedere una struttura concettuale che ruoti attorno al concetto di consumo personale.

  2. #2
    Data Registrazione
    Aug 2014
    Messaggi
    1,246
    Mentioned
    143 Post(s)
    ....."Qualsiasi ipotesi futura normativa deve prevedere una struttura concettuale che ruoti attorno al concetto di consumo personale....."
    La chiave di lettura....

    Del resto ...Radicali? Da "Radice" . Radice di ganja? Radice culturale?...Ops...No No...Culturale no, il presidente della camera, radicale, poco ha a che fare con le origini culturali e chissa con la ganja.

  3. #3
    Data Registrazione
    Feb 2004
    Località
    Pianeta Terra
    Messaggi
    5,340
    Mentioned
    597 Post(s)
    Grazie del commento avvocato, un prezioso approfondimento.
    Credo di essere abbastanza d'accordo con lei, specie sulle ultime due righe.
    "Personalmente tra tutti i forum ho scelto Enjoint perchè qui la ganja rappresenta il contorno alla vita di ogni utente, e non il centro attorno a cui ruota il resto. Qui si valorizzano gli utenti come persone prima che come coltivatori." - cit. Mad man

  4. #4
    Data Registrazione
    Feb 2015
    Messaggi
    697
    Mentioned
    201 Post(s)
    Ci sono alcuni cose che non riesco a comprendere;

    Si tenta di regolamentare la coltivazione adducendo come motivazione:
    1) l'uso personale per un limite di 5 piante;
    2) lo spaccio sopra le 5 piante.

    Ora parlando in maniera concreta:

    coltivando in casa con le lampade posso ottenere un raccolto di 250/300 gr con diciamo 400w e 8 piante;
    coltivando in piena terra posso ottenere un raccolto di 1,5 kg con 3 piante.

    Nel primo caso sarei colpevole perche' avrei superato il numero di piante pur ottenendo un raccolto appena sufficiente al mio fabbisogno, mentre nel secondo caso se venisse trovata quella quantita' in casa durante una perquisizione troverei difficile da spiegare che " ho fatto solo 3 piantine"...

    non vedo come si possa risolvere questa cosa se non con una comunicazione del raccolto a un qualche organo...cosa che io personalmente non farei mai.

    Un'altra cosa che non riesco a digerire e' la configurazione di reato che si denota nella cessione a titolo gratuito anche di modiche quantita'.

    Se il mio amico e' rimasto senza erba e gli regalo una cimetta io sono uno spacciatore?
    Se il mio amico e' rimasto senza sigarette e gli regalo un pacchetto sono punibile?

    Non si potrebbe prevedere una normativa simile a quella per il tabacco? non parlo di monopolio.
    Hidden Content concluso
    Hidden Content concluso Hidden Content
    Hidden Content conclusoHidden Content
    Hey I'm not completely useless.... I can serve as a bad example !

  5. #5
    Data Registrazione
    Apr 2012
    Messaggi
    3,504
    Mentioned
    120 Post(s)
    Mi trovo d'accordo con Otsi per quel che riguarda un quantitativo limite, mentre lo sono meno per le 5 piante.
    Capisco che ci vuole qualcosa di concreto, per delimitare pienamente l'uso personale dallo spaccio, ma le piante sono esseri viventi, come diceva Otsi una pianta può produrre 5,10 grammi come 2kg e lo si sa solo al momento del taglio.

    Se mi mettono un limite a x grammi (che poi a me può bastare a qualcun'altro no quindi si troverebbe costretto ad acquistarla) e le piante mi fanno di più che faccio? La butto in tutta fretta se no sono un criminale?

    Poi consideriamo che magari ne voglio fare in più, perchè d'estate non coltivo per via del caldo e devo mantenere il mio fabbisogno fino a fine autunno, per averne di nuova.

    Penso che un limite in quantitativo detenibile, vada solo a minare quella libertà che si cerca di dare ai consumatori.

    Qui su Enjoint ci sono persone che coltivano 5 piante all'aperto durante l'estate, e col raccolto sono apposto per un anno senza coltivare nient'altro. Loro producono per il solo uso personale ma una volta l'anno. Sarebbero degli spacciatori valutandoli solo in base al peso del prodotto che detengono.

  6. #6
    Data Registrazione
    Feb 2013
    Messaggi
    1,027
    Mentioned
    72 Post(s)
    La legge deve fare delle scelte perchè la soluzione assolutamente ottimale non esiste.
    Io credo che
    1) in primo luogo debba essere la destinazione al consumo personale del prodotto a determinare la liceità della coltivazione;
    2) in secondo luogo si debba stabilire a tale fine un massimo numero di piante coltivabile, esemplificativamente 5, così che in questo modo si stabilisca una presunzione di liceità della coltivazione,
    3) in terzo luogo si possa ritenere, comunque, che coltivazioni di poco superiori alle 5 unità (entro le 10) possano essere ritenute non punibili, se il coltivatore offra dimostrazione della destinazione del prodotto ottenuto al proprio fabbisogno personale.
    Per quanto concerne la cessione, osservo che se passasse l'idea della non punibilità della cessione gratuita di modiche quantità, anche i pushers troverebbero giustificazione del loro operato invocando la gratuità della cessione (salvo poi farsi pagare in modo differito la sostanza).
    Non ci sarebbe, quindi, differenza fra una cessione amicale ed una che potrebbe fingersi amicale ma che tale non è.
    I criminali la farebbero così sempre franca, non trova?

  7. #7
    Data Registrazione
    Feb 2014
    Messaggi
    180
    Mentioned
    53 Post(s)
    Ma secondo me la soluzione ottimale esiste eccome, e mi rendo conto che nemmeno tra cinquant'anni sarà raggiunta.
    Consiste nel far tornare la ganja una pianta esattamente com'era prima del proibizionismo, una pianta LIBERA.
    Le leggi applicabili sarebbero quelle applicate a tutte le piante libere, se vendi pomodori senza scontrino-fattura sei un evasore, se mia nonna mi regala dell'insalata perché mai dovrebbe essere incriminata?
    Questa è la soluzione ottimale-ideale.
    Insomma libertà individuale, simile a quello che moran ha scritto nell'altro post parallelo a questo.
    Ultima modifica di cozzaro; 20-03-16 alle 20:07

  8. #8
    Data Registrazione
    Feb 2014
    Messaggi
    180
    Mentioned
    53 Post(s)
    Voglio aggiungere un'ultima cosa però... Per il momento, non importa come, basta che nessuno finisca in galera per l'uso personale, che si tratti di produzione o no, che si tratti di 1 o 5 o 100 piante, la priorità è fare un primo passo.

  9. #9
    Data Registrazione
    Dec 2015
    Messaggi
    232
    Mentioned
    89 Post(s)
    Citazione Originariamente Scritto da cozzaro Visualizza Messaggio
    Ma secondo me la soluzione ottimale esiste eccome, e mi rendo conto che nemmeno tra cinquant'anni sarà raggiunta.
    Consiste nel far tornare la ganja una pianta esattamente com'era prima del proibizionismo, una pianta LIBERA.
    Le leggi applicabili sarebbero quelle applicate a tutte le piante libere, se vendi pomodori senza scontrino-fattura sei un evasore, se mia nonna mi regala dell'insalata perché mai dovrebbe essere incriminata?
    Questa è la soluzione ottimale-ideale.
    Insomma libertà individuale, simile a quello che moran ha scritto nell'altro post parallelo a questo.
    Condivido in pieno...ma per fare un primo passo mi accontento anche di un tetto massimo di piante.
    First do it, then do it right, then do it better

    INDOOR • ciclo 1 Hidden Content

    INDOOR • ciclo 2 Hidden Content

  10. #10
    Data Registrazione
    Feb 2013
    Messaggi
    1,027
    Mentioned
    72 Post(s)
    Vi è solo un piccolo dettaglio da considerare,
    I pomodori non hanno effetti psicoattivi....

Pagina 1 di 3 123 UltimaUltima

Chi Ha Letto Questa Discussione: 0

Attualmente non ci sono utenti da elencare.

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  

Questo sito utilizza cookies di analytics su dati esclusivamente aggregati e cookies di terze parti per migliorare l'esperienza dell'utente tramite plugin sociali e video.
Cliccando su oppure continuando la navigazione sul sito accetti i cookies. Per l'informativa completa clicca qui.