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Discussione: Non facciamoci fermare dal mostro della paura

  1. #1
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    MASSIMO GRAMELLINI
    Se la paura è un mostro che si nutre di buio, la scena del Martedì di Passione che ci resterà impressa nella mente l’ha ripresa un telefonino nelle viscere della metropolitana di Bruxelles. Il treno si è appena fermato in mezzo al tunnel e i passeggeri scendono dai vagoni per incamminarsi lungo le rotaie, verso la stazione più vicina. Nei loro gesti non si respira il panico dell’aeroporto, dove tutti correvano a perdifiato trascinandosi appresso i carrelli. Forse qui sotto non hanno ancora la percezione esatta di cosa è successo. Qui il buio e il silenzio avvolgono ogni azione e ogni emozione. A sporcarli affiorano il bagliore tenue delle luci di emergenza e il pianto isolato di un bambino. Ma gli adulti non piangono e non urlano. Neppure parlano. Si limitano a camminare silenziosi in fila per due, ascoltando il rumore dei propri passi senza rallentare né correre, come durante una processione.

    A un certo punto la camera del telefonino inquadra un uomo con un corpetto blu solcato da un’enorme scritta Nike.

    Cammina da solo in mezzo alle rotaie e tiene in mano un mazzo di fiori bianchi e rossi. Sembra quasi sollevarli con cura, affinché la polvere che sale dal basso non deturpi troppo la loro innocenza. Chissà a cos’erano destinati: se a battezzare una laurea, il vincitore di una gara sportiva o un appuntamento galante di prima mattina. La scena ha un effetto surreale che trascende nel magico: dopo tanto buio, in fondo al tunnel si comincia a intravedere una luce.

    Anche noi vorremmo vedere la luce, sperando non sia quella di un treno in corsa che procede contromano. Dopo la mattanza dei vignettisti di Charlie Hebdo eravamo sconvolti, ma immaginavamo ancora che il terrore colpisse obiettivi mirati. Dopo il Bataclan abbiamo capito che non era così, ma continuavamo a sperare che si trattasse di un attentato sporadico, non di un atto bellico a cui ne sarebbero seguiti molti altri. Finché è arrivata la battaglia di Bruxelles a ricordarci che qualcuno ci ha dichiarato guerra e che qualunque muro eretto tra noi e il nemico è ridicolo perché il nemico è già penetrato nella fortezza Europa. Ci è nato, ha frequentato le sue scuole, usufruito dei suoi servizi, imparato le sue lingue e quanto basta dei suoi costumi per coglierne gli aspetti più vulnerabili. I disperati che scappano dalla guerra e i fanatici che ce la portano in casa sono due problemi enormi, ma molto diversi tra loro, che non verranno mai risolti se affrontati allo stesso modo.

    La paura non dà mai risposte. Fa solo domande. La più stringente se la stanno ponendo le persone che avevano prenotato un viaggio all’estero per i giorni di Pasqua. Rinunciare, a costo di rimetterci dei soldi? O sfidare il destino, accettando il rischio di salire su un aereo, ma ormai anche su una metropolitana? E qual è il limite da dare all’espressione «viaggio all’estero», quando il terrore invade la capitale stessa dell’Europa?

    L’essere umano opta tendenzialmente per la soluzione che risuona meno pericolosa al suo carattere. Il fatto è che questa soluzione si sta rattrappendo di mese in mese, come il numero di Paesi sulla cartina geografica in cui sia ancora possibile immaginare di trascorrere una vacanza senza infilare troppa angoscia in valigia. E’ il ricatto del terrorismo, lo sappiamo, ma conosce un limite nel nostro desiderio naturale di muoverci, accettando rischi calcolati. I treni e gli aeroporti torneranno a popolarsi, perché nessuno è disposto a rinunciare al piacere di percorrere in libertà almeno la porzione di terra che gli è toccata in sorte. Quell’Europa che, paradossalmente, la tragedia spagnola del pullman dell’Erasmus e gli attentati di Bruxelles ci stanno facendo sentire finalmente nostra.

    Restringendo la visuale all’Italia, bisogna riconoscere che la sua prolungata impermeabilità ai sicari del Califfo non è frutto del caso o di un accordo segreto con la mafia, come giurano i dietrologi che tutto sanno, ma dello straordinario lavoro di una tra le Intelligence migliori del mondo. Si dice che l’esercizio sviluppa l’organo e i servizi italiani si sono addestrati attraverso mezzo secolo di lotta al terrorismo politico e alla criminalità organizzata, fino a raggiungere livelli di efficienza e di prestigio che le frange di agenti «deviati» non sono riusciti a macchiare. Forse un giorno verremo a sapere quante Bruxelles sono state risparmiate agli italiani in questi anni, grazie ai controlli e alle intercettazioni che qualche anima candida vorrebbe abolire.

    La paura è un sentimento reazionario che spinge verso scelte reazionarie. Storicamente trascina i popoli alla dittatura, nell’illusione che sospendere le garanzie democratiche possa proteggere meglio dal terrore. In realtà il populismo porta all’isolamento e l’isolamento non fa che aumentare il pericolo. Ma se avere paura è un diritto, e in certa misura un dovere, anche non perdere la testa lo è. Si brancola al buio come nel tunnel di Bruxelles, eppure si comincia a intravedere una luce. L’interruttore lo hanno in mano i leader europei. Cercheranno l’applauso facile delle opinioni pubbliche, sollevando ponti levatoi nel cuore dell’Europa, oppure useranno l’emergenza per accelerare il processo di integrazione tra le polizie continentali? Forse il terrorismo, come la paura, non si combatte alzando muri, ma gettando reti.


    http://www.lastampa.it/2016/03/23/cu...JK/pagina.html


    Pur non condividendo in toto, il modus operandi di Gramellini in questi anni, sono portato a considerare valido il suo pensiero.
    Solo il punto da me evidenziato: penso che siano vere entrambe le cose, grande lavoro di intelligence, ma anche 4 organizzazioni mafiose, che messe insieme controllano il globo, senza contare il Vaticano..

    Comunque, come disse Caparezza : " Siamo in guerra, nessuno si illuda è caduto un Boing sul pentagono delle Bermuda e noi, predatori come i barracuda giù dagli irakeni a farne carne cruda "


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    "Rammentiamoci sempre che ogni qualvolta lasciamo scritto qualcosa,si lascia solo delle parole messe li,ognuno poi le interpreta come vuole,non é la stessa conversazione fatta faccia a faccia .." cit. Dantep

  2. #2
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    Piacerebbe ai carabinieri saperlo...
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    O si continua il processo di sgretolamento e ognuno per sè, oppure si inizia il vero cammino verso la formazione di una federazione.

    Esercito comune, tasse comuni, confini aperti e un servizio di intelligence a livello europeo.

    Se non vogliamo fare questo passo, allora tanto vale urlare "Si salvi chi può" e che ognuno si arrangi.
    Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me
    I’m not sleepy and there is no place I’m going to
    Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me
    In the jingle jangle morning I’ll come followin’ you

  3. #3
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    Mi permetto di postare un'intervista di Varoufakis,che ritengo persona di grande buonsenso.
    http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi...72d67.html#p=0

  4. #4
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    Io credo che non si abbia chiara la situazione....come da piano sapientemente ponderato nella stanza bottoniana:
    Nessuno collega la visita del clone egizio di Akhenaten a Cuba con questo evento?
    E guardacaso dopo 90 anni di gelo quale migliore occasione di fare propaganda mondiale di unione dei popoli contro i mulini a vento?
    Succede da sempre, quando un capo tribù visita un'altro popolo per festeggiare si procede ad un sacrificio nel nome di quell'essere superiore.
    Dissonanza cognitiva for Dummies

  5. #5
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    Ti ringrazio @EmmetBrown , questo video rafforza, quello che mi insegnarono a Kyudo , tiro con l'arco giapponese, (assolutamente contrari alla strada intrapresa dal Dalai Lama, ad esempio).
    L'ultima parte del video, descrive l'insegnamento principale, per cominciare la strada verso la purezza:
    la realtà è solo quella che ti crei, noi diamo forma e sostanza, alla nostra realtà.

    E l'esempio del pulcino nel guscio lo esplica: noi siamo dentro a picchettare per uscire, e il Maestro di Kyudo, ti aiuta picchettando da fuori.

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  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da TangerineDream Visualizza Messaggio
    Esercito comune, tasse comuni, confini aperti e un servizio di intelligence a livello europeo.
    Quoto. Ma un'intelligence europea, secondo me, non nascerà mai.
    Come to the vape side!

    (Disclaimer: L'Io narrante nei miei post è usato per mera comodità narrativa e le foto sono prese da Internet. Non è mia intenzione in alcun modo incentivare condotte vietate dalla legge. Le mie sono solo opinioni e fantasie e sono da intendersi esclusivamente ai fini di una più completa cultura generale. Non intendo assumermi nessuna responsabilità per un uso improprio delle informazioni contenute nelle mie opinioni e fantasie.)

  7. #7
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    Mi spiace, purtroppo le intolleranze aumentano, ma io sono d'accordo con Caparezza, sarà l'età, coscritti del 73..

    Migranti?? Stranieri?? Clandestini?? eccetera eccetera ... Ma che è?? Non sono mica alieni!!!!

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  8. #8
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    Per me gramellini vive ormai nel mondo della televisione e in questo passaggio non ne acchiappa una...
    vuoi l'indoor?
    no, niente cioccolato grazie

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da tiffenau Visualizza Messaggio
    Per me gramellini vive ormai nel mondo della televisione e in questo passaggio non ne acchiappa una...
    Tiff perdonami, anche io come ho scritto nel primo post, non condivido quasi mai i suoi metodi e tante volte le argomentazioni, ma in questo caso, potresti almeno spiegare, perché ritieni tutto ciò che scrive qui, una cavolata...

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  10. #10
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    Chi mette una bomba in prima serata cosa vuole? Attenzione.
    L'attenzione, il parlarne, ci fa stare meglio? Più sereni e tranquilli?
    La gente poi comincia a delirare, di pancia: facciamo questo, facciamo quello.
    E qualcuno si compiace, perché i pesciolini, o i cefalazzi, accorrono tutti verso la pastura del pescatore..
    Perché è maledettamente facile caderci, perdere di vista la Verità. La verità non è mai qualcosa che ci raccontano o che ci raccontiamo. La Verità non è rappresentazione.
    Mentre invece la realtà è pura rappresentazione. E' stato di cose.
    La verità è assoluta. La realtà è assolta.
    Insomma noi stessi siamo i primi a darcela a bere, ci nasciamo dentro, a sto bicchiere che crediamo il mare.

    Il distacco dell'uomo dalla natura, dai suoi ritmi, ha portato a una progressiva alienazione: pensiamo agli Indiani d'America, che erano un tutt'uno col cosmo, ne conoscevano le leggi, ascoltavano il respiro della terra. Vivevano in pace e in armonia con gli altri esseri, comunicavano con altri mondi, praticavano la telepatia. Sono stati sconfitti dalle armi e dall'alcool dell'uomo bianco, la cosiddetta "civiltà"...che genera miserabili...
    Tutto quello che non è amore, gentilezza, conoscenza è pura forza: è violenza..
    Il materialismo vince con la sua gravità di presenza...entra nelle coscienze...fin da bambini ormai..
    Sono vibrazioni basse, come le emozioni negative, la paura, il dolore, l'abbandono. L'egoismo.
    Ecco perché l'uomo uccide ancora, soffre. Perché si è involuto. Crede solo a quello che vede. E quello che vede lo vuole possedere. Spesso a qualunque costo, a seconda della gravità del caso.
    Un atto o un pensiero ne genera altri come un sasso nello stagno che genera cerchi concentrici. Sta a noi scegliere se vogliamo che sia positivo o negativo.

    Troppi personaggi fanno incursione regolarmente nelle nostre vite, vogliono essere notati, vogliono essere pregati, amati o odiati, quanti fantasmi vogliono dire la loro, sempre e comunque. Ci confondono.

    Bisogna fare un reset.

    Chiudere gli occhi e tornare a ricordare. provare a ricordare chi siamo. Incominciare un viaggio..di conoscenza, di sé e quindi di comprensione più ampia...espandere questa benedetta e stra citata COSCIENZA...

    Ma prima di tutto occorre fare pulizia.
    Quando lo fai, ti ritrovi in un deserto. All'inizio può sconcertare: temiamo la solitudine.
    Eppure tutta la storia del misticismo parte sempre da un deserto.
    Da un viaggio dentro di sé, che siamo quel deserto. Fino a che siamo nelle nostre case confortevoli della nostra realtà, dove basta schiacciare un bottone per avere un bicchiere d'acqua, non ne capiremo mai abbastanza il valore: e l'uomo diventa arrogante, odioso, insoddisfatto. Ma quando sei nel deserto, e cammini da tempo, quel bicchiere d'acqua è tutta la vita: è quando non chiedi più nulla, nemmeno a te stesso, che, all'improvviso, dopo aver superato l'ennesima duna, contro qualsiasi logica, ecco ai tuoi occhi UN'OASI! E non è un miraggio: siamo arrivati a una fonte, una fonte della Verità.
    La verità non sconvolge, semmai le bugie di partenza, o che abbiamo incontrato a metà strada.
    La verità ristora, rigenera, corrobora...è acqua limpida che lava la polvere..

    Infatti la Verità è un insegnamento: è bere un po' d'acqua dopo aver camminato a lungo nel deserto.
    Ultima modifica di potpot23; 16-04-16 alle 09:54
    Hidden Content Originariamente Scritto da Pawan Kumar - ASCIA Hidden Content
    adesso li facciamo ballare con un'altra musica, la nostra, quella della Verità.
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