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Discussione: Niente CanapaMundi quest'anno per noi

  1. #1
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    Ho sperato fino all'ultimo di non dover scrivere questo post ma alla fine non c'è stato verso di risolvere la situazione, dunque eccomi qui.
    Non darò a questa storia più peso di un post sul forum, dal momento che la reputo abbastanza squallida e poco interessante per i non-addetti ai lavori. Però ritengo giusto raccontarla.

    Dolce Vita non parteciperà all'edizione 2017 della fiera CanapaMundi di Roma.

    L'organizzatore, Gennaro Maulucci, a quanto pare non ci vuole proprio tra i piedi così ha fatto di tutto per escluderci.

    I retroscena
    Gennaro, per chi non lo sapesse è il titolare dei growshop romani Hemporium. E' stato fin dall'inizio del progetto Dolce Vita sia inserzionista pubblicitario che redattore (delle rubriche "Erbavino" e "Legalize it").
    La collaborazione è andata molto bene fino all'ottobre 2014 quando ci siamo rifiutati di pubblicare un suo articolo che conteneva un attacco diretto e una serie di accuse all'Associazione LaPiantiamo.
    In quel caso ero intervenuto dal momento che, secondo il sottoscritto (direttore editoriale di Dolce Vita), all'interno dell'articolo c'erano affermazioni non veritiere e per tanto, avevo deciso di acconsentire la pubblicazione previa modifica di alcune parti dell'articolo.

    Riporto di seguito un estratto di una mia email a Gennaro risalente a quel periodo, che può servire a chiarire ulteriormente il tutto: "QUALSIASI redazione al mondo, modifica-corregge-ritocca gli articoli dei propri redattori. E lo fa non per snaturarne il contenuto (non avrebbe senso, a quel punto cambierebbe redattore) ma per esigenze redazionali ben specifiche.
    Ti faccio un esempio: se all'interno del tuo articolo c'è un'affermazione che provoca una denuncia per diffamazione, quella denuncia la prendi tu come autore e io come editore. Capisci bene quindi che a volte, le modifiche sono necessarie. Ti mando in allegato il tuo articolo che ho "rivisto" personalmente modificandone solo alcune parti (confrontalo col tuo originale e vedrai che alla fine si tratta di modifiche quasi impercettibili ma che per noi sono obbligatorie)."

    Tutta la questione era incentrata su una frase e un'accusa mossa all'Associazione di Racale, ovvero questa: "non hanno mai fatto atti di disobbedienza e non hanno mai coltivato e distribuito ai propri associati"
    Spiegai a Gennaro che questa frase poteva essere contestata dimostrando che erano state fatte azioni di disobbedienza. E a quel punto avremmo pubblicato una falsità. La mia modifica proposta era la seguente:
    "Tutti aspettavamo gli atti di disobbedienza annunciati ma dopo quel servizio non c'è stato alcun riscontro concreto come ad esempio la distribuzione di cannabis ai propri associati e altre azioni. O forse, ci sono stati ma non sono stati comunicati in alcun modo e allora vorremmo saperlo."
    Il concetto espresso non cambiava, come si può ben notare, ma in tal modo avremmo evitato di pubblicare POSSIBILI falsità.

    Non se ne fece nulla: Gennaro non accettò le modifiche e si rifiutò di modificare l'articolo. Decise inoltre da quel momento di interrompere la sua pubblicità e la sua collaborazione con Dolce Vita, nonostante i miei tentativi di mediare (tutti documentati da vari scambi email).

    Successivamente, nel febbraio 2015, Gennaro diede il via a CanapaMundi, prima fiera di Roma e nonostante l'episodio sopra descritto, Dolce Vita fu media partner dell'evento.

    Questo il nostro report di allora... che fece andare su tutte le furie Gennaro e il suo staff (così ci disse): secondo loro infatti il report era esageratamente critico e il passaggio riguardante la "zona ristorazione" imperdonabile. Ne seguì anche in questo caso un lungo scambio email di cui riporto un mio passaggio chiarificatore:
    "E' famoso il nostro attacco frontale di diversi anni fa al Rototom Sunsplash, quando nessuno osava dire nulla contro (e dopo un confronto civile siamo tornati a collaborare, perchè tra persone intelligenti è questo che si fa). E ci sono molti altri casi in cui abbiamo mosso critiche a eventi o altri progetti, anche a rischio di essere impopolari. Questo è il nostro lavoro e abbiamo deciso di farlo senza filtri, che tu ci creda o meno. Dici che CanapaMundi è stata "osannata da pubblico, espositori e sponsor": ti garantisco che tra tante voci positive, ne abbiamo raccolte anche di critiche. Quindi le abbiamo riportate e raccontate. Nulla di più."

    La discussione andò avanti a lungo senza giungere ad alcun che.

    L'anno seguente (2016) lasciammo perdere la collaborazione come media partner ma ciò nonostante segnalammo l'evento e fummo presenti con il nostro stand, da semplici espositori.
    Dopo l'evento non pubblicammo alcun report bensì una galleria fotografica sui nostri canali social, così come siamo soliti fare da tempo con TUTTE le fiere del settore italiane e non (per una precisa scelta editoriale, in quanto riteniamo i report ripetitivi e di poco interesse per i lettori).
    Anche in questo caso fummo criticati da Gennaro, questa volta per non aver dato risalto alla fiera di Roma.

    Veniamo finalmente ad oggi: nell'edizione 2017 di CanapaMundi avremmo voluto esser presenti con lo stand Dolce Vita nell'area Canapa Industriale in quanto interessati a quel settore e gestori del progetto www.canapaindustriale.it
    Compilati già i moduli per la prenotazione dello stand, ci è stato impedito di procedere dallo stesso Gennaro in quanto a suo dire, la nostra attività non è sufficientemente inerente al "settore Hemp" dunque avremmo dovuto prendere uno stand nell'area Grow. Area a quel punto quasi sold-out, con pochissimi spazi rimanenti a disposizione e troppo grandi per noi (piccola precisazione: le riviste in questo settore hanno budget per le fiere nettamente inferiori a quelli delle aziende, soprattutto perchè a differenza loro, non vendono alcun prodotto ma si limitano a distribuire le proprie pubblicazioni, offrendo tra l'altro un valore aggiunto all'evento stesso e ai suoi visitatori).
    A quel punto abbiamo tentato di imbastire una collaborazione con uno dei nostri tanti partner presenti alla fiera con uno stand, sub-affittandogli qualche metro quadro (pratica diffusa in qualsiasi fiera del mondo, dove spesso gli stand vengono divisi da diverse realtà, per ammortizzare e dividersi i costi).
    Per correttezza e trasparenza abbiamo voluto avvertire l'organizzazione della fiera della nostra presenza all'interno di un altro stand.
    Ma anche in questo caso, il signor Gennaro Maulucci "ha detto no", negandoci di fatto la possibilità di partecipare all'evento.

    E questo è tutto.

    Stiamo ricevendo sempre più spesso, testimonianze dirette, telefonate e email di aziende, partner e associazioni escluse dall'evento romano, per i motivi più disparati (antipatie personali, concorrenza, visioni politiche differenti, ecc) e questo lo ritengo molto poco corretto da parte degli organizzatori.
    Ma non farò alcun nome: chi vorrà esporsi lo farà di sua volontà. Io certo non ho bisogno di interpellare nessuno per sostenere quanto ho scritto. Il tempo chiarirà come stanno le cose.

    Ritengo che una fiera della Canapa di Roma, avrebbe dovuto accogliere e rappresentare l'interno "mondo cannabico" italiano (d'altronde hanno deciso di chiamarsi proprio "CanapaMundi") e invece a quanto pare non è così.

    Ora capite perchè a inizio post, ho definito questa storia squallida. E' il termine più adeguato per descriverla: come sempre più spesso accade, anche nel mondo dell'antiproibizionismo e della Canapa, si assiste a episodi dove interessi personali ed economici creano rotture, esclusioni e guerre tra poveri. E' un vero peccato.
    Ne ho parlato anche di recente nella mia rubrica, in questo articolo che è una sorta di appello.

    Questo post naturalmente rimane aperto e a disposizione di chiunque voglia intervenire.
    "Personalmente tra tutti i forum ho scelto Enjoint perchè qui la ganja rappresenta il contorno alla vita di ogni utente, e non il centro attorno a cui ruota il resto. Qui si valorizzano gli utenti come persone prima che come coltivatori." - cit. Mad man

  2. #2
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    È sempre molto spiacevole leggere queste notizie.

    In un periodo in cui si intravedono diversi spiragli di luce dovremmo stare uniti e invece accade il contrario.
    Forse il problema è proprio la questione della luce. Dopo tanti anni bui qualcuno perde la testa e, quando il raggiungere quella luce diventa una possibilità concreta, ci si dimentica di anni di collaborazioni e si pensa solo al proprio giardino tagliando fuori tutti quelli che non seguono la linea.

    Caro @ecko, immagino che per te sia una brutta botta viste le energie che hai speso in tutti questi anni (+ quelle che spendi tutt'ora). Ti sono vicino con il pensiero!
    Quanto a Dolcevita.....sinceramente credo che il fatto di essere esclusa dalla manifestazione non arrechi troppo danno, essendo la rivista un punto di riferimento del settore.
    Il fatto che 'Canapaindustriale.it' non sia considerata abbastanza 'Hemp' mi fa un po' ridere. Il settore industriale è proprio la ragione per cui è stato creato il progetto!

    Al giorno d'oggi fare rete è letteralmente fondamentale e questo fanno sia Dolcevita che Canapaindustriale, ognuna con la propria mission. Il contributo che danno questi due progetti è tangibile. Pensa che io mi sono avvicinato allo studio della canapa in tutte le sue forme proprio leggendo Dolcevita. Da lì è partito tutto per me.
    Mi chiedo quindi come sia possibile escludere da una manifestazione del genere una realtà che si occupa di un punto imprescindibile per la crescita del settore, il fare rete per l'appunto (con tutto ciò che ne consegue, cioè il creare reti di contatti, la possibilità arrivare a sensibilizzare un più ampio pubblico come è successo al sottoscritto, ecc...).

    A dire il vero anche se è parecchio distante da casa mia pensavo di andare a farci un giretto quest'anno, ma sentire che ci sono persone che per interessi personali e/o economici feriscono un pilastro dell'intero movimento cannabico mi fa arrabbiare. Rivaluterò il mio desiderio di andare al CanapaMundi in questi giorni.

    Ma ci sarà pur sempre l'IndicaSativa Trade da visitare, così finalmente potremo conoscerci e parlarci di persona.

    Lunga vita a Dolcevita e a Enjoint!
    Ultima modifica di J.Kush; 18-11-16 alle 19:21
    "WARNING: Although using marijuana may not be addictive, growing it is."
    (Incipit dell'introduzione di Ed Rosenthal al suo libro 'Ed Rosenthal's Marijuana Grower's Handbook')


    Tessera ASCIA n° 669

  3. #3
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    queste sono il genere di cose che piu' mi fanno ritrarre dallo schierarmi apertamente o seguire con piu' partecipazione le varie iniziative che vengano promosse in giro oppure aderire a progetti promettenti ma purtroppo tanto quanto instabili proprio perche' subordinati agli scazzi sempre interessati dell'essere umano o dal gruppetto di turno.

    E' un peccato ma e' facilmente constatabile piu' o meno in ogni settore emergente e piu' sono consistenti le possibilita' di sviluppi futuri concreti piu' si avvicinano persone interessate (male) o che cambiano atteggiamento secondo come spira il vento.
    Davvero triste indebolirsi avendo la possibilta' di usare mezzi che dovrebbero invece rafforzare.

  4. #4
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    Leggendo il soggetto e l'oggetto della conversazione, non ho potuto resistere dall intervenire......
    Spiace davvero nn solo per ecko, è davvero grave che nella cannabis cultura avvengano certe cose....
    Tuttavia, cari amici visto il personaggio posso assicurarvi che ci si puo aspettare di molto peggio....
    Essendo un grow shop storico, ero un suo cliente molti anni fa e qui a Roma è abbastanza rinomata tra i grower la sua cupidigia per i soldi e la sua venalità. Un amico che ci ha lavorato per un bel po me ne raccontava di tutti i colori c ha avuto --------------. Pure la ex donna ie voleva fa ---------....
    Io alle fiere non ci vado per scelta , compresa quella della mia citta, ed ora che so chi la stava organizzando, sono ancora piu contento di non andarci ......amo questa pianta e spero un giorno sia libera anche da questi personaggi, è davvero triste che anche questo caso, si mostri l'italietta provinciale di questi individui.....
    scusate lo sfogo...
    pace
    ginko
    Ultima modifica di ecko; 03-01-17 alle 18:33 Motivo: Lettera di diffida per diffamazione

  5. #5
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    Ultima modifica di Richard; 19-11-16 alle 14:25
    “Il problema delle citazioni in Internet è che non puoi verificare la loro autenticità.” Abraham Lincoln

    "Hidden Content " Sdrino

    Hidden Content Originariamente Scritto da folgore
    la bestemmia ci sta sempre a prescindere.

  6. #6
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    Protagonismo.

  7. #7
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    Salve a tutti,

    come fondatore di Sir Canapa mi sento in dovere di commentare questo post perché come DV abbiamo avuto dei problemi con l'organizzazione di Canapamundi.

    Compilati e inviati già i moduli per la prenotazione dello stand, riceviamo una risposta dall'organizzazione di Canapamundi di procedere al bonifico per fermare lo spazio indicato. Neanche il tempo di rispondere, ci arriva un'altra email sempre da parte di Canapamundi dove ci viene comunicato che, dopo un'attenta analisi da parte dell'organizzazione, Sir Canapa è stato classificato non idoneo ad esporre nell'area industriale perchè l'attività non è un hemp shop ma un "grow/hemp shop". Ci teniamo a precisare che Sir Canapa nasce prima di tutto come Hemp Shop, termine che è stato utilizzato anche dalle più importanti testate giornalistiche che hanno parlato di noi come prima tipologia di attività commerciale sul territorio italiano (fatti documentabili su Google) dopo l'ondata di aperture di "grow shop" in Italia. Sir Canapa tratta tutti i prodotti del settore della Cannabis (alimentare, cosmesi, bioedilizia, abbigliamento e tessuto) che vanno dal seme agli strumenti di assimilazione della pianta stessa e alla coltivazione, contornati da pensieri terapeutici, industriali, ludici e spirituali. Il nostro successo si è contraddistinto proprio dall'uso di questa formula che ha fatto avvicinare e conoscere la pianta in tutte le sue sfaccettature e che ha permesso l'avvicinamento di diversi target di persone a questo mondo, cosa che i "grow shop" non sono stati in grado di fare fino a poco tempo fa. Abbiamo cercato di spiegare all'organizzazione di Canapamundi la nostra mission, che fin dall'inizio ci ha contraddistinto, ovvero quella di unire/mescolare tutti i diversi mondi della Cannabis e non cadere in banali classificazioni, come la divisione tra grow shop, seedshop, head shop e hempshop. Questa categorizzazione è piuttosto datata e deve finire se vogliamo che più persone si avvicinino e comprendano questo settore. Nonostante questo nostro tentativo di far comprendere tale realtà, Gennaro ci risponde comunicandoci che avremmo potuto esporre solo nell'area grow, in quanto avremmo "inquinato" l'area hemp con i nostri prodotti "pluri-settoriali". Dopodichè comunichiamo che non è nostra intenzione esporre prodotti grow. Tuttavia ci viene comunque negato l'accesso all'area hemp perché rimarrebbero la sezione di paraphernalia e seed shop.
    Sir Canapa ha deciso di non partecipare a Canapamundi per non snaturare il suo vero concept, inoltre nell'area grow erano rimasti pochissimi spazi solo perimetrali a prezzi raddoppiati rispetto l'area hemp. Questo perchè, come ben sappiamo, il caro Gennaro ha deciso di dare prioritá di prenotazione a chi aveva partecipato l'anno precedente. Rimaniamo convinti che questi limiti posti da Gennaro ci siano stati imposti per mettere Sir Canapa nelle condizioni di non partecipare. Purtroppo, come in tutti gli altri settori, pure in questo ci sono realtá gestite da persone che agiscono con poca professionalità, molta competizione e invidia e che sono limitate nella spinta alla collaborazione. Noi riteniamo che la posizione presa da Canapamundi sia dettata da conflitti d'interesse (ricordiamo che Gennaro Maulucci è proprietario di 3 grow shop che fará esporre alla fiera Canapamundi, in tutte e due le aree in più direttore e caporedattore del magazine Be Leaf - competitor di DV che è Media partner di Sir Canapa - sempre in esposizione alla fiera Canapamundi). Questo atteggiamento non è affatto professionale per l'organizzazione di un evento del genere e non riusciamo a comprendere questo accanimento e rancore verso realtá dello stesso settore. Un'organizzazione del genere dovrebbe sfruttare il network che è stato in grado di creare e guardare oltre i propri interessi, quegli interessi che lo stanno portando soltanto a svantaggi economici e personali senza che il gioco ne valga la candela. Ad ogni modo tempo al tempo, i risultati di questi atteggiamenti andranno a compromettere le loro realtà in questo settore che piano piano si sta ampliando e aprendo a sempre più persone dando spazio a chi veramente mette professionalità e garantisce un certo servizio.

    Vi ringrazio per l'attenzione.

    Marco Russo
    CEO Sir Canapa

  8. #8
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    Grazie a Sir Canapa per la testimonianza.
    Se tutte le realtà che hanno avuto o stanno avendo problemi con CanapaMundi (o meglio, con Gennaro) si esponessero qui pubblicamente, potremmo scrivere un libro. Da quando ho pubblicato il post qui sopra, ho ricevuto DECINE di messaggi e email di qualsiasi tipo.

    So anche che lo stesso Gennaro l'ha letto (è un utente registrato del forum): perchè non rispondi?

    Chiedo anche a @Richard come mai hai rimosso il tuo messaggio?

    Infine una precisazione che ci tengo a fare: sia chiaro che da parte mia non c'è alcun problema con lo staff di CanapaMundi, ANZI. Nelle due edizioni precedenti della fiera abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto con lo staff, trovando collaborazione e disponibilità. Il problema è unicamente il comportamento descritto nel dettaglio qui sopra, del signor Gennaro Maulucci.
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  9. #9
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    Gennaro come fai ad avere 3 Grow Shop e tutto questo potere? Sei tu che -------? C'è la ----- di mezzo?
    Ultima modifica di ecko; 21-11-16 alle 12:15 Motivo: Possibile diffamazione.

  10. #10
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    @MJM perchè esagerare in questo modo? Trovo fuori posto muovere accuse del tutto infondate anche se poste come domande. Vorrei che questo topic ospitasse una discussione seria, civile e (possibilmente) anche costruttiva. Non cerchiamo alcuno scontro qui, anzi, ciò che si cerca sono proprio punti d'incontro. Se la si butta in "caciara" non serve a nulla e tutto ciò perde di credibilità e di utilità. Grazie.
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