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Discussione: La Chiesa Cattolica ribadisce: No assoluto alla legalizzazione della cannabis

  1. #21
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    Secondo il mio modesto parere populista è la chiesa che altera la realtà per soggiogare le masse, come le esternazioni fatte sulla cannabis.
    Violentare fisicamente e spiritualmente le persone è un dato di fatto, una religione, società, o congrega che tiene nascoste certe situazioni a me fa Schifo.
    Poi ognuno di noi la veda come vuole.

  2. #22
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    Certo che se prendiamo il cinema come punto di riferimento allora stiamo freschi!!!

    Credo anche però che continuare a parlare sostenendo ognuno il proprio punto di vista, senza addurre valide e riscontrabili prove alla propria idea, non porti che ad uno sterile scontro tra i cattolici e gli anticlericali.
    Il punto di partenza, che abbiamo subito scavallato, è che lo Stato della Città del Vaticano ha ribadito nuovamente la sua posizione proibizionista in merito alla canapa.

    Fondamentalmente una monarchia assoluta, teocratica elettiva di tipo patrimoniale, con a capo il papa della Chiesa Cattolica ha ufficialmente espresso il suo giudizio su un argomento che riguarda l'agenda politica di uno Stato sovrano; fin qui nulla di “anormale”, ma perché ritengo che questa dinamica sia ben più pericolosa rispetto allo stesso giudizio espresso, magari, da un'altro Stato Sovrano?

    Il Vaticano è una forma monarchica governata dalla Santa Sede, un ente giuridico internazionale che, a differenza di altri enti preposte allo stesso scopo, è presieduta dal pontefice che “in forza del suo ufficio, ha potestà ordinaria suprema, piena, immediata e universale sulla Chiesa”.
    Quindi nel momento in cui il Papa, o il concilio dei vescovi, esprime ufficialmente una propria comunicazione lo fa non solo a nome dello Stato che rappresenta ma supportato anche dal dogma dell'infallibilità pontificia o papale affermando che il papa non può sbagliare quando parla ex cathedra.

    Il documento che certifica le mie parole si chiama “Pastor Aeternus” in cui si scioglie la definizione del dogma:
    «*Perciò Noi, mantenendoci fedeli alla tradizione ricevuta dai primordi della fede cristiana, per la gloria di Dio nostro Salvatore, per l'esaltazione della religione Cattolica e per la salvezza dei popoli cristiani, con l'approvazione del sacro Concilio proclamiamo e definiamo dogma rivelato da Dio che il Romano Pontefice, quando parla ex cathedra, cioè quando esercita il suo supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani, e in forza del suo supremo potere Apostolico definisce una dottrina circa la fede e i costumi, vincola tutta la Chiesa, per la divina assistenza a lui promessa nella persona del beato Pietro, gode di quell'infallibilità con cui il divino Redentore volle fosse corredata la sua Chiesa nel definire la dottrina intorno alla fede e ai costumi: pertanto tali definizioni del Romano Pontefice sono immutabili per se stesse, e non per il consenso della Chiesa. Se qualcuno quindi avrà la presunzione di opporsi a questa Nostra definizione, Dio non voglia!: sia anatema.»

    Qui c'è poco da commentare, il testo parla chiaro: in base a questa dottrina il papa deve quindi essere considerato infallibile quando mette in pratica il «suo supremo ufficio di pastore e di dottore di tutti i cristiani» delineando così “una dottrina circa la fede e i costumi”; quanto da lui stabilito sotto queste condizioni «vincola tutta la Chiesa».
    Quindi quando il Papa o il concilio dei vescovi parla lo fa a nome di TUTTA LA CHIESA, compreso anche te Gam bello.
    Di fronte a queste forme giuridiche l'esempio “cristiano” di Don Teppa da Monculo conta come il due di coppe quando regna bastoni.

    Hanno invece un peso giuridico le comunicazioni e le relative decisioni che la Chiesa prende nei confronti della pedofilia esercitata dai propri sacerdoti: nessuna collaborazione con la giustizia italiana e nessuna punizione giuridica per gli autori delle violenze sessuali.
    Nel momento in cui la Chiesa è infallibile, per i motivi di cui sopra, allora il volere di Dio è che i preti stupratori debbano essere spostati in altro loco continuando così a perpetrare stupri, umiliazioni ed altro.
    Dio vuole che gli stupri continuino dalla parrocchia A alla parrocchia B.
    Ecco perché affermo a testa alta che tutti i cattolici sono complici perché è il vostro credo ad imporlo e voi lo dovete accettare senza fiatare.
    Ecco perché definisco il Vaticano una minaccia per la società ed ecco perché definisco tutti i cattolici complici silenti di queste atrocità.
    Stuprare un bambino è una vera atrocità perché uccidi per sempre l'anima della vittima.
    Cosa risponde il Sommo Pontefice riguardo a tutto ciò?

    “E' importante stabilire la verità di ciò che è accaduto in passato, prendere tutte le misure atte ad evitare che si ripeta in futuro, assicurare che i principi di giustizia vengano pienamente rispettati e, soprattutto, guarire le vittime e tutti coloro che sono colpiti da questi crimini abnormi”
    Benedetto XVI, il 28 ottobre 2006, Irlanda.
    Ultima modifica di Richard; 01-12-16 alle 12:46

  3. #23
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    Vediamo in che modo uno dei due papi tutt'ora in vigore ha effettivamente agito:

    Don Italo Casiraghi, parroco di*Gordola,*Canton Ticino*(Svizzera), dopo la condanna a 6 mesi con la condizionale è stato trasferito a*Sesto Calende*(VA). Attualmente vive a*Pietra Ligure*(SV), nella parrocchia di San Nicolò, senza però prestare alcun servizio sacerdotale nella parrocchia.
    Padre Yousef Dominic, inglese di origini pakistane, rifugiatosi ad*Albisola, fuggito mentre era in libertà su cauzione. Nei suoi confronti è stato emesso un mandato di cattura. Si è poi rifugiato nell'abbazia benedettina di*Finalpia. Viene trovato morto sulla spiaggia di Albisola il 6 dicembre 2009. La salma è stata rimpatriata a*Lahore, dove si è celebrato il funerale.

    Don Vijara Bhaskar Godugunuru (detto Don Vijey), indiano, dichiaratosi colpevole nel 2007 in*Minnesota*(USA) per abusi commessi su una ragazzina. Trasferito come vice-parroco, a*Sarteano*(SI),*diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza*nell'aprile del 2010, a seguito della scoperta del suo trasferimento, ha chiesto di essere inviato in*India, nella*diocesi di Cuddapah.

    Joseph Henn, estradato in*Arizona, svanisce nel nulla a*Roma. Joseph Henn, agli arresti domiciliari nel 2005 presso la casa generalizia dei*Padri salvatoriani*in via della Conciliazione, nei pressi del Vaticano, dove risiedeva da anni, era ricercato in Arizona per molestie su tre giovani di età tra i 14 e i 15 anni. In Arizona rischia 259 anni di carcere. Estradato dopo una lunga vertenza giudiziaria dalla Cassazione, al momento dell'arresto svanisce nel nulla. La storia è raccontata nel documentario*Sex crimes and the Vatican.

    Nugent Francis Edward, salesiano dello Stato del*New Jersey. Accusato per abusi subiti da una donna e dei suoi fratelli ad*Ellenville*quando erano ragazzini, è stato sospeso dal servizio. L'ordine dei Salesiani ha patteggiato il risarcimento di 250.000 dollari nel 1998 per suo conto. Accusato altresì di aver abusato di quattro studenti di un seminario minore. Rifugiatosi a*Torino, vi è deceduto il 20 gennaio 2011.

    Il caso di James Tully e il trasferimento a*Vicenza. James Tully ha operato per diverso tempo nella cittadina di*Ashfield (Massachusetts), fin quando è arrivata la condanna per pedofilia. Il prete è stato infatti accusato da William Nash e da altri ex seminaristi di violenze sessuali su minori. Le indagini hanno portato alla sentenza definitiva che vedeva il parroco colpevole. Padre Tully fu improvvisamente trasferito dagli USA all'Italia e si ritrasferì nuovamente negli USA poche settimane prima che Nash giungesse a Vicenza per tenere una conferenza stampa. Tully è tuttora a piede libero.

    In*Alaska, nel novembre del 2007, è stato annunciato un accordo extragiudiziale tra la*Compagnia di Gesù*e 110 presunte vittime di abusi sessuali avvenuti tra il*1959*e il*1986*in 15 villaggi*Yupik, relativo ad un risarcimento di 50 milioni di dollari (il risarcimento più grande tra quelli pattuiti dagli ordini religiosi). L'avvocato delle vittime, Ken Roosa, aveva affermato che queste avevano trovato il coraggio di denunciare le violenze solo dopo essere venuti a conoscenza del caso di*Boston*e che i Gesuiti sarebbero stati al corrente della situazione, avendo volontariamente deciso di mandare nella zona remota i religiosi che si erano già rivelati "problematici" altrove, accuse però respinte dal rappresentate dell'Ordine. Sempre per l'avvocato delle vittime «In alcuni villaggi eschimesi è difficile trovare un adulto che non sia stato sessualmente abusato».
    I termini dell'accordo non prevedono un riconoscimento di colpevolezza da parte dei Gesuiti, ma solo il risarcimento di 50 milioni di*dollari*ai querelanti.
    Un ex-monaco benedettino e prete, Patrick Wall, che ha fatto da consulente agli avvocati nei processi ha dichiarato che le gerarchie gesuite erano a conoscenza delle tendenze dei sacerdoti accusati in quanto «avevano già commesso molestie altrove, ma sono stati lasciati liberi di agire senza alcun controllo.»
    In*Brasile*circa 1700 preti (10% del totale) sono stati coinvolti in casi di cattiva condotta sessuale tra cui violenze e abusi sui minori. Come il caso di padre Edson Alves dos Santos, sacerdote brasiliano di 64 anni che ha violentato un bambino di 10 anni o Felix Barbosa Carreiro, un prete sorpreso in un'orgia di sesso e droga con 4 adolescenti adescati su*Internet.

    In*Australia*si registrano 107 casi di condanne di sacerdoti o religiosi per abusi sessuali su minori. Ma altri processi sono ancora in corso e, secondo i gruppi di supporto, le vittime si contano a migliaia. In Australia nel 2005 erano in vita 3.142 sacerdoti.
    Già nel*1870*suor*Mary MacKillop*(1842 - 1909), fondatrice nel*1867*dell'ordine religioso australiano delle Sorelle di San Giuseppe del Sacro Cuore, con la missione di aprire scuole per i bambini delle famiglie povere, denunciò insieme a altre consorelle, un prete che commetteva abusi su minori. Il sacerdote venne trasferito in*Irlanda, ma il vicario generale della diocesi di*Adelaide, dove operava l'ordine la scomunicò per insubordinazione nel*1871.Suor Mary MacKillop è stata proclamata*santa*da*papa Benedetto XVI*nel*2010.

    Anthony e Christine Foster, genitori di due bambine ripetutamente violentate da un sacerdote di*Melbourne, padre Kenin O'Donnell, accusano il*cardinale George Pell*di aver insabbiato l'inchiesta contro padre O'Donnell, riconosciuto responsabile delle violenze sulle loro due figlie, Emma e Katherina, commesse tra il 1988 e il 1993.
    A seguito delle violenze una delle due figlie, Emma, si è tolta la vita nel 2008, non riuscendo a superare il trauma, e l'altra Katherina, ha avuto problemi con l'alcol e, a seguito di un incidente stradale, ha riportato danni cerebrali.
    O' Donnell morì in prigione nel 1997, ma i genitori delle due bambine hanno dovuto intraprendere una dura battaglia legale per veder riconosciuto il risarcimento dei danni.
    Nel corso della*Giornata Mondiale della Gioventù*tenutasi a*Sydney*nel 2008 i genitori delle due bambine hanno cercato inutilmente di farsi ricevere da*Benedetto XVI*per avere le scuse dal pontefice.

    Nel 2010, il cardinale*Adrianus Simonis, Presidente della*Conferenza Episcopale dei Paesi Bassi*dal 1983, aveva affermato che la Chiesa cattolica olandese non aveva saputo niente dei casi di abuso su minori.
    Nel febbraio 2011, Simonis è stato accusato di aver coperto un prete pedofilo mentre era arcivescovo. Il prete, il cui nome non è stato reso noto dai media, abusò di Erwin Meester mentre era in servizio in una parrocchia di*Zoetermeer. Simonis, pur sapendo dell'accusa, ritenne che il prete fosse cambiato, e lo spostò in una parrocchia ad*Amersfoort, senza però avvisare nessuno della nuova parrocchia dei precedenti del prete. Il prete perpetrò altri abusi nella nuova parrocchia (secondo la polizia sei delle sue vittime hanno poi denunciato abusi avvenuti tra il 1987 e il 2008); secondo Simonis, il nuovo abuso avvenuto ad Amersfoort sarebbe «spiacevole».
    Quando l'episodio è venuto alla luce, Simonis ha affermato di essere a conoscenza dei precedenti del prete, ma che aveva giudicato sufficienti la terapia e «le prescrizioni psicologiche severe e per iscritto» che aveva ricevuto. Ha anche affermato che non aveva avuto nessun'informazione dalla nuova parrocchia riguardo ai nuovi abusi.

    In Belgio una commissione di indagine ha redatto un rapporto di duecento pagine su almeno 475 casi di abusi sessuali compiuti su bambini da membri del clero e su 19 tentativi di suicidio da parte delle vittime degli abusi, 13 dei quali tragicamente riusciti
    Nell'aprile del*2010*il vescovo di*Bruges,*Roger Joseph Vangheluwe*è stato costretto a dimettersi per aver abusato di suo nipote

    René Bissey, un sacerdote pedofilo che tra il*1989*e il*1996*aveva compiuto ripetuti abusi sessuali su minori, fu condannato ad ottobre del 2000, dal tribunale francese di*Bayeux, a 18 anni di carcere, e contestualmente il suo vescovo, monsignor Pierre Pican, fu condannato a tre mesi di carcere con la condizionale, per aver rifiutato di denunciare alla magistratura il sacerdote della sua diocesi, nonostante fosse a conoscenza da molti anni della sua condotta immorale e non fosse mai intervenuto per fermarla.
    Pican si giustificò affermando che, oltre al “segreto confessionale”, il vescovo ha anche un “segreto professionale” che gli impedisce di denunciare anche ciò che apprende al di fuori del sigillo della confessione: questo non violerebbe il segreto confessionale ma guasterebbe la fiducia dei sacerdoti della diocesi nei suoi confronti.
    In seguito a questa sentenza, il cardinale Castrillón Hoyos, allora prefetto della*Congregazione per il clero, scrisse una lettera di solidarietà a monsignor Pican, elogiandolo per aver evitato la denuncia nei confronti del sacerdote condannato per abusi sessuali e indicandolo come esempio da seguire:
    «*Ha agito bene, mi rallegro di avere un confratello nell'episcopato che, agli occhi della storia e di tutti gli altri vescovi del mondo, avrà preferito la prigione piuttosto che denunciare un prete della sua diocesi. […] Questa Congregazione, per incoraggiare i fratelli nell'episcopato in una materia così delicata, trasmetterà copia di questa missiva a tutti i fratelli vescovi*»
    “Il problema delle citazioni in Internet è che non puoi verificare la loro autenticità.” Abraham Lincoln

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  4. #24
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    il più grande processo in Italia viene celebrato a Roma presso il*Tribunale Penale*nei confronti di un prete, Don Ruggero Conti, parroco della parrocchia di*Selva Candida*a Roma, che dal 2001 si era reso responsabile di abusi sessuali nei confronti di 7 minori. Il prete nel 2008 viene arrestato e tradotto a giudizio. Le vittime ottengono una condanna a 15 anni e sei mesi di reclusione e a una provvisionale.

    Il caso Bertagna
    Don Pierangelo Bertagna, è l'ex-abate dell'abbazia di Farneta, nel comune di Cortona, in provincia di Arezzo.
    L'11 luglio 2005 il sacerdote, 44 anni, viene arrestato a seguito della denuncia di un bambino tredicenne. Nei giorni successivi don Bertagna confessa di aver abusato di 38 bambini in tutta Italia. Diventato sacerdote a 39 anni, confessa abusi dal 1988, quando non era ancora entrato in seminario, compiuti ai danni di bambini e ragazzini dagli 8 ai 15 anni.
    Ordinato sacerdote nel 2000 dal vescovo di Arezzo Gualtiero Bassetti, per tre anni presta la sua opera nell'abbazia di Farneta, a cui viene messo a capo nel 2003. Don Bertagna si ispira alle ritualità dell'associazione cattolica dei Ricostruttori nella preghiera, che conducono una vita ascetica con influenze new age e attirano a loro i nostalgici del*Sessantotto.
    Nella confessione don Bertagna ammette che le violenze sono iniziate dapprima nella sua zona di origine, la Lombardia e il Bresciano, poi tra i Ricostruttori nella preghiera, di cui faceva parte, poi nel seminario e infine nell'abbazia di Farneta. Nel corso degli interrogatori don Bertagna confessa che i Ricostruttori nella preghiera e in particolare padre Vittorio Cappelletto, ottuagenario e carismatico gesuita a capo dell'associazione, ne erano a conoscenza. Padre Cappelletto ha sempre smentito di essere a conoscenza delle tendenze pedofile di don Bertagna.
    Ha destato particolare clamore il caso di Marco Marchese (minorenne all'epoca dei fatti), un ex seminarista che ha denunciato abusi nei suoi confronti da parte di don Bruno Puleo;il parroco ha poi patteggiato l'accusa dichiarandosi colpevole. Marchese ha chiesto un risarcimento di 65.000 euro alla Curia di*Agrigento, ma il vescovo,*Carmelo Ferraro, ha risposto con una richiesta di 200.000 euro per danni di immagini alla Chiesa.
    Questo caso ha assunto particolare rilevanza anche perché:
    la vittima è stata invitata a rimanere in silenzio e non rivelare l'accaduto;
    alla vittima è stato chiesto di perdonare chi ha perpetrato gli abusi;
    il sacerdote colpevole degli abusi, ha subito come punizione da parte delle istituzioni ecclesiastiche il solo trasferimento in altra località, nella quale, in seguito, è stato accusato di ulteriori abusi sessuali nei confronti di minorenni.
    Marco Marchese ha fondato un'associazionecontro la pedofilia.

    Il caso Govoni
    Il 20 maggio 2000 il sacerdote modenese Giorgio Govoni è stato stroncato da un infarto mentre si trovava nello studio del suo avvocato. Era sotto processo e attendeva il verdetto della sentenza di primo grado che sarebbe stato emesso qualche giorno dopo. Il 5 giugno del 2000 il tribunale di Modena in primo grado dichiara colpevole il prete della Bassa assieme ad una decina di indagati. La Corte d'Appello di Bologna dichiara che il prete morto non può essere giudicato in appello (art. 69). Il processo per accuse di pedofilia vedeva 15 imputati tra cui il Govoni, tutti condannati in primo grado. L'11 luglio*2001*la Corte d'appello di Bologna assolse con formula piena 8 dei 15 imputati e ridusse per i restanti la pena inflitta in primo grado dichiarando che nella Bassa Modenese non era mai esistito un gruppo di «satanisti pedofili». Per la Corte d'Appello, erano avvenuti solamente alcuni abusi entro le mura domestiche, argomento che faceva cadere l'accusa mossa al sacerdote e ad altri coimputati di violenze e riti satanici nei cimiteri. Varie interrogazioni al Ministro della Giustizia sottolinearono «l'errore professionale» di una ginecologa che relazionò di «centinaia e centinaia di violenze sessuali», cui seguì il decesso di Giorgio Govoni e di altri accusati e l'allontanamento di 17 bambini dalle proprie famiglie.
    Il caso Cantini
    L'ex-priore della parrocchia Regina della pace di Firenze, don Lelio Cantini, 85 anni, fu accusato nel 2004 da una ventina di fedeli e, successivamente, da alcuni sacerdoti di violenze sessuali, psicologiche e plagio con una missiva inviata alla Curia di Firenze.
    La lettera fu inviata al vescovo ausiliare di Firenze mons. Claudio Maniago, già discepolo di don Cantini. Secondo gli autori della missiva don Cantini si sarebbe anche fatto consegnare denaro e beni dai suoi parrocchiani, risorse con le quali sarebbero stati ristrutturati la parrocchia di Regina della Pace e la canonica di Mucciano utilizzata per villeggiature e campi estivi.
    Nell'ambito delle vicende di abusi sessuali rivelati dagli autori della denuncia, questi sostennero che all'interno delle «farneticanti visioni del futuro» don Cantini aveva costruito un «oscuro progetto» di costruzione di una «vera Chiesa contrapposta a quella di fuori corrotta e incapace», rappresentava «il primo», il «predestinato» del gruppo di giovani «eletti» da avviare al sacerdozio perché andassero poi a costituire il futuro clero della nuova Chiesa.
    Una successiva missiva del 29 gennaio 2006 fu consegnata al card. Antonelli, in cui gli autori chiesero «un segno inequivocabile e definitivo». Successivamente si rivolsero alla Santa Sede in due lettere del 20 marzo e 7 aprile 2007, con cui lamentarono «la mancanza di una chiara e decisa presa di posizione da parte del vescovo». Una successiva missiva alla Santa Sede fu inviata il 13 ottobre 2006 da alcuni preti, venuti a conoscenza della vicenda. Alle lettere rispose il cardinale Camillo Ruini, ricordando alle vittime che don Cantini dal 31 marzo 2007 lasciò la Diocesi e augurandosi che ciò "infonda serenità nei fedeli coinvolti a vario titolo nei fatti"
    Il 2 aprile 2007 l'arcivescovo di Firenze*Ennio Antonelli*e il suo ausiliare Maniago furono ricevuti in Vaticano da Benedetto XVI proprio per affrontare la vicenda. Fu avviato un procedimento canonico
    A seguito dello scoppio dello scandalo, nell'aprile 2007, il card. Antonelli dichiarò che don Cantini è colpevole dei delittuosi abusi sessuali attribuitigli dal 1973 al 1987, nonché di falso misticismo di controllo e dominio delle coscienze. Gli fu proibito per cinque anni di confessare, celebrare la messa in pubblico, assumere incarichi ecclesiastici. Gli fu ordinato di fare un'offerta caritativa e recitare ogni giorno il Salmo 51 o le litanie della Madonna
    Della vicenda si interessa la trasmissione televisiva Annozero del 31 maggio 2007 in cui due vittime raccontano alcuni dettagli degli abusi subiti da bambini.
    Nel marzo 2008 si ha notizia dell'apertura di un'inchiesta penale nei confronti di don Cantini. Gli inquirenti si sono soffermati sia sulle accuse di abusi sessuali sia sugli aspetti patrimoniali. È stato ridotto allo stato laicale da Benedetto XVI.
    Il caso Inzoli
    Il sacerdote Don Mauro Inzoli, ex dirigente del movimento cattolico di Comunione e Liberazione e fondatore del Banco Alimentare, è stato processato secondo rito abbreviato e condannato a quattro anni e nove mesi di carcere per sentenza emessa dal giudice Letizia Platé in data 29 giugno 2016, con l'accusa di abusi su minorenni con aggravante di abuso di autorità.
    Gli episodi di violenza sessuale contestatigli dal procuratore capo di Cremona Roberto Martino sono in tutto otto, commessi nell'arco di tempo che va dal 2004 al 2008, mentre altri dodici casi sono caduti in prescrizione e non più perseguibili.
    Le vittime, di età compresa tra i 12 e 16 anni, sono state spesso abusate in più istanze e in diverse locazioni tra le quali l'oratorio, lo studio del prete*e nelle località di vacanza dove i gruppi di preghiera si riunivano. L'aggravante dell'abuso di autorità è motivata dai ruoli che il sacerdote ricopriva nell'esplicazione delle sue funzioni religiose e non, quali rettore del liceo linguistico Shakespeare e parroco della chiesa della Santissima Trinità. Dalle testimonianze delle presunte vittime è infatti emerso come la figura di Don Mauro Inzoli esercitasse su di esse una forte sottomissione psicologica, considerato dai genitori delle stesse vittime come "idolo meritevole di venerazione".
    La prima azione di denuncia fu portata avanti tra il 1999 e il 2001 da parte dei genitori di uno dei ragazzi che si rivolsero all'allora vescovo di Crema, Angelo Paravisi, successivamente deceduto nel 2004, che dichiarò allora, a quanto riportato dal fratello della giovane vittima, che avrebbe preso in carico la faccenda ma che essendo una vicenda piuttosto delicata sarebbero occorse prove certe.
    Negli anni successivi non vi fu però di fatto alcuna azione intrapresa nei confronti di Don Mauro, il quale continuo nell'esercizio del suo ministero. Nel 2009 due delle vittime si rivolsero inizialmente ad un religioso di loro fiducia a Milano e successivamente, insieme ad alcuni genitori, al vescovo di Crema, monsignor Oscar Cantoni. Qualche anno più tardi fu inoltre presentato un'esposto da parte dell' on. Franco Bordo, parlamentare del gruppo di Sinistra Ecologia Libertà che successivamente lamentò in una sua nota della "ritrosia dello Stato Vaticano che, se è pur vero che attraverso monsignor Cantoni ha interdetto Inzoli dalla nostra diocesi per abusi sessuali su minori, non ha trasmesso alla procura italiana gli incartamenti di quelle indagini".
    Tra il 2009 e il 2010 prese quindi avvio il procedimento ecclesiastico con l'obiettivo di accertare le condotte di abuso del sacerdote Inzoli, procedimento che culminò con la pronuncia della Congregazione per la dottrina della Fede, in data 6 giugno 2014, che invitava Inzoli ad una vita di preghiera e riservatezza prescrivendo al contempo una serie di condotte "la cui inosservanza" ricorda il gup nella motivazione "avrebbe comportato le dimissioni dallo stato clericale".
    A seguito della pubblicazione dell'esito del pronunciamento ecclesiastico da parte del vescovo Cantoni, il 26 giugno 2014, il sindaco di Crema presentò un esposto alla Procura della Repubblica. Nello stesso periodo giungevano quindi in procura gli esposti dell'on. Franco Bordo e Giovanni Panunzio, quest'ultimo fondatore del comitato di volontariato dell'osservatorio Antiplagio, e di Francesco Zanardi, legale rappresentante dell'associazione Rete L'Abuso onlus.

    Ora se dico che la Chiesa fa schifo, sono un qualunquista o siete voi cattolici ad essere peggio dell'Isis?
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  5. #25
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  6. #26
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    Citazione Originariamente Scritto da Richard Visualizza Messaggio
    Certo che se prendiamo il cinema come punto di riferimento allora stiamo freschi!!!
    @Richard il cinema è un mezzo, come i libri o i giornali, con cui si può comunicare la verità. certo se uno vuole imparare qualcosa sugli squali guardando Sharknado allora sta "fresco" come dici tu. ma il film in questione, seppur romanzato come ovvio che sia, contiene un buon fondo di ferità e di ricostruzioni storico-sociali frutto di studi. poi ovvio che alcuni personaggi non siano esistiti o non abbiano fatto certe cose nella realtà ma la ricostruzione delle dinamiche sociali dell'epoca e di come abbia preso piede il cristianesimo sono/sembrano attendibili

  7. #27
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    La battuta su Sorrentino era appunto...una battuta, sarcasmo e pensavo l'avessi colta, la prossima volta e non ci si pensa più.

    Non ho mai negato la pedofilia all'interno della chiesa, la pedofilia purtroppo esiste, è da condannare a prescindere da chi abusa, vero è che spesso viene insabbiata e gestita internamente al vaticano e alla fine nessuno paga.
    Sarebbe giunto il momento di riformare un po', io ho le mie idee a riguardo, magari è spazzatura, però sparare a zero su tutta la chiesa mi sembra ingiusto. Ma a me non piace L'accanimento a prescindere, nonostante non sia praticante e forse nemmeno credente però sono stato a contatto per anni con questa realtà, con tanti bravi cristiani che hanno sempre avuto lo stesso referente. Ho visto fare tanto bene, ma purtroppo il mondo è pieno di persone crudeli che si nascondono anche dietro a ruoli ecclesiastici.

    Se ti va questo discorso lo possiamo riaffrontare con un paio di canne, sono a lavoro e non ho neanche letto tutto quello che hai scritto, più tardi magari recupero.

  8. #28
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    Richard è un pretofilo !!!

  9. #29
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    Citazione Originariamente Scritto da moran Visualizza Messaggio
    Richard è un pretofilo !!!

    Io dopo 3 giorni sono risorto, voi no!
    Ultima modifica di Richard; 03-12-16 alle 11:01
    “Il problema delle citazioni in Internet è che non puoi verificare la loro autenticità.” Abraham Lincoln

    "Hidden Content " Sdrino

    Hidden Content Originariamente Scritto da folgore
    la bestemmia ci sta sempre a prescindere.

  10. #30
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    Il problema di questo mondo, è che le mele buone dipendono dalle mele marce, ma la società ti fa credere il contrario e ti obbliga a non cambiare le cose altrimenti ne pagherai le conseguenze.

    I veri buoni non fanno del bene con la religione. Quelle sono soltanto persone influenzate da qualcuno negli anni. Dei burattini che credono di far bene, ma in realtà sono schiavi e vengono sfruttati amaramente...

    La chiesa è una cospirazione maligna fin dal principio.

    La cannabis non avrà mai pace.

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