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Coronavirus, l’infezione rallenta: i ‘tempi di raddoppio’ dell’epidemia si dilatano


L’analisi della dinamica della diffusione del coronavirus mostra un primo rallentamento del tempo di raddoppiamento dell’epidemia. È il risultato di uno studio pubblicato da Enrico Bucci della Temple University, Giuseppe De Nicolao dell’Università di Pavia, Enzo Marinari dell’Università La Sapienza di Roma e Giorgio Parisi dell’Accademia Nazionale dei Lincei.


Buone notizie sulla diffusione del Covid-19: i ‘tempi di raddoppio'*dell'epidemia di coronavirus*in Italia, ovvero quanti giorni ci mette l'avanzare del contagio per raddoppiare i casi totali, si stanno dilatando. A parte la Lombardia, che in quanto focolaio iniziale dell'infezione ha numeri molto diversi, "per le altre regioni si nota un tempo di raddoppiamento al di sopra dei 4 giorni, che rappresenta una differenza decisa rispetto ai dati risalenti a circa 2 settimane fa (circa 2,5 giorni)".

Si tratta di una prima analisi condotta da Enzo Marinari, professore di fisica teorica alla Sapienza, Enrico Bucci della Temple University, Giuseppe De Nicolao dell'Università di Pavia e Giorgio Parisi dei Lincei.

Insieme ai colleghi, spiega Marinari, "abbiamo un'analisi dei dati che cerca di riassumere la situazione in Italia, valutando lo stato delle regioni più colpite. Quel che succede in ogni regione può essere in sostanza descritto con un semplice ritardo dal primo focolaio, in Lombardia. I dati in questo senso mostrano che è possibile che ci sia un'origine unica della epidemia in Italia. Stimiamo in modo quantitativo i ritardi fra la varie regioni. I tempi di raddoppio stanno crescendo, e questa è potenzialmente la premessa di buone notizie. Adesso l'importante è rispettare le prescrizioni, non contagiare e non essere contagiati, essere tutti insieme responsabili: fra qualche giorno il cambiamento in meglio dovrebbe diventare forte ed evidente".

Lo*studio, ad esempio, stima in 8 giorni il "ritardo" dell'Emilia Romagna rispetto alla Lombardia, e grazie ai grafici "si può osservare come, innanzitutto, l'avanzamento dell'epidemia nelle varie regioni sia grossolanamente correlato inversamente con la distanza dal focolaio lombardo, suggerendo che lo sviluppo sia iniziato in questa regione, diffondendosi poi a macchia d'olio nelle regioni via via più lontane, in buon accordo con l'ipotesi di un'epidemia unica".

Per quello che riguarda i tempi di raddoppiamento negli ultimi cinque giorni, "si nota un generale rallentamento in tutte le regioni esaminate (fitting simultaneo sulle curve dei ricoverati gravi, dei morti e dei ricoverati). Nella regione Lombardia tale effetto è minore, e non è separabile dall'influenza nei comuni maggiormente colpiti di effetti saturativi del sistema sanitario e persino dei servizi funebri, nonché dei parametri di accettazione nella terapia intensiva e negli stessi ospedali (per esempio, si nota in quella regione una decisa corrispondenza inversa tra il tasso di crescita dei pazienti ospedalizzati e di quelli in isolamento domiciliare, con questi ultimi in crescita più veloce degli ospedalizzati)".

"Per le altre regioni si nota un tempo di raddoppiamento al di sopra dei 4 giorni, che rappresenta una differenza decisa rispetto ai dati risalenti a circa 2 settimane fa (circa 2,5 giorni). Fa eccezione la regione Marche, per la quale, per motivi non chiari, nonostante il notevole ritardo rispetto alla Lombardia, si osserva un tempo di raddoppiamento più simile a quella regione".

In generale, si legge nello*studio, "si nota come il tempo di raddoppiamento complessivo è passato dagli iniziali 2,4 giorni a 3,4 giorni (stimato per i deceduti). Se si utilizzano i valori dei ricoverati o dei ricoverati in terapia intensiva, si ottengono valori leggermente superiori; questo probabilmente è legato alla attesa risposta ritardata della curva di crescita dei pazienti deceduti rispetto alle altre. Gli effetti sul tempo di raddoppiamento osservati potrebbero essere forse correlati all'innalzamento di opportune barriere sociali, probabilmente autonomamente iniziate dai cittadini delle regioni colpite una decina di giorni fa, in seguito all'allarme sociale ed in corrispondenza approssimativa con il cambio di registro comunicativo. Sarà interessante studiare, tra qualche giorno, gli effetti aggiuntivi delle stringenti misure imposte pochi giorni fa dal governo, che dovrebbero ulteriormente aumentare il tempo di raddoppiamento dei parametri seguiti".

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Annalisa Cangemi