@potpot23, ciao se ti va vorrei parlare un po di misticismo orientale, cosi' da chiarirmi alcuni dubbi. Se ricordo bene so che sei ferrato in materia...

Da un manuale ho letto che la caratteristica piu' importante della concezione del mondo orientale e' la consapevolezza dell'unita' di tutte le cose e della mutua interrelazione di tutte le cose e di tutti gli eventi, la constatazione che tutti i fenomeni nel mondo sono manifestazioni di una fondamentale unicita'.

Poi leggo, il paragrafo successivo (sotto) in cui invece si ribadisce la l'importanza dell'unicita' ma nel senso di indivuale! Ma non e' il contrario di quello che si dice all'inizio? Cioe' l'interconnessione del tutto?

Infatti dicono le upanisad:
"Laddove esistono dualita', ivi l'uno odora l'altro, l'uno vede l'altro, l'uno parla all'altro...
ma, allorche' tutto e' diventato il se' di ognuno, l'odore di chi e mediante che cosa potra' percepire?
Chi si potra' vedere, e mediante che cosa? A chi e mediante che cosa si potra' parlare?"

Ad esempio come mai la meccanica quantistica vuole stabilire l'unita' di tutte le cose e si rivolge ai mistici orientali ? Secondo me o c'e' un grosso travisamento scambiando il concetto del tutto-interconnesso con quello di totalita', che e' differente perche' puo' comportare anche la non armonia!
Oppure non ho capito niente io

Scherzo!, oppure i mistici orientali vogliono proprio intendere unita' nel senso di non caotico, il che mi sembra un po' strano perche il mondo naturale mi pare tenda al caos.