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Risultati da 1 a 6 di 6

Discussione: Pink Floyd - Syd Barret

  1. #1
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    http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/...544249183.html

    LONDRA - Syd Barrett, fondatore dei Pink Floyd è morto. Lo ha dichiarato un portavoce della band.

    Senza precisare le cause del decesso, il portavoce dei Pink Floyd ha detto: \"E' morto in maniera serena un paio di giorni fa. Ci sarà un funerale privato per i familiari\". Barrett aveva 60 anni. Il musicista fondò i Pink Floyd nel 1965 e scrisse molte delle loro prime canzoni. Nel 1968 lasciò la band per problemi di incompatibilità legati al suo consumo di droghe. Negli ultimi anni ha condotto una vita da recluso in una casa alla periferia di Cambridge.



    :-(

  2. #2
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    MUSICA: MORTO A 60 ANNI 'SYD' BARRETT, IL PRIMO LEADER DEI PINK FLOYD =

    Londra, 11 lug. - (Adnkronos) - E' morto all'eta' di 60 anni
    Roger Keith Barrett, meglio noto come 'Syd', storica voce e
    chitarrista dei 'Pink Floyd', nonche' fondatore e primo leader della
    band dal 1965 al 1968. Lo ha reso noto un portavoce del gruppo.
    Barrett era nato il 6 gennaio 1946 a Cambridge, dove conobbe a
    scuola Roger Waters e David Gilmour.\"Si e' spento, in maniera molto
    serena, un paio di giorni fa\", ha precisato il portavoce, aggiungendo
    che il funerale si svolgera' in forma privata.
    Una delle menti piu' geniali della storia della musica rock, e
    uno dei suoi miti piu' grandi, Roger 'Syd' Barrett fu l'anima
    eccentrica e idealista dei Pink Floyd. L'abuso di stupefacenti lo
    porto' pero' al punto da non essere piu' utile al gruppo che aveva
    contribuito a creare. Purtroppo, anche a causa delle droghe, la salute
    mentale lo abbandono' del tutto, costringendolo nel 1968 a lasciare i
    Pink Floyd.
    Barrett era scomparso dalla scena pubblica gia'
    agli inizi degli anni '70. Malato di diabete, viveva ormai recluso
    nella sua casa di Cambridge. Il soprannome 'Syd' deriva da un locale
    jazz che frequentava in gioventu' e dove c'era un suo omonimo anziano
    di nome Sid Barrett. Gli avventori del locale cominciarono quindi a
    chiamare entrambi Sid, trasformando la \"i\" in \"y\", nel caso di
    Roger, per distinguerli.
    Barrett gia' alla fine del 1967 era ridotto in uno stato di
    semicatalessi, da cui non si e' piu' ripreso, a causa dell'abuso degli
    stupefacenti. All'inizio della carriera nei Pink Floyd la sua
    personalita' fu trainante per il gruppo, ma soltanto dopo l'uscita del
    primo album 'The Piper At The Gates Of Dawn' (1967) la sua
    sregolatezza progressivamente lo emargino' dagli studi di
    registrazione, finche' Gilmour non lo sostitui' come leader della
    band.
    Barrett se ne ando' e registro' nel 1970 il suo primo singolo
    'Madcap Laughs'. Fra i Pink Floyd e Barrett correvano comunque ottimi
    rapporti, tanto che lo stesso Gilmour lo aiuto' ad incidere il suo
    secondo solo, intitolato semplicemente 'Barrett', suonando un po' di
    tutto, dalla batteria all'organo e in quello stesso disco Wright diede
    alcune delle sue piu' poetiche prove alle tastiere \"umili\". Dopo
    aver inciso questi due dischi, Barrett trascorse un lungo periodo in
    un ospedale psichiatrico.
    Nel 1975 i Pink Floyd dedicarono a Barrett lo
    storico album 'Wish You Were Here', dove ricordavano il loro compagno
    di band che aveva lasciato nei loro animi un vuoto mai colmato.
    Durante il periodo di produzione di Wish You Were Here, per
    l'esattezza nella fase di presentazione dell'album ad amici e parenti,
    negli storici studi di Abbey Road, si presento' uno strano
    personaggio, completamente calvo, grasso, e con le sopracciglia
    rasate, con in mano una busta della spesa, che si aggirava tra i
    presenti completamente allibiti.
    Il primo a riconoscere Syd Barrett in quella figura ormai
    deturpata dagli abusi della gioventu' fu proprio il suo piu' caro
    amico tra i componenti dei Floyd, nonche' l'elemento che di Barrett
    aveva preso il posto, ossia Dave Gilmour. Dopo aver ascoltato i brani,
    Barrett disse sorridente: \"Mi sembra un po' datato, che ne dite?\". E
    usci' cosi', come era arrivato, lasciando Gilmour e compagni inebetiti
    e con le lacrime agli occhi.
    Dopo diversi anni di ricovero ospedaliero e di reclusione
    casalinga, affidato alle cure della madre, nel 1982 Barrett rilascio'
    la sua prima intervista dal 1970.


    MUSICA: SYD BARRETT, IL 'DIAMANTE PAZZO' DEI PINK FLOYD =

    (AGI) - Roma, 11 lug. - \"Oh, vorrei che tu fossi qui...\". Cosi'
    Roger Waters, l'amico di sempre, il co-fondatore di
    quell'immensa macchina psichedelica chiamata Pink Floyd, si
    rivolgeva in una delle sue piu' belle canzoni a Syd Barrett,
    l'anima del gruppo, il geniale pifferaio matto che traghetto'
    il rock verso le sponde pericolose della psichedelia. Lui, Syd,
    giovanissimo e talentuoso chitarrista e cantante, era gia'
    perso alla causa della musica. Bruciato dagli \"acidi\" dell'Lsd.
    A meno di 24 anni l'addio al mondo del rock business, poi solo
    silenzio fino alla morte avvenuta oggi a 60 anni.
    Ma chi era Barrett, il \"Diamante pazzo\", come Waters lo
    ribattezzo' in un'altra splendida canzone? A 14 anni, gia'
    talento precoce, la prima chitarra, con cui compone allucinate
    canzoni jazz e blues. Proprio dai due bluesman preferiti, Pink
    Anderson e Floyd Council, Syd conia il nome del gruppo che ha
    messo insieme, con Waters, Mason e Wright, nella natia
    Cambridge: sono i Pink Floyd. E' il 1966, i primi singoli sono
    uno shock per la musica inglese. Soprattutto il secondo, \"See
    Emily Play\", che ha un discreto successo di vendite e nel quale
    c'e' gia' tutto Barrett: frasi musicali tortuose e oscillanti
    in un ritmo sempre incerto, che esplodono in melodie perfette,
    di cristallina bellezza. In un locale londinese, l'Ufo, i Pink
    Floyd si producono in esibizioni incredibili: e' li' che Syd
    inventa il \"Light show\". \"I suoi movimenti - ricordera' il
    cantante londinese Pete Brown - parevano orchestrati per
    armonizzarsi con le luci. Era estremamente poetico, e potevi
    quasi dire che prendeva vita in quegli spettacoli di luce\". Il
    successo vero arriva con il primo album, \"The Pipes at the
    gates of down\", nel 1967. In piena epoca Beatles, con alle
    porte la rivoluzione del '68, il disco composto quasi
    totalmente da Barrett e' un autentico capolavoro. La summa
    della musica psichedelica di sempre: testi intrisi di fiaba e
    sogno si sposano con melodie eteree, che paiono sospese su un
    baratro. Nove brevi gioielli, da Matilda Mother a Interstellar
    Overdrive, da Lucifer Sam a The Gnome. Un disco persino troppo
    avanti con i tempi, che ottiene comunque un grande successo e
    proietta i Pink Floyd sulle prime pagine delle riviste
    specializzate. Ma per Syd il successo vuol dire stress, panico
    da concerto, nevrosi. La massiccia assunzione di Lsd, la cui
    capacita' di rivelare i piu' reconditi lati dell'inconscio
    certamente ha giocato un ruolo nelle sue composizioni, minano
    una psiche gia' oscillante. Il leader indiscusso dei Pink Floyd
    fa fatica a suonare in pubblico, scrive testi sempre piu'
    allucinati, spesso dice frasi sconnesse. E' l'anticamera della
    follia: il gruppo, preoccupato, lo sostituisce per i concerti
    con un giovanissimo chitarrista di nome David Gilmour. Che
    molti fan indicheranno come colui che ha volutamente cacciato
    Barrett.
    Di fatto, a 21 anni, Syd e' gia' una
    scheggia impazzita. Nei concerti smette di cantare
    improvvisamente, o canta la stessa nota per lunghi minuti,
    perso dietro chissa' quali ispirazioni. Nel successivo disco,
    \"A Saucerful of Secrets\" del 1968, Syd firma un'unica canzone,
    \"Jugband blues\", che da' l'aria dell'imminente addio. I Pink
    Floyd cercano di salvare la vena compositrice di Barrett,
    tentando di ritagliargli un ruolo puramente di scrittura, senza
    oneri sul palco. Ma il tentativo fallisce. Come fallisce quella
    sorta di \"tutoraggio\" con cui Gilmour (per i maligni, per
    tenere sotto controllo il genio pazzo di Barrett) accompagna
    l'ex leader nelle registrazioni di un paio di album solisti. Il
    primo, \"The Madcap Laughs\", e' per la verita' un altro
    gioiello, in cui un Barrett fragile interpreta melodie
    ipnotiche e delicate, come \"Octopus\" e \"Golden Hair\". Segue un
    memorabile concerto all'\"Olympia Theatre\" di Londra, l'addio di
    Syd al suo pubblico. Nel 1970, l'album \"Barrett\" segna il
    crollo definitivo: i dissidi tra Gilmour e Barrett sulla
    struttura dei pezzi (l'uno, gia' gelido professionista del
    suono, l'altro, incontrollabile creatore di melodie
    impossibili) e le difficolta' di registrazione portano Syd
    dritto in ospedale psichiatrico. La diagnosi, instabilita'
    mentale, suona come un epitaffio su un geniale artista. Barrett
    sparisce, i Pink Floyd, condotti per mano da Waters, diventano
    una band miliardaria, ma il ricordo del vecchio leader non
    muore: nel 1975, durante l'incisione di \"Wish you were here\"
    dedicata proprio a lui, compare in studio come un fantasma un
    altro Syd. Grasso, calvo, con la busta della spesa, ascolta in
    anteprima il disco e dice ai compagni con un sorriso: \"Mi
    sembra un po' datato, che dite?\", lasciandoli attoniti e
    commossi. Da allora, solo silenzio, in una tranquilla casa di
    Cambridge. Ancora nel 2005, durante al storica reunion dei Pink
    Floyd per il Live8, Waters gli dedichera' l'esecuzione di Wish
    you were here: \"Noi - disse al mondo - stiamo facendo cio' per
    tutti coloro che non sono qua, ma in particolare per Syd\".




  3. #3
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    E' un vero dispiacere :-[


    Tra un probabile abuso di wish you were here che faranno nei telegiornali ecco un piccolo ricordo del suo grande genio: un link ad alcuni video di canzoni clamorose come:

    See Emily Play(chicca)
    Arnold Layne
    Astronomy Domine (e tutto il primo album)
    Jugband blues
    Baby lemonade

    Click


    [ Questo Messaggio è stato Modificato da: temp il 11-07-2006 19:01 ]

  4. #4
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    cazzo che dispiacere....certo non si puo' dire che fosse in pieno fermento creativo, la sua vena geniale lo aveva abbandonato molto tempo fa per far spazio a...boh, la follia, penso......pero' non c'e' che dire, nei bei tempi e' stato davvero un genio.

    ciao temp, grazie per il link, spettacolare

    riposi in pace

  5. #5
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    follia non è altro che una piccola percentuale contenuta dalla vena creativa...(che non sta sul collo)

    c'è da piangere... :-[ era e rimarra un mito :-[
    iNkuLaTeVe!!!...@#!*
    Zio Jessie

  6. #6
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    :-[ :-[ :-[

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