Da Il Manifesto di ieri
«Droghe, via ogni sanzione»
La controffensiva del ministro Ferrero: al di sotto dei minimi, stop ai provvedimenti amministrativi
Vertice tra i ministri competenti dopo lo stop in senato: sarà di nuovo il giudice a stabilire il confine tra consumo e spaccio
Eleonora Martini
Roma
Non solo niente più carcere per chi fuma uno spinello in più, ma neanche più sanzioni amministrative per i consumatori di sostanze stupefacenti. Per nulla spaventato dal «fuoco amico» dei senatori ulivisti - Anna Maria Serafini, Paola Binetti, Emanuela Baio Dossi, ecc. - in commissione Sanità del senato, il governo rilancia presentando le linee guida su cui sta lavorando per mettere a punto la nuova legge sulle tossicodipendenze. Lo ha fatto ieri il ministro delegato, Paolo Ferrero, a conclusione della prima riunione collegiale del Coordinamento nazionale delle politiche antidroga.
Primo punto l'abolizione delle sanzioni amministrative per chi detiene sostanze stupefacenti ad uso personale e l'eliminazione del concetto di quantità massima detenibile al quale si lega, secondo la normativa vigente, la distinzione tra consumo e spaccio che dove ritornare invece ad essere definita dal giudice. Nulla che non sia stato già discusso tra i membri della coalizione e messo infine nero su bianco nel programma di governo dell'Unione di cui Ferrero è strenuo difensore. Per questo, spiega il ministro, su quei punti «siamo disposti a discutere, ma la discussione deve partire dalla base comune che abbiamo condiviso». Sono le priorità fissate in materia di carcerazione a pagina 65 del voluminoso tomo, dove si parla anche di «favorire la cura delle tossicodipendenze al di fuori delle strutture detentive». O a pagina 186, dove si legge che il decreto legge del governo di centrodestra «deve essere abrogato». Per tornare appunto alla situazione prima della legge Fini-Giovanardi con la quale si è introdotta la soglia quantitativa o, se si preferisce, alle condizioni post referendum del 1993 con il quale venne eliminato il concetto di dose media giornaliera.
E' in qualche modo la risposta all'empasse prodotto dall'odg contro il decreto di Livia Turco, promosso dai teodem e votato anche dai senatori Ds. «Rivedere il decreto non sarebbe un superamento - spiega Ferrero - Abbiamo scelto di uscirne facendo un passo in avanti e riportando la questione sui binari istituzionali». Per questo, nella sede di via Fornovo, il titolare del dicastero della Solidarietà sociale ha riunito i rappresentanti di tutti i ministeri competenti e ha dato avvio ai lavori. «L'elemento di convergenza nella maggioranza è che tutti dicono no alla galera per i consumatori ed è la principale differenza con il precedente governo che ha lavorato soprattutto sulla repressione. Siamo assolutamente tutti d'accordo nella valutazione del totale fallimento della legge vigente e quindi sulla necessità di superarla, ossia di modificarla qualitativamente», assicura Ferrero che spiega come non ha più senso ormai parlare di abrogazione del testo unico perché questo comporterebbe un «vuoto legislativo pericoloso».
Seconda fase, martedì prossimo, il primo appuntamento della Consulta nazionale delle tossicodipendenze che riunisce il mondo scientifico, gli operatori del pubblico e del privato sociale e gli esponenti della cosiddetta società civile. «Abbiamo lavorato - spiega il ministro - perché la Consulta, al contrario di quella nominata dal governo di centrodestra, includa il più possibile tutte le realtà del settore». E infine, «presumibilmente nella prima parte del 2007» il lavoro sarà sottoposto ad una serie di dibattiti politici. Per arrivare ad un ddl, o un pdl, che si ispiri comunque alla «decriminalizzazione dei consumi e alla responsabilizzare degli individui attraverso la costruzione di percorsi di informazione e prevenzione». E che rispetti la filosofia dei quattro pilastri previsti dal modello europeo: lotta al narcotraffico, prevenzione, cura e riduzione del danno.
Intanto per martedì prossimo alcuni dei 51 senatori della Margherita - Emanuela Baio, Paola Binetti, Luigi Bobba, Enzo Carra e Marco Calgaro - , firmatari nei giorni scorsi di una lettera di dissenso con il governo sulle droghe, hanno indetto una conferenza stampa per illustrare la loro idea di «politica di contrasto alle sostanze che danno dipendenza», così preferiscono chiamarle, maturata negli incontri avuti nelle ultime settimane con alcuni operatori e comunità di accoglienza. «Non vogliamo innescare altre polemiche, ma solo dare un materiale di riflessione e di esperienza», dicono e assicurano di averne già fatto dono anche al ministro di competenza. Ma Ferrero, al momento, non ne sa nulla.
Anche sul corriere ne parlano, ma tutti si guardano bene dal parlare del dissenso di Anna Serafini, la moglie di fassino, che è ai vertici della cordata per creare dissenso nell'\"unione\" .
http://www.corriere.it/Primo_Piano/P...30/turco.shtml
Booommm!!!
[ Questo Messaggio è stato Modificato da: rouge il 03-12-2006 14:35 ]