Rimaniamo sempre sconcertati di come fatti abbastanza ‘banali’ anzi ‘normali’ nella loro accezione più comune del termine (cioè per nulla ‘eccezionali’) di bassissima pericolosità individuale e sociale, vengano propagandati come un fatto assolutamente degno d’intervento ‘immediato’, e, come una determinata classe politica getti benzina sul fuoco su un proibizionismo becero, basato su logiche antiquate partorite nel secolo scorso negli USA e riproposte in Italia con vemenza, tali da diventare per ‘taluni’ evidenze scientifiche e verità assoldate, fornendo una visione della realtà distorta, come è avvenuto nel nostro paese all’indomani dell’inasprimento della legge sugli stupefacenti, ed in particolare alla parificazione tra le sostanze più disparate che con la cannabis nulla hanno a che fare.
Parliamo oggi del caso di un ragazzo di 12 anni che è stato portato all’ospedale dopo aver fumato uno spinello, fatto accaduto a Crotone qualche giorno fa, venuto alla ribalta dalla cronaca da due articoli pubblicati su news.it.
Nel primo articolo dice la sua, il giornalista Mario Campanella (PDL): http://www.newz.it/2012/03/26/dodicenne-a-crotone-in-ospedale-per-la-cannabis-campanella-vicenda-grave/140341/
“…la vicenda di Crotone, con il bambino di 12 anni finito in ospedale per una canna dimostra che si tratta di una droga pericolosissima, specie a questa età, che puo compromettere lo sviluppo cerebrale. La letteratura scientifica indica l’assunzione di cannabis nella scala di potenziali rischi per lo sviluppo e la vulnerabilità alla psicosi, al primo posto.”
A parte il fatto che la letteratura scientifica (tanto tirata in ballo quando conviene, normalmente quando lo studio è a loro favorevole, o quando molto più probabilmente qualcuno, d’oltreoceano normalmente, con la ‘loro’ stessa ‘mentalità’ di base, lo ha commissionato per i propri fini) non ha dimostrato assolutamente ciò, ma ha semplicemente evidenziato una possibile vulnerabilità che alcuni soggetti, in piccola percentuale ed in linea assolutamente teorica, avrebbero dal consumo di cannabis per slatentizzare una psicosi (cioè rendere visibile clinicamente un determinato ‘stadio’ psicologico che era latente).
Il consumo di canapa, per un inesperto (come probabilmente era per questo ragazzo), sopratutto la prima volta, può produrre uno stadio confusionario, dato dalla non-conoscenza dell’effetto che può ‘spaventare’, totalmente reversibile senza alcun supporto ospedaliero visto che al massimo porterebbe ad una sensazione di leggero mancamento, che si potrebbe ribaltare in un attacco di panico solo quando anche gli altri soggetti attorno oltre a lui, si allarmano, come in questo caso, portandolo in ospedale come se fosse in pericolo imminente o adirittura per presunta overdose da ‘cannabis’ (Fatto, questo si provato scientificamente, totalmente impossibile).
Normalmente basta far sdraiare la persona su di un letto per qualche minuto, non essere portato in ospedale e curato come sovente capita con farmaci ancor più pericolosi (anche perchè non serve alcun farmaco, basta chiedere a dei medici competenti)
Poi Mario Campanella continua: “Proporremo al presidente Oliverio nei prossimi giorni un progetto specifico e credibile per le scuole che avevamo già elaborato con la dottoressa Eugenia Montilla, quando era prezioso dirigente alla cultura: il suo trasferimento ad altra sede ha bloccato il nostro progetto. Ci rivolgiamo anche all’assessore Mario Caligiuri, sapendo che il presidente Scopelliti ha sempre avuto, sin da quando era giovane militante politico (dell’MSI, n.d.r), una sensibilità spiccata contro l’uso di ogni sostanza.“
Nel secondo articolo, interviene anche l’assessore alla comunicazione di Cosenza, Rosaria Succurro, sulla necessità di “un’opportuna opera di prevenzione fra i giovanissimi”: http://www.newz.it/2012/03/26/cosenza-adolescenti-e-droga-il-comune-promuovera-una-seria-opera-di-prevenzione/140409/
“Il drammatico episodio di Crotone, riporta in primo piano un problema che va affrontato con decisione. Insieme al sindaco Mario Occhiuto e all’assessore Alessandra De Rosa desideriamo impegnarci con le altre istituzioni in un progetto di prevenzione contro l’uso della cannabis.”
E poi continua: “E’, infatti, dimostrato scientificamente che l’uso della cannabis può provocare gravi danni al sistema cerebrale che, a quell’età, conosce continue e significative modificazioni. Si tratta di impostare un lavoro serio e credibile, con il coinvolgimento della Provincia e della Regione, nelle scuole e nelle famiglie ed insieme alle forze dell’ordine….”
Bisognerebbe anche comprendere quale sia questo progetto chiamato molto spesso di ‘prevenzione’, considerando la mentalità totalmente finto-paternalista e anti-scientifica (da loro chiamate però ‘evidenze scientifiche‘ per rafforzare e rendere credibile un qualcosa che di concretto e veritiero non ha nulla), che ultimamente si sta concretizzando in perquisizioni negli istituti scolastici e nell’insegnamento ‘didattico’ fatto dalle forze dell’ordine sul rischio delle sostanze stupefacenti in aula, nonché su una sorta di lavaggio del cervello fatto in certi casi, sempre per ‘insegnamento’ (disinformativo), ai genitori in alcune scuole.
Dimostrando quello che noi da sempre diciamo, il rischio maggiore della cannabis è finire dietro le sbarre superati i 14 anni, e questa ‘pericolosità’ la vogliono inculcare a partire dalle scuole elementari, come a dire ‘è meglio che non lo fai sennò sarai punito, carcerato, emarginato’, bell’opera di prevenzione, a quando gli istituti di correzione sul modello cinese?
Questo ha solo uno scopo spaventare, terrorizzare gli adolescenti, mettendoli davanti al rischio che correrebbero, cioè essere arrestati, inculcano pericolosità talmente esagerate della sostanza, che producono effetti molto spesso contrari, portando a sottovalutare anche altre sostanze.
Certo che come prevenzione allo ‘spinello’, essere portati in un centro correzionale minorile, cozza contro qualsiasi buon senso e contro qualsiasi logica. Vedere come prevenzione la punizione, portando inoltre ‘Si’ dei danni psicologici al malacapitato, non sicuramente per l’uso di canapa.
Se si vuole fare correta informazione non si utilizzerebbero le forze dell’ordine in ambiti di competenza nei quali sarebbe opportuno fare intervenire dei medici e psicologici. Per la corretta informazione bisognerebbe innanzitutto dire le differenze che intercorrono tra le varie sostanze, riguardo alle pericolosità, con occhio di riguardo a quelle pesanti, cercando di evitare la commistione dei mercati, portando alcuni giovani in cerca di ‘erba’ a provare l’eroina perché assecondati dal pusher di turno, che ne ha da guadagnare visto anche la maggior resa delle droghe pesanti come reddito. Questo ha portato infatti anche ad una maggiorazione del prezzo medio della marijuana e dell’hashish a scapito della diminuzione del prezzo di cocaina ed eroina. Inoltre bisognerebbe fare anche informazione sulle sostanze legali con cui i giovani incappano abbastanza facilmente, cioè alcol e tabacco, di gran lunga più utilizzate e di gran lunga più dannose della cannabis, che dir se ne voglia.
Due pesi e due misure, non c’è dubbio, sopratutto con l’alcol in vendita in tutti i negozi e supermercati, senza limitazioni per l’acquisto da parte dei minorenni, che infatti sopratutto nell’ultimo decennio finisce per essere utilizzato come sostanza da ‘sballo’ più alla moda, ma non chiamatela droga, perchè a ‘loro’ non piace. Sopratutto è andata aumentando la prassi del Binge Drinking, dove i ragazzi più giovani, scolano intere bottiglie di alcolici/superalcolici con l’unico intento di ubriacarsi. E’ l’alcol è di gran lunga una delle sostanze (droghe) più pericolose.
Ma per l’alcol viene ‘stranamente’ distinto l’uso e abuso, dichiarando benefico l’uso moderato (che in realtà non è proprio benefico ma solo meno malefico) mentre se ti fumi uno spinello, anche solo una volta, si è irrimediabilmente danneggiati. E’ incredibile che a volte su l’alcol venga fatta proprio un istigazione al consumo, argomentando su effetti benefici della sostanza se consumata moderatamente, sopratutto su alcune sostanze che conterebbe il vino rosso, ma che in realtà è contenuto in maggior concentrazione nel mosto rosso. Questo sicuramente non per dire che l’alcol vada vietato, ma giusto per porre i giusti puntini sulle ‘i’ in merito al trattamento delle sostanze tra illegali e illegali, ed il modo con cui si vuole evidenziare vantaggi e svantaggi delle rispettive assunzioni.
Ma lo sappiamo l’alcool è di casa in Italia, anche con tutto il business che ci gira attorno, ed al massimo al macapitato ragazzino ubriaco di turno le si da una pacca sulla spalla dicendoli ‘Niente di grave… stai diventando ‘uomo’”
Senza mettere in dubbio il fatto che un ragazzo di così giovane età non debba aver la possibilità di accedere ad alcool, tabacco, cannabis e tanto meno sostanze più pericolose, come eroina, cocaina, o ecstasy, bisognerebbe riportare il peso ‘reale’ di questo comportamento, le sue reali conseguenze, e non appigliarsi a evidenti ragioni ideologiche, che sono anche ben chiare vedendo anche l’area politica da cui arriva Campanella, e lo citato Scopelliti (PDL ex AN), che a nostro parere avrebbe ben altro da risolvere in Calabria, oltre alle sue vicende giudiziarie (ma sarà la magistratura a occuparsene, non è compito nostro dare giudizi).
La Calabria regina del narcotraffico di cocaina a livello mondiale, ed i sui referenti politici regionali dovrebbero occuparsi della pericolosità dello spinello? la ‘ndrangheta, è un potere criminale potentissimo e globalizzato, in grado di cooperare con mafie internazionali, gruppi terroristici, e servizi segreti, che è il partner della ‘Coca connection’ internazionale insieme ai narcos Colombiani.
Solo con la legalizzazione della Canapa si può controllare chi effettivamente acquista la sostanza, visto che le sostanze illegali sono il bene più comune che si può trovare 24 ore su 24 senza controllo, ed anche in ragazzini possono facilmente acquistarle.
Solo con la legalizzazione, si può controllare l’effettivo grado di qualità della sostanza ed il suo principio attivo.
Solo con la legalizzazione i minorenni non potrebbero accedere facilmente alla sostanza.
Solo con la legalizzazione un ragazzo non potrà incappare in sostanze molto più dannose.
Ma molto probabilmente a qualcuno fa ancora comodo che rimanga così, qualcuno ha ancora molto da guadagnarci, sopratutto, ma non solo, in Calabria.
Davide Corda – ASCIA
Legalizziamolacanapa Org Team