CANNABIS
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“Gli effetti che prediligo del fumo sono: disponibilità al gioco, concentrazione calda e piacevole con qualsiasi cosa io stia facendo, senza farmi ossessionare dalle altre cose ancora da fare, insomma un rapporto con la realtà che mi ricorda in maniera precisa quello che avevo da bambino. Per me il fumo non fa “fuggire la realtà”, ma mi permette di starci dentro libero da tutte le incrostazioni accumulate con l’età. Per questo trovo assurdo che fumino i giovanissimi”
testimonianza in G. Arnao (dal libro “Cannabis”)
COS’E’
La cannabis o marijuana è una pianta originaria dell’Asia centrale, ma ormai coltivata in tutto il pianeta. Le parti utilizzate con maggior principio attivo sono le infiorescenze e le foglie. Le sue varietà sono tantissime, mentre i suoi derivati sono l’olio (distillazione delle foglie) e l’hashish (ottenuto dall’impasto della resina della pianta con grasso animale o miele). Questa sostanza si assume solitamente fumandola, ma la si può anche ingerire abbinata con dei cibi o sotto forma di infuso (tè).
EFFETTI RICERCATI
Aumento delle percezioni sensoriali, specie nelle attività ricreative (musica, pittura, discorrere tra amici;), dilatazione del tempo trascorso. Gli effetti sono quasi immediati: fumandola raggiungono il massimo dopo trenta minuti e cominciano a diminuire dopo un’ora; svaniscono dopo tre. Di solito si registra anche un aumento irrefrenabile dello stimolo della fame, occhi arrossati e problemi di salivazione. Se ingerita sotto forma di tè, torte o altri alimenti, l’effetto inizia dopo circa tre quarti d’ora se si è a stomaco vuoto, due ore se a stomaco pieno; l’effetto dura dalle sei alle dodici ore. E’ praticamente impossibile un controllo della quantità ingerita: l’utilizzo in queste forme è quindi sconsigliato a chi non è un consumatore esperto.
RISCHI
I danni all’apparato respiratorio sono paragonabili a quelli causati dal tabacco (vedi la scheda sulla nicotina); in pratica i guasti di una canna si possono equiparare a quelli di quattro sigarette; il fumo viene trattenuto più a lungo ed è più caldo. Il sistema immunitario risulta depresso come nel caso d’uso d’alcol o tabacco. Con dosi elevate si possono verificare effetti spiacevoli e indesiderati come manie di persecuzione o piccole paranoie. Sul piano fisico queste ultime possono accompagnarsi a sintomi come tachicardia, mal di testa o senso di pesantezza. Frequentemente questi problemi sono più evidenti nel caso in cui si sia scelto di ingerirla attraverso cibi o bevande. Una serie di ricerche statunitensi, inglesi e canadesi non hanno rilevato danni permanenti cromosomici o ai tessuti cerebrali.
SOCIALMENTE
La cannabis provoca una intensificazione della percezione dei rapporti con gli altri: maggiore solidarietà in un gruppo nel quale state bene, paranoia se state con gente che già non vi piaceva prima. La cannabis ha inoltre un effetto disintegratore dei rapporti formali e gerarchici: i rapporti imposti dalle convenzioni vengono mal sopportati. Da quanto sopra è deducibile il pericolo rappresentato dall’utilizzo della sostanza in situazioni in cui i rapporti siano appunto di lavoro, di studio o comunque di impegno e non di tipo ricreativo. L’impressione che si studi meglio dopo aver fumato è falsa; in realtà si tende a divagare e a non considerare l’impegno come inderogabile: si rischia così di combinare casini. Non è stata dimostrata l’esistenza di una sindrome amotivazionale conseguente all’uso o all’abuso di cannabis. E’ peraltro vero che si rischia di non valorizzare o non gustare la vita da “regolari” e di cercare di vivere i momenti ricreativi sempre “fumati”, in particolar modo se si appartiene a un gruppo in cui si fuma spesso.
PRECAUZIONI
Questa sostanza, pur rientrando tra quelle droghe definite leggere, ha comunque bisogno di alcuni accorgimenti e attenzioni. Se lo scopo di chi fuma è socializzare meglio con gli altri, non lo si otterrà certamente aumentando il dosaggio: si verificherà invece il contrario. Ciò perchè, a dosi elevate, si rischiano maggiormente gli effetti negativi di cui sopra e si ha comunque una sensazione di sonnolenza e di abbiocco. Nel caso di forti dosi, è facile sentirsi male con una sindrome detta in gergo “collasso”: si diviene pallidi, si suda freddo, si hanno capogiri e nausea; insomma si sta parecchio male. In questo caso lasciare calmo chi sta male. Se si vuole sdraiare, aiutatelo a coricarsi molto lentamente; non aumentate il malessere con un’apprensione eccessiva e appena è possibile fategli bere acqua con un poco di zucchero. Aspettate un’oretta.
Se si usa cannabis in forme diverse dal fumo, è opportuno non ingerirne dosi massicce perchè una volta all’interno dell’organismo non la si potrà più eliminare; se invece la cannabis viene fumata, ai primi disturbi si può smettere.
Una piccola percentuale di popolazione risulta ipersensibile alla cannabis e può andare incontro a brutte esperienze: quindi è consigliabile una forte cautela nei dosaggi per chi utilizza la sostanza per la prima volta.
(1) sindrome caratterizzata da mancanza di interesse per la vita, apatia e passività.