Dopo il “CROSSOVER” lo stile di vita delle tribe venne adottato ovunque. In tutta Europa il fenomeno era in piena espansione e furono innumerevoli i sound system che nacquero in quegli anni. Se l’Inghilterra aveva esportato questo “way of life” principalmente con MUTOID WASTE COMPANY, BEDLAM E SPIRAL TRIBE,
ormai i nuovi traveller si erano espansi ad ogni latitudine nel vecchio continente. Ho sempre desiderato fare una mappatura dettagliata di questo mondo, e non mi sembra che fino ad ora nessuno lo abbia mai fatto. Ovviamente sarebbe ingenuo pensare di poter citare ogni gruppo attivo in quegli anni ma proverò a fare un resoconto il più dettagliato possibile. Dalla Gran Bretagna oltre alle già citate tribe non possiamo tralasciare i DESERT STORM, che riuscirono nell’impresa, è proprio il caso di usare questo termine, nell’organizzare un illegal rave a Sarajevo nel 1995, proprio mentre quell’area geografica era martoriata dall’ennesimo, sanguinoso e aberrante conflitto tra popoli. Altra tribe storica e fondamentale erano i TOTAL RESISTANCE, che come potete vedere già dal nome, non scherzarono mai riguardo l’uso politico e insurrezionale dei free-party. Sempre dal Regno unito vanno assolutamente ricordati gli HEKATE, sound sperimentale, molto attivo anche ora con piece teatrali e produzioni audio visive. Loro compagni di dancefloor, visto che oltre al medesimo paese d’origine avevano in comune i gusti musicali dissonanti, distorti e rumorosi, erano gli HEADFUCK. Rimanendo in territorio britannico c’è da ricordare che dopo lo scioglimento degli Spiral, per un periodo piuttosto breve alcuni di loro confluirono nei criptici e poco conosciuti FUCOM UNIT, per poi fondare, assieme ad membri di gruppi diversi, i famigerati SOUND CONSPIRACY, artefici del viaggio via terra dall’Europa all’India. Quest’ultimi partirono dall’Italia, passando per i paesi Balcanici. Arrivati in Medio Oriente viaggiarono sulle strade, oggi cosa impossibile, dell’Iran e del Pakistan, ma soltanto dopo che le ragazze del convoglio avevano dovuto indossare il velo, gesto obbligatorio per poter anche solo transitare in quei luoghi, per poi giungere finalmente nel paese indiano, arrivando fino a Goa, dove festeggiarono, tra palme e spiaggia bianchissima, il capodanno del 1999. Spostandoci in Francia, il paese più ricettivo in termini di risposta al movimento dei free-party nati nell’isola britannica, sono da citare, se non altro per il loro primato temporale, gli O.K.P. (leggi okupè).
Dopo qualche anno girovagando per l’Europa, fecero una lunga sosta italiana, per la precisione in quel di Bologna, causando vari danni a destra e a manca tanto per usare un eufemismo. In seguito iniziano una prolifica produzione musicale, creando una loro propria etichetta e organizzando tantissime serate anche al di fuori del circuito illegal. Subito dopo gli “occupanti” non possiamo non citare i TOMAHAWK, anche loro piuttosto attaccabrighe, molto attivi ancora oggi. Una delle loro “mission” più importanti è stato il viaggio in Africa documentato nel dvd “WORLD TRAVELLER ADVENTURE”, dove potrete vedere anche Desert Storm nella allora Jugoslavia e tutta l’avventura indiana dei Sound Conspiracy citata dal sottoscritto precedentemente. Ancora dal paese d’oltralpe ci furono gli UBIK, i METEK e gli UFO, questi ultimi difficili da dimenticare visto che usavano vestirsi tutti con salopette e tute da meccanico coloratissime, lucide e di plastica, come fu per il Teknival del 1 maggio 1997 nei pressi di Rouen, in Bretagna, dove accorsero più di 15.000 persone. L’Austria fece la sua parte con LEGO E SUBSOUND, la Repubblica Ceca con i CIRKUS ALIEN, che con il loro “yellow bus”, un pullman di due piani ridotto in condizioni veramente fatiscenti, fecero impazzire gran parte dei tutori dell’ordine europei, e ancora, sempre dalla Cek, i MATCHBOX. In Olanda nel 1994 nacquero i MONONOME, che dopo essere venuti a contatto con i soliti Spiral, cominciarono ad organizzare diversi TEKNIVAL nel paese dei tulipani, non solo quelli vegetali. Anche loro musicalmente si distinsero dalla maggior parte dei sound per il loro suono cupo, dark se vogliamo, ma pur sempre prodotto a velocità notevoli. La Germania tremò quando si formarono gli outsider KAMIKAZE, mai nome è stato più appropriato per una tribe. Con loro ci trovammo diverse volte in situazioni davvero borderline, come quando a Roma, dopo non essere riusciti ad entrare in una fabbrica causa impedimento da parte delle forze dell’ordine, proprio per disperdere quest’ultime che ci seguivano mentre ci dirigevamo verso la nuova location, occupammo, è proprio il caso di usare questa parola, il G.R.A., il grande raccordo anulare, anello stradale che circonda la città, in pieno sabato sera, causando il blocco dell’elevato traffico automobilistico con conseguente ira sfogata a suon di innumerevoli clacson. La strategia adottata si rivelò subito azzeccata, visto che gli agenti presi dal panico per la situazione, ci lasciarono subito andare via, questa volta ovviamente senza seguirci.
L’Italia dunque, rispondeva con OUTLAW, che poi si trasformarono in OLSTAD, TEKNO MOBIL SQUAT da Bologna, nati all’interno del centro sociale “Livello 57”. KERNEL PANIK da Roma, che dal Forte Prenestino, storico centro sociale della capitale, sede dei loro primi incontri, arrivarono, primo sound system europeo, in Sud America, attraversando l’Argentina, il Brasile, facendo party dalla immensa “terra del fuego”, conosciuta come Patagonia alle pericolosissime favelas di San Paolo. E poi ancora da Torino, ACID DROP, anche se non erano propriamente una tribe, i LATITANZ, che per un primo momento si chiamarono MILITANTZ dalla Liguria, ANIMATEK, e addirittura dalla decentrata Bari ALTERED BEATS . A proposito di paesi decentrati rispetto all’aerea geografica dove avveniva il fomento della scena techno underground, il Portogallo ci mandò all’assalto i FURIOS. Questi sono stati sicuramente i sound system più significativi all’interno dell’infinita galassia di questa scena, non solo per il loro contributo dato con Free-party, Teknival, Bordell 23, Tequinox e in generale con infiniti Illegal Rave, ma anche per essere esistiti negli anni che sono stati il fulcro e hanno rappresentato il periodo migliore di questo movimento. Veramente incatalogabili tutti i sound venuti dopo, da PEARDORPS, a DAMAGE CONTROL, dai KOMATZU ai DIRECT DRIVE, dagli OXIDE ai PIRATE UNIT, e poi ancora ALIEN PULSE AGENCY, in realtà anche loro tra i precursori, ZERO TOLERANCE, TKO, HUMANOIDS, NO CODE, NO NAME, TRAKKAS. E se tutti questi gruppi, sono definiti all’interno di un ristretto arco di anni, provate ora ad andare su siti specifici del movimento techno, la lista di sound system che vedrete è veramente infinita.
A cura di: ALESSANDRO KOLA
Pubblicato su Dolce Vita n° 27 – Marzo/Aprile 2010