Abbiamo ricevuto dalla nostra amica Silvia un’entusiastica definizione del concetto di eco-turismo e turismo rurale comunitario che pubblichiamo di seguito. Vi ricordiamo che Silvia Costarelli insieme a Toti Salemi è protagonista del Progetto “Love4Globe: un viaggio sostenibile in Costa Rica” quindi applicano sul campo la loro passione.
“L’ecoturismo e turismo rurale si tratta di un viaggio intrapreso in modo consapevole verso aree di interesse naturale, spesso remote, finalizzato alla comprensione della cultura e storia del luogo, mediante l’attiva partecipazione del turista nelle attività svolte dalla comunità locale.
Si ha l‘obiettivo primario di preservare l’integrità dell’eco-sistema, producendo allo stesso tempo opportunità economiche e mantenendo alto il livello di controllo da parte della comunità locale.
La cosa più interessante, se guardiamo alla nostra esperienza in Costa Rica, è il fatto che il paese può condividere con i turisti un network di comunità rurali che sono devote alla sostenibilità: nell’agricoltura, nell’uso di energia alternativa, nell’apprendimento del lavoro di squadra, offrendo affascinanti esperienze immersi nella natura.
In molti nell’Occidente industrializzato stanno tornando all’agricoltura biologica, alla coltivazione di piante e alberi che forniscono gli habitat naturali a una varietà di animali e piante in pericolo. Il turismo rurale è una particolare forma di turismo che sta crescendo molto, grazie all’aumento delle persone “consapevoli” che preferiscono il turismo comunitario come combinazione dell’esperienza di un viaggio esotico con la soddisfazione personale dell’essere responsabile dal punto di vista sociale e ambientale.
Il turismo rurale e comunitario offre una delle più eco-sostenibili opportunità di viaggio disponibili. Uno degli aspetti principali che lo differenzia dalla giornata in spiaggia del turista-tipo, è che si ha un’educazione ambientale.
Vivendo in prima persona la bellezza della foresta pluviale di Monteverde o il fascino della Tartaruga “Leatherback”, i turisti possono ad esempio tornare a casa desiderosi di fare di più per aiutare a proteggere l’ambiente.
In questo modo un business eco-sostenibile può raggiungere i suoi obiettivi adottando usi locali, proteggendo siti di interesse storico, archeologico e spirituale, educando i visitatori riguardo agli usi locali, regolando il flusso turistico nelle zone indigene, e, se possibile, donando parte dei profitti alle località locali.
Molte comunità locali in Costa Rica spesso vivono in povertà, con una frequente mancanza di assistenza medica adeguata, servizi educativi, sistema di comunicazioni e altre infrastrutture richieste per il loro sviluppo.
Tra i principali benefici del turismo comunitario si ha l’apporto di valuta straniera che aumenta senza l’inquinamento generato dalle multinazionali che sono diffuse in tutto il terzo mondo. Agricoltori, pastori, artigiani, pescatori che faticano con le loro attività, possono beneficiare del turismo rurale per migliorare la qualità della loro vita in modo sostenibile.
Questo può essere un mezzo eccellente per trasferire i guadagni da paesi e popoli più ricchi a quelli più poveri, cosi che si minimizzano gli effetti negativi per distribuire i benefici sulla comunità. Viaggiare in modo responsabile è il concetto della prossima generazione.
Non si tratta di una vacanza pre-confezionata, è un viaggio che ci cambierà, ci darà qualcosa senza prezzo, che nessuno potrà mai rubare.
Si tratta di un’esperienza esclusiva, di condivisione con le persone, di apprendimento pratico, di consapevolezza personale e della propria cultura, di apertura mentale verso nuovi stili di vita prima mai visti.“
Davvero una testimonianza molto bella quella di Silvia, che ci ha spiegato con entusiasmo e passione il concetto di turismo rurale comunitario.
Blog di Silvia e Toti
love4globe.tumblr.com
www.tuttogreen.it
Pubblicato su Dolce Vita n°35 Luglio/Agosto 2011