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Paz!
Il film è ambientato in quegli anni settanta in cui la contestazione giovanile sfocia negli 'anni di piombo' e dà corpo e voce alle tavole disegnate da Andrea Pazienza, con gli ormai storici personaggi, inventati dal fumettista (morto a trentadue anni): Pentothal (interpretato da Claudio Santamaria), Enrico Fiabeschi (Max Mazzotta) e Massimo Zanardi, (Flavio Pistilli).
Renato De Maria dammi una tua definizione del film \"Paz\".
È un film di fantascienza. Almeno io lo vivo come tale; è un film tra gli anni settanta e i primi anni ottanta, un'epoca talmente poco rivisitata che, per me, è stato come creare un mondo che si può collocare indifferentemente nel passato o nel futuro.
Eppure quel mondo è esistito, non solo nella realtà ma anche nei fumetti di Andrea Pazienza; che cosa ti manca di quell'epoca?
Mi manca Andrea Pazienza, e la giovinezza, la curiosità , la sperimentazione continua dei linguaggi, la voglia di andare incontro alla vita con grande curiosità e senza paura.
Parliamo di Andrea Pazienza.
Per me è stato un amico, un compagno di strada di quel periodo. E negli anni successivi è stato un autore al quale sono sempre tornato, creativamente, per ricordare il mio centro e la mia origine. In quegli anni mi sono formato e ho stabilito delle cose riguardo a me stesso, alla mia cultura, al mio modo di approcciare il mondo e l'arte…
Lui ha avuto la grande intuizione di raccontare quel mondo, andando oltre e non facendo semplicemente la cronaca di quel periodo, ma creando un genere, un linguaggio, un mondo che è valido ancora per i ragazzi di oggi.
Misurarsi con le opere di Andrea Pazienza e concentrarle in un film. Non dev'essere stato facile.
…Ho passato quasi due anni a mappare tutta la straordinaria mole di lavoro prodotto da Andrea in così pochi anni, e poi ho cominciato un mio percorso all'interno di tutte le tavole uscite: dalle straordinarie avventure di \"Pentothal\" fino a \"Pompeo\", incluso \"Il Male\", incluso \"Frigidaire\" e tutta l'attività di puro vignettismo (diciamo) di Andrea, che però era altamente letteraria, come la poesia, rispetto alla narrativa.
La sensazione che si ha vedendo il film è che, in qualche modo, tu abbia giocato come se fossero vasi comunicanti: i fumetti e le vignette di Andrea, con le tue inquadrature e i tuoi colori.
Come dicevo, siamo stati compagni di strada e quindi c'è stato un rimando tra noi: lui con il lavoro che ha prodotto e io con la memoria e il ricordo (che non ho voluto approfondire più di tanto perché non ho voluto fare un film d'epoca). Ma sono stato particolarmente attento alla sincerità e all'emozione del ricordo e, seppure nella durezza di alcune situazioni che abbiamo vissuto insieme, anche alla gioia di quel periodo.
Andrea scriveva delle battute che erano poesia, quale ti piace di più ancora adesso?
\"Mai tornare indietro neanche per prendere la rincorsa\". Mi piace perché è un po' un manifesto di quel periodo. La battuta non viene detta da nessuno ma appare sul muro di una tavola di \"Pentothal\", e mi ha sempre colpito molto. C'è una strada con un sole che sta spuntando e sul muro c'è questa scritta, che rappresenta… noi
intervista a Renato De Maria
vi consiglio di guardare questo film e poi di vedervi le interviste fatte a renato che trovate sul disco ... e poi di leggervi i fumetti di andrea pazienza (forse andrebbe fatto prima)
l'intervista l'ho presa da renato de maria
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