A fronte di tanti suggerimenti che leggo sul forum per "spingere" la legalizzazione, mi chiedevo se ad oggi non esiste già una casistica tale che può costituire una sorta di "salvagente" per i grower e non.

E' abbastanza facile trovare nelle notizie informazioni su arresti, pene e quant'altro e come sappiamo in tanti casi polizia/questure/giudici non vanno oltre per una serie di ragioni.
Raccogliere queste ragioni sarebbe quantomeno un modo per capire se vi è un'inquadramento tale per cui la legge non procede.

Mi spiego meglio, banalmente ho letto di una persona arrestata con un etto in casa, non denunciato perchè rastafariano [quindi mi basta tenere in casa il libro di Re Solomone, per esempio?]
Due gg fa' leggo di un veterinario arrestato a seguito di un controllo dovuto a semi comprati online [...] e successivamente non perseguito perchè era per uso personale, non ne aveva mai venduto ecc.ecc. [Quindi non tengo contenitori "piccoli" in casa?]
Oggi leggo di madre e figlio presi con una piantagione [non una decina di piante eh], pena sospesa per lui, per lei obbligo di firma...

LO SO che tutto sta alle persone coinvolte, sia per chi commettere il reato, sia per chi è incaricato di perseguirlo, TUTTAVIA mi sembra strano che non vi sia già uno storico tale che delinea in modo preciso quando coltivare e/o consumare cannabis non rappresenta un illecito per il quale valga la pena procedere.
E prima che mi diciate "lo è sempre" leggete un po' in giro, ci sono tante sentenze in questo senso.

Sarebbe bello riuscire ad avere un confronto con un avvocato penalista a riguardo perchè, così come le stanno trovando le aziende di cannabis legale, le crepe ci sono.

E mi chiedo se non ci siano anche i numeri per una class action contro lo Stato sulla costituzionalità di leggi obsolete, volutamente ignorante e che spingono i cittadini a muoversi al di fuori della legge.