io penso che ciascuno debba essere libero di decidere con la propria testa cosa e come fare o credere.
La beneficenza è faccenda del tutto personale, chi la vuole rendere pubblica chi no, basta che (l'unica cosa importante) il raccolto arrivi a destinazione e che non ci siano buchi durante il percorso...
Ci sara' sempre chi sfrutta la beneficenza per fini personali, ma non è giusto saltare alle conclusioni giudicando "tutti" in blocco.
Fenomeni come questo di tipo collettivo che coinvolgono con l'uso di strumenti ambigui come i social o i media è piuttosto ovvio che portino ad adesioni e partecipazione superiori, ma e' altrettanto ovvio che attirino speculatori e approfittatori poco interessati in realta' agli scopi dell'iniziativa.
Alla fine ciascuno e' libero di pensarla come meglio crede...a nessuno e' vietato non aderire all'iniziativa e magari fare una busta senza firma e recapitarla a chi di dovere, o anche ignorare la cosa se si vuole...