Tra le cose che odio di più, quella che mi fà saltare i nervi in assoluto e che non so perdonare è l'irriconoscenza.
L'ho vista troppa volte, sotto diverse forme e l'ho sempre affrontata di petto. Non sopporto chi me la usa e chi la usa nei confronti degli altri.
Mi provoca un'esplosione dentro e, incapace di tacere come sono, la sputo fuori in faccia a chicchessia. Ed è qui che prende forza l'eruzione di astio.
Avete mai messo alle strette un irriconoscente? Se mai lo farete, sarete spettatori di una scena di vittimismo che potrebbe vincere l'Oscar come miglior interpretazione. Vittimismo patetico... Salta fuori una serie di giustificazioni del tipo: \"E ma io credevo...\" \"E ma io pensavo...\" \"E ma io avrei voluto...\" seguiti dal racconto dell'evento successo in passato (generalmente in infanzia o in adolescenza) che ha condotto l'irriconoscente a essere tale. Il tentativo di procurare pena con me và sempre a farsi fottere e generalmente provoca l'esatto contrario del voluto. Non ho pena per chi usa le sue pene come falsa scusante.
Il 100% degli irriconoscenti affrontati si divide generalmente in due gruppi: Il gruppo 1 ti evita per sempre perchè sà che con te il gioco non regge più, il gruppo 2 cerca di sdebitarsi alla meglio per dimostrare che non è irriconoscente e poi ti evita accuratamente. Ora mi chiedo: esiste una cura per gli irriconoscenti? NO. Perchè manco a loro piace esserlo e tantomeno avere la consapevolezza di esserlo quindi, da opportunisti quali sono, evitano l'ostacolo, fingono che il problema non esista e alla prossima occasione saranno nuovamente irriconoscenti alzando spallucce o nascondendosi dietro un altro vittimismo.
Allora non mi resta che usare la loro stessa arma. Siccome li reputo degli ostacoli, li evito accuratamente e che si brucino la loro strada come meglio credono. Basta che non si presentino sulla mia! :-Y
[ Questo Messaggio è stato Modificato da: favolantica il 31-03-2006 12:53 ]