Premetto che sono totalmente ateo, e cerco di riassumere i motivi e il filo conduttore del ragionamento che mi hanno portato da giovanissimo a rinnegare la mia fede religiosa. Appena posso, se interessati, recupero un mio vecchio post su OG in cui mi esprimevo decisamente meglio.
La domanda principe per me rimane una e una soltanto, ma prima ci devo arrivare. Premettendo che per me:
è assodato che la religione è una sovrastruttura, un costrutto totalmente umano;
è chiaro che questo concetto di religione ha una praticità intrinseca (nei secoli passati in particolare) come strumento di conoscenza ma soprattutto di controllo;
più o meno tutte le religioni monoteiste (dal mio discorso escludo animismo et similaria, in quanto mi sembrano l'espressione più primitiva e pura del semplice bisogno umano) propongono una divinità eterna, onnisciente, autosufficiente etc., e chiaramente inspiegabile ma comunemente accettata dalla mente umana senza il minimo problema nell'accettare una cosa che non può essere compresa o spiegata. Bene!
Premesso quanto sopra mi chiedo: perché per l'uomo moderno e comune è così difficile accettare la fisica - perché di fisica si parla - As Is e invece si cerca ancora di spiegare l'universo raccontando una favola per bambini? Perché non si riesce ad accettare che non deve esserci per forza un inizio? Perché il bisogno disperato di ricondurre tutto ad una unica entità "sovrafisica", non solo sovrumana, una entità chiaramente inspiegabile ed indimostrabile, quando la risposta alla maggior parte delle domande ce la troviamo davanti tutti i giorni? Perché è così facile vedere la bellezza e la maestosità del Creato nella natura selvaggia, mentre si fa finta di niente davanti a decine di orrori?
Perché questa dicotomia spirituale idiosincratica affligge la maggior parte delle persone che conosco e deve andare a condizionarmi la vita quando a me non stracatafrega un accidenti di niente di quello che dice questo o quel libro sacro?
Io non pretendo di spiegare l'universo, c'è chi molto cortesemente lo sta già facendo al posto mio, ma non capisco perché si sente il bisogno di spiegare il punto di materia primordiale (scientificamente dimostrato negli anni '90), prima del Grande Bang, e invece si accetta così com'è una entità inspiegabile e indimostrabile senza fare una piega, una entità che oltre tutto pretende anche di decidere come devi vivere e che giocherà con la tua anima per l'eternità. E poi non capisco con che faccia di merda i cristiani in generale modificano e limitano la mia esperienza di vita con leggi che a me non interessano, o con problemi morali che non mi toccano, il tutto in nome di una cosa - sorry, divinità - che secondo me semplicemente non c'è.
E poi mi dico, metti che esiste una divinità (io per essere sicuro bestemmio comunque), anzi La divinità cattolica, non solo dio evidentemente gioca a dadi col mondo, - ormai è chiaro che Albert si sbagliava clamorosamente- ma a volte ci confonde gettandoli dove non li si può vedere, perché due sono le cose: o è lì, pronto ad intervenire, partecipe della sorte dell'intera umanità, pronto a sopperire al male che noi stessi ci facciamo, e allora se lo fa lo dovrebbe fare per tutti, non solo per alcuni dei cristiani (se volesse per assurdo limitarsi ai cristiani - ma non è il bene per definizione? o meglio, per contrario?), e non si spiega perché certe persone c'hanno quattro angeli custodi e altri ce ne hanno uno solo per giunta anche alcolizzato cronico. Oppure semplicemente la cara divinità ha capito (vedi l'onniscienza che scherzi ti fa?) che l'unica cosa da fare è di affidarsi al caso, anzi, al Caso, e questo spiegherebbe un sacco di cose, tipo i bambini che mangiano l'immondizia nelle discariche in india o altri bambini mutilati, violentati, drogati e poi usati come carne da macello in Uganda, o ancora il pedofilo che si esalta (merda) davanti alle suppliche. E parlo di bambini perché è assurdo pensare che una divinità voglia punire così duramente una parte dei propri "figli" (se qualcuno trova una parola migliore me la dica!), perché potrei capire gli adulti, ma i bambini sono "solo" bambini, non esiste un bambino buono e uno cattivo!, non c'è differenza!
E allora evidentemente questa divinità ha scoperto che il miglior modo di fare è quello di non fare, cioé - di nuovo - affidarsi totalmente al Caso e rimanere a guardare, magari è pure emotivamente partecipe, resta a guardare e trepida per le nostre vicende, ci è vicino, ma non interviene. E di conseguenza è come se non c'è.
Concludo con una citazione che riassume perfettamente il mio pensiero:
Originariamente Scritto da Licalzi