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Discussione: Assassinio di un antiproibizionista

  1. #31
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    sempre piu' angoscia... :-| :-Y

  2. #32
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    inserisco degli aggiornamenti,

    questi sono titoli di articolo, preciò clikate sul titolo per acccedere all'articolo

    <A HREF="http://www.lettera22.it/showart.php?id=7951&rubrica=6" TARGET="_blank">CODICE ROSSO A PERUGIA? 25/10/07

    L'uomo trovato morto dieci giorni fa nella cella di un carcere di Perugia, è stato ucciso. Senza lasciar tracce esterne. L'ipotesi a cui sta lavorando la procura di Perugia è quella dell'omicidio con la possibilità che le lesioni interne riscontrate dagli esami autoptici possano essere dovute all'atto volontario di persone al momento non identificate. Ignoti, che colpirono Aldo Bianzino in modo da non lasciare segni esterni. In due parole: omicidio volontario .......</A>

    ----------

    <A HREF="http://www.lettera22.it/showart.php?id=7938&rubrica=6" TARGET="_blank">IL MISTERO DI ALDO 23/10/07

    Di cosa è morto Aldo Bianzino arrestato dalla polizia e deceduto misteriosamente in un carcere di Perugia? La notizia esce dalle cronache locali e racconta una brutta storia che non ha ancora una verità. Mentre la famiglia aspetta il corpo di un uomo morto per un \"trauma non accidentale\"..........</A>

    --------

    <A HREF="http://www.lettera22.it/showart.php?id=7954&rubrica=6" TARGET="_blank">ALDO/ ANCHE VIA ARENULA INDAGA. MENTRE IL CASO DIVENTA EUROPEO 26/10/07

    Sulla morte di Aldo Bianzino, ucciso nel carcere Capanne di Perugia nella notte tra sabato e domenica dieci giorni fa, indaga anche il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria che ha aperto un'inchiesta amministrativa. Mentre il caso diventa, da fatto di cronaca meramente italiano, anche un dossier del Comitato europeo per la prevenzione della tortura di Strasburgo .........</A>



    [ Questo Messaggio è stato Modificato da: Mkb il 26-10-2007 15:14 ]
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  3. #33
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    ora anchè Encod si sta muovendo:

    ALDO BIANZINO: LETTERA ALLE AUTORITÁ ITALIANE

    La seguente lettera può essere firmata e spedita al sottostante indirizzo e-mail. Se volete spedire la lettera a persone diverse, per favore assicuratevi di aver cambiato l’intitolazione all’inizio della lettera.

    All’attenzione dell’opinione pubblica italiana ed internazionale e del

    Ministro degli Interni, Giuliano Amato
    [email protected]

    Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi (per favore copiate la lettera e inviatela sulla pagina web di Romano Prodi)

    Ministro della Giustizia, Clemente Mastella
    [email protected]

    Ministro della Solidarietà sociale, Ferrero
    [email protected] t

    Presidente della Camera dei Deputati, Fausto Bertinotti (per favore copiate la lettera e inviatela sulla pagina web di Fausto Bertinotti)

    <TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>CAMERA DEI DEPUTATI
    ROMA
    ITALIA

    Cari Signori ,

    Le notizie della misteriosa morte del signor Aldo Bianzino, nel carcere di Perugia dove è entrato in buona salute e morto due giorni dopo, ci ha spinti a scriverVi questa lettera.

    Come cittadini europei Vi ricordiamo le orribili immagini della violenza della polizia a Genova, in Italia, durante il G8 nel luglio del 2001. Durante l’attacco al centro stampa del Genova Social forum, molti giornalisti italiani e stranieri e manifestanti pacifici furono picchiati.

    Coloro che hanno la responsabilità di questi atti non sono stati ancora stati portati in giudizio. Alcuni capi di Pubblica Sicurezza e di altri uffici che furono responsabili dell’ordine pubblico durante questi eventi sono stati addirittura promossi a incarichi più alti. L’Italia non ha ancora adottato una legislazione adeguata che bandisca la tortura. C’è una storia di impunità rispetto agli abusi dei diritti umani nella Repubblica Italiana. Esempi di tortura hanno scioccato la società italiana sin dagli anni Cinquanta.

    Oltre a questo un ulteriore record negativo arriva dall’attuale messa in atto di una legislazione repressiva sulle droghe che è stata adottata dal precedente governo attraverso la legge Fini - Giovanardi. Prima delle elezioni la Vostra coalizione ha promesso di modificare questa legge, che ha portato ad una massiccia criminalizzazione dei consumatori di sostanze illegali.

    Colpendo principalmente consumatori ed attivisti che appartengono al movimento contro la proibizione, l’attuazione di questa legge ha portato ad arresti e a violazioni dei diritti umani che noi consideriamo indegni di uno stato di diritto.

    Noi Vi chiediamo urgentemente di porre fine a questa escalation, che rischia di danneggiare gravemente l’immagine democratica dell’Italia in Europa.

    Noi pensiamo che sia anche Vostra responsabilità adottare una giusta ed efficace legislazione sulle droghe.

    Un paese che criminalizza ed uccide la gente a causa del loro stile di vita, che tortura la gente perché coltiva una pianta, può difficilmente essere chiamato civile.

    Come cittadini europei vi chiediamo di condurre una rapida e completa inchiesta sulle circostanze che hanno portato alla morte di Aldo Bianzino e di assicurare alla giustizia i responsabili della sua morte.

    Inoltre vi chiediamo in quanto democratici, di lasciare che la conoscenza e l’umanità prevalgano sull’ignoranza: per favor mettete fine alla persecuzione dei consumatori, adottate un approccio di salute pubblica nelle Vostre politiche sulle droghe e mettete fine alla guerra alle droghe, che è essenzialmente una guerra alle persone e alla natura.

    Distinti saluti,</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

    [ Questo Messaggio è stato Modificato da: Mkb il 29-10-2007 09:09 ]
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  4. #34
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    \"SIGNOR PRESIDENTE...\", CLAUDIO BIANZINO SCRIVE A NAPOLITANO 13/12/07

    Nella notte tra il 13 e il 14 ottobre, due mesi fa, suo fratello Aldo (nella foto) moriva nel carcere di Capanne a Perugia. Morte controversa e piena di lati tutt'ora oscuri. Ma se sull'omicidio a luci rosse di Meredit Kercher sappiamo anche troppo, su quel caso è buio assoluto. Così il fratello minore di Aldo ha preso carta e penna è ha mandato una missiva al Quirinale

    Emanuele Giordana

    Giovedi' 13 Dicembre 2007

    Sappiamo tutto dell'omicidio a luci rosse di cui è stata vittima la povera Meredith Kercher. “Tanto – commenta caustico un perugino – è tutta gente che viene da fuori”.
    Ma sulla morte di Aldo Bianzino, un falegname di Pietralunga di 44 anni deceduto nel carcere di Pietralunga in circostanze e per motivi tuttora da accertare, a distanza di due mesi esatti, non si sa ancora nulla. Con la speranza di essere smentiti viene da chiedersi, come alcuni si chiedono nel perugino, come mai l'attività del Ris non abbia interessato la cella dove, tra la notte del 13 ottobre e la mattina del 14 Bianzino tirò il suo ultimo respiro. Come mai su quella cella non furono apposti sigilli e perché l'indagine per omicidio, aperta dallo stesso magistrato che di Bianzino aveva ordinato l'arresto, abbia sinora portato all'iscrizione nel registro delle indagini di una sola guardia penitenziaria, indagata per omissione di soccorso, che svolge ancora il suo lavoro nel carcere di Capanne. Anche il direttore del carcere è al suo posto e tutto sembra filar liscio come l'olio in questo caso fastidioso pieno zeppo di domande senza risposta ma sinora ritenuto poco interessante dalla stampa italiana e, fatta eccezione per il sottosegretario alla giustizia Manconi, che a pochi giorni dal decesso di Aldo andò a trovare in forma privata la compagna Roberta Radici, anche per una macchina giudiziaria straordinariamente lenta, almeno se paragonata all'efficienza dalla stessa dimostrata nel caso di Meredith.
    Parecchie di queste domande se le è fatte anche Claudio Bianzino, fratello di Aldo, che ha deciso di prendere carta e penna e di mandare una lettera a Giorgio Napolitano. Che qualcuno si appelli al presidente come si faceva con i sovrani, in un paese dove sulla carte le garanzie ci son tutte, sembra un po' la dimostrazione che c'è qualcosa di ottocentesco in un sistema che si spende molto quando un fatto di cronaca diventa un “caso” strillato, e sembra investire assai meno quando si tratta di una morte talmente “ordinaria” da far insorgere più di un sospetto che, paradossalmente, meriterebbe per questo più attenzione e maggior efficenza.
    “Signor presidente – scrive Claudio Bianzino- leggo sui giornali, con immensa gioia, che è stata finalmente presentata all’Onu la moratoria sulla pena di morte” ma “....in un Paese civile come il nostro, un Paese che diffonde democrazia, pace e giustizia in tutto il mondo” la giustizia in casa di strada sembra farne poca: “Ho la speranza, signor presidente, che un giorno qualche nazione, ancora più civile della nostra, vada all’Onu a chiedere che venga fatta piena luce sulle centinaia di morti che avvengono all’interno delle carceri italiane. Questo per sperare di poter vivere in un mondo un po’ più giusto, un po’ più libero, un po’ più vivibile. Così come avrebbe voluto anche quell’uomo. Quell’uomo che si chiamava Aldo. E che era mio fratello”.
    Non sappiamo se il presidente ha già risposto.
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  5. #35
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    grazie rouge,

    ho appena inviato a tutti la lettera

    speriamo per il meglio....
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  6. #36
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    anche se gia annunciato, ecco la notizia ufficiale:

    <A HREF="http://www.lettera22.it/showart.php?id=7963&rubrica=219" TARGET="_blank">IL CASO BIANZINO ARRIVA SUL TAVOLO DI AMNESTY 30/10/07

    Visita strettamente privata alla famiglia dell'artigiano ucciso due settimane fa a Perugia del sottosegretario alla giustizia Luigi Manconi. Che all'uscita dal carcere di Capanne dice di ritenere “dovere istituzionale e punto d'onore irrinunciabile adoperarci perchè sulla morte di Bianzino non rimanga alcun dubbio o zona d'ombra”. Aperta una sottoscrizione per la compagna Roberta e il figlio Rudra. Mentre un dossier viene aperto anche a Londra</A>


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  7. #37
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    <A HREF="http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/27-Ottobre-2007/art30.html" TARGET="_blank">Perugia, terra di droghe. In città e nel carcere
    Non è la prima morte a Capanne, il penitenziario della migliore piazza d'Italia per le sostanze stupefacenti</A>
    Eleonora Martini

    Se tutte le strade della droga portano come sembra a Perugia, proseguono come sempre avviene dritto nelle mura del suo carcere, Capanne. Dove la quasi totalità della popolazione carceraria (240 persone circa) è tossicodipendente o incappata nelle maglie della legge Fini-Giovanardi. E dove Aldo Bianzino non è il primo morto: qualche mese fa un detenuto è deceduto per overdose e un altro salvato per un pelo. E un paio d'anni prima un altro è spirato in cella per un infarto.
    Ora, sarà per la posizione centrale a metà strada tra Roma e Firenze, o per la fama di eden della tranquillità - provincia pullulante di studenti universitari italiani e stranieri ma periferica rispetto al dispiegamento di forze dell'ordine - ma è indubbio che il grande traffico di stupefacenti ha scelto le città umbre come location privilegiata. In controtendenza con il trend nazionale, l'Umbria e il suo capoluogo sono da un decennio in vetta alle classifiche dei morti per overdose. Qui non diminuiscono, aumentano: 32 dall'inizio dell'anno nella regione, 24 solo a Perugia. Una piazza d'eccellenza per ogni tipo di sostanze, soprattutto eroina e cocaina, che qui vengono vendute a prezzi tanto stracciati da aver creato una nuova forma di pendolarismo giornaliero dalle vicinanze ma perfino dal Lazio, dalla Toscana e dall'Abruzzo. Al punto che il sabato sera le strade della vicina Fabriano sembrano spopolarsi di giovani sotto i 35 anni. Hashish e marijuana dopo la Fini-Giovanardi non si trovano più in strada, assicurano gli operatori. Chi le preferisce se le coltiva in casa. Ma la cocaina invece è tra le migliori: 50 euro al grammo pura al 50-60%. Ma è fiorentissimo anche il mercato di psicofarmaci come il Rivotril, da spararsi in vena. Dicono gli esperti che il grande traffico è in mano ai clan casertani, i Casalesi, che per la coca hanno stretto accordi con i cartelli colombiani. Al contrario la regione è agli ultimi posti per le quantità di stupefacenti sequestrate, stando ai dati della Relazione al parlamento. E la cosa non stupisce se si considera che il grosso dell'azione di contrasto locale si abbatte praticamente solo sui piccoli spacciatori, immigrati clandestini e tossicodipendenti. Dopo che l'anno scorso il sindaco Ds di Perugia, Renato Locchi, aveva chiesto aiuto al ministro Amato, il Viminale ha inviato un corpo di baschi verdi della Guardia di finanza ma senza grossi passi avanti.
    «Il microspaccio è così diffuso e capillare che contrastarlo solo con le forze dell'ordine è assurdo e improduttivo: hai voglia a inviare poliziotti!», dice Simonetta Bruschini che lavora da 10 anni in un centro a bassa soglia e nelle unità di strada ed è la referente regionale del Cnca. Bruschini racconta del senso di frustrazione, rabbia e impotenza di operatori, agenti e militari che «lavorano tanto e non risolvono nulla». «La soluzione c'è - aggiunge - ci vorrebbe un presidio del territorio sociale e non repressivo che invece andrebbe indirizzato verso il grande spaccio. Le unità di strada lavorano 4 ore al giorno e con poco personale. Aumentare i servizi significa anche più controllo del territorio mentre svuotando le strade si aiuta la criminalità».
    In questo contesto la tensione sociale sale e anche chi lavora nel comparto «sicurezza» ne risente. È anche per loro che l'assessore regionale alle politiche sociali Damiano Stufara chiede di «fare chiarezza su quanto avvenuto nel carcere di Perugia» e invita An a smettere di fare ostruzionismo contro l'elezione di un garante dei detenuti regionale.
    È Patrizia Costantini, fino a un mese fa responsabile carcere per l'Arci Umbria, a parlarci di Capanne, che conosce molto bene. «Quello è un carcere velenoso - dice - prima dell'estate abbiamo assistito a due casi di overdose, uno è morto. E un altro detenuto è deceduto per infarto due anni fa ma non si è mai capito se i soccorsi erano stati celeri. Gli agenti penitenziari sono in numero sufficiente rispetto ai detenuti, non è questo il punto. La cosa assurda è arrestare un personaggio come Bianzino che non faceva male a nessuno e coltivava marijuana per sé. Se non mettiamo mano alla legge sulle droghe queste cose potranno capitare sempre. Mentre devo ancora vedere a Perugia l'arresto di un grande narcotrafficante. È tempo ora per quel carcere di fare, come ha detto il suo direttore, completa chiarezza sulla morte di Bianzino».


    UN CONTO CORRENTE PER LA FAMIGLIA DI ALDO 30/10/07

    Un'iniziativa di alcuni amici di famiglia e dei radicali umbri dell’associazione antiproibizionista che fa capo a Tommaso Ciacca.
    Hanno provveduto ad attivare un conto Banco posta
    (cc n.27113620)
    su cui è possibile sottoscrivere donazioni per Roberta Radici e il figlioletto Rudra rimasti senza il sostegno del compagno e del padre. Ne diamo volentieri notizia

    [ Questo Messaggio è stato Modificato da: Mkb il 31-10-2007 12:22 ]
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  8. #38
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    IL 10 NOVEMBRE UNA MANIFESTAZIONE PER ALDO A PERUGIA 1/11/07
    Organizzata dal ''Comitato verità per Aldo Bianzino''

    Nella testa dei promotori il 10 novembre sarà infatti un ''appuntamento nazionale contro tutte le intolleranze, perché un paese intollerante - hanno detto ieri alle agenzie di stampa - tutto è tranne che un paese sicuro''..... La manifestazione si svolgerà a partire dal primo pomeriggio di sabato e si articolerà in un corteo per le vie del centro storico. Appuntamento dunque tra una decina di giorni.

    <A HREF="http://www.lettera22.it/showart.php?id=7980&rubrica=219" TARGET="_blank">CASO BIANZINO, MANCONI A RADIO3MONDO: NESSUN RISCHIO INSABBIAMENTO
    PRESTO A PERUGIA NOMINA GARANTE CIVILE PER I DETENUTI</A>
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  9. #39
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    DIRITTI DELL’UOMO: INIZIATIVE A PESCARA
    (AGI)- Pescara, 6 dic.- Per il terzo anno consecutivo a Pescara, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dell’uomo prevista per il 10 dicembre, alcune associazioni impegnate sui temi della solidarieta’ e dei diritti, hanno organizzato per l’8 e il 9 dicembre diverse iniziative, in Piazza Sacro Cuore.
    In particolare per quanto riguarda la violazione dei diritti umani, oltre alla testimonianza di Padre Alfredo Souza Dorea, si parlera’ anche del caso di Simone Ringhi e di Aldo Bianzino. Sono inoltre previsti sportelli informativi,raccolta firme, proiezioni video, momenti ludici per i bambini, una mostra fotografica della Lav, una rappresentazione teatrale, e un workshop dal titolo “La terra violata”.
    “Si tratta di un evento - hanno spiegato gli organizzatori - che cerca di coinvolgere l’intera collettivita’ per trasformare la giornata dei diritti umani in “Una Giornata dei diritti”, che riguardano tutti gli esseri viventi, con l’obiettivo principale di garantirli a tutti e a tutte, a cominciare dalle liberta’ fondamentali per ciascuna persona, e fare in modo che l’universalita’ dei diritti umani non sia solo un mero enunciamento, ma venga ovunque posta in essere in maniera effettiva”. ” In questi due giorni - ha detto Riccardo Lombardi, del comitato organizzatore -vogliamo invitare le persone, che saranno in piazza per lo shopping natalizio, a riflettere insieme a noi”.(AGI)
    Cli/Plt

    http://www.fotografia-oggi.it/archives/0001014.html
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  10. #40
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    ciao a tutti,

    http://www.beppegrillo.it/2007/12/omicidio_di_sta.html

    Video intervista \"Roberta Radici: Aldo è stato ucciso\"

    <TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE> Omicidio di Stato

    Qualcuno bussa alla tua porta. E' lo Stato. Ti porta via dalla tua famiglia. Da tuo figlio di 14 anni. Ti accusa di aver coltivato delle piantine di canapa indiana nell'orto di casa. Ti mette in cella. Ti uccide. Non è l'Argentina dei colonnelli e neppure l'Unione Sovietica di Stalin, E' l'Italia di Mastella e di Amato. Aldo Bianzino è stato assassinato in carcere. Ucciso due volte. Prima dai suoi carnefici e poi dai media che lo hanno ignorato.
    La vedova di Aldo si chiama Roberta Radici. Nell'intervista che ci ha rilasciato ha detto: \"Non so cosa pensare dello Stato. Cosa pensare della giustizia.\"</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
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