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Discussione: l'operazione brushwood 23ottobre2007-grazie stato che tieni alla nostra inculumità

  1. #31
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    Ma che succede in terra umbra?
    prove di fascismo?
    Ammazzano Aldo...
    poi arrestano 5 persone facendola passare come grande operazione antiterroristtica (con chissà quale dispendio di risorse (soldi nostri)) per poi leggere (solo se ti impegni) che l'unica accusa certa(?) alla pericolosa cellula è l'aver imbrattato i muri con \"s b i r r o d i m e r d a\"(probabilmente a ragione)..
    poi c'è la questione dei nazi di senigallia.. poi...

    Ma che succede in terra umbra?
    state (finalmente e almeno voi) alzando la testa? o il potere del mucciolo e della sua lobby stà prendendo forza?

    Ma che succede in terra umbra?
    Ma che succede in terra italica?

    ho paura, ho paura perchè anch'io in casa ho almeno 10 coltelli di grandi dimensioni (> 3cm) ed anche perchè se pensare contro le politiche di uno \"stato\" (mafioso e traditore) è sovversivo, allora sono sovversivo! (e quindi terrorista)
    che ne dite, dovrei costituirmi?
    ------------------------------------
    solidarietà a Damiano ed ai suoi compagni.

    ... nella foto mi sembra di aver riconosciuto due pericolosi criminali, sono quelli col passamontagna... ;-)

    ---
    detto questo mi aspetto a casa una task force di almeno 500 uomini (con tanto di elicottero, b52 e gruppo di parà) a smantellare la pericolosa cellula (che sono io) terroristica.
    .. accidenti, mi son dimenticato di scrivere sul muro.. ma qualcosa la troveranno di sicuro.

  2. #32
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    DOPO QUELLA PER ANDREA RESPINTA L’ISTANZA DI SCARCERAZIONE ANCHE PER MICHELE
    L’ istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati di Michele Fabiani, Parente e Trupiano è stata respinta, così come era stata respinta pochi giorni fa quella presentata dalla difesa di Andrea Di Nucci, confermando l’accanimento ingiustificabile che finora ha guidato i magistrati alla ricerca di riscontri al loro teorema accusatorio ancora privo di prove. Questo configura ancora una volta una scelta dei magistrati di natura politica e non giuridica. Politica perché in mancanza di prove la scarcerazione è un fatto doveroso.
    La linea della presunzione della colpevolezza e l’utilizzo della carcerazione come forma di pressione per ottenere una confessione impossibile continua ad essere esercitata su due ragazzi di venti anni, colpevoli di essere anarchico l’uno e amico di un anarchico l’altro. Questo uso all’inverso della legge sta già minando nel fisico e nella psiche i due giovani prigionieri e noi non siamo disposti a farli spegnere come larve.
    L’abbiamo scritto nel nostro ultimo comunicato stampa, in troppi sono interessati a fare dei giovani spoletini il capro espiatorio di una situazione ormai per loro insopportabile. Ci sono responsabilità enormi se siamo a questo punto e a partire dalle dichiarazioni incaute, frettolose e prevenute della Lorenzetti al momento degli arresti, i condizionamenti ambientali che hanno sbarrato le porte delle celle a Michele e Andrea sono stati potenti.
    Contro questo sistema di fare giustizia che imprigiona due ventenni senza una prova si levino le voci degli uomini che credono nella libertà. Ognuno si prenda le sue responsabilità e prima che sia tardi faccia la sua parte.
    COMITATO 23 OTTOBRE
    ---------------------------------------------------------------------------------
    :-(
    iNkuLaTeVe!!!...@#!*
    Zio Jessie

  3. #33
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    DOVREBBE ESSERE GIA ATTIVO IL SITO DEL COMITATO dove trovare tutte le info.

    comitato 23 ottobre.it

    intanto nella città...

    ----------------------------------------------------------------------------------------
    LIBERTA’ PER DUE DI NOI

    MICHELE E ANDREA
    Libertà per tutti gli arrestati del 23 ottobre





    la prigionia di Michele e Andrea, discende direttamente dalle dichiarazioni fatte il 23 ottobre dalla Presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti, massima autorità politica regionale ma allo stesso tempo persona direttamente interessata alla vicenda, essendo stata destinataria della lettera di minacce per cui vengono tuttora tenuti prigionieri Michele e Andrea.
    E' ormai evidente che le dichiarazioni di plauso all'apparato giudiziario e militare che ha condotto l'operazione Brushwood fatte due ore dopo gli arresti dalla Lorenzetti, hanno inquinato profondamente gli sviluppi successivi della vicenda, al punto tale che nei palazzi del potere perugino nessuno sia più in grado di discostarsi dalla linea indicata dalla Presidente della Regione.


    CONCERTO DI SOLIDARIETA’
    di LIBERTA’ e di VERITA’

    Sabato 12 gennaio
    PIAZZA GARIBALDI
    Suoneranno
    dalle ore 17 alle 21
    Place Pigalle
    Pacco Celere
    e altri gruppi dell’ arcipelago musicale spoletino



    Comitato 23 ottobre

    ------------------------------------------------------------------------------------------
    iNkuLaTeVe!!!...@#!*
    Zio Jessie

  4. #34
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    a presto nuovi aggiornamenti...

    nn ho int e devo usufruire dei mezzi che trovo...

    fuck
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  5. #35
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  6. #36
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    un pò d' aggiornamenti...
    ----------------------------------------------------------------------------------
    Controinchiesta 3°parte

    LA MADRE DI TUTTE LE ACCUSE

    IL POTERE POLITICO, NELLA PERSONA DELLA PRESIDENTE DELLA REGIONE LORENZETTI , HA INQUINATO PROFONDAMENTE L’OPERAZIONE COSIDDETTA BRUSHWOOD.

    Le pubbliche dichiarazioni di ringraziamento della Presidente della Regione Lorenzetti, al capo dei ROS che ha eseguito gli arresti del 23 ottobre su indicazione della magistratura, non sono le dichiarazioni di un soggetto neutro garante dell’ordine democratico, sono le dichiarazioni di persona direttamente interessata alla vicenda essendo stata la Lorenzetti destinataria della busta di minacce contenente due proiettili.
    Questo fatto ha condizionato oggettivamente l’operato della magistratura e degli organi inquirenti. Questo pesante intervento, di persona allo stesso tempo rappresentante al massimo livello delle Istituzioni Politiche Regionali e coinvolta nei fatti sottoposti ad indagine ha oggettivamente inquinato tutto il procedimento giudiziario. La detenzione senza prove, di Michele e Andrea ne è la dimostrazione più eloquente.
    L’atteggiamento della magistratura che mai spiega nello specifico e nel merito le sue decisioni, ma si ferma a riconfermare le considerazioni dell’accusa, nell’ordinanza di arresto, nel riesame, e nel respingimento dell’istanza di scarcerazione ( dove addirittura Michele viene indicato sistematicamente come Fabiani Massimo, a dimostrazione del pressappochismo o per dir peggio del disinteresse per una valutazione attenta dei fatti ) sono cose che parlano di una solidarietà ad occhi chiusi tra i vari livelli di potere politico e giudiziario interessati alla vicenda.
    In questo ultimo mese e mezzo, molti si sono domandati perché Michele e Andrea sono stati tenuti in carcere e gli altri ragazzi imputati sono ai domiciliari o a piede libero.
    Per rispondere basta analizzare i fatti. Tutti i ragazzi arrestati il 23 ottobre sono accusati di aver costituito una associazione terroristica ( lo abbiamo già scritto più volte, una invenzione assoluta ), però solo due di essi restano in carcere. Non è quindi questa accusa gravissima, la più grave tra tutte, a determinare la continuazione della pena preventiva della carcerazione nella casa di reclusione. Chi è accusato solamente di aver fatto delle scritte sui muri o di aver provocato danni non è più in carcere.
    Restano in carcere solo coloro che sono accusati di aver inviato la lettera di minacce alla Lorenzetti, Michele e Andrea. Il forte condizionamento esercitato dalle prese di posizione del Potere Politico sulla vicenda, che va sottolineato si svolge in una regione di dimensioni provinciali, non può essere più evidente di così.
    Peraltro i due amici, rappresentano due identità opposte, militante politico a tempo pieno Michele, il solo dei 5 del tutto estraneo ad ogni forma di partecipazione politica Andrea, il che esclude che sia stata la rilevanza politica dei ragazzi inquisiti la ragione prima in senso causale, del protrarsi della loro carcerazione.
    Altri politici di primissimo piano, con loro affermazioni sui fatti nei corridoi del “Palazzo Regionale”, confermano lo scambio di informazioni con il Palazzo del Tribunale.
    Il pregiudizio è perciò assolutamente evidente, palpabile, al punto da configurare le accuse specifiche in una dimensione gonfiata ad uso di una percezione pubblica aggravante ( e in questo senso hanno contribuito alcuni giornalisti, cosa di cui parleremo in successivi comunicati ).
    Le dichiarazioni della politica e le parallele iniziative della magistratura sono state molto impegnative, ma le prove non ci sono: vengono ritenuti indizi,affinità lessicali, alterazioni semantiche, sillogismi. Michele e Andrea quindi sono in carcere perché le accuse sono senza prove. La verità è che l’accusa si affanna a cercare di provare qualcosa attraverso una dura e illegittima carcerazione preventiva.
    Gli indizi che vorrebbero Michele e Andrea colpevoli, sono una intercettazione telefonica in cui i due ragazzi parlano di soldi, concordemente emersi come tali nel corso degli interrogatori, individuati esattamente come assegni e comprovati da un precedente deposito di uno di essi presso la COOP di Spoleto e quelle che vengono giudicate affinità terminologiche tra i volantini siglati COOP – FAI.
    In pratica nulla, neanche indizi, che sono notoriamente cosa diversa da affermazioni apodittiche ( ovvero affermazioni che per dimostrare la verità non ricorrono a dati empirici –fatti- ma usano solo il ragionamento ).
    Questo il cuore dell’intercettazione Andrea: “t’ho portato un regalo” – Michele: “che regalo m’hai fatto” – Andrea “soldi” – Michele “Soldi?” – Andrea “si! Tre o quattromila euro – Michele “ no, no Andre’…Andre’… - Questa discussione avvenuta il 15 agosto 2007 nasconderebbe secondo la fantasia di ROS e magistrati la consegna delle pallottole. E’ evidente che con questi sistemi siamo tutti in pericolo. Basta avere delle idee secondo gli apparati repressivi dello stato, sbagliate o pericolose, e ogni nostra parola può essere cifrata dai servizi a loro piacimento.
    Le sottolineate dal magistrato, “corrispondenze terminologiche” tra il volantino di rivendicazione del tentato incendio del 9 marzo e quello che rivendica le minacce alla Lorenzetti. Questa acrobazia peraltro inutile, è la conferma della mancanza di qualsiasi prova in mano agli inquirenti.
    L’esercizio è questo, il nulla che hanno in mano gli inquirenti li costringe a rimandare l’attenzione ai sillogismi e ai ragionamenti apodittici applicati alla vicenda del 9 marzo.
    Episodio Lorenzetti, le prove non ci sono, però c’è il volantino di rivendicazione, un volantino che “assomiglia” concettualmente e lessicalmente a quello del 9 marzo. Ma anche per il 9 marzo non ci sono prove. Ma per attizzare un piccolo incendio in atto alle 6,50 del mattino quando gli operai sono già sul posto si è usato come innesco ( guarda caso ) il giornale, il Vicenza, del 17 febbraio. A Vicenza il 17 febbraio c’è stata la manifestazione contro la base militare americana Dal Molin, Michele e Andrea ci sono stati ( in realtà dall’Umbria siamo andati in almeno 300 ), la rivendicazione dell’incendio è di una sigla anarchica, Michele e Andrea sono individuati come anarchici ( in realtà Andrea non lo è affatto ), Michele e Andrea sulla base di questo sillogismo apodittico, vengono accusati di essere i responsabili dell’episodio del 9 marzo e per “affinità terminologiche” la responsabilità viene estesa all’episodio Lorenzetti.
    Che si possa essere prigionieri sulla base di queste chiacchiere di pensiero è degno di un paese in cui il giustizialismo politico cancella ogni parvenza di democrazia attraverso soluzioni autoritarie che prescindono dalla verità.

    Nel merito va detto che le indagini precedenti e successive agli arresti non è emerso nulla. Nelle indagini vi sono evidenti contraddizioni.
    La data di spedizione della lettera.
    Nella richiesta del PM e nell’ordinanza di arresto si dice che la busta con i proiettili alla Lorenzetti porti il timbro postale del 17 agosto 2007. La Polizia Scientifica di Perugia scrive invece in un suo verbale del 22 agosto: “presumibilmente, la data dell’8 agosto”. Poiché dalla fotocopia allegata agli atti risulta assolutamente incomprensibile la data dell’annullo postale, non si capisce come si sia arrivati ad indicare la data del 17 agosto. Va detto per opportuna conoscenza di tutti che Michele l’8 agosto si trova in Puglia e che le buste portano il timbro di Firenze dove converge anche la posta dell’Umbria, non certo quella della Puglia.
    Sta di fatto che il 17 è successivo al 15, data dell’intercettazione in cui i due ragazzi parlano di soldi e che cifrata dai ROS diventano proiettili. Per funzionare l’accusa che Andrea porta i proiettili a Michele il 15 la spedizione della lettera deve collocarsi dopo quella data, se la lettera risulta spedita prima del 15 l’operazione semantica dei ROS si va a far benedire.
    Il 15 Michele e Andrea parlano di soldi.
    Durante gli interrogatori poi, sia Andrea che Michele dichiarano che ciò di cui si parla in quella discussione intercettata è una somma di 3000 euro in assegni, questo, non solo nella condizione di non poter comunicare tra loro, ma prima di aver potuto avere alcun contatto con gli stessi avvocati difensori. Il tutto raccontato con particolari molto precisi e dichiarando, Michele, che un precedente assegno, identico a quelli avuti quel giorno era stato depositato presso la COOP di Spoleto prima del 15 agosto e poi respinto in data 20 dello stesso mese perché non pagabile, come ha confermato in un successivo interrogatorio la stessa direttrice della COOP, che ha prodotto copia dello stesso assegno.
    Altro che proiettili, il 15 Michele e Andrea nella discussione intercettata parlano proprio di soldi, e ciò conferma che chi li ha arrestati non ha in mano niente e che la natura della loro detenzione è politica.
    Si ritorna perciò, inevitabilmente, alle domande della prima ora, quelle che sono venute alla mente di tutti, subito dopo gli arresti. Perché il generale Ganzer si è precipitato a mettere la propria faccia sull’operazione dei ROS di Perugia, pur percependone sicuramente il quadro rudimentale come le sue stesse dichiarazioni confermano.
    Perché la Lorenzetti si è esposta con dichiarazioni immediate, tali nei contenuti, nei modi e nei toni, da indirizzare la gestione della vicenda lungo il binario della presunzione di colpa dal quale non riesce ad uscire.
    Perché quindi l’operazione Brushwood nonostante l’assenza di prove sugli episodi che riguardano la COOP-FAI è stata fatta il 23 ottobre, incardinandola totalmente su quella che è la madre di tutte le accuse, ovvero la lettera di minacce alla Lorenzetti, come la carcerazione di Michele e Andrea dimostra al di là di ogni ragionevole dubbio.
    A chi serviva e per cosa in quel momento l’operazione Brushwood ?
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  7. #37
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    100 GIORNI IN CATENE - PRESIDIO PERMANENTE


    PERUGIA dal 31 GENNAIO al 7 FEBBRAIO
    Il 31 gennaio saranno 100 giorni di prigione e isolamento per Michele e
    Andrea. Manifestiamo per la loro libertà (e per quella di Dario e
    Damiano agli arresti domiciliari), contro quegli ambienti politici,
    militari e giudiziari che li vogliono ostaggi di un teorema
    accusatorio, a sostegno del quale in questi tre mesi sono state messe
    in piedi azioni spettacolari, presenze inquietanti come quella dell'inquisito dalla Procura di Milano Generale Ganzer, accuse prive di ogni fondamento e dichiarazioni
    politiche impegnative come quelle della Lorenzetti che hanno inquinato
    e condizionato le scelte dei magistrati.

    Michele e Andrea presunti
    colpevoli, secondo un teorema che li vuole responsabili, dell'invio di
    una lettera di minacce con due proiettili dentro, alla Presidente della
    Regione Maria Rita Lorenzetti, sono al 100° giorno di carcerazione, una
    prigionia che si sostanzia con la mancanza di qualsiasi prova di una
    loro colpevolezza per questo fatto.

    E' questa situazione che mura
    Michele e Andrea in isolamento nel carcere di Capanne, non altro.

    E sono i fatti a dircelo.

    L'accusa di terrorismo internazionale (270
    bis), farneticante e totalmente inventata, ce l'hanno addosso tutti i 5
    ragazzi di Spoleto, ma solo Michele e Andrea rimangono a Capanne. Non è
    questo quindi che li tiene dentro.

    Michele e Andrea perciò da 100 giorni sono dietro le sbarre del
    carcere perché sono accusati di aver inviato le minacce alla
    Lorenzetti, e solo perché di questo fatto non c'è prova ne indizio. Se
    avessero barattato qualche confessione di comodo con la libertà,
    sarebbero fuori da tempo.

    I proiettili alla Lorenzetti sono la madre
    di tutte le accuse. Attraverso essa passa anche l' \"associazione
    terrorista\" perché la lettera era firmata coop-fai, sigla considerata
    dell'anarcoinsurrezionalismo. Non arrivare al risultato sperato dai
    giudici e pregiudizialmente plaudito dalla Presidente della Regione
    significa per gli inquisitori accettare il fallimento del loro teorema
    accusatorio.

    La carcerazione di Michele e Andrea perciò si prolunga al
    solo scopo di uscire con qualcosa in mano o per lo meno con i
    riflettori spenti.

    Tanto si è parlato di presunzione di innocenza in
    questi giorni, dopo che uomini e donne importanti e potenti come la
    signora Mastella sono state arrestate nel corso della lotta senza
    esclusione di colpi tra poteri dello stato in atto da tempo. Quella
    presunzione di innocenza invocata dallo stesso dimissionario Presidente del ConsiglioProdi, a Michele e Andrea è stata sempre negata come fosse un fatto normale.

    Chi li accusa, chi li ha condannati prima del processo, chi li vuole e
    li sta a questo punto condannando comunque, alla Lorenzetti che ha
    parlato troppo presto e con la lingua dell'accusa, diciamo oggi che le
    garanzie della presunzione di innocenza valgono per tutti, e per quello
    che ci riguarda prima di altri, per coloro che si battono per la difesa
    dell'ambiente, dei poveri, degli sfruttati, dei diritti dei lavoratori,
    della libertà.
    In ogni angolo d'Italia in questi giorni si susseguono lotte contro la devastazione ambientale; in Umbria sono sorti numerosi Comitati che si battono contro gli inceneritori e le Centrali a carbone, per difendere le risorse idriche e il territorio dalla cementificazione. Queste battaglie che hanno visto pratagonisti anche i ragazzi di Spoleto devono continuare, la repressione contro chi si è battuto per salvaguardare l'ambiente, senza altro scopo che avere un mondo migliore, difendendolo dai satrapi che gestiscono gli affari del potere, non fermerà questi movimenti che delle loro lotte hanno fatto bandiera di libertà e difesa della natura.

    Michele e Andrea, Dario e Damiano devono tornare liberi
    subito, chi li accusa, Lorenzetti e Magistrati devono fare un passo
    indietro.

    PRESIDIO PERMANENTE SOTTO I PALAZZI DEL POTERE,

    REGIONE, PREFETTURA, PROVINCIA, TRIBUNALE

    DAL 31 GENNAIO AL 7 FEBBRAIO PIAZZA ITALIA -PERUGIA

    PER CHIEDERE LA LIBERTA'

    DI MICHELE, ANDREA, DARIO E DAMIANO.

    Comitato 23 Ottobre
    iNkuLaTeVe!!!...@#!*
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