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Discussione: Obsolescenza: guasti programmati e consumismo

  1. #1
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    La lampadina che vedete in questa immagine, è accesa e perfettamente funzionante da 110 anni. Si trova nella stazione dei pompieri a Livermore, California. Di lampadine del genere, non ne esistono più naturalmente. Non c’hanno messo molto le aziende per capire che vendere queste lampadine sarebbe stato un suicidio. Hanno deciso quindi di ridurre la vita media delle lampadine a 1000 ore (41 giorni) in modo da costringere i consumatori a comprarne regolarmente di nuove.

    Sembra sia questa l’origine dell’obsolescenza programmata: una politica volta a definire il ciclo vitale (la durata) di un prodotto. In tal modo in fase di progettazione viene deliberatamente definita una vita utile limitata di un prodotto, che quindi diventerà obsoleto o non funzionante dopo un certo periodo. Ciò si può ottenere costruendo gli oggetti con materiali di qualità inferiore, o mediante l’inserimento di meccanismi anche di tipo elettronico o seguendo comunque canoni costruttivi tali da rendere impossibile o troppo costosa la loro riparazione una volta che dovessero guastarsi.

    Tutto chiaro? Esempio: acquisto un computer, con una regolare garanzia di 2 anni, ma l’azienda produttrice potrebbe aver inserito un chip che dopo 2 anni e 1 giorno di utilizzo, guasti il computer. E dal momento che le aziende lavorano per il profitto, perchè non dovrebbero farlo?!

    Pensate sia fantascienza o complottismo? Vi invito a guardare questo documentario, che vi aprirà gli occhi a riguardo; che vi mostrerà come le stampanti sono progettate per stampare un numero preciso di pagine e poi guastarsi, appunto; che vi farà capire perché siamo semplici burattini nelle mani delle aziende, anche senza che manomettano i prodotti. Si, perchè un modo molto più sottile per rendere prematuramente obsoleto un prodotto che ancora funziona (e quindi spingerci a comprarne uno nuovo) è quello di immetterne sul mercato dopo poco tempo una nuova versione dotata di maggiori optional, preferibilmente dopo una adeguata campagna pubblicitaria che induca nel consumatore finale l’idea che la sua “vecchia versione” del prodotto sia ormai sorpassata ed inadeguata.

    La soluzione? Smettere di consumare, di comprare. La soluzione si chiama decrescita felice.
    Buona visione.


  2. #2
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    Eh si, di obsolescenza programmata ne avevo sentito parlare bene in zeitgeist.
    Purtroppo è l'essenza del consumismo e il risultato non sono altro che quattrini buttati al vento e montagne, ma montagne di rifiuti che potrebbero non esserci.
    E' una cosa veramente vergognosa, pensando a tutta quella gente che al mondo non ha nulla...
    Coltivare erba non è legale? Se è Dio che ce l’ha data allora vuoi dire che anche Dio non è legale?
    (Bob Marley)

  3. #3
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    Anche io ne ho già sentito parlare. E una cosa affine,( il risultato è lo stesso, businnes ) la fanno le lobbies farmaceutiche con l'estrarre il principio attivo delle piante mediche: durante la mia malattia, ho saputo che l'ippocastano essiccato, era benefico per la regolarizzazione intestinale; vado in erboristeria e lo compro, a peso, un etto. Lo adopero, e in effetti mi aiuta, zero crampi per scariche improvvise. Torno dopo 6/8 mesi, per ricomprarlo... non c'era più..
    Una casa farmaceutica aveva sintetizzato e brevettato l'estratto, era in farmacia, più caro naturalmente..

    Se fai da te, in tutto e per tutto, cosa guadagnano loro eh?
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    "Rammentiamoci sempre che ogni qualvolta lasciamo scritto qualcosa,si lascia solo delle parole messe li,ognuno poi le interpreta come vuole,non é la stessa conversazione fatta faccia a faccia .." cit. Dantep

  4. #4
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    Ma è applicato in tutto, anche le cerniere dei mobili x esempio, avevo visto un video in cui un braccio robotico apriva in continuazione un antina per testare se funzionava il numero prestabilito di volte.. È un mondo "a scadenza" e i risultati sono effettivamente quelli..

  5. #5
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    me lo sono appena guardato, gran bel documentario!è incredibile come siamo marionette in mano a sti maledetti...

  6. #6
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    fa sempre tristezza come ci fanno girare il mondo sotto i piedi, maledetti
    Citazione Originariamente Scritto da simoz15 Visualizza Messaggio
    Ma è applicato in tutto, anche le cerniere dei mobili x esempio, avevo visto un video in cui un braccio robotico apriva in continuazione un antina per testare se funzionava il numero prestabilito di volte.. È un mondo "a scadenza" e i risultati sono effettivamente quelli..
    stai parlando di un negozio IKEA, in ogni centro hanno dei bracci meccanici che aprono e chiudono dei mobili per mostrare la "qualità" e la "scarsa" deteriorabilità del prodotto.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da JustAnotherSmoker Visualizza Messaggio
    fa sempre tristezza come ci fanno girare il mondo sotto i piedi, maledetti


    stai parlando di un negozio IKEA, in ogni centro hanno dei bracci meccanici che aprono e chiudono dei mobili per mostrare la "qualità" e la "scarsa" deteriorabilità del prodotto.
    Sì solo che ogni mattina lo cambiano e ti fanno pensare che sia li da mesi a parti gli scherzi è vero e se tipo sono previsti 10000 aperture (sparo a cazzo) dopo 10000 si spaccano ma con un margine di errore di tipo una o due Unità, una roba assurda! L ikea sarà sulle 1000

  8. #8
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    Un gran bel documentario visto giusto quest'anno; è sempre bello scoprire che ogni giorno una persona si svegli e pensi un modo per fregarti "oggi provo a far sì che si rompa dopo due occhiate", e via col sorriso sui denti.

    Ma fosse solo l'obsolescenza, se poi ci aggiungete anche gli studi consumistici per far sì che i prodotti siano ancora più illusori di quello che sono (es. i dentifrici che sbiancano l'impossibile o i detersivi che fanno metri cubi di spuma), cos'è reale?

    Si parlava con mad delle civiltà antiche e delle opere imponenti da queste costruite e arrivate fino ai giorni nostri (pietra e forme resistenti alle intemperie), oggi se una casa sta su è un miracolo e giusto per sfidare un po' di leggi a caso gli edifici più importanti e all'avanguardia son delle torri altissime di vetro (e altri materiali con data di scadenza).

    Ma vuoi vedere che l'espressione "vivi in una bolla" risulterà essere una visione del futuro.

    L'unico lato positivo di tutto ciò spero sia il nascere col tempo di tanti piccoli MacGyver.

    Poca evoluzione e troppo consumismo, stiamo andando di generazione in degenerazione.
    Il fiore dell'illusione produce il frutto della realtà.

    Paul Claudel.

  9. #9
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    Riprendo questo tema con una notizia sull'interessamento da parte delle istituzioni (finalmente) al fenomeno dell'obsolescenza programmata.

    Fonte: Tom's Hardware

    L'elettronica di consumo è programmata per durare poco
    Uno studio commissionato dal Partito Verde tedesco conferma il principio di obsolescenza programmata ampiamente diffuso nel settore dell'elettronica di consumo. Tutto viene realizzato per durare poco e quindi stimolare l'acquisto del nuovo.


    L'elettronica di consumo è "programmata" per non funzionare più dopo pochi anni di lavoro. Un gruppo di scienziati ed economisti ha realizzato uno studio, commissionato dai Verdi tedeschi, che confermerebbe da parte dell'industria l'applicazione del principio di "obsolescenza programmata".

    In pratica TV, frigoriferi, lavatrici e gli elettrodomestici in genere sono realizzati per durare giusto il tempo della garanzia. Dopodiché si scopre che la riparazione spesso è meno conveniente rispetto al nuovo. Ecco così individuato il senso di questa strategia: alimentare i consumi a dismisura per consentire alle aziende di vendere sempre più prodotti.

    L'esperto hi-tech Stephan Schridde e il professor Christian Kleiss della facoltà di Economia di Aalen hanno stimato che questo gioco sia costato alla Repubblica federale non meno di 100 miliardi di euro negli ultimi anni. Senza contare che lo studio è stato effettuato valutando una ventina di elettrodomestici e altri prodotti di largo consumo.

    In verità l'obsolescenza programmata non è una novità: nel 1924 i produttori di lampadine si misero d'accordo per limitare la durata di ogni modello a mille ore. Cosa che non avvenne ad esempio nel 1940 con le calze di nylon, e infatti a causa della loro robustezza le vendite crollarono dopo pochi mesi. Anche oggi è facile individuare i punti deboli dei prodotti che ci circondano. Le TV a schermo piatto "hanno condensatori elettrolitici di scarsa qualità", come ricorda La Repubblica. Tutta l'elettronica di consumo spesso ha problemi di alimentazione. E la lista di peccatucci potrebbe proseguire.

    La verità è che la vita media di un elettrodomestico negli anni '70 era di 20/30 anni, oggi è di dieci volte meno. Nel 1998 una lavatrice era fatta per resistere almeno 12 anni, adesso quelle più economiche si fermano a 3. Complessivamente la classifica redatta dai due studiosi è lapidaria sulla durata media: un frigorifero sopravvive 12 anni; una lavatrice mediamente arriva a 7 anni; TV, PC, Smarpthone e spazzolini elettrici hanno una vita media di 3 anni.

    "L'obiettivo è la massimizzazione della rendita di capitale", sostiene Stefan Schridde. E infatti, come si legge sul rapporto, "la strategia del deterioramento della qualità dei prodotti viene alla fine premiata dall'aumento degli utili".

    Ma quali sono le tecniche adottate dai progettisti e dai produttori per raggiungere tali obiettivi? Di fatto abbassano gli standard qualitativi, rendono alcuni ricambi costosi o introvabili, si affidano a piattaforme integrate che non consentono la sostituzione, oppure adottano componenti che sono fatti per durare un periodo di tempo limitato.
    "Cercando le parole si trovano i pensieri"
    Joseph Joubert, Pensieri, 1838

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da mad man Visualizza Messaggio
    Riprendo questo tema con una notizia sull'interessamento da parte delle istituzioni (finalmente) al fenomeno dell'obsolescenza programmata.

    Fonte: Tom's Hardware
    ti adoro, lo stavo per postare io!

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