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Discussione: Blitz nelle scuole

  1. #41
    StRaM è offline Cancellato su richiesta dell'utente
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    Citazione Originariamente Scritto da tiffenau Visualizza Messaggio
    Se io avessi pensato un po' meno alle canne e più a studiare,a tempo debito, magari adesso sarei laureato... Non voglio essere polemico ma secondo me se si vede la cosa più in ottica 'educativa' ha senso... non credo che i vari addetti alle FF OO stiano in stazione tutto il giorno per far carriera sui 2 pischelli con 2 canne che si fanno trovare; quanto, più probabilmente, la preoccupazione dei dirigenti scolastici che si vedono intorno e ne richiedono l'intervento
    Educazione far entrare i cani a scuola??? non hanno i soldi per la carta igenica e spendono fior fior di quattrini per rovinare la vita a qualche studente per na canna o due?

    ma magari sono io ubriaco e non capisco dove vedi l'educazione in queste azioni disperate dove si militarizzano le scuole....

    credi davvero che un ragazzo sgamato sia più educato dopo la disavventura?

    I dirigenti scolastici che si vedono intorno situazioni xxx dovrebbero far intervenire psicologi, educatori esperti e/o contattare i genitori............chiamare la sbirraglia è sempre azione SBAGLIATA, DISEDUCATIVA ed INFAME!!!!


    Citazione Originariamente Scritto da Pawan Kumar - ASCIA Visualizza Messaggio
    Grande questo professore, ce ne vorrebbero molti di più...

    http://droghe.aduc.it/notizia/cani+a...+fa_129319.php
    ITALIA - Cani antidroga in scuola di Terni. Insegnante non li fa entrare nella sua classe

    6 aprile 2014 16:58

    Ha impedito alla polizia, con tanto di cane antidroga, di perquisire la classe in cui stava insegnando. Franco Coppoli, docente di lettere all'Istituto per Geometri «Sangallo», referente provinciale dei Cobas. Una decina di giorni fa, nella sua 5 C, si è presentata la polizia per un controllo antidroga che interessava quattro scuole superiori, in accordo con i rispettivi dirigenti scolastici. Ma il professor Coppoli gli agenti non li ha fatti entrare. «Sarà la mia formazione politica -racconta- ma mi è venuto in mente il Cile. Ero in cattedra e stavo interrogando quando la porta si è aperta e ho visto un cane lupo e tre poliziotti. Hanno intimato di uscire dall'aula. Ho chiesto loro se avessero il mandato di un magistrato, mi hanno risposto che erano autorizzati dalla preside. A quel punto ho fatto presente che non potevano bloccare l'attività didattica e che avrei presentato una denuncia per interruzione di pubblico servizio qualora lo avessero fatto. Il controllo, in classe, non c'è stato». «Rifarei tutto -continua Coppoli-. E' gravissima la presenza della polizia nelle scuole, non ha nessuna finalità educativa ma solo, eventualmente, repressiva. E questo con la scuola che c'entra? Se un ragazzo avesse problemi di droga non credo si risolvano con un cane. Le aule scolastiche sono e devono essere luoghi di aggregazione ed inclusione, gli studenti devono essere accolti nella scuola, non ne devono aver paura. Ecco, l'azione della polizia è un'intimidazione». E ora? «Mi è stato comunicato -conclude- l'invio degli atti all'Ufficio scolastico provinciale e regionale. E l'avvio di un procedimento disciplinare, di sospensione superiore ai dieci giorni. Aspetto la formale contestazione, addebiti a cui risponderò con ciò che ho appena detto».
    Ultima modifica di StRaM; 27-01-15 alle 15:05

  2. #42
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    Un ragazzo sgamato sarebbe fortunato perchè verrebbe Educato????? Io opterei per disinformato!!!!!

    Lo stato deve iniziare ad investire i soldi dove realmente c'è necessità, mi sembra che in Italia in questo momento c'è poco che funziona e nonostante tutto con i nostri soldi mettono in priorità cose futili. Le tasse nel bel paese se ne vanno proprio a puttane è????????
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    _________________________________________

    Per le domande sulla coltivazione c'è il forum, evitate i P.M., se proprio volete richiamare la mia attenzione c'è la @

    Io non ho problemi con la ganja, ho problemi senza!!!

  3. #43
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    L'EDUCAZIONE SAREBBE VEDERE I CANI ANTIDORGA IN PARLAMENTO e Chapeau al preside di questa scuola..... finalmente qualcuno con le palle............


    Il preside dice no: "I cani antidroga non entrano a scuola"
    La scelta del dirigente dell'istituto Marco Polo: "Gli studenti vanno educati, non spaventati"



    Ludovico Arte è da tre anni preside dell’istituto tecnico per il turismo Marco Polo di Firenze. Negli ultimi tempi si è opposto a interventi con i cani antidroga nel suo istituto, lanciando l’allarme sulle possibili ripercussioni psicologiche degli studenti sottoposti al controllo. Insieme a un ristretto numero di colleghi, sta portando avanti una campagna di sensibilizzazione per valutare un approccio meno repressivo per combattere l’uso di droghe leggere degli adolescenti.

    I controlli nelle scuole si concludono spesso con sequestri di hashish e marijuana. Ci sono poi inchieste da cui emerge il consumo di sostante stupefacenti tra i giovanissimi. Allora perché opporsi ai cani antidroga nelle classi?
    «Perché i cani a scuola sono un fatto innaturale, è un modo sbagliato di affrontare la questione. È chiaro che il consumo di droghe e lo spaccio sono intollerabili, ma non si può usare solo la repressione e in particolare non nelle classi, luoghi di formazione ed educazione. In certi casi i controlli finiscono per mettere a disagio e umiliare lo studente, che subisce il controllo davanti a tutti gli altri compagni. Può essere un trauma devastante»

    La maggior parte dei dirigenti delle altre scuole fiorentine la pensa diversamente. Sono loro a chiedere di intervenire.
    «Esistono due fronti, è inutile negarlo. Da una parte chi come me chiede un uso limitato della forza e punta sulla prevenzione, dall’altra i presidi che preferiscono usare il pugno di ferro. Credo che uno dei problemi maggiori sia proprio la mancanza di comunicazione tra questi due blocchi, quando invece servirebbe un punto di equilibrio per cercare un percorso condiviso in nome del benessere degli studenti. Senza una vera discussione finiscono per crearsi incomprensioni, tra colleghi ma anche con le stesse forze dell’ordine. È accaduto alcuni mesi fa, quando mi hanno chiesto di far entrare i cani antidroga. C’è stato un confronto per alcuni aspetti anche duro».

    Ha alzato le barricate.
    «Ho solo fatto presente che se avessero deciso di fare comunque il controllo avrei chiamato i giornali, per dire che si trattava di un intervento contro la mia volontà. Ma nessuno alla fine ha voluto forzare la mano. Apprezzo la sensibilità della gran parte dei poliziotti e carabinieri che si occupano di droga tra i giovani, so quale impegno e professionalità richieda un lavoro simile. Ma è chiaro che un intervento diretto nella scuola, sotto gli occhi degli altri studenti, è un’altra cosa. Si perde di vista l’obiettivo principale, la prevenzione. Noi abbiamo ottocento studenti, e ben cinque psicologi che ascoltano le loro preoccupazioni e anche quelle dei genitori. Forse conviene investire di più proprio su questo versante».

    Ma, in passato, anche il Marco Polo è finito al centro di controlli.
    «In realtà è proprio l’esperienza diretta che mi spinge a chiedere azioni meno invasive. Un anno fa gli investigatori si nascosero fuori dalla scuola all’ora di ricreazione per verificare l’esistenza di un giro di spaccio. Appena visto il passaggio di droga, fermarono due studenti e li misero a terra, davanti a centinaia di compagni. Sono situazioni che non aiutano il recupero di un giovane, e che rischiano di alimentare quella diffidenza che purtroppo molti ragazzi hanno per le forze dell’ordine. In questo caso, i due hanno entrambi lasciato la scuola a fine anno, non so quanto questo abbia influito ma l’esperienza non ha di certo aiutato».

    Cosa suggerisce?
    «Mi rifaccio a un altro episodio accaduto di recente. Una studentessa che era stata sospettata sempre di spaccio. Quando gli investigatori mi hanno avvisato, ho chiesto di evitare di fermarla a scuola e di aspettare che la chiamassi in presidenza. Nel mio ufficio hanno potuto controllare la sua borsa, senza provocarle alcun trauma e senza trovare niente di niente. Così però si è potuto combinare le esigenze investigative alla tutela del percorso di crescita. Perché, ripeto, un ragazzo che usa stupefacenti non deve essere solo punito ma al tempo stesso ricevere aiuto. E in ogni caso va rispettato».
    http://firenze.repubblica.it/cronaca...ola-105937251/

  4. #44
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    Esistono due fronti, è inutile negarlo. Da una parte chi come me chiede un uso limitato della forza e punta sulla prevenzione, dall’altra i presidi che preferiscono usare il pugno di ferro. Credo che uno dei problemi maggiori sia proprio la mancanza di comunicazione tra questi due blocchi, quando invece servirebbe un punto di equilibrio per cercare un percorso condiviso in nome del benessere degli studenti.
    oggià
    vuoi l'indoor?
    no, niente cioccolato grazie

  5. #45
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    http://droghe.aduc.it/comunicato/adu...anno_22816.php

    Aduc – Osservatorio Firenze. Droga a scuola e test. Hanno ragione gli studenti!

    Comunicato di Vincenzo Donvito
    27 gennaio 2015 10:13

    Avevamo letto nei giorni scorsi le opinioni dell'ex-assessore comunale Giovanni Gozzini che aveva perorato di sottoporre gli studenti degli istituti superiori a test anti-droga. Non ci avevamo fatto caso piu' di tanto. Anche perche', a fronte di una sua proclamata accondiscendenza per una cultura di legalita' e di depenalizzazione in materia di droghe, abbiamo pensato che probabilmente avrebbe dovuto approfondire un po' meglio la questione; in particolare sull'aspetto che con questi test forse avrebbe dato una mano ad alcuni problemi di coscienza e cultura dei genitori e dei dirigenti scolastici, ma non avrebbe certo aiutato gli studenti.
    Oggi il quotidiano “La Nazione” ritorna con decisione sulla materia. Ne parla l'ex-assessore, oggi senatrice, Rosa Maria Di Giorgi, che si dice d'accordo con Gozzini (“i risultati dei test devono essere segreti”, sostiene la parlamentare). E, per fortuna di chi vuole informarsi, ne parlano anche alcuni studenti; tutti contrari, in linea di massima contro l'invasione del loro corpo e della loro testa.
    Chi ha ragione? Gli studenti!. Perche' vogliono esser liberi di decidere di farsi le canne? Anche. Ma, per l'appunto: DECIDERE! Non necessariamente FARSI! Ed e' qui dove i pro-test sembrano eludere se stessi e il ruolo istituzionale che rivestono. Il fatto che questi studenti abbiano meno di 18 anni (quindi ufficialmente alle dipendenze di Stato e famiglia) non vuol dire che possono e devono essere considerati come animali da laboratorio. Certo, i nostri pro-test parlano di analisi volontarie, di risultati segreti e gestiti da scuole e famiglie. Ma fino a che punto e perche'? Forse non esistono i “ricatti” delle famiglie e delle scuole pur nell'ipotesi della segretezza? Negarlo e' far finta di essere in un film dove c'e' un ministero della Cultura giovanile, e dove lo stesso e' affidato a quell'Andrea Muccioli (il padre Vincenzo si rivoltera' nella tomba) di San Patrignano.
    Il risultato di questa ipotetica scelta sarebbe piu' disastroso della realta' attuale. I ragazzi che vogliono, continuerebbero a farsi gli spinelli, con una molto possibile crescita di numero vista l'innegabile attrazione di qualunque giovane -e non solo- per il “proibito”. E in un contesto di maggiore pericolo di sicurezza individuale e pubblica. Gli spacciatori si farebbero piu' furbi e farebbero piu' affari. Tutti in attesa del prossimo ex-assessore con chissa' qualche altra proposta per cercare di calmare le proprie difficolta' paterne, o del prossimo politico che, non facendo nulla in merito, sosterra' qualunque cosa gli si proporra'.
    Il problema esiste. E' ovvio. Ma non e' quello degli studenti a scuola. Questi ultimi sono solo lo specchio della societa' in cui vivono. Perche' non ci dovrebbe essere spaccio e consumo di droghe a scuola, visto che nel mondo “esterno” c'e' spaccio e consumo ovunque e che la droga proibita e' il maggior business della malavita, contro cui i cittadini-genitori di questi studenti -politici o meno che siano- fanno quasi nulla o poco, comunque inefficace?
    Ecco perche' hanno ragione gi studenti intervistati dal quotidiano La Nazione. Quando chiedono di essere lasciati in pace perche' non sono altro che una componente di questa societa' dove la droga e' libera per scelta delle istituzioni. E chiedono solo maggiore informazione per cercare di ridurre un danno di cui loro non sono responsabili. Noi di Aduc -e non solo- crediamo che “maggiore informazione” sarebbe possibile e piu' efficace in un contesto di legalita' (vedi le campagne anti-tabacco, per esempio), ma questa nostra opinione e' interessante o siamo come quelli che qualcuno considera incoscienti solo perche' studenti con meno di 18 anni? Salvo poi, che a 18 anni e 1 giorno dovrebbero avere consapevolezza e cognizione di causa/effetto di cio' che prima era demandato ai loro tutori famigliari ed istituzionali?

  6. #46
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    Ma intanto vanno avanti convinti. A Parma, non hanno neanche trovato niente!

    http://droghe.aduc.it/notizia/cani+a...rma_130656.php

    ITALIA - Cani antidroga tra i banchi di scuola a Parma

    30 gennaio 2015 18:53

    Proseguono a Parma i controlli della Guardia di Finanza contro la diffusione degli stupefacenti tra i giovani, a cominciare dalle scuole. Seguendo, infatti, un programma concordato con i responsabili degli istituti, anche quest'anno militari della Guardia di Finanza di Parma sono intervenuti negli istituti, per eseguire una serie di accertamenti tra i banchi. Questa volta è toccato alle 'Giordani'. Allontanati gli studenti, le unità cinofile delle Fiamme Gialle sono andate in giro per le aule, con la guinzaglio i cani che, dopo mesi di addestramento ed affiancamento al proprio conduttore, riescono subito a fiutare la presenza di stupefacenti, anche in piccole dosi. L'ispezione si è conclusa senza rilevare alcuna traccia di droga.
    "Iniziative come queste hanno innanzi tutto finalità preventive - spiegano le Fiamme Gialle - servono a sensibilizzare gli studenti sulla gravità di certi comportamenti, stimolandoli a non sottovalutare le conseguenze, anche giuridiche, di scelte sbagliate". Ma si tratta anche di un "segnale importante dell'attenzione delle Forze dell'ordine verso il mondo della scuola, per prevenire forme di illegalità che non mancano tra i giovani, dal bullismo, fino, appunto, all'uso di droghe leggere e pesanti".

  7. #47
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    A me sembra che le cose stiano peggiorando, da un punto di vista educativo: devono decidere se sospendere gli studenti trovati in possesso di modiche quantità di "fumo", col rischio di perdere l'anno scolastico. Ovvero, non potendoli far perseguire penalmente, li colpiscono negli studi. Educazione o rappresaglia?
    Ma non si provoca, così, un danno maggiore di quelli che potrebbe provocare l'uso canapa, tra i quali ci sarebbero anche lo scarso rendimento scolastico (non di tutti) e il maggior rischio di abbandono degli studi?
    E il messaggio percepito dai giovani sarebbe: per non farvi rischiare di potervi danneggiare con le canne, diamo, a quelli che becchiamo a scuola, delle sanzioni disciplinari che li danneggino sicuramente di più del "farsi le canne"?
    Molto probabilmente si faranno le canne altrove, se vogliono farsele, anzi, sarà considerato ancora più trasgressivo e attraente da un maggior numero, proprio perché percepito come "fortemente vietato".
    E quelli che dovessero perdere l'anno scolastico, non vedrebbero aumentare le possibilità di perdita di interesse nello studio e di interruzione degli studi? Come condizionerebbe la loro vita? Smetterebbero di farsi le canne o rischierebbero di sperimentare droghe pesanti? Continueranno gli studi o andranno a lavorare o inizieranno un deprimente percorso di emarginazione sociale? E sarebbe colpa della canapa o degli istituti scolastici?

    Io mi ricordo bene di quando ero un giovane ribelle, (lo sono ancora) per questo ho sempre preferito parlare e scherzare con i giovani, anziché intimorirli, perché se ti percepiscono come amico ti si aprono, ascoltano e collaborano e puoi aiutarli. Anche gli animali collaborano molto meglio con chi percepiscono come un amico, rispetto a chi li spaventa. Subire una coercizione esagerata non piace a nessuno.
    E intanto i giovani che si fanno le canne, magari non a scuola, con questi metodi intimidatori aumentano ogni anno... (chissà come mai... tutta colpa degli antiproibizionisti...) bei risultati di prevenzione, davvero, per tutte le risorse investite nei controlli.
    Ma i presidi, non dovrebbero avere delle nozioni di psicologia adolescenziale un po' più approfondite de "il bastone e la carota"? O de "il bastone" e basta! (che la carota chissà dove l'hanno messa però penso di sapere dove la metterebbero gli studenti!!)

    http://droghe.aduc.it/notizia/cani+a...ano_130664.php

    ITALIA - Cani antidroga in un liceo in provincia di Rovigo trovano qualche grammo. Gli studenti rischiano di perdere l'anno

    2 febbraio 2015 9:48

    I carabinieri e i loro cani antidroga hanno fatto un'ispezione al liceo artistico Bruno Munari, a Castelmassa (Rovigo), e sono state trovate modiche quantità di 'fumo' addosso ad alcuni studenti. Non si tratta di un grande quantitativo, per cui gli studenti non rischiano grosso, almeno per quanto riguarda le misure che sono previste dalla legge. In genere si procede con una segnalazione alla prefettura. Ben altro quadro invece si prospetta per quanto riguarda le decisioni che ora l'istituto sarà chiamato a prendere nei confronti dei ragazzi. Il caso verrà esaminato all'interno dell'istituto e il dirigente scolastico sarà chiamato a prendere una decisione per i liceali che sono stati coinvolti. Si va dalla semplice nota ad una sospensione, con il rischio di perdere l'anno scolastico.
    Ultima modifica di Pawan Kumar - ASCIA; 03-02-15 alle 00:33

  8. #48
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    Belle considerazioni PKA, mi fa n venire in mente queste parole del buon Keith Richard!

    Ultima modifica di StRaM; 03-02-15 alle 09:36

  9. #49
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    il maggior problema che credo si stia riscontrando è sociale, è il fatto che passa un messaggio più che consumista, che i ragazzini vedono i soldi facili e li fanno senza capire le reali conseguenze, e questo a parer mio con le buone o con le cattive deve cambiare
    vuoi l'indoor?
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  10. #50
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    Diciamo che le forze dell ordine dovrebbero interessarsi, concentrarsi su problemi credo ben piu grandi e gravi rispetto al trovare qualche canna agli alunni.
    Sicuramente gli studenti potrebbero fare le cosine un po meglio.......pero credo che fuori ci sia fin troppa m....a e che qualche canna non guasta sicuro

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