Canapa venduta su internet
Perquisiti sette bellunesi
BELLUNO. Raffica di perquisizioni anti-droga, pochi giorni fa, da parte dei carabinieri. Su mandato della procura della Repubblica di Bolzano, i militari dell’Arma hanno effettuato sette perquisizioni in tutta la provincia di Belluno. Da Quero a Cavarzano, dalla Valbelluna al Cadore, passando per l’Agordino. Nel mirino i procacciatori di canapa via internet. Ossia coltivatori di piantine dalle quali si ricava marjiuana.
Una simile azione, su impulso dei carabinieri di San Candido (come del resto anche nell’ultimo caso l’impulso arriva dalla procura altoatesina) era stata già messa a segno a metà marzo e portò all’a rresto di due persone.
In questo caso non vi sono stati arresti ma soltanto qualche denuncia a piede libero. In un caso, invece di trovare semi o piantine di canapa, è saltata fuori un’arma non denunciata.
Un’operazione, come detto, che ha mosso i suoi primi passi nella rete di Internet e precisamente tra i clienti di una fioreria fiorentina che metteva in vendita sul mercato virtuale semi di canapa indiana, quando il tutto era ancora consentito. Dopo i dovuti approfondimenti, è scattata l’offensiva dei carabinieri che mercoledì scorso è sfociata nelle sette perquisizioni in terra bellunese.
Gli acquisti di semi di canapa venivano appunto fatti via internet. Tutto avveniva alla luce del sole. Il sito della ditta fiorentina specializzata in intrugli sembrava legale e anche le modalità del pagamento erano quelle “canoniche”.
Anche se qualche sospetto, qualcuno doveva pur farselo sorgere. In provincia diverse piantagioni di cannabis, in passato, sono state scoperte ed i loro coltivatori denunciati, se non arrestati quando la quantità era piuttosto importante.
La procura della Repubblica altoatesina è risalita ai procacciatori attraverso il loro codice della sua carta di credito.
Quanto è bastato per dare mandato ai carabinieri di Belluno di svegliare tutti i “clienti sospetti” all’alba di mercoledì.
A differenza dell’operazione di marzo, come detto, non vi sono stati arresti in flagranza. Qualche denuncia, come quella per l’arma clandestina non denunciata. Pare sia stato sequestrato anche qualche seme di cannabis indica.