Grazie avvocato, lei è veramente disponibile, se dovessi mai aver bisogno di lei, so che mi garantirebbe anche un'ottima conversazione. :-)
Se ho capito bene, in definitiva, lei sostiene che al momento attuale in Italia sulle quelle premesse (sostanze psicotrope), l'unica strada percorribile sia la depenalizzazione. Adesso credo di aver capito meglio perché sostiene una cosa del genere e mi ritengo soddisfatto così.
Assolutamente a margine, perché ci stavo pensando ieri per i fatti miei e per altre questioni, leggevo uno dei soliti decreti deliranti, occupandomi nella azienda per cui lavoro anche di obblighi di legge (azienda piccola, per cui ogni dipendente è multi-ruolo se possiamo dire così).
L'impressione che se ne ricava molte volte è che il difetto grosso dei nostri legislatori è di trattare diverse realtà allo stesso modo, per esempio fornai, pizzaioli hanno alcuni stessi obblighi di un alti-forno per la lavorazione degli acciai, lo so perché ne parlavo con un funzionario dell'ARPA che ogni tanto viene a farci visita e questo cosa aveva preso di sghimbescio pure noi che un forno nemmeno lo abbiamo.
Non solo, so per esperienza diretta che alcune leggi sacrosante (si veda la 384) è applicabile tanto all'Ilva, alle raffinerie, polveriere come anche a realtà decisamente marginali e le ultime non sono parole mie.
A naso, continuo a capire poco il perché lei dice che se si dovesse legalizzare la cannabis, allora si dovrebbero legalizzare anche tutti gli altri stupefacenti, a meno che non si tenga conto della triste realtà italiana, per cui tutto viene raggruppato in macro-categorie e quindi forse l'esempio dello stato di Washington e simili non potrà mai essere seguito nel nostro paese.