... o scegli di farti venire un embolo per lo sforzo di andare oltre i soliti luoghi comuni o mandi tutti a fare in culo.

Oggi, per ragioni diverse, ho conversato con una mia conoscente, nonché infermiera, sull'assurdità dei test anti-droga fatti in azienda, perché a mio parere assolutamente sproporzionati ... ok ammetto di essere caduto pure nel solito trappollone del confronto tra le varie sostanze, alcool incluso.

A mio modo di vedere, la conversazione ha seguito andamenti paradossali, tipo che l'infermiera sosteneva che se uno viene beccato con una percentuale di THC nell'urine, questo identifica una persona con una certa predisposizione all'uso di tutti gli stupefacenti, per la semplice equazione "se ti fai una canna, sicuramente ti fai di peggio", "se ti fai una canna, allora sei un pericolo per tutti", "se ti fai una canna, allora hai la propensione a presentarti a lavoro sempre poco lucido" e via delirando.

... e non c'è stato verso di spiegare che puoi esserti fatto una canna il sabato per presentarti perfetto il lunedì a lavoro, per esempio. No, il THC è secondo queste persone, l'ammissione scientifica che sei un vizioso ed un pericolo per la comunità, quindi "punibile" a difesa della teorie della "Fini-Giovanardi", definita di fatto una legge ispirata, pure.

Oh io non demordo sia chiaro, però un bel "vaffanculo" di cuore ad un certo punto l'ho detto, perché non ci sono argomenti di fronte a questo tipo di chiusura, per tacere di mille altre cose che ho cercato di dire per spiegare l'assurdità di un test che punisce solo chi si è fatto una canna etc. etc. ... ad un certo punto riescono a farti semplificare un discorso molto più articolato e ti senti stupido per convezione.

A latere, una delle persone che aveva seguito la conversazione, mi ha confessato di aver provato a farsi una canna ('sticazzi neh!), ma non fumando sigarette non era riuscita a tirare neppure quella.
Al che ho cercato di spiegarle che non è mica obbligatorio fare questo genere di esperienze e che il mio non voleva essere un'apologia della cannabis in sé, solo mettere in evidenza la terribile sproporzione tra chi considera colpevole chi si fa beccare rispetto a chi la passa liscia; soprattutto in virtù del fatto che chi si fa cose ben più tragiche, in verità è quello che rischia meno in questi casi. Non pensavo di andare oltre questo concetto e infatti non è possibile neppure andare oltre, siamo sempre al "malato che si fa di canna, così almeno si diverte un po'" ... anche questa drammatica considerazione è uscita, perché la cannabis non solo è vista come un vizio ricreativo di piccolo viziosi, ma pure quando la si "spiega" (ad un'infermiera tra l'altro) dal punto di vista terapeutico, il malato viene visto qui come un vizioso, che dovrebbe scegliere una terapia di morfina, piuttosto che una sostanza del genere. Assurdo.

Poi mi incazzo, chissà perché?