volevo mostrarvi questa intervista fatta al noto neurofarmacologo proffessore gessa,e a quanto pare a qualcuno non gli va giu' che un farmacologo abbastanza preparato gli dica che una canna fa meno male di tre bicchieri di vino.
volevo mostrarvi questa intervista fatta al noto neurofarmacologo proffessore gessa,e a quanto pare a qualcuno non gli va giu' che un farmacologo abbastanza preparato gli dica che una canna fa meno male di tre bicchieri di vino.
Ultima modifica di mighio; 14-01-14 alle 00:00
la lettura ha qualcosa di familiare con Star Wars
Questo è il testo dell'intervista al Dott. Gessa che ha originato le polemiche di Gentile, (manco a dirlo):
http://www.corriere.it/salute/14_gen...e5fd9e96.shtml
Il neuroscienziato Luigi Gessa: «Ho provato
la cannabis. Fa danni, ma l’alcol è peggio»
L’esperto: «Pericolosa solo per gli adolescenti, ma dà meno dipendenza del vino»
«Sulla cannabis gli scienziati si dividono in falchi e colombe. I primi sono contrari, le seconde favorevoli. Io non sono un volatile, non ho pregiudizi. Posso elencarne gli effetti positivi e negativi. Di certo, in una classifica di pericolosità collegata alla reale tossicità, la cannabis non la metterei in testa: prima l’alcol, poi l’eroina, la cocaina in forma di crack e la nicotina».
Gian Luigi Gessa è un neuropsicofarmacologo. Ha diretto a lungo il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Cagliari trasformandolo in centro di eccellenza. Ha guidato per il Cnr diversi gruppi di ricerca sulle dipendenze. Interviene nel dibattito di questi giorni sulla liberalizzazione delle droghe leggere, su cui ieri si è espresso anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin dicendosi «assolutamente contraria».
Lei qualche anno fa, in un’intervista sull’Unione Sarda , ammise di aver provato la cocaina, per concludere che era meglio studiarla che prenderla. E la cannabis?
«Ovviamente l’ho sperimentata. Se si prova da adulto, le conseguenze non sono preoccupanti. A certe condizioni».
Quali?
«Molte. Anzitutto è necessario che abbia un alto contenuto di cannabidiolo, una sostanza cugina stretta del principio attivo che attenua quello che fa male».
Come si può essere sicuri che la cannabis sia «buona»?
«Non si può, non con quello che c’è in circolazione, senza regole».
Effetti negativi?
«Il primo e più grave è finire in prigione. Poi la capacità della sostanza di dare dipendenza. Ancora, un’influenza negativa sulla coordinazione motoria: se dopo guidi o vuoi fare sport, potresti avere degli incidenti. E ci sono ripercussioni sull’apprendimento e sulla memoria: durano una o due ore dal momento dell’assunzione».
E quali sarebbero i positivi?
«Il più gradito è l’euforia, un’allegria indistinguibile che nelle persone fortunate si genera naturalmente. Poi ci sono quegli effetti che ne rendono apprezzabile l’uso terapeutico, sempre a patto che ci sia il cannabidiolo: aumenta l’appetito, riduce la nausea, funziona da analgesico per i dolori neuropatici e per la cefalea, è efficace anche per il glaucoma. Artisti e musicisti gradiscono la percezione alterata dei suoni e dei colori».
Non è pericoloso?
«Sì, lo è in quelle persone che non dovrebbero provare la cannabis».
Chi sono?
«Gli adolescenti e i preadolescenti, perché in questa età il cervello si sta ancora formando. Oltre agli effetti detti prima: presentarsi a un’interrogazione sotto amnesia non va bene».
Chi altro non dovrebbe?
«Le persone vulnerabili, con disturbi psichiatrici o psicologici gravi, ansiosi, depressi, schizofrenici non manifesti».
Cosa risponderebbe a un adulto che le chiede se può «farsi una canna»?
«Se non rientra nelle categorie appena dette, non lo dissuaderei più che dal bere tre bicchieri di vino a cena: l’effetto è lo stesso e il rischio dipendenza minore».
Vista la sua esperienza, e dunque la sua capacità eventualmente di dosarne l’uso, perché non fuma cannabis?
«Perché non sento l’esigenza di provare un’euforia artificiale. Tutte le droghe, producono i loro effetti nel cervello sostituendosi fraudolentemente ai neurotrasmettitori. Il principio attivo della cannabis agisce sostituendosi all’anandamide. Ecco, io credo di averne pure troppa».
10 gennaio 2014
Per fortuna qualcuno che ne parla davvero senza essere di parte.
Se tutti i dottori lo facessero,adesso non avrebbero nemmeno più motivo di esistere ignoranti che fanno finta di sostenere il contrario.
Ottimo lavoro direi!
Forse qualcuno dovrebbe dire a quell ignorante di gentile che anche l alcol è una droga e che dopo tre bicchieri di vino di certo alla guida non sei proprio il migliore
Mah. Occasionalmente ho fatto sport e guidato, pure in botta, anche se ha poco senso. E poi come dice Simoz l'alcool ti fa schiacciare il piede, la cannabis ti fa andare piano. Non si possono paragonare. Lo capiranno?
Povero non è chi ha poco ma chi vuole molto (Seneca)
Io non sono d'accordo sul fatto di fare determinate cose in certi stati alterati,come ad esempio mettersi alla guida.Ovviamente vale per qualsiasi sostanza:marijuana,alcol,eroina,mescalina,lsd,coca ina,ecc. ecc. ;però c'è da puntualizzare come dici tu che chi guida in stato di ebrezza alcolica ha una possibilità elevatissima di fare un incidente,mentre chi guida dopo aver fumato(non è sicuramente lucido al 100%)ha una possibilità di commettere un incidente che è davvero bassa.Quando sei "fatto" non hai voglia di correre e per altro sei consapevole di essere "fatto" quindi eviti di andare veloce o di metterti in situazioni che non riusciresti a controllare.Penso che chiunque fumi qui sul forum capisca cosa sto dicendo,ed è la verità...purtroppo a chi è ubriaco non rimane quella piccola briciola di cervello,e poi succede quello che succede,e poi è legale,e poi loro non sono dei drogati,e poi loro sono dei bravi ragazzi quando commettono stragi il sabato sera,e poi...bla bla bla
Sembra che la preoccupazione più grande sia solo quella della cannabis terapeutica...
Vedete questo link
http://www.ilgiornale.it/news/cronac...li-982850.html
stanno vedendo i soldoni... sono le 'nuove' slot machines...quanta tristezza
vuoi l'indoor?
no, niente cioccolato grazie