Pedalata antiproibizionista sulla Restera: «Diffonderemo lungo le rive del Sile i nostri semi di libertà». Il collettivo Ztl ha deciso di aderire così alla mobilitazione nazionale intitolata “Seminiamo indipendenza” dedicata alla semina collettiva della cannabis. L'appuntamento è per mercoledì 30 aprile alle 11 davanti alla centrale idroelettrica di Silea, dove si svolge il Gram Festival. Da qui, tutti in bicicletta, si partirà in direzione Treviso, spargendo sull'argine del fiume decine e decine di piccoli semi di canapa. A prescindere dal significato che assume di volta in volta, questo tipo di manifestazione su due ruote viene chiamata “critical mass”. Nella sua forma originaria serve a bloccare il traffico nelle grandi città. Gli attivisti del collettivo Ztl, in questo caso, hanno scelto di fare “massa critica” con le loro biciclette per sostenere una nuova battaglia antiproibizionista diffusa su scala nazionale: «Di recente la Corte costituzionale ha finalmente bocciato la legge Fini-Giovanardi», spiega il portavoce Nicola Vendraminetto, «ora si apre un vuoto normativo. Questo argomento per i movimenti sociali come il nostro, ma anche per le comunità di recupero e per le istituzioni in generale, rappresenta un nuovo piano di discussione. La vecchia norma equiparava di fatto l'uso delle diverse sostanze psicoattive mettendo sullo stesso piano, per esempio, la marjuana e l'eroina. Ora che questa legge liberticida e medievale deve essere riscritta, chiediamo che il consumo non venga più criminalizzato».
Dal 25 aprile al primo maggio, in numerose città italiane, si svolgeranno iniziative simili dedicate alle semina diffusa. Nel caso trevigiano gli attivisti di Ztl sono stati previdenti: «Utilizzeremo semi defemminizzati», precisa Vendraminetto. Chi teme (o chi spera) che sugli argini della Restera, nei prossimi mesi, crescano piante di marijuana pronte da fumare, può stare tranquillo: «Non sarà presente il principio attivo del thc», spiega, «il nostro è un gesto simbolico, ma la battaglia è autentica. In questi anni, per colpa della Fini-Giovanardi si sono riempite le carceri, creando ulteriore emarginazione sociale. Secondo noi la risposta al disagio per chi fa uso di droga non è certo la repressione. Va fatta una distinzione netta tra sostanze ludiche e problematiche (acidi, eroina, ectasy). In più deve essere sfatata quella convinzione assurda secondo cui chi inizia con uno spinello finisce con l'eroina. La marijuana non crea dipendenza e non fa nemmeno più danni di altre sostanze psicoattive legali, come l'alcol». Il corteo si fermerà all'altezza delle mura.
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Ztl Wake Up semina cannabis lungo la Restera
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Originariamente Scritto da KGB
