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Discussione: Ecovillaggio Dolce Vita/Enjoint?

  1. #31
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    @Myface se uno è proprietario della sua abitazione non è possibile espellerlo da lì, al massimo si può espellere dalla comunità, ma se volesse potrebbe restare lì finché lo desidera.
    Sarebbe meglio prevenire queste situazioni, comunque. In alcuni eco villaggi si sono dati delle regole condivise, per questo.

  2. #32
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    Si la mia era una provocazione, penso che all'inizio tutte le società partano con le migliori intenzioni, pochi membri ben affiatati, è facile.. i problemi nascono quando si vuole ( o si è costretti da vari fattori ) espandere, ed ecco che l'eterogeneità del genere umano crea, come sempre, problemi.

    Ho sempre pensato che, archiviando tutti i sofismi sul bene e sul male ( che sono comunque parte della stessa medaglia) nella discussione fra un uomo giusto e uno con la pistola l'ultima parola sia bang.

    Tu dici che è meglio prevenire e io ti do ragione, e se guardiamo in giro ovunque, ogni tipo di accozzaglia umana ha avuto un selezionatore di personale o un responsabile o un capobranco un guru o un buttadentro che guardava in faccia chi entrava. O sei dentro o sei fuori, mai crudelmente come oggi.

    Crudelmente perché ci condanna alla noia, ai discorsi triti e ritriti , alle stesse persone ecc ecc, tutte consapevoli di ciò, ma sempre sorridenti.

    Cosa "diversa" potrebbe essere il "nostro" ecovillaggio, perché pur avendo un minimo comune denominatore ( la nostra amata pianta ) sono sicuro raccoglierebbe tutto lo scibile umano, e mi è bastato partecipare a qualche nostro raduno per poterlo affermare con certezza ( nessuno si offenda, mi ci metto io per primo. )
    Tessera ASCIA n.479

  3. #33
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    Non si tratta di società intesa nel mondo monetario, ma semplicemente di integrare quanto s'è perso da 2 generazioni a questa parte, che è di un potenziale.....vivibile! e ho detto tutto
    vuoi l'indoor?
    no, niente cioccolato grazie

  4. #34
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    mi riferivo a società in senso lato, ma credimi poco cambia
    Tessera ASCIA n.479

  5. #35
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    In una tana confortevolissima.
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    Ho risposto qualche anno fa in merito al topic con la mia personale esperienza di vita di comunità in ashram e quant'altro modello pawan kumar.

    La mia comprensione è questa: l'essere umano è potenzialmente buono o cattivo. Sta a noi accendere questo o quel lato. Aprirci e capire l'altro oppure chiuderci a riccio e fottercene degli altri.
    Dovremmo ognuno di noi tenere a bada il demone dell'egocentrismo e provare piacere nel condividere con gli altri. Non considerarlo un sacrificio.

    Ho vissuto di persona più di queste esperienze e sono portato al pessimismo riguardo all'essere umano.

    Comprendo l'eremita Pawan Kumar perchè anch'io mi sono risolto a fare l'eremita per un periodo così da disintossicarmi dalle tossine di quelle esperienze negative.

    Poi però penso a Dantep, Resina, al Goblin, a Yomi e a tanti altri enjointers che ho conosciuto ai raduni e il pensiero mi scioglie.

    Io non lo so, però l'atmosfera che si crea quando ci ritroviamo è così magica che arriva ad annullare le differenze esteriori di età, pensiero, ecc. ecc.

    Che sia perchè ci vediamo solo una volta all'anno e poi ognuno torna nel proprio guscio a farsi gli affarazzi propri?

    Temo sia così.
    Temo che stare gomito a gomito con altri alla lunga ti logori e tiri fuori il peggio di ognuno di noi (vedi il servizio militare obbligatorio quando c'era).

    L'unica soluzione che vedo fattibile è uno spazio gestito da enjointers (un casolare, un rudere, un rifugio, fate voi) nel tempo libero su base volontaria secondo le possibilità e le capacità di ognuno.
    Se la cosa evolve positivamente e si crea un gruppo affiatato che sappia tener testa al diavoletto individualista (non secondario alle proprie donne, maestre nell'arte di dividere), col tempo si può pensare anche a qualcosa di più stabile fino ad arrivare a viverci. Non prima.

    E' la mia personale opinione ed è un sogno a cui non ho mai smesso di pensare.
    Vi abbraccio
    cicli completati su enjoint:

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  6. #36
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    Io mi ricordo quando é stato affrontato il tema anni fa....si fa presto e dire,ma non facile a fare...bene o male chi più chi meno siamo tutti abituati a quelle piccole comodità al quale non vogliamo/riusciamo a fare a meno.tutti si adagiano sul poco che ha e affrontare un passo del genere per qualcosa di non ben definito non è facile,chi ha figli pensa che una scelta del genere significa scegliere anche per il futuro dei figli ed il fatto che io voglia magari vivere in una comunità non significa che voglio che i miei figli crescano nell'ignoranza,quando in una comunità del genere deve essere garantita l'istruzione ai più piccoli,per non parlare di un minimo di assistenza a livello medico,non puoi sparire su per una montagna e non avere niente e nessuno con te in caso di bisogno,specie sempre se ci sono dei piccoli e da non sottovalutare anche il discorso di Liri,c'è la possibilità che a lungo termine le persone che in principio si trovavano alla grande non riescano più a condividere gli spazi nel momento delle prime difficoltà (e ci saranno).....personalmente se non avessi figli e dovessi scegliere solo per me a quest'ora probabilmente mi sarei già rintanato alla mia casetta nel bosco,con un bel impiantino fotovoltaico per la luce e il frigo,un paio di conigli e polli,acqua della fonte e vai alla grande in .... A tutto e tutti

    Comunque l'idea è buona
    Chi ha paura muore ogni giorno,chi non ha paura muore una volta sola

  7. #37
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    Da padre non posso che condividere le tue parole.
    Voglio solo aggiungere, che non necessariamente un ecovillaggio deve essere distante 1000KM da un ospedale o da una scuola, qualora non si organizzasse il loco.
    Sinceramente non mi piace neanche il pensiero di crescere mio figlio in Italia e soprattutto in una metropoli e in questo sistema di merda.

  8. #38
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    E vero che un eco villaggio non deve essere necessariamente lontano da ospedali e scuole,ma é altrettanto vero che già in un eco villaggio uno dovrebbe fare dei sacrifici,se mi togli anche la possibilità di coltivare e fumare allora posso stare anche a casa che già di sacrifici ne faccio quindi ecco il motivo per cui non puoi nemmeno essere troppo "vicino"
    Chi ha paura muore ogni giorno,chi non ha paura muore una volta sola

  9. #39
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    Citazione Originariamente Scritto da Pawan Kumar - ASCIA Visualizza Messaggio
    Così finisce subito che l'ecovillaggio lo facciamo in galera: l'ecoprigione! Stili di prigionia alternativi. Sai che divertimento! Già l'ho fatto.
    Però, dato che ci sono già stato, preferirei allora continuare a fare l'ecoeremita sobrio ma libero e continuare a cavalcare. E a combattere il proibizionismo.

    Battute a parte, credo che la tua battuta sia un'occasione per chiarire a tutti il fatto che una comunità o un ecovillaggio enjoint debba essere basato sulla sperimentazione di stili di vita alternativi comunitari e di lavori in equilibrio con l'ambiente naturale piuttosto che sulla coltivazione illegale segreta di canapa.
    E' evidente che sarebbe strategicamente stupido fare l'opposto, creare una comunità o un ecovillaggio significa metterci la faccia e il nome, non è come l'anonimato permesso da internet. E' ovvio che le forze dell'ordine svolgano poi dei controlli in una comunità dichiaratamente antiproibizionista. Sarebbe come dipingersi un bersaglio sul petto.
    Metterci faccia e nome insieme al nome di Enjoint, secondo me, richiede di essere impeccabili e irreprensibili nel rispetto della legge, questa è una parte del sacrificio personale richiesto a chi partecipa in prima persona, bisogna pensarci bene prima di decidersi.
    Altrimenti è meglio continuare a rimanere anonimi. In una comunità lo sbaglio grave di un singolo viene pagato inevitabilmente da tutti.
    Sarebbe assurdo creare una comunità enjoint e metterci la faccia per farsi beccare subito a coltivare ganjia e chiudere subito per finire in galera, non credete?
    Che ne pensate?
    Hai toccato dei punti interessanti e realistici! Chiaramente non e' implicito che ecovillaggio = coltivazione/breeding cannabis....ma meglio non girarci intorno alla questione altrimenti sarebbe un fallimento gia' in partenza. Poi vorrei aggiungere che la politica/politiche meglio lasciarle fuori dei cancelli se no sarebbe un'altro centro sociale versione 'contadina'. Io parlo da esperienza personale..un ecovillaggio per funzionare deve avere regole chiare, scopi chiari e sopratutto operare in maniera legale. Se poi un giorno cambia qualcosa in questo paese sarei uno dei primi ad investire denaro, dedicare terreno ed offrire lavoro per fare del vero 'breeding' al'italiana che farebbe sbavare americani e canadesi...lasciamo stare amsterdam che tanto...

  10. #40
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    Allora ragazzi che si fa? Mi piacerebbe portare avanti questa discussione e iniziare a non vedere più questo progetto come un'utopia irrealizzabile. C'è qualcosa REALMENTE interessato alla cosa? Qualcuno pronto a fare questo passo?
    "Personalmente tra tutti i forum ho scelto Enjoint perchè qui la ganja rappresenta il contorno alla vita di ogni utente, e non il centro attorno a cui ruota il resto. Qui si valorizzano gli utenti come persone prima che come coltivatori." - cit. Mad man

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