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Discussione: Senza l'IO. Psicoterapia e Bhuddismo.

  1. #31
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    Ragazzi, in un modo o nell'altro questo argomento per forza controverso è affascinante, comunque la si pensi...
    non credo che cheese parli da uomo ferito, penso sia tutt'altro, peraltro spiegato più volte, ma il punto for me è un altro.
    Dopo aver letto tutto il Topic ho avuto l'impressione che i due interlocutori principali siano due facce della stessa medaglia.
    È proprio solo una questione di approcci differenti, uno dettato dal raziocinio, da un certo spirito e una visione della vita un po più navigata, non ancora disillusa...ma critica in cerca di risposte pesabili e misurabili, magari ripetibili a discapito del caso, l'altro invece, che segue percezioni e sensazioni, spesso obiettivamente inspiegabili, almeno con i criteri con cui funzionano quei tipi di ragionamenti, più incline al misticismo, a qualcosa che se condivisa spiegherebbe gran parte del tutto, per come lo si possa intendere in quel tipo di pensiero, filosofia religione ecc...
    Ecco il punto.
    Questo è esattamente come siamo fatti, come è fatta una coscienza umana, come è composto un intero.
    A me più che contrapporre le vostre opinioni, filosofie o comunque le si voglia chiamare, emerge l'istinto da alchimista, mi sforzerei di mischiarle...mi sono reso conto che quei due binari non si incontrano ma continuando a percorrere la stessa strada in parallelo, forse danno la possibilità di una doppia lettura o interpretazione, pur non avendo ancora capito come e dove ricavarne risposte così come le vorremmo, questa è sicuramente la sensazione di equilibrio, di positività e di buone intenzioni che ho percepito.

    Certamente avendo molto semplificato ciò che mi passava per la testa ed avendolo scritto di getto non si capirà un fico di ciò che avrei inteso dire, limite mio...ma anch'io non ho alcun preconcetto e scrivo, punto! (citazione voluta di uno bravo...)

  2. #32
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    [QUOTE=potpot23;413836]
    Ehilà Cheese...

    No non credo che si debba per forza parlare di religione quando si parla di fede, ma si deve parlare di fede quando si parla di religione.

    Citi esempi come oroscopo, tarocchi ecc.

    C'è un libro che purtroppo non mi ricordo come si chiama... parla di astrologia karmica....per ogni giorno dell'anno in cui una persona nasce, corrisponde un carattere, un'inclinazione, i pregi e i difetti e ciò che puoi fare per cambiare i tuoi limiti.

    Prima di leggere quel libro ero anch'io un "felice" scettico....poi ho constatato che quel libro ci pigliava di brutto su di me... allora da buon Felice Scettico (che può anche essere nome e cognome) ho provato a guardare cosa diceva per esempio di persone che conoscevo....INCREDIBILE! (non ci potevo credere, eppure ho cominciato a crederci)....era PRECISISSIMO....probabilmente nemmeno quelle persone sapevano così bene com'erano fatte...
    ecco...davanti a questo...ho cominciato a interessarmi molto....di karma....reincarnazione....e buddhismo....

    non potevo restare indifferente....
    Continui a fissarti su dei punti e perderti, almeno apparentemente, gli altri più importanti.

    Anche se ciò che dici fosse vero, non è dimostrando il contrario di un banale esempio a farti capire il senso di ciò che scrivo. Perdi tempo. Impegna un attimo più di energia nel capire il mio punto di vista, poi potrai ritenerlo sbagliato o definirlo come vuoi.
    Dovresti provare a mettere alla prova le tue ''fondamenta'' e vedere se reggono, ma quello che fai è trovare indizi che sostengano la tua tesi, proprio per non minare quelle fondamenta. Riflettici se vuoi.

    perché le cose che c'erano scritte...non erano...approssimative....erano precise...molto...e anche se su quella pagina c'erano scritti esattamente i miei difetti...anche quelli che non volevo sentirmi dire.....non potevo essere triste....perché da quel momento ho avuto come la calda sensazione di non essere un essere frutto del caso....e che non siamo quello che vorrebbero farci credere...
    Lo scrivi tu stesso. Una calda sensazione. Cos'è questa se non una romantica interpretazione del fenomeno descritto?
    Le sensazioni sono frutto della percezione ed in quanto tali puramente soggettive. Puoi affidarti ad esse come e quanto vuoi, ma rimarranno sempre illusioni. Il che ripeto, non è negativo, è normale. Bello. Comune.


    Quando ti ho chiesto se ti sei avvicinato al buddhismo non sono stato impreciso e vago, ma tu non mi hai risposto.
    Non hai letto con attenzione allora. Ho risposto esattamente a ciò che volevi sapere.

    Te l'ho chiesto perché sono convinto che se lo facessi davvero non parleresti così.
    Sei convinto, ma non hai prove. Di nuovo esprimi un giudizio, che ti allontana dalla realtà evitando che le tue fondamenta vengano messe alla prova.
    Se tu potessi accettare l'idea che io si, mi sono avvicinato al buddhismo più di quanto credi senza rimanerne folgorato, ma anzi, dopo averlo esplorato sia arrivato alla conclusione che come altre dottrine esso presenta delle enormi carenze, inesattezze, e che basa parte di esso su una o più illusioni, allora in questo preciso momento, quando realizzi ciò, le tue fondamenta verrebbero scosse.
    Questa è una cosa che può far male, molto male. Prendere a calci i nostri ideali ci rende spaesati. La nostra mente ci difende rafforzandoli, non mettendoli alla prova. Ma questo stesso meccanismo di difesa, ci impoverisce da un punto di vista intellettivo.


    Probabilmente tu sei arrabbiato con tutto ciò che riguarda la religione, per qualche motivo, e vivendo nella cultura cattolica, come darti torto.
    Arrabbiato? In parte. Più che altro affascinato da come tutt'oggi posso osservare le strategie che venivano messe in atto migliaia di anni fa per inebetire la mente umana e renderla schiava. Funzionano oggi come ieri. Ciò è affascinante. Ha alcuna importanza? Come al solito, conosci già la risposta. Credi possa essere davvero arrabbiato?


    Ma il buddhismo è un altra storia. Non pretende che tu CREDA. Ma ti invita ad aprire cuore e mente alla vita. Crederai tu se vorrai, altrimenti no. E' una scelta, sempre.
    Se esiste una sola frase, parola, espressione di materia o qualsivoglia concetto che non sia oggettivamente constatabile, allora vi è invischiata la fede. Se non conosci ma dici che è vero, allora è fede. Se dici di conoscere ma non lo puoi provare, è fede comunque.

    Se io domani vedessi la virgen de guadalupe che mi dice che sono il nuovo profeta, prima di mettermi a farlo, penserei a quante droghe ho assunto :D
    Il senso è che prima di dire si, questo è vero e ci credo perchè è così reale in me, è così concreto, saggio, buono, perfetto, io dubiterei della mia lucidità mentale. Ma questo va a ledere le fondamenta, per cui no, è più facile non farlo e procedere nell'illusione, così calda ed avvoglente.


    Io apprezzo chi spacca il cappello in quattro e chi alimenta il dubbio ma solo se il fine è quello di conoscere...se il fine rende fecondo un incontro, una discussione...altrimenti la stessa puntigliosità può rivelarsi controproducente...è inutile sprecare energie e intelligenza per chiudersi in sé stessi...
    Se pensi questo di me....va bene così


    Io non sono un maestro...sono un semplice ragazzo...affascinato dalla bellezza della saggezza orientale...
    Sono agli inizi e mi pareva bello condividere una cosa che a me sta dando tanto...
    Non faccio pubblicità perché non ho niente da guadagnare...mi piace solo estendere la conoscenza di qualcosa di bello e utile a chi conosco e anche a chi non conosco...
    Fai bene. Continua a condividere il tuo pensiero e dialogare, sicuramente ne potrai trarre un guadagno sotto vari aspetti, così come il tuo interlocutore. E' una buona cosa.



    Sull'ultima riflessione
    No, caro amico, non sono d'accordo, parli da uomo ferito.
    Continui ad esprimere un giudizio approssimativo, senza cogliere il punto di vista. Anche se fossi ferito e tutto, dovresti essere interessato al punto di vista, al senso di ciò che scrivo, non del perchè lo scrivo. Altrimenti è inutile.

    Il punto di vista che io esprimo non è solo il mio, tanti altri lo condividono. Ed è frutto della logica, non dell'essere feriti. Ora magari saremo anche tutti feriti, ma a te dovrebbe interessare il senso, il concetto, non se l'autore sia ferito o meno.

    Sai, io non sono per nulla un cattolico, eppure seguo regolarmente pontifex, sito di estremisti cattolici. Ascolto spesso radio maria.
    Non sono per nulla uno skin, un fascio etc... però a volte vado a vedere cosa scrivono qua e là, qual'è il loro punto di vista. E così via con in molti altri campi. Sai perchè?
    Perchè sono così diversi da me, ragionano con schemi mentali così diversi dal mio, che se non li osservassi non potrei neanche concepirli. Li sfrutto per apprendere, seppur non credo condividerò mai un cazzo di ciò che pensano. Rubo i loro pensieri e schemi, li uso per ampliare la mia visione.

    Fai lo stesso con me. Lascia stare chi sono, se sono un depresso cronico in procinto al suicidio o se sono un lussurioso libertino non ha importanza. Guarda il senso, altrimenti stai perdendo il tuo tempo se vuoi impegnarlo nella comprensione.

    Spero che le mie parole possano giungere a destinazione. Un pò ci conto, ma come al solito se non accade, non ha alcuna importanza

  3. #33
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    Citazione Originariamente Scritto da moran Visualizza Messaggio
    .mi sono reso conto che quei due binari non si incontrano ma continuando a percorrere la stessa strada in parallelo, forse danno la possibilità di una doppia lettura o interpretazione,
    Esatto. Come vi sono altre letture ed altre interpretazioni e infiniti punti di vista. Maggiori i punti di vista, maggiore la possibilità di capirci qualcosa. Non si esclude nulla, tutto è ammesso. Persino la follia! Quanto si impara dai folli

    Per altre cose, più nel dettaglio io mi trovo direi abbastanza d'accorodo su come Galimberti vede la cosa. Galimberti, noto filosofo ancora in vita di cui fino a ieri non ne conoscevo neanche l'esistenza. Un amico mi ha passato un link i un video interessante. E' un buon video per aprire la mente e comprendere un nuovo punto di vista.

    Ad un certo punto dice: che senso ha la vita? Nessuno...se vi sono le condizioni essa c'è. Se non vi sono non c'è.
    Che senso ha un filo d'erba che cresce tra l'asfalto ed il marciapiede? Nessuno, semplicemente vi sono le condizioni.
    Che senso ha l'uomo? Nessuno. Vi sono le codizioni e l'uomo esiste.

    Vi lascio il link, l'inizio potete saltarlo. Finchè non parla lui è inutile ascoltare. Il video è un pò lento e lungo, ma a chi interessa l'argomento consiglio di vederlo e stare attenti.



    ps: la funzione per integrare il video a voi funziona?
    Ultima modifica di mad man; 12-07-15 alle 10:13 Motivo: Ho cercato di sistemare il link video

  4. #34
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    Ahahahahh rido perché quel tizio è decisamente il fautore del pragma, da contrappone al karma o al nirvana...
    Ma soprattutto perché pensa e dice realmente quanto basta per come siamo fatti ed evoluti.!
    Ora segue la mia di metafora versione long simplex...così volendo farvi del male a leggere, potrete ridere anche voi, capendone il senso che in pratica è abbastanza simile almeno nelle intenzioni a quello di Galimberti.
    Bastava scrivere venti parole...rientro in Ramadan?

  5. #35
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    Cazzo! Mi sento male, io non riesco a credere più a niente che vada oltre il tempo che avrò a disposizione.
    Non ero così, pur non spiegandolo come tutti mi erano capitate diverse cose molto strane non sto nemmeno a discuterne, ma avevo qualcosa più di una sensazione che mi convinceva, mi appagava, era quasi certezza.
    Il buddismo era ed è una filosofia di vita che mi ha sempre intricato e incuriosito, così come diverse altre cose.

    Poi è arrivata un altra fase della vita e si è piano piano portata via tutto quel mondo, ho cominciato a tentare di spiegare senza mai riuscirci quel tipo di eventi fino a dubitare perfino di averli davvero vissuti ma forse solo percepiti e ricordati in un determinato modo...
    Alla fine è davvero romanticismo, oggi purtroppo il mio piano dell'esistenza è molto limitato, forse ridimensionato dal quotidiano di cui volente o nolente sono schiavo.
    Ma lo dico senza trovare in tutto questo nulla di banale o scontato.

    Qualche volta che alzo gli occhi al cielo, la notte soprattutto, percepisco e provo sensazioni per cui non riesco a trovare aggettivi adatti, ma ora generano in me solo una miriade di domande a cui so di non poter dare risposta, pur avendo quella sensazione di avercela sulla punta della lingua, di rivolgermi a qualcosa di infinitamente grande che non troverò mai.
    Poi prima di rientrare penso:
    È già il miracolo più grande esserci, concepire pensieri poterli esprimere seppure con limiti personali, fare qualcosa che ci sopravvive, riferito anche ai figli, provare sentimenti...esistere insomma.
    Chissenefrega se è per caso che sono qui, se potevo essere un cavallo o un sasso, oppure se lo sarò in futuro o lo sono stato in passato.
    Oppure se mi ricongiungero' ai miei cari che si sono a loro volta ricongiunti, se sarò energia, coscienza pura o maionese?
    A chi giova saperlo ? La vita è quella che già abbiamo, fatta di psiche e materia, fatta di scelte che a volte sono solo illusioni, ma che comunque facciamo ogni giorno, ogni istante, connessioni, incastri, volontà, istinto atavico.
    per me è già tremendamente complicato cercare di dare un senso a queste eufemicamente "semplici" scelte per cercare spiegazioni o aver fede in qualcosa di ancestrale o intimista, che ripeto, posso anche pensare oppure credere che esista.
    Il fatto è che proprio non ci è concesso dalla nostra natura limitata comprendere schemi diversi da quelli che almeno alcuni di noi sono in grado di elaborare, facendoli poi comprendere agli altri.
    Filosofie superiori o illuminate al pari di intenti religiosi anche se volti alla positività tendono al divino, all'universalita', anche quando non chiedono nulla in cambio se non il semplice fatto di credere!
    Ricordiamoci che a monte c'è sempre l'essere umano e che un libro è pur sempre un libro, cioè un manufatto, un qualcosa di antropico, questo vale anche se parliamo di scienza, che offre analoghe possibilità di manipolazione basate però su altri valori che una volta diventati accademici richiedevano secoli prima e anni oggi per essere rimessi in discussione o controprovati.

    È stimolante confrontarsi, condividere e discutere ma le teorie per poter essere comprese veramente bisogna riuscire anche a provarle, almeno in gran parte, altrimenti si tratta solamente di fede.
    Io non penso che la fede o le percezioni siano sempre mal riposte oppure solo semplici casualità o illusioni, anzi molte volte grazie alle percezioni possiamo addirittura migliorare o salvarci la vita, (e' però vero anche il contrario) penso proprio che non ci sia concesso di capire tutto questo o meglio, di non averne le possibilità, parlo attualmente come specie, ,ma che però qualche volta, a livello sporadico, a volte indotto altre casuale o altro ancora sia possibile riuscire a trarne qualche beneficio, mai però un controllo ne tanto meno una spiegazione che convinca, almeno me.
    Esisto.
    Ultima modifica di moran; 11-07-15 alle 23:52

  6. #36
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    Io non ho paura che le mie certezze vengano lese...chi ricerca la verità vuole solo quella...

    Nelle tue perentorie affermazioni, anche tu "credi" di dire quello che pensi, cioè la verità. Ma anche tu commetti il mio errore, non spieghi in profondità il motivo di ciò che dici. Non è dunque la logicità o l'illogicità a distinguerci.

    E anche tu, come mi accusi di fare, continui a fissarti su dei punti e a perderti il resto, la visione d'insieme, lo spirito forse che sta dietro alle parole.

    Ripeto, non ho paura di mettere in discussione il mio pensiero. Anzi, lo faccio continuamente sai?
    Però ti leggo insistere su questo punto e ricamare su questo, anche se non è la verità. E quindi anche questo mi sembra voler portare acqua al mulino del proprio discorso, rafforzarlo, perdendo però di vista la realtà delle cose.

    Io mi sto rendendo sempre più conto di una cosa...che quando parliamo, parliamo sempre di noi stessi.
    Dice Gibran: prima di voler abbattere il tiranno, abbattete il tiranno che sta dentro di voi.


    Ho scritto che sembravi ferito perché continui a dire che nulla ha importanza davvero.
    Mi chiedi anche di esaminare ciò che dici senza però chiedermi da dove viene ciò che dici, senza cercare di conoscere che persona sei. Ma ciò che noi pensiamo e diciamo è una conseguenza di chi siamo.
    A cosa serve parlare, in fondo, se non a conoscerci e ad aiutarci magari?

    ps. d'accordissimo col primo post di Moran!
    Ultima modifica di potpot23; 12-07-15 alle 00:35
    Hidden Content Originariamente Scritto da Pawan Kumar - ASCIA Hidden Content
    adesso li facciamo ballare con un'altra musica, la nostra, quella della Verità.
    Hidden Content

  7. #37
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    Citazione Originariamente Scritto da moran Visualizza Messaggio
    Chissenefrega se è per caso che sono qui, se potevo essere un cavallo o un sasso, oppure se lo sarò in futuro o lo sono stato in passato.
    Oppure se mi ricongiungero' ai miei cari che si sono a loro volta ricongiunti, se sarò energia, coscienza pura o maionese?
    Esatto. Credo sia la strada giusta per poi arrivare a comprendere che è la domanda in sè ad essere sbagliata. E' la domanda stessa a contenere la risposta. Per cui la domanda non è una domanda, ma un'introspezione.

    Non è di nulla di complicato, ma per essere più chiari immaginiamo di porci la domanda: che senso ha la mia vita?
    Alcune persone, nel tentativo di dare e trovare una risposta, dimenticano di vivere. Cioè dimenticano la cosa che dovrebbe avere maggiore importanza.

    Se ci fermiamo alla domanda senza giudicarla, senza cercare la risposta, allora avremo la risposta. Se proviamo a rispondere, la risposta non l'avremo mai.

    Una serie di osservazioni, tra cui introspezioni prive di giudizio sono una delle strade per osservare la verità. Quando si giudica si perde la verità, le si dà un connotato personale. Ma la verità non è personale, altrimenti sarebbe un'illusione.



    Citazione Originariamente Scritto da potpot23 Visualizza Messaggio
    Io non ho paura che le mie certezze vengano lese...chi ricerca la verità vuole solo quella...
    Allora ti prego di scusarmi, ho interpretato male.

    Avendo coscienza di alcuni schemi mentali comuni che applichiamo tutti i giorni, le tue parole me li hanno evidenziati e ne ho approfittato per farli notare anche a te, perchè a volte, anzi spesso, questi schemi mentali non vengono notati da chi li mette in atto.

    Se tu affermi il contrario, io non ho interesse a smentirti

    Nelle tue perentorie affermazioni, anche tu "credi" di dire quello che pensi, cioè la verità. Ma anche tu commetti il mio errore, non spieghi in profondità il motivo di ciò che dici. Non è dunque la logicità o l'illogicità a distinguerci.
    Se generalizzi non mi dai la possibilità di rispondere e sembra solo una gara a chi ce l'ha più lungo, tanto per dar da mangiare alla bestia (ego) che ci portiamo dentro.
    Sii specifico e dammi la possibilità di replicare, quando sbaglierò me lo farai notare e in tal caso converrò con te sull'errore.

    Perche io ''credo''? Mi sembra di essere piuttosto logico e realista, per nulla fedele, e nelle possibilità che la mia mente mi concede, piuttosto comprensibile.


    E anche tu, come mi accusi di fare, continui a fissarti su dei punti e a perderti il resto, la visione d'insieme, lo spirito forse che sta dietro alle parole.
    Aspetta, non equivochiamoci. Non ti ''accuso'' di fare nulla. Io ti faccio notare delle cose, poi sta a te interpretarle. Se credi che io ti stia accusando, per me va bene, lo sai, non fa differenza. Però non è così

    Perchè mi soffermo su una parola? Perchè di nuovo giudichi negativamente il mio comportamento, quando di negativo non ha nulla. Come non ha nulla di positivo. Esiste, punto.

    Facci caso, il termine ''accusare'' è un termine spostato sul negativo. Non si usa per esprimere un evento ''positivo''.

    Io te l'ho fatto notare, non ti accuso di nulla. Sta a te interpretare.


    Ripeto, non ho paura di mettere in discussione il mio pensiero. Anzi, lo faccio continuamente sai?
    Però ti leggo insistere su questo punto e ricamare su questo, anche se non è la verità. E quindi anche questo mi sembra voler portare acqua al mulino del proprio discorso, rafforzarlo, perdendo però di vista la realtà delle cose.
    Nuovamente ti dico che generalizzando purtroppo mi togli la possibilità di replica. Ogni frase, ogni parola, ogni virgola andrebbe analizzata e chiarita approfonditamente per arrivare ad una comprensione comune. Questo perchè la comunicazione in questi termine è imprecisa e in quanto tale deve essere lenta, calcolata, ponderata attentamente.
    Se generalizzi, il tuo interlocutore, seriamente intenzionato a dialogare non avrà modo di replicare. E' un modo per zittirlo che le persone usano comunemente. Lungi da me accusarti da qualcosa, io leggo solo la realtà attraverso i miei occhiali.


    Io mi sto rendendo sempre più conto di una cosa...che quando parliamo, parliamo sempre di noi stessi.
    Dice Gibran: prima di voler abbattere il tiranno, abbattete il tiranno che sta dentro di voi.
    Sii chiaro, è inutile giocare con le parole. Vi sono svariate possibili interpretazioni di ciò che hai scritto e della citazione. Alludi a qualcosa? Se si, esprimiti.

    Ho scritto che sembravi ferito perché continui a dire che nulla ha importanza davvero.
    L'avevo capito. Per questo ho scritto che è un giudizio affrettato. Non mi conosci e non puoi sapere che sia davvero così. Tuttavia non dovrebbe interessarti come ti dicevo, perchè ciò che io espongo, non è il ''mio'' pensiero, quanto un pensiero nato ben prima di me.
    Il loro pensiero che io condivido più o meno, non è dettato tanto da chi sono quelle persone e da come vivono, quanto da una logica esistenza del pensiero stesso.


    Mi chiedi anche di esaminare ciò che dici senza però chiedermi da dove viene ciò che dici, senza cercare di conoscere che persona sei.
    Perchè non ti serve. Sapere io chi sono ti distrae dall'obbiettivo. Se tu sai chi sono, la tua mente mi piazza delle etichette. Con esse cataloga ciò che dico e che scrivo.

    A te non dovrebbe interessare chi sono io, perchè i concetti che espongo non sono miei. Non appartengono a nessuno. Io ne posso essere testimone, ma di certo non sono miei. Essi esistono in quanto tali.
    Essi vengono alla luce attraverso il mio digitare sulla tastiera, ma esistono a prescindere dalla mia esistenza.

    Ma ciò che noi pensiamo e diciamo è una conseguenza di chi siamo.
    Ovviamente.
    Ciò non toglie che se dico che 1+1=2 questo non vuol dire che io abbia inventato la matematica o che io la possieda. Essa non appartiene a nessuno. Esiste in quanto tale.

    Per ricamare un pò sulla tua frase (che non è una negazione della stessa) potrei affermare che: ''ciò che siamo è conseguenza di ciò che pensiamo''

    Il che porta a dire che ''pensiero ed essere sono le due forme inter-dipendenti della nostra esistenza''

    Guarda un pò...pensiero (IO)....essere(ES)...


    A cosa serve parlare, in fondo, se non a conoscerci e ad aiutarci magari?
    In fondo per me non serve a nulla. Ce n'è la possibilità e allora si fa. Però sicuramente i tuoi sono nobili scopi che condivido. Sarebbe bello che tutti se lo ricordassero ogni tanto.

  8. #38
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    Citazione Originariamente Scritto da potpot23 Visualizza Messaggio
    "in cui la sofferenza esiste senza un motivo preciso e la morte è solo funzionale alla specie"

    come fai a dire questo con assoluta certezza?
    Nessuna certezza. Solo probabilità.

    Per ciò che sappiamo, la coscienza di sé (l'io, modernamente inteso) è un fenomeno che ha interessato solo lo 0,001% del tempo dell'universo e lo 0,0037% del tempo della Vita da quando è comparsa sul pianteta Terra.
    Tenendo in considerazione questo dato e le cinque grandi estinzioni di massa che si sono susseguite sul pianteta, cancellando ogni volta tra il 50 e l'85% di tutte le forme di vita, dubito che esista un grande disegno divino che giustifichi la sofferenza e la morte oltre la causalità naturale e la semplice funzionalità della specie.
    (qual'era lo scopo dei Neanderthal, che con noi Sapiens hanno convissuto, prima di estinguersi?)

    Se mi sbaglio, tanto meglio per tutti: Ci rivedremo dall'altra parte. Ma mi sembra uno spreco di tempo e risorse pensare di governare il nostro presente basandoci su una proiezione del futuro ottimista e poco razionale.
    "Cercando le parole si trovano i pensieri"
    Joseph Joubert, Pensieri, 1838

  9. #39
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    Scusa madman...ma non ho mai parlato di aldilà...né di ottimismo...
    tutto serve.......i Neanderthal.......i paguri .... e le zanzare.....
    ogni cosa è espressione individuale di un'unica coscienza collettiva (non voglio chiamarlo Dio, termine abusato)

    un'altra cosa...non credo che l'IO sia la "coscienza di sé"... a un livello molto grossolano forse....
    ma dire "io sono"...."io penso".....non per forza vuol dire coscienza di sé... se per coscienza intendiamo qualcosa che vada oltre la nostra MECCANICITA'....


    Cheese.....ciao..



    Io mi sto rendendo sempre più conto di una cosa...che quando parliamo, parliamo sempre di noi stessi.
    Dice Gibran: prima di voler abbattere il tiranno, abbattete il tiranno che sta dentro di voi.


    tu mi rispondi..

    Sii chiaro, è inutile giocare con le parole. Vi sono svariate possibili interpretazioni di ciò che hai scritto e della citazione. Alludi a qualcosa? Se si, esprimiti.


    Si, vi sono svariate interpretazioni, ma per te la cosa che conta è l'interpretazione o le interpretazioni che tu gli dai...
    Quando ti ritrovi davanti a una frase di un libro come quello...non puoi dialogare con l'autore ...puoi solo dialogare con te stesso, lasciarti colpire dalla sua forza e trarne delle personali lezioni...

    un po' come nella vita....assodato che ognuno è solo con sé stesso...e che l'universo è proiezione della mente...se lavori su di te, stai lavorando sul mondo..
    se cambi il tuo modo di vedere hai già cambiato un po' il mondo...

    esempio stupido: quando sei felice, esci di casa e tutto ha una luce diversa...eppure tutto è esattamente lo stesso di sempre. sei cambiato tu. è cambiato il mondo.


    Cosa ne dici del concetto "Tutto è giusto".....
    ogni cosa è giusta.....

    io non lo so..ci sto ancora studiando su....lo dico quasi di nascosto anche da me....perché le mie prime reazioni di difesa sono chiedermi "e allora le guerre? gli assassini? i pedofili?"

    ma se tutto seguisse un ordine, un sistema, per cui ogni cosa che succede è giusta, anche se non lo possiamo vedere, perché noi possiamo giudicare solo ciò che vediamo in base alla nostra condizione ( e che quindi abbiamo scelto di vedere in un certo modo)...
    (quando dico "giusto", intendo "che ricerca un equilibrio")
    non possiamo capire che forma ha Piazza San Pietro, finchè ci siamo dentro...
    dall'alto invece possiamo osservarne l'architettura e la geometria...

    per esempio....tu diresti che se un bambino nasce handicappato....è un caso... giusto? (correggimi se ho capito male)
    per il buddhismo invece, questo bambino deve scontare qualche colpa passata...

    non dice che bisogna picchiarlo per le colpe che ha avuto...ma bisogna amarlo...in quanto l'amore è l'energia che guarisce ogni contaminazione... quel bambino siamo noi....la separazione è un'illusione...
    siamo come tante pizzette diverse...ma proveniamo tutti da un'unica pasta...e torneremo nella pasta...in attesa di riprendere forma.... torneremo nel grande computer centrale...e porteremo le informazioni che abbiamo appreso in questa vita...
    Scusami la metafora gastronomico-informatica, ma mi piaceva!
    Ultima modifica di potpot23; 12-07-15 alle 22:47
    Hidden Content Originariamente Scritto da Pawan Kumar - ASCIA Hidden Content
    adesso li facciamo ballare con un'altra musica, la nostra, quella della Verità.
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  10. #40
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    Se mi sbaglio, tanto meglio per tutti: Ci rivedremo dall'altra parte. Ma mi sembra uno spreco di tempo e risorse pensare di governare il nostro presente basandoci su una proiezione del futuro ottimista e poco razionale.

    tanto tempo da perdere e tanto protagonismo per dimostrare cosa poi.......

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