Il mega-blitz della Polizia, a caccia della cannabis inseguendo i semi, si sta rilevando un mega-flop
(tutt’ora in corso).
Forse sperano di trovare un clamoroso giro
di coltivazioni indoor, perché da inizio 2015 in tutta la
Svizzera la polizia ha perquisito centinaia di abitazioni
di cittadini che avevano ordinato semi di cannabis on-line. I risultati però, come confermano i portavoce di diverse Polizie Cantonali, non sono mai stati all’altezza delle aspettative e spesso e volentieri non è stato trovato proprio nulla.
Come volevasi dimostrare, si tratta di un inutile ed esagerato dispendio di soldi e mezzi, che fondamentalmente favorisce il narcotraffico (quello vero).
Semi di canapa acquistati online e consegnati direttamente a
casa. Un’occasione ghiotta della quale hanno sempre
approfittato migliaia di svizzeri dal pollice verde. Una pratica che però quest’anno non è sfuggita alla polizia che li ha rintracciati praticamente tutti.
Si parla di circa 4 000 persone schedate e spesso visitate direttamente a casa loro. Per quanto riguarda il cantone di Zurigo il numero è piuttosto elevato: circa 870 casi. «Una volta ogni dieci abbiamo deciso di procedere con una perquisizione del domicilio», ha confermato il portavoce Werner Schaub.
Per quanto riguarda il canton Friborgo si parla invece di 43 persone le cui abitazioni sono state controllate «nella maggior parte dei casi». Anche se è impossibile a risalire al numero esatto di interventi è chiaro che le autorità hanno messo a soqquadro centinaia di abitazioni in cerca di coltivazioni indoor.
La percentuale di pesci grossi, però, si è rivelata bassissima.
Nelle perquisizioni della Polizia Cantonale di Friborgo sono sì state trovate coltivazioni ma per la maggior parte dei casi si trattava di raccolti striminziti: «da tre piantine in fiore fino a un massimo di 35». Nel canton San Gallo, dove sono state ispezionate 135 abitazioni, la polizia ha trovato solo dieci piante molto piccole.
La polizia cantonale di Svitto, invece, ammette di aver trovato solo «raramente» della canapa.
Attualmente non siamo a conoscenza dei dati per il resto della Svizzera. Probabilmente non vogliono far sapere di ulteriori figuracce di un operazione a dir poco ridicola ..e inutile.
Secondo Christa Markwalder (Plr): «Si tratta di un’operazione decisamente sproporzionata. Bastano dei semi per un mandato di perquisizione?». Della stessa opinione anche Sven Schendekehl dell’associazione Legalize It che sta fornendo assistenza legale ad alcuni dei perquisiti: «Raid come questi impiegano molti uomini e risorse e le chance di trovare qualcosa sono praticamente pari a zero». Il motivo, secondo lui è evidente: «I delinquenti professionisti non usano mai i semi ma preferiscono la riproduzione per talea. Tutta questa confusione non fa altro che aiutarli».
Lo sanno anche i sassi che i coltivatori legati al crimine organizzato sono molto prudenti, e ovviamente non vanno ad acquistare i semi per posta, addirittura recapitati al proprio domicilio.
Questa è la solita patetica caccia alle streghe nei confronti di consumatori che vogliono distanziarsi dal mercato nero, coltivando cannabis di qualità per soddisfare il proprio fabbisogno. Persone che ora, a causa di questa dispendiosa ed inutile operazione di Polizia, dovranno rivolgersi al mercato nero, incrementando la narco criminalità.
Ma che bravi i nostri proibizionisti.. complimenti.. come tirarsi la zappa sui piedi.