Un progetto italiano per tracciare*l’origine di produzione delle piante di canapa*e dare in questo modo un valore aggiunto ed uno strumento per le aziende per*tutelare*le proprie coltivazioni. Marco Calvi, giovane[Continua...]
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Un progetto italiano per tracciare*l’origine di produzione delle piante di canapa*e dare in questo modo un valore aggiunto ed uno strumento per le aziende per*tutelare*le proprie coltivazioni. Marco Calvi, giovane[Continua...]
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si possono e si devono incentivare e usare scoperte e ricerche ma sinceramente in questo caso oltre al si puo' fare non ne vedo l'effettiva utilita'.
Non ha molto senso.. in più non si può applicare alle coltivazioni indoor e ambiente controllato, a questo punto è meglio il sistema di tracciabilità di alcuni stati in America con etichetta dove gli organi di polizia possono effettuare i controlli più facilmente
In che senso, puoi spiegare? Mi sembra una modalità di tracciamento più semplice che si può applicare in tutti i casi, in Italia per esempio la potrebbero applicare per la cannabis light anche in modo meno stringente visto che una parte viene importata illegittimamente dalla Svizzera.
Un analisi delle parti vegetali oltre che dispendiosa non è sicuramente efficace (cosa succede se uso lo stesso substrato e prodotti? Cambia solo l'aria che è una variabile dinamica)
Perche' dici illegittimamente ? Importarla dalla svizzera secondo la legge e' legale, e' solo il solito pasticcio all'italiana fatto di emendamenti e circolari, quelle si illegittime che genera la piu' totale confusione e di patetiche piccole guerre commerciali che comunque non si risolverebbero con nessun tracciamento.
Si ricade continuamente nello stesso errore nel cercare spasmodicamente un controllo impossibile, proibendo questo o quello piuttosto che regolamentarlo sensatamente con poche norme chiare.
Per la tracciabilita' non ne vedo la necessita' sotto nessun aspetto visto che non riguarda in nessun modo la qualita' che e' la sola cosa di cui bisognerebbe aver cura di garantire e per cui basterebbero poche semplici analisi.
Con illegittimamente intendo dire le importazioni di infiorescenze derivate da varietà non permesse dalla normativa europea, come sapete è impossibile avere un CBD al 25% seguendo la legislazione attuale (seme e varietà certificata), con la tracciabilità si risolve questa problematica e si ha una trasparenza maggiore. Come ho già detto un sistema simile alla California ha senso perché ti può dire la varietà della pianta, con cosa è stata coltivata, dove e le analisi complete tutto in un'ottica centralizzata e non come adesso che chi vuole mostra solo le analisi dei cannabinoidi su un ecommerce creato da qualche giorno (in modo legittimo), infondo si ha una qualità e trasparenza maggiore.
la qualita' oggi si fa indoor o al massimo in serre lab quindi la tracciabilita' non serve assolutamente a niente.
In pochi poi rispettano la normativa secondo cui bisognerebbe in sostanza partire sempre e solo da seme.
Sarebbe impossibile daltronde ottenere senza riproduzioni e incroci qualcosa di decente.
Sono chiaramente finiti i tempi del canapone, chi venderebbe il proprio prodotto a 40 € al chilo facendo magari anche fatica quando sarebbe possibile ricavare almeno 10 volte tanto pur se usando semenze certificate...e magari anche 40 o 50 volte se si fa breeding (assolutamente non ammesso da circolari o normucole assurde e inspiegabili).
Il tipo di controlli argomento del topic sono limitativi, inutili e danneggiano tutti, chi produce e chi consuma.
Ripeto,bastano poche regole scritte con il cervello funzionante che valgano per tutti per evitare qualsiasi problema anche commerciale, ma non solo in questo paese si sta affrontando la questione cannabis nel modo peggiore, considerandola un problema piuttosto che una grande opportunita'.