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Discussione: .......L' inchiesta..................

  1. #11
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    .....l'articolo l'ho trovato in rete.........comunque, se qualcheduno ha dei dubbi in proposio, verifichi di persona .....è veramente così..

  2. #12
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    ...ora vi posto questo e così siete tutti + contenti..
    Droga e Centri Sociali



    I Centri Sociali sono una presenza politica sul territorio, radicale e antagonista alla società del capitale e del conformismo di massa. Essi non sono isole liberate o felici, ma realtà propositive in movimento; non si sono scrollati di dosso tutti i problemi e le contraddizioni dell’odierna società : cercano di combatterli e di proporre vie nuove ed alternative da seguire.

    I mass-media (che quando parlano di C.S. in genere sparano grosse cazzate) tendono ad omologare ed uniformare il fenomeno, definendo uno stereotipo di C.S., come fossero tutti dei “Leoncavalliâ€? più o meno grandi, tutti con le stesse caratteristiche trasgressive, tutti riconducibili all’area politica dell’ “autonomiaâ€?.

    Non è così. Essi costituiscono una realtà variegata e diversificata, sia per aree di appartenenza politica, sia per i diversi ambiti e le diverse modalità di azione.

    Vi sono C.S. occupati e non, anche se tutti nascono da momenti di lotta e rivendicazione di bisogni negati, C.S. di ispirazione politica prevalentemente anarchica o marxista, anarcopunk o “autonoma� (non ho mai sentito parlare di C.S. “di destra�, e spero di non sentirlo mai).

    Essi si muovono in diversi ambiti di intervento, che vanno dall’azione politica sul territorio (es. lotte a fianco di operai, immigrati, disoccupati, ecc.), ai momenti di aggregazione (assemblee, concerti, teatri, film...), ad attività sociali (le più svariate: corsi di musica, danza ecc., sale prova per i gruppi musicali, mense, palestre, ecc. ecc.), alla controinformazione (diffusione di materiale autoprodotto e di “movimentoâ€?, libri, volantini, opuscoli ecc.), alla solidarietà con altre situazioni discriminate e represse.

    Ognuno ha le sue proprie peculiarità e caratteristiche; la pratica che li accomuna è quella dell’autogestione e dell’autodeterminazione individuale e collettiva dei propri percorsi.

    Tutto ciò delinea un quadro di azione contro ciò che isola, emargina ed opprime gli individui e contro i meccanismi perversi di questa società che generano malessere e disagio, frustrazione e alienazione.

    E definisce una realtà scomoda per la classe e la cultura dominanti, che tendono a reprimere e rimuovere tutto ciò che sfugge al loro controllo e che si schiera apertamente contro di loro.

    In queste situazioni, la droga è da tempo usata dallo Stato come elemento di disgregazione e destabilizzazione oltre che di criminalizzazione e demonizzazione di realtà antagoniste.

    Negli anni ‘70 la droga fu massicciamente diffusa e impiegata per contrastare le istanze libertarie e rivoluzionarie di una generazione scomoda e ribelle.

    Qualcuno obietta che queste sono le solite tesi dell’ultrasinistra minoritaria e che il movimento non è stato fregato tanto dalla droga, ma dalle sue debolezze “patologicheâ€?; ed ancora che la droga è un fenemeno profondamente ed intrinsecamente sociale che ben poco ha a che vedere con il politico; tutto ciò sarà anche vero, ma secondo me è altrettanto vero che lo stato borghese temendo comunque ogni forma di minaccia al suo dominio, per quanto minoritaria, utopista e disorganizzata potesse essere, ha (tra le altre cose) volutamente usato, allargato e diffuso il consumo di droga pesante nel tentativo di scongiurare ben più gravi pericoli; e lo fa tuttora.

    Nei Paesi Baschi lo stato spagnolo ha letteralmente “pompatoâ€? fiumi di droga per frenare l’adesione politica militante delle nuove generazioni alle rivendicazioni indipendentiste dell’ETA. Operazione direi riuscita. Meno marcatamente ma lo stesso è successo nell’Irlanda del nord. Lo stato tedesco ha sommerso di droga i quartieri metropolitani che esprimevano un alto livello di resistenza e di opposizione radicale ai modelli imposti dalla società capitalista (vedi Kreuzberg a Berlino). Le banlieues parigine, enormi ghetti di disagio ed emarginazione, vere potenziali polveriere, sono invase di droga dallo stato francese nella speranza di “sedarleâ€?.

    E non è nemmeno detto che se non ci fosse nessuna domanda l’offerta di droga cadrebbe da sola, poichè in questa società mercantile a volte è l’offerta stessa che genera la domanda, basta pensare a quanti bisogni fittizi sono abilmente indotti quotidianamente.

    Comunque oggigiorno la droga è trasversalmente presente in ogni ambito e settore della società , quindi non c’è alcun bisogno di sforzarsi a diffonderla ulteriormente. Basta all’occorrenza incanalarla verso le realtà che danno fastidio, renderla visibile dove si vuole che lo sia (ad esempio spingendo i puscher e i “giriâ€? verso le aree scomode), concentrare malessere e disagio sociale in determinate zone invece che in altre. Così si creano i ghetti e si costruiscono i presupposti per lanciare il problema di “ordine pubblicoâ€? e convincere l’opinione pubblica (sempre più drogata dai media) che è necessario intervenire e reprimere, per salvare i “civili conviventiâ€? (!?) dal pericolo droga e dai rischi connessi: criminalità , aids, prostituzione, bla bla bla...

    Per questo ai C.S. viene spessissimo affibiata l’etichetta di luoghi di spaccio, consumo, uso e abuso di droga.

    Va da sè che non è vero, ma intanto il messaggio che passa è chiaro: chi si ribella è un drogato e un portatore di devianza. Bene, ammesso (e non concesso) che questo sia un male, vediamo come stanno le cose un po’ più da vicino.

    Innanzitutto bisogna distinguere le droghe (quelle illegali) tra leggere e pesanti. Come tutti sanno (o dovrebbero sapere) le droghe leggere, cannabis e derivati, sono innocue, non danno assuefazione, non alterano più di tanto lo stato di attenzione e coscienza di chi le usa, tendono ad aggregare e non ad isolare gli individui. Le droghe pesanti (eroina su tutte) sono praticamente l’esatto contrario.

    Ora, siccome nessuno vuol mettere in discussione la libertà di ogni individuo di fare le scelte di vita che più gli aggradano, e la pura e semplice repressione poliziesca di fenemeni sociali così complessi è palesemente inutile (e strumentale), i C.S. sono in generale su posizioni favorevoli alla liberalizzazione e depenalizzazione di tutte le droghe, ma direi che al loro interno la droga leggera è accettata per la sua palese innocuità , la droga pesante è invece criticata per il tipo di dipendenza opprimente e totalizzante che genera. In sostanza il tossico non viene respinto nè discriminato, ma piuttosto considerato portatore di un comportamento rischioso e “non affidabileâ€?; si tende quindi alla ricerca di meccanismi volti all’accettazione-superamento del problema attraverso percorsi di liberazione e di crescita individuali e collettivi (lo stesso concetto dei gruppi di auto-aiuto autorganizzato).

    Anche qui qualcuno potrebbe obiettare che in questa società le dipendenze altrettanto pesanti e dannose da evidenziare e criticare sono tante: dal lavoro salariato all’automobile, dal denaro alla TV, e via dicendo. Vero anche questo, ma a me il paragone con la dipendenza da eroina sembra un passo troppo lungo. Ad esempio se non vado a lavorare, perdo i soldi (e forse il lavoro) ma mica sto male fisicamente, anzi..; se non ho la macchina per viaggiare uso un altro mezzo, arriverò più tardi, ma arrivo lo stesso; se non guardo per qualche tempo la TV non vado certo in carenza. Ma se sono tossico e non ho la roba (o i soldi) per farmi, sono cazzi miei, mica posso dire: beh, pazienza, vuol dire che mi farò domani...

    Voglio dire che secondo me c’è una bella differenza fra la dipendenza dai ricatti (o dalle imposizioni) sociali, e la dipendenza da sostanze a cui non si può rinunciare o che sono comunque difficilmente gestibili; nel primo caso mi posso sempre ribellare, nel secondo il percorso di uscita è ben più lungo e travagliato.

    Ciò non toglie che i C.S. siano schierati contro tutte le assuefazioni e le dipendenze dannose e nocive che questa società genera, e che esse siano costantemente messe in discussione.



  3. #13
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    ...eh dai, che alla fine siete contenti che sia arrivato un personaggio come me a poortare una ventata di novità !!..sempre gli stessi lamenti altrimenti, sai che @@@@@@@@

    ..............booooommmmmmmm!!!!

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