ha risposto il codacons!

studio rienzi wrote:
> Se non siete in grado di distinguere l'uso terapeutico della cannabis dall'uso di \"svago\" e la sua pericolosità , dovreste tutti Voi iscrivervi all'associazione Art.32 e di corsa.
>
> Saluti
>
> Codacons

Risposta alla risposta:
Non riusciamo ancora a capire. Nella malaugurata ipotesi che il ricorso venga accolto, dove sta scritto che i danni penali per chi verrà trovato a detenere (IN CASA, non solo a spasso) più di 0.500mg di thc non riguarderanno i consumatori terapeutici?
O sareste favorevoli ad una legge sull' uso terapeutico sul modello p. es. di quella Californiana, che tentasse di proteggere i malati dalla criminalizzazione? Se è così, perchè non l' avete detto subito apertamente?
E soprattutto, perchè non avete preso posizione a sostegno dei pazienti cui le Asl chiedono 500/800 euro per fornire il farmaco?
Noi siamo consumatori (di farmaci) per necessità , non per il gusto dello shopping.
Non vi sembra incostituzionale che un cittadino malato residente in un territorio Asl possa curarsi senza spese mentre un altro residente poco più in là possa farlo solo se ha uno stipendio da manager?
Non pensate che il diritto alla salute dovrebbe essere indipendente dal reddito?
Perchè non tutelate la salute dei tabagisti, degli alcolizzati o degli abusatori di psicofarmaci che so, chiedendo qualche annetto di carcere o comunità coatta anche per loro, che in più spesso lo fanno 'per svago', pur consapevoli della pericolosità della loro condotta? E sì che il danno alla propria ed altrui salute, alla società ed alle casse dello stato (per cure mediche) è ben maggiore di quello che causeremmo noi (quale, poi?), e la dipendenza è accertata senza ombra di dubbio, a differenza della Cannabis.
E sempre più giovani si alcolizzano e impasticcano tra una bionda e l' altra. Evidentemente il criterio discriminatorio sulle sostanze non è correlato alla effettiva pericolosità , nonostante i danni per le giovani generazioni causati da questi modelli di consumo socialmente accettati ed anzi ampiamente pubblicizzati.
Avete preso una cantonata, ammettetelo, anche se a discolpa del Codacons si può citare la mancanza di competenza specifica.
Lo stesso, però, non si può dire per un' associazione che si richiami all' Art. 32 della nostra Costituzione e dichiari fin dal nome di lavorare per i diritti dei malati.
Dubitiamo fortemente che dei malati possano sentir tutelato alcun loro diritto grazie alla persecuzione dei consumatori di Cannabis. Gli unici ad essere tutelati dalla attuale legislazione italiana in materia sono i profitti del racket narco-mafioso, ed i loro referenti politici.
Siamo sempre a disposizione, crediamo nel dialogo e nella circolazione delle conoscenze.

alla prossima puntata...