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Discussione: E gli italiani quando si ribellano?

  1. #1
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    Stiamo lavorando al nuovo numero di Dolce Vita e vogliamo porvi una domanda:

    "Greci, tunisini, spagnoli e altri sono scesi in piazza in massa. E GLI ITALIANI, COSA ASPETTANO PER RIBELLARSI?"

    I commenti migliori saranno pubblicati sulla rivista.
    "Personalmente tra tutti i forum ho scelto Enjoint perchè qui la ganja rappresenta il contorno alla vita di ogni utente, e non il centro attorno a cui ruota il resto. Qui si valorizzano gli utenti come persone prima che come coltivatori." - cit. Mad man

  2. #2
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    la venuta del messia... a giugno sono stato a palma de mallorca e gli indignados li ho visti di persona, occupavano gran parte di piazza di spagna, con tanto di televisione a seguito... ci volevano pure intervistare in quanto italiani pero per evidenti scogli linguistici XD ci siam fatti solo una chiaccherata.. su fb ho trovato questo signore che sta facendo lo sciopero della fame davanti a montecitorio, se qualche televisione gli desse un po di peso a questo signore magari le cose cambierebbero..
    http://www.adriano.casissa.it/2011/0...tano-ferrieri/

  3. #3
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    Il 10 settembre ci sarà una grossa manifestazione a Roma davanti a Montecitorio per l' iniziativa "parlamento pulito". Vediamo come andrà, secondo me ne vedremo delle belle.
    Cuz u actin like a boss ma pe mia si n'ominicchiu
    capeesh?

  4. #4
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    aspettiamo la miseria,la privazione del diritto al pane,all'acqua,alla casa e alla dignità. in poche parole l'irrimediabile. il punto di non ritorno. fino ad allora chi si ribella,viene considerato un facinoroso!

  5. #5
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    Jim morrison (se non sbaglio citazione he he) diceva: "c'è una grande differenza tra la ribellione, e il fatto di rifiutare un qualcosa. Ribellarsi significa contrapporre con dignità e identità a ciò cui ci si ribella; il rifiuto è solo una fuga senza responsabilità."
    Io dico soltanto: "benedetta ignoranza, e fottuto egoismo".
    Quante volete ho sentito amici benestanti criticare le voci fuori dal coro, o semplicemente dirmi che tanto hanno il padre avvocato o un azienda che gira, che basta avere i soldi per togliersi i problemi. Quante volte ho sentito dirmi che non capisco niente soltanto perche' al posto di emilio fede preferisco un tg straniero o trovar le informazioni su internet.

    Chi ha veramente voglia di lottare, penso lo faccia principalmente per due motivi: o ha la cultura, un cervello che funziona, o purtroppo ha i denti ma non ha il pane.
    Devo credere che forse siamo un popolo di ignoranti? O che forse stiamo ancora troppo bene? Dovremmo aprire gli occhi, e capire che non e' fatto di nutella il mare in cui nuotiamo, anche se il colore e' lo stesso...

  6. #6
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    Le cose qua in italia dubito che cambieranno..c'è ancora troppo disinteresse verso il futuro da parte dei giovani. I nostri genitori di certo saranno gli ultimi a prendere un treno per andare dinanzi a montecitorio e la nostra generazione ha pensieri ben diversi da "marciare" per i propri diritti. Credo che solamente eliminando la tv, il calcio, le discoteche e tutte quelle str che distraggono le mentalità, forse si incomincerà a vedere le cose in maniera diversa.. siamo un popolo troppo individualista...

  7. #7
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    italiani, un popolo di poeti, santi, navigatori e pallemosce!!!!!!

  8. #8
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    Questa domanda me la pongo ormai da tempo. Sono tornato ieri dall'Olanda e mi ha profondamente sorpreso quello che ho colto da questo popolo. Per quanto venga dipinta come trasgressiva e eccessivamente libera, Amsterdam è una città bellissima, molto caratteristica, cara (ma d'altronde è la capitale con il PIL più alto in Europa) e davvero "funzionante". Mi spiego: la gente è cordialissima, ti viene incontro anche se non ne chiedi l'aiuto direttamente, basta che ti vedano in difficoltà; tutti vanno in bici, prendono i tram, vanno a piedi. Vogliono respirare un'aria pulita, loro. Gli omosessuali possono sposarsi, i popoli di altre etnie e culture sono i benvenuti e non ci sono discriminazioni di sorta e pensare che al governo c'è la destra xenofoba...Sono stato meglio a vivere la città che a divertirmi. Ora, una bella rivoluzione in Italia ci vuole, perché siamo arrivati a rasentare il fondo. Bisogna rialzarsi perché siamo davvero quasi al livello di tunisini e libici quanto a libertà e modo di vivere. La rivoluzione serve ai popoli oppressi che devono liberarsi, gli altri popoli sono liberi e non ne hanno bisogno. L'Italia era un fiore libero e abbiamo sempre scelto di farci posare le mosche della cacca e non le api per il miele. Abbiamo una cultura stratificata e dei pregiudizi inutili a priori. Qui vogliamo fottere il prossimo non aiutarlo, qui ci compriamo 3 auto a testa per fare i fighi, qui votiamo a gente che di politica non ne sa nulla e lo facciamo non perché riteniamo sia valido o possa fare qualcosa di buono almeno, ma perché rispecchia il maschio latino che è in noi, donnaiolo e pieno di soldi. Io farei un sondaggio per vedere quanti italiani vorrebbero essere così. La rivoluzione si deve fare, ma quando cambiamo prima noi italiani.

  9. #9
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    Tra l' altro, la storia si ripete. Se l' Italia ha ancora un popolo, quel popolo sono gli italiani.

    Gli italiani non sono stati per nulla contenti del fascismo, novant' anni fa. E nonostante il fascismo, con la sua inaudita violenza, i prati erano verdi, i bambini potevano uscire soli per i paeselli a 3 anni.

    Ora siamo nel periodo della globalizzazione armata, e la crisi è mondiale, non italiana. La propaganda ci fa ridere, le armi di Oppenheimer sono giocattoli.

    Credo che l' Italia cambierà direzione simultaneamente al mondo, anno prima, anno dopo.

    Infatti, se l' uomo ha un innato istinto di morte, il brivido lungo la schiena sta diventando ultimamente così orripilante da strappare i peli; viene voglia anche ai più spavaldi e temerari di cambiare direzione.

    Si sa, i cambiamenti avvengono dopo una profonda crisi (crysis, dal greco, significa CAMBIAMENTO). Se è così, non vedo l' ora che arrivi il tanto temuto default italiano, europeo, occidentale, indocinese. Solo così saremo obbligati a cambiare TUTTO. Ma non sarò una rivoluzione dolce, tanti di noi soffriranno...speriamo per un futuro migliore.
    Cuz u actin like a boss ma pe mia si n'ominicchiu
    capeesh?

  10. #10
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    Gli italiani sono fatti così,tutti brontolano e borbottano,ma nessuno ha il coraggio di cambiare le cose,ma è solo una fase di transizione,quando il malcontento sarà ben oltre il livello allora le cose cambieranno,un po' come x la rivoluzione francese ;)

    Discorso a parte x il fascismo del secolo scorso,prima della guerra è vero che le persone venivano bastonate ,ma è anche vero che le porte delle case erano aperte e nessuno si sognava di rubare,c'era poco,ma x tutti,molte delle scuole o fabbriche o strutture varie presenti in Italia sono state lasciate dal fascismo,paludi bonificate sempre dal fascismo e case costruite x il popolo.ora prima che scoppi il caos,non intendo certo dire che mi manca il fascismo sia ben chiaro,xó quando certi vecchi dicono che si stava meglio prima mi viene da pensare,perché ora si sta veramente di merda sotto certi punti di vista e nessuno mi bastona!
    Chi ha paura muore ogni giorno,chi non ha paura muore una volta sola

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