Un ricercatore veterano spiega come gli psichedelici possono essere usati per dare risultati positivi e come, nello stesso tempo, non siano una “scorciatoia” per raggiungere particolari stati di coscienza. Un articolo completo che descrive “set e setting”, motivazioni, onestà, disciplina e tutti quei fattori fondamentali per intraprendere una sperimentazione consapevole, perchè come scrive l’autore “la via più saggia e sicura di rapportarsi in modo proficuo con gli psichedelici passa attraverso l’uso intelligente e ben informato“.
Non vi è dubbio che le sostanze psichedeliche siano dei grandi doni che ci sono stati concessi. Più si riesce ad addentarsi nei grandi spazi suscettibili di esplorazione, più ci si rende conto di quanto potenti siano questi materiali. Sembra che non vi siano limiti ai livelli di consapevolezza che potrebbero essere raggiunti dalle persone che ne fanno uso per esplorare la loro psiche con coscienza e coraggio.
Il grande valore di queste sostanze chimiche è costituito dal fatto che, in un qualche modo non ancora ben compreso scientificamente, esse dissolvono i confini con la mente conscia. Ci permettono di accedere al nostro materiale represso e dimenticato, a quell'”Ombra” che C. G. Jung aveva così ben individuato, agli archetipi dell’umanità, ad un’enorme gamma di livelli di pensiero e alla sorgente sotterranea della creatività e dell’esperienza mistica che Jung aveva definito “l’inconscio collettivo”.
Nel cuore dell’inconscio si trova ciò che molti sperimentano come la stessa “Sorgente della Vita” e ciò che qualcuno chiama “Dio”. Chi ha attraversato questa esperienza lo descrive come un’ineffabile, meravigliosa sorgente di luce e di energia che infonde ogni parte del creato, abbraccia ogni sapienza e irradia un vasto, infinito e continuo senso di Amore. L’immersione dentro a tutto ciò è l’essenza dell’esperienza mistica e produce ciò che i grandi mistici hanno descritto come “lo stato di Unità” o Unicità. Questa unione è il culmine di tutte le ricerche, tutti i desideri; è la più gratificante di tutte le esperienze di cui l’uomo è capace.
Non tutti quelli che ingeriscono queste sostanze possono contare su queste rivelazioni. Infatti, gli psichedelici sono agenti potenti e possono essere usati in maniera sbagliata. Dobbiamo ricordare che essi aiutano a far riemergere l’inconscio, e la maggior parte di noi ha reso il suo contenuto inconscio proprio per ragioni molto particolari e specifiche. Possiamo non accogliere molto volentieri la rivelazione di sentimenti dolorosi o repressi, o l’evidenziazione che i nostri valori o i nostri stessi stili di vita potrebbero essere considerevolmente migliorati/modificati. Non è neppure sempre facile accettare la vastità del nostro Essere, il nostro immenso potenziale e la responsabilità che tutto questo comporta.
Possiamo anche rifiutarci di credere che noi si abbia il diritto di accedere a tanta gioia e bellezza senza dover pagare nessun altro prezzo se non quello di essere noi stessi! Per assicurarci un profitto meritevole, diamo un’occhiata a qualche fattore da prendere in considerazione quando usiamo questi materiali. Devo qui aggiungere che non sto incoraggiando in alcun modo l’uso di sostanze illegali. Spero, comunque, che una maggior comprensione di questi materiali aiuterà a reinstaurare un’intelligente politica che permetta di compiere ulteriori ricerche. Ecco alcune cose che aiuteranno a raggiungere benefici risultati:
SET & SETTING
Set e setting sono stati diffusamente riconosciuti come i due principali fattori nell’intraprendere un’esperienza psichedelica.
Appena la droga dischiude la porta dell’inconscio, si presentano enormi campi di possibilità di esperienza. Il modo particolare in cui ci si adatterà a questo vasto labirinto dipenderà principalmente dal “set”. Il set include il contenuto dell’inconscio personale, che è principalmente la registrazione di tutte le esperienze avute nella vita del soggetto.
Comprende anche le barriere soggettive del condizionamento, il che determina la libertà con cui ci si muoverà attraverso i vari scenari. Un altro importante aspetto del “set” fa capo alle intime valutazioni, attitudini e aspirazioni. Ciò influirà sulla direzione dell’attenzione e determinerà il modo di accordarsi con il materiale psichico incontrato.
Pertanto, si possono apprendere grosse lezioni accettando e riconciliandoci con il materiale che non è di nostro gradimento. Resistere a questo disagio, d’altronde, può aumentare notevolmente il livello di sofferenza, portandoci verso esperienze tormentose e insoddisfacenti, o persino psicotici tentativi di fuga.
Quest’ultima dinamica è grandemente responsabile del punto di vista dei medici professionisti che li porta a definire questi materiali con il termine di “psicomimetici”. Invece , il lasciarsi andare, l’accettazione, la gratitudine e l’apprezzamento possono dare il via a una continua apertura, espansione e gratificazione.
Il “setting“, o l’ambiente in cui l’esperienza avviene, può anch’esso influenzare potentemente l’esperienza, dato che i soggetti sono spesso molto suscettibili dopo aver preso gli psichedelici. Un rituale ispirato, un gradevole panorama naturale, stimolanti opere d’arte od oggetti interessanti da esaminare possono focalizzare l’attenzione del soggetto verso aree favorevoli. Più importante di tutto è la presenza di una guida esperta e compassionevole che abbia familiarità con il processo in corso (il “sitter”). Già la sua sola presenza fisica stabilisce un campo di energia stabile che aiuta il soggetto a restare “centrato”. La guida può essere di grande aiuto se il soggetto dovesse rimanere intrappolato in luoghi disagevoli e può porre domande intelligenti che contribuiranno a risolvere le difficoltà, oppure può anche suggerire fruttuose direzioni per l’esplorazione che il soggetto avrebbe altrimenti potuto sottostimare. La persona sotto l’effetto degli psichedelici noterà che anche il semplice fatto di condividere ciò che sta accadendo con un ascoltatore comprensivo produrrà maggior chiarezza e benessere.
Infine, un buon compagno sa che la guida migliore è l’essere interiore di ciascuno, con il quale non dovrebbe interferire se non vi è una domanda di aiuto veramente necessaria ed esplicitamente richiesta.
MOTIVAZIONE
Questa è estremamente importante. Coloro che onestamente ricercano la conoscenza e apprezzano profondamente la vita in ogni sua manifestazione si troveranno meglio. Tuttavia certe caratteristiche degli psichedelici li rendono molto popolari per un uso ricreazionale. La loro maggior attrattiva è il grande incremento dei responsi sensuali, il che implica un incremento nelle percezioni, amplificazioni di bellezza e di significato e un aumento di gratificazione sensuale.
Gli psichedelici possono anche generare un grande senso di intimità tra i partecipanti, specialmente in una situazione di gruppo. Anche se sono convinto che uno dei grandi comandamenti cosmici sia “Divertiti!”, vi sono delle trappole nell’uso di questi materiali soltanto per uno scopo ricreativo. La prima è che una persona alla ricerca dei piaceri dei sensi potrebbe ritrovarsi sommersa dall’eruzione del materiale inconscio represso, senza riuscire ad avere un rapporto armonico con tutto questo. Un altro pericolo è che il continuo perseguimento del piacere senza dare qualcosa in contraccambio alla vita può modificare negativamente la personalità e alla fine può produrre un disagio maggiore. La via più saggia e sicura di rapportarsi in modo proficuo con gli psichedelici passa attraverso l’uso intelligente e ben informato.
ONESTA’
Per il ricercatore spirituale serio, ma in ultima analisi anche per chiunque stia percorrendo il sentiero della Conoscenza, l’unica fondamentale qualità/caratteristica necessaria è l’onestà. Questo vuol dire avere il coraggio di esaminare qualsiasi cosa gli venga mostrata dalla Mente profonda, l’abilità di ammettere le proprie mancanze/i propri limiti o difetti quando questi diventano visibili, e la determinazione di cambiare il proprio carattere in conformità con la verità che si è sperimentata.
CONTINUA DISCIPLINA
Gli esperti del campo ora sono generalmente d’accordo sul fatto che sia saggio condurre le esplorazioni psichedeliche in una cornice di disciplina spirituale o lungo un programma di crescita che richiamerà continuamente l’attenzione verso i valori e le mete fondamentali. Buoni principi etici ci aiuteranno ugualmente a mantenerci chiari per quel che riguarda i nostri obiettivi, e terranno la porta aperta verso nuove vie di esperienza. Oltretutto, è chiaro che non è un errore supporre che più siamo disposti a condividere con gli altri ogni ricchezza spirituale che ci sia dato accumulare, tanto più avremo in dono a nostra volta.
Per quel che mi riguarda, ho scoperto che addestrarmi alla meditazione buddista tibetana sia un potente complemento per le esplorazioni psichedeliche. Imparando a tenere vuota la mia mente mi sono reso conto che gli altri livelli di realtà si sarebbero manifestati più velocemente. Soltanto nella calma assoluta, accompagnata da una speciale. Molto sviluppata qualità di attenzione, quelle sottilissime – ma estremamente preziose – sfumature di realtà apparivano.
Pur acquistando tutto ciò fino ad un certo grado nella pratica ordinaria, ho notato che quest’effetto veniva molto amplificato durante l’influenza di una sostanza psichedelica. A sua volta tutto ciò intensificava la mia pratica quotidiana di meditazione.
PSICHEDELICI COME INDICATORI DEL CAMMINO
Il ruolo degli psichedelici è spesso male interpretato. Molti sentono che dopo aver vissuto esperienze meravigliose ormai hanno ricevuto la risposta e che in qualche maniera essi sono cambiati. E non vi è dubbio che sotto molti aspetti le cose siano proprio queste. Ma gli psiconauti (coloro che usano gli psichedelici) spesso perdono di vista il fatto che di solito vi sono spessi muri di condizionamento e ignoranza eretti tra la mente “di superficie” e l’intimo del nostro Essere. E’ una fortuna che gli psichedelici possano mettere da parte queste barriere e permetterci l’accesso al nostro Io reale. Ma, a meno che non si sia particolarmente inclini verso i cambiamenti che ci vengono indicati, le vecchie abitudini della personalità possono ristabilirsi dopo breve tempo.
A questo punto molti pensano che ripetendo l’esperienza si manterrà lo stato esaltato. Può succedere, ma molto più frequentemente i veri cambiamenti richiedono un duro impegno e uno sforzo continuo. Sfortunatamente ciò non è sempre chiaro durante l’esperienza stessa; quest’ultima ha semplicemente indicato la strada e ha mostrato ciò che è possibile. Se ci piace quello che ci è stato mostrato, ora tocca a noi perseguire i cambiamenti che ci sono stati indicati.
D’altronde, se non fai alcuno sforzo per modificarti, le vecchie abitudini si riaffacceranno e ti troverai a scivolare verso la tua precedente condizione. In effetti, potrebbe essere anche peggio di prima, dal momento che ORA tu sai quanto potrebbero migliorare le cose e quanto sia deludente ritrovarsi a scavare nella stessa vecchia spazzatura.
Un altro fattore rende ancora più sconfortante questo processo. Un mucchio di energia prima imprigionate nel materiale represso ora sono state liberate. Questa energia può essere usata con enorme vantaggio per espandere i confini del tuo essere verso le nuove dimensioni che hai sperimentato. Ma se ritorni verso i vecchi modelli di comportamento ti ritroverai anche con più energie a loro vantaggio, il che renderà la vita più problematica. Per questa ragione, tali esperienze non devono essere prese alla leggera, ma con un serio intento.
Jung descrive lo sviluppo umano come il processo che consente di “rendere conscio l’inconscio”. Gli psichedelici, particolarmente in dosi basse, possono essere uno strumento estremamente efficace per questo processo. La maggior parte delle mie esperienze è legato ai composti fenetilaminici, che rimasero nella legalità per più tempo rispetto agli psichedelici standard come LSD, mescalina e psilocibina. Mentre una piena dose di fenetilamine come il 2C-T-2 o il 2C-T-7 potrebbe consistere in 20 milligrammi, una dose bassa potrebbe essere 10 o 12 mg, o grosso modo equivalenti a 25-50 mg di LSD.
La nostra guida più infallibile per il materiale Ombra è la nostra stessa sensazione di disagio. A molti non piace usare dosi basse perché queste sensazioni vengono a galla. Anziché sperimentarle, usano dosi maggiori per poterle trascendere. Ma queste sensazioni di disagio sono precisamente quello che dobbiamo risolvere per liberarci dall’Ombra, guadagnare forza e energia, agire più a nostro agio e con maggior competenza nel mondo. Usando quantità minori e desiderando mettere a fuoco la nostra attenzione su qualsiasi sensazione che affiorerà, e respirandola completamente, troveremo che alla fine esse si dissolveranno, spesso lasciandoci rinnovate consapevolezze e chiarimenti sulle nostre stesse dinamiche personali. Il rilascio di questo materiale permette un’espansione di consapevolezza ed energia.
Lavorando persistentemente per far luce sulle aree represse, possiamo raggiungere gli stessi stati sublimi accessibili con dosi maggiori- e per giunta con un altro ulteriore vantaggio. Avendo risolto i nostri sentimenti di disagio, ora siamo in una posizione migliore per poter mantenere un elevato stato di chiarezza e partecipazione alla vita quotidiana. Mi piacerebbe ancora aggiungere una parola per quel che riguarda la frequenza: gli individui differiscono moltissimo riguardo la frequenza d’uso di questi materiali. Alcuni sono soddisfatti con un’esperienza travolgente che considerano buona per tutta la vita. Altri desiderano rinnovare le loro conquiste in quest’area una o due volte l’anno. Altri ancora sono interessati a frequenti esplorazioni per portare continuamente avanti la loro conoscenza. Lasciando da parte la frequenza, è saggio essere sicuri che la precedente esperienza sia stata ben integrata prima di imbarcarsi verso la prossima. I primi tempi, nei contatti con queste sostanze, quando c’è tutto un mondo di nuove esperienze, possono essere necessari parecchi mesi. Man mano che si diventa più esperti, il tempo di integrazione diminuisce e il periodo tra le esperienze può essere abbreviato.
Molti pongono fine all’uso degli psichedelici quando sentono di aver appreso ciò che desideravano. Ma sovente questo accade più probabilmente perché sono venuti a toccare un’area dolorosa profondamente repressa che è difesa con forza. La questione va oltre il materiale puramente personale, in ogni caso. E’ difficile che si raggiunga la completa realizzazione senza la consapevolezza, non solo dell’intima nostra sofferenza, ma anche di quella di tutta l’umanità. Questo può aiutare a capire la “Scura Notte dell’anima”, che è la barriera finale verso l’unione mistica descritta da Evelyn Underhill nel suo testo classico “Mysticism”. Dal momento che noi tutti siamo Uno, non dobbiamo solo confrontarci con l’Ombra personale, ma con l’Ombra di tutta l’umanità. Possiamo farlo più prontamente quando scopriamo il vasto Amore che è a nostra disposizione per dissolvere tutto il materiale Ombra.
Vi è un altro modo in cui gli psichedelici possono servire il ricercatore serio: accade sovente che chi è alla ricerca di rigorose discipline mentali raggiunga stati elevati mettendo da parte o scavalcando certi tipi di comportamento. Con l’uso onesto, gli psichedelici faranno in modo che queste aree non rimangano nascoste, ma insisteranno sul loro affioramento. Allora si sperimenterà il grande sollievo dell’essere in contatto con tutti gli aspetti del proprio essere. La gioia e l’eccitazione dell’essere totalmente vivi proviene dall’aver completo accesso a tutti i nostri sentimenti.
L’UTENTE ESPERTO
Sembra che vi sia una legge cosmica che dice che quando si presta completa attenzione a un soggetto, un’immagine o un’idea con costanza, pazienza e accettazione si permetterà il completo dispiegarsi dei suoi attributi. Gli psichedelici accelerano moltissimo questo processo. Per operare con maggior efficacia, l’osservatore deve aver sviluppato l’abilità di tenere la mente pronta, in modo tale da poter osservare come si sviluppa il processo. Le Dosi massicce possono sollecitare qualcuno talmente a fondo da rendere più difficile tutto questo. Perciò i migliori risultati vengono raggiunti da un “utente esperto”– una persona che ha imparato a maneggiare alte dosi di psichedelici o che ha imparato a tenere la sua mente abbastanza pronta poter osservare completamente il suo processo interno. Appena un “utente” pulisce la sua “materia interna” guadagna più libertà nel dirigere la sua esperienza. A questo punto possono essere usate con vantaggio le dosi maggiori per penetrare più a fondo nella natura della Realtà.
Sembra che non vi siano limiti alle dimensioni di comprensione che si possono sperimentare da quegli esploratori che hanno il coraggio, l’integrità e l’abilità di navigarle. Con integrità, e con il supporto di appropriate discipline e amici, se ne può riportare indietro una gran quantità per migliorare se stessi e tutto il genere umano.
Gli psichedelici sono necessari? Le stesse esplorazioni non potrebbero essere portate avanti da chi ha guadagnato padronanza con le tecniche di meditazione? Non vi è dubbio che si possa – con un enorme investimento di tempo e di sforzo. Ma è difficile che molti Occidentali abbiano il desiderio di applicarsi sino a quel punto. Per i ricercatori Occidentali, la cui pratica spirituale di solito deve essere integrata con la vita di tutti i giorni, l’adeguato uso degli psichedelici può accelerare considerevolmente il processo. In ogni caso, non è un cammino che tutti possono percorrere. La scelta si dovrebbe fondare sulla piena conoscenza dei fattori coinvolti.
Gli psichedelici non sono una scorciatoia, dal momento che non c’è molto valore nello sminuire esperienze importanti. Se l’illuminazione richiede la risoluzione del materiale inconscio (e la mia esperienza personale indica che è così), coloro che aspirano a questa ricompensa devono considerare attentamente la PACE e l’intensità con cui essi si apprestano a entrare in contatto con questa vasta gamma di dinamiche. Il sentiero psichedelico, sebbene molto più intenso di molte altre discipline, è in un certo senso più facile perché spesso conduce ad un precoce e più profondo contatto con l’infinito. Questo contatto ispira dedizione e apre la porta a una maggior gratitudine o grazia nel superamento del materiale scomodo. Se la nostra intenzione è veramente diretta al benessere e alla felicità di tutti gli esseri coscienti, allora è ragionevole studiare tutti gli strumenti adatti per perseguire questi fini. Gli psichedelici, usati con una corretta motivazione, abilità e integrità, possono contribuire grandemente nell’alleviare le pene e le sofferenze del mondo facilitando l’accesso alla saggezza e alla compassione per lo sviluppo spirituale.
di Myron J. Stolaroff da Gnosis*, No. 26, Inverno 1993
L’autore ha lavorato per molti anni nel campo delle ricerche psichedeliche. Tra il 1960 e il 1970 ha diretto la International Foundation for Avanced Study, un gruppo di ricerca che effettuava studi clinici con LSD e mescalina.
(fonti: psicoattivo.it, psiconautica.tk, wikipedia, erowid.org)