Anche il Ticino intende aderire al concordato dei cantoni latini sulla coltivazione e il commercio di canapa. Il Governo, con la proposta di sottoscrizione che arriverà sui banchi del Gran Consiglio, “intende rafforzare la lotta all’uso della canapa quale stupefacente”, si legge in un comunicato odierno.
Secondo il Consiglio di Stato ticinese il concordato “ricalca in gran parte la legge cantonale del 24 giugno 2002”, prescrivendo l’obbligo di notificare le coltivazioni e di ottenere l’autorizzazione per il commercio.
Quattro piante per uso privato
Il concordato – entrato in vigore il primo gennaio e al quale hanno già aderito Vaud, Neuchâtel, Ginevra, Friburgo e Vallese – consente fra l’altro ai privati di coltivare fino ad un massimo di quattro piante di canapa, a condizione che il tenore di THC (il principio attivo) non sia superiore all’1%.
Controlli e certificazione di provenienza
Parallelamente, la nuova norma introduce l’obbligo per le persone che coltivano o commerciano canapa di provare la provenienza e la destinazione del prodotto. I cantoni si riservano inoltre la possibilità di effettuare controlli, quali la perquisizione di locali commerciali o di abitazioni, di effettuare prelievi e analisi, nonché di sequestrare i prodotti illeciti.
Fonte: Rsi.ch