Quando un paio di anni fa abbiamo iniziato la stesura del dossier “La Canapa: una Pianta!” per spedirlo ai parlamentari ed invitarli a prendere conoscenza su una sostanza di cui legiferavano ma che non conoscevano, lo volemmo aprire con una fantomatica dichiarazione di un altrettanto fantomatico “Don Salvo” che si esprimeva contro la legalizzazione della marijuana, causa a suo dire di perdite economiche indicibili per la sua organizzazione criminale.
Don Salvo si è rifatto vivo e ieri ci ha inviato una lettera aperta indirizzata al prof. Serpelloni che ben volentieri pubblichiamo:
Lettera aperta di ringraziamento di Don Salvo al prof. Serpelloni, responsabile del Dipartimento Politiche Antidroga (ma soprattutto Anticanapa)
Egregio prof. Serpelloni, innanzitutto mi scusi se in questo scritto può esserci qualche errore, io a Sua differenza non sono scolarizzato, ma di certo sono di un alta levatura morale non molto dissimile alla vostra!
Lei di certo non mi conosce e non sa chi sono, ma io seguo le gesta del Suo Dipartimento ormai da diversi anni, per l’esattezza da circa 6 anni, e noto con immenso rammarico che sono davvero in pochi ad apprezzare e stimare il lavoro che Lei fa dall’alto del Suo ministero e ne sono davvero dispiaciuto.
Le scrivo quindi una lettera aperta per farle le mie più sentite congratulazioni e per ringraziarla pubblicamente di quanto si stia adoperando per sconfiggere e debellare dalla faccia della terra l’utilizzo di qualsiasi droga ed in particolar modo della marijuana.
Soprattutto per come interpretate nel vostro Dipartimento e mettete in atto la poco apprezzata legge Fini-Giovanardi, che troppi etichettano quale persecutoria e criminalizzante solo perché provoca alcune migliaia di arresti l’anno.
A mio avviso non e’ affatto né persecutoria, né criminalizzante e concordo in pieno con l’obiettivo del Dipartimento Politiche “Anticanapa” che persegue solo ed esclusivamente la marijuana, perché è proprio lì che il pericolo si annida tra i giovani, se lo faccia dire da un esperto e creda che Lei fa bene a non dare adito a tutte quelle voci sul fatto che sia stata per millenni considerata una medicina e non abbia mai ucciso nessuno o causato danni sociali, tutte fandonie messe in giro da anarchici senza dio, ricchioni ed extracomunitari.
La ringrazio vivamente perché 6 anni fa l’azienda che gestivo a livello Familiare stava in forti difficoltà economiche e non si riusciva più a cavar il becco di un quattrino per pagare le tangenti ai politici, se non dalle solite attività in fin dei conti tollerate dai cittadini italiani, quali il pizzo, le estorsioni, gli omicidi, le rapine e il traffico di essere umani, alle quali ci dedicavamo con solerzia ed impegno tipico di noi gente del sud.
Noi, onoratissimi lavoratori, punta di diamante dell’economia del solo Mezzogiorno prima, ed oggi per fortuna e anche grazie alla sua costanza, dell’Italia intera, La stimiamo, io e la Nostra Famigghia, perché grazie al suo impegno nel demonizzare una pianta come la marijuana e grazie alla legge in vigore e all’ente di cui Lei è a capo, abbiamo potuto risollevare le sorti della nostra azienda e dopo esser stati sull’orlo del fallimento, abbiamo potuto rilanciare ancora una volta la nostra economia, come tutti sanno la marijuana, seppur additata e accusata di dare astinenza, di creare morte e causare danni sociali, è il cavallo di battaglia e l’attività più remunerativa del nostro bussiness Familiare, e da Lei ci sentiamo veramente sostenuti!
Con questa lettera la esorto perciò ad insistere nella sua battaglia e anche se può apparire che le sue ideologie non siano per nulla popolari né condivise, io e la mia onoratissima Famigghia Le siamo e Le saremo sempre enormemente grati e riconoscenti, perchè abbiamo potuto vedere nuovamente fiumi di denaro nelle nostre tasche e oggi possiamo di nuovo dar lavoro a molti come facevamo una volta.
Lei è davvero un bravo picciotto (mi permetta la confidenza, ma provo per Lei un grande affetto) e se mai dovesse rimanere senza lavoro perchè gli antiproibizionisti potrebbero ottenere la chiusura del Suo Dipartimento spodestandoLa, sarò ben lieto di conservare per Lei un posto d’onore nella nostra Azienda!
Le invio i miei più calorosi saluti e anche un bacio a suggellare le nostre buonissime intenzioni, purtroppo, come saprà, siamo spesso etichettati quali ‘mafiosi’, ma sono certo, vista la levatura e l’importanza del Suo ruolo nella società, che Lei sappia benissimo come NOI, che la Mafia non esiste!!
Baciamo le mani, sempre a Sua disposizione
Don Salvo
Libero Arbitrio – ASCIA
Pubblicato anche su: www.legalizziamolacanapa.org